19/02/2012
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Dopo l'ennesimo regalo di Klaus, Caroline aveva una strana sensazione. Si sentiva in colpa. Eppure, non le sembrava giusto.
Dopo tutto quello che Klaus aveva fatto. Dopo tutto il dolore che aveva provocato alla sua migliore amica, a Tyler.
Eppure, non riusciva a fare a meno che provare quella sensazione. Forse aveva esagerato, forse era stata troppo dura, e forse aveva ferito i sentimenti di una persona che stava cercando di essere gentile con lei. Era combattuta. Una parte di lei avrebbe voluto andare a scusarsi, un'altra avrebbe voluto fregarsene di tutto e andare avanti con la solita vita di sempre.
E forse, si stava facendo troppe paranoie. Forse, a Klaus non importava nemmeno il suo pensiero, e forse si era già dimenticato di ciò che lei gli aveva detto la sera precedente.
Quella mattina Caroline, decise di uscire. Aveva bisogno di aria, di pensare ad altro e smettere di tormentarsi almeno per un po', prese la borsa e non appena aprì la porta si ritrovò davanti Elena, con una faccia sorpresa.
«Elena!» esclamò la ragazza, sorpresa di vederla lì.
«Stavi uscendo, Caroline? Disturbo, forse?» Elena, le sembrava preoccupata, aveva un'espressione cupa.. Strana.
«A dire il vero, no. Cioè, sì, ma non dovevo andare da nessuna parte in particolare. Devi parlarmi, giusto?» Caroline chinò leggermente il capo, per scrutare al meglio il volto dell'amica in attesa di una sua risposta.
«Sì, a dire il vero sì.»
«Bene, entra allora!» Caroline spalancò per bene la porta e si spostò, facendo passare Elena, mostrandole un sorriso.
Elena, entrò nella stanza di Caroline tenendo la testa bassa. Non era raggiante, ma non le sembrava nemmeno triste.
«..Elena? Allora?» Chiese Caroline impaziente.
«La scorsa notte, quando Esther ha chiesto di vedermi, non mi ha detto ciò che ho raccontato ad Elijah e ciò che anche tu, hai sentito.»
«E cosa, ti ha detto allora?» Continuò Caroline, corrugando la fronte.
«Lei, non ha dato quella festa per riunire la sua famiglia, o meglio in un certo senso l'ha fatto, l'unica differenza è che le serviva un po' del mio sangue in quanto con questo, ha deciso di fare un'incantesimo.. Che ha unito per sempre tutti i membri della famiglia, e quindi se uno muore, tutti muoiono.» Disse Elena, seria.
«Questo significa che dovesse morire uno di loro, anche Klaus morirebbe?» Caroline era confusa, le sembrava tutto così complicato.
«Non esattamente, credo ci voglia più di un semplice incantesimo ad uccidere Klaus.» Rispose lei con lo stesso tono di voce, che aveva utilizzato prima.
«Capisco. Ma, se così fosse sarebbe davvero una notizia grandiosa! Eppure, non mi sembri molto entusiasta all'idea..»
«Il punto è.. Caroline, che mi sento stranamente in colpa. Elijah, ha cercato sempre un modo per proteggermi in modo tale, che non dovessi per forza morire. E ora, io gli ho mentito e come se non bastasse morirà.» Caroline sapeva bene, cosa l'amica stesse provando in quel momento. Era la stessa sensazione che aveva, o meglio stava provando anche lei. avrebbe voluto dare un consiglio a Elena, un vero consiglio, ma andiamo! Nemmeno lei sapeva cosa dire o meglio fare. Anche lei si sentiva come si sentiva in quel momento la sua migliore amica. Forse entrambe si stavano facendo troppi problemi, o forse avrebbero davvero dovuto trovare una soluzione.
«..Elena.» Caroline non riuscì a finire la frase che Elena riprese in mano il discorso.
«E, se anche io riuscissi a trovare un modo per tenerlo al sicuro? Forse dovrei chiamare Bonnie, si dovrei. Forse lei sa come fare, o forse è meglio lasciar fare questa cosa a Esther almeno per distruggere la causa ai nostri problemi? No, devo chiamare Bonnie.» Caroline, non rispose. Elena più che chiedere un consiglio, si era fatta delle domande a cui si era risposta da sola. Aveva fatto, per modo di dire, chiarezza nei suoi dubbi.
Dopo una decina di minuti dalla telefonata che Elena aveva fatto a Bonnie, quest'ultima arrivò a casa di Caroline.
«Elena è sbagliato! Non posso fare nulla, e se anche potessi, non userei di certo i miei poteri per salvare un'assassino.» Sia Elena che Caroline conoscevano bene come la pensava Bonnie sui vampiri. E sapevano anche, che questa sarebbe stata la sua risposta.
«Stavi uscendo, Caroline? Disturbo, forse?» Elena, le sembrava preoccupata, aveva un'espressione cupa.. Strana.
«A dire il vero, no. Cioè, sì, ma non dovevo andare da nessuna parte in particolare. Devi parlarmi, giusto?» Caroline chinò leggermente il capo, per scrutare al meglio il volto dell'amica in attesa di una sua risposta.
«Sì, a dire il vero sì.»
«Bene, entra allora!» Caroline spalancò per bene la porta e si spostò, facendo passare Elena, mostrandole un sorriso.
Elena, entrò nella stanza di Caroline tenendo la testa bassa. Non era raggiante, ma non le sembrava nemmeno triste.
«..Elena? Allora?» Chiese Caroline impaziente.
«La scorsa notte, quando Esther ha chiesto di vedermi, non mi ha detto ciò che ho raccontato ad Elijah e ciò che anche tu, hai sentito.»
«E cosa, ti ha detto allora?» Continuò Caroline, corrugando la fronte.
«Lei, non ha dato quella festa per riunire la sua famiglia, o meglio in un certo senso l'ha fatto, l'unica differenza è che le serviva un po' del mio sangue in quanto con questo, ha deciso di fare un'incantesimo.. Che ha unito per sempre tutti i membri della famiglia, e quindi se uno muore, tutti muoiono.» Disse Elena, seria.
«Questo significa che dovesse morire uno di loro, anche Klaus morirebbe?» Caroline era confusa, le sembrava tutto così complicato.
«Non esattamente, credo ci voglia più di un semplice incantesimo ad uccidere Klaus.» Rispose lei con lo stesso tono di voce, che aveva utilizzato prima.
«Capisco. Ma, se così fosse sarebbe davvero una notizia grandiosa! Eppure, non mi sembri molto entusiasta all'idea..»
«Il punto è.. Caroline, che mi sento stranamente in colpa. Elijah, ha cercato sempre un modo per proteggermi in modo tale, che non dovessi per forza morire. E ora, io gli ho mentito e come se non bastasse morirà.» Caroline sapeva bene, cosa l'amica stesse provando in quel momento. Era la stessa sensazione che aveva, o meglio stava provando anche lei. avrebbe voluto dare un consiglio a Elena, un vero consiglio, ma andiamo! Nemmeno lei sapeva cosa dire o meglio fare. Anche lei si sentiva come si sentiva in quel momento la sua migliore amica. Forse entrambe si stavano facendo troppi problemi, o forse avrebbero davvero dovuto trovare una soluzione.
«..Elena.» Caroline non riuscì a finire la frase che Elena riprese in mano il discorso.
«E, se anche io riuscissi a trovare un modo per tenerlo al sicuro? Forse dovrei chiamare Bonnie, si dovrei. Forse lei sa come fare, o forse è meglio lasciar fare questa cosa a Esther almeno per distruggere la causa ai nostri problemi? No, devo chiamare Bonnie.» Caroline, non rispose. Elena più che chiedere un consiglio, si era fatta delle domande a cui si era risposta da sola. Aveva fatto, per modo di dire, chiarezza nei suoi dubbi.
Dopo una decina di minuti dalla telefonata che Elena aveva fatto a Bonnie, quest'ultima arrivò a casa di Caroline.
«Elena è sbagliato! Non posso fare nulla, e se anche potessi, non userei di certo i miei poteri per salvare un'assassino.» Sia Elena che Caroline conoscevano bene come la pensava Bonnie sui vampiri. E sapevano anche, che questa sarebbe stata la sua risposta.
«Ti prego Bonnie, non possiamo lasciarlo morire, non.. Merita questo.» Elena stava praticamente implorando Bonnie, ma la ragazza sembrava non le interessasse.
Ci fu un lungo silenzio. Nessuna delle tre aprì bocca, Elena e Caroline tenevano lo sguardo fisso su Bonnie che aveva a sua volta uno sguardo quasi perso.
«Questa mattina, io e mia madre abbiamo incontrato Esther. Lei ha bisogno di noi, dei nostri poteri per uccidere i suoi figli una volta per tutte.» Disse, alla fine Bonnie guardando le amiche.
«Cosa? P-Perchè non l'hai detto prima?» Chiese Elena, con un tono leggermente alto.
«Che importanza ha ormai, Elena? Questo significa, che non c'è un modo per salvare Elijah, nè nessun altro. Mi dispiace.» Disse Caroline poggiando una mano sulla schiena di Elena, cercando di confortarla.
Elena e Bonnie lasciarono casa di Caroline, e la ragazza rimase di nuovo sola in conflitto con i suoi pensieri. Ora che sapeva che c'era un modo che avrebbe potuto uccidere Klaus si sentiva peggio.
Avrebbe voluto dirgli la verità, ma una parte di lei glielo impediva.
Era combattuta.
E mentre lei continuava a cercare di darsi una risposta, il suo telefono vibrò. Era Stefan, le aveva mandato un messaggio.
"Caroline. Elena è stata rapita da Elijah, ed è con Rebekah. Abbiamo bisogno che tu distragga Klaus affinchè noi possiamo agire! Ah, lui è al Grill insieme a Kol."
Caroline alzò gli occhi al cielo, e sbuffò. Questa proprio non le ci voleva.
"Caroline. Elena è stata rapita da Elijah, ed è con Rebekah. Abbiamo bisogno che tu distragga Klaus affinchè noi possiamo agire! Ah, lui è al Grill insieme a Kol."
Caroline alzò gli occhi al cielo, e sbuffò. Questa proprio non le ci voleva.
Decise ugualmente di fare quello che Stefan le chiese di fare, doveva farlo per Elena, la sua migliore amica.
Caroline attirò Klaus fuori dal Grill, senza dire o fare nulla.
I due parlarono un po', e Caroline si sentiva sempre più in colpa per ciò che stava facendo. Dopo poco vibrò nuovamente il suo cellulare era sempre Stefan.
"E fatta!"
Questo diceva il messaggio, e dopo neanche un secondo la ragazza vide Klaus quasi accasciarsi, dopo poco però si riprese e iniziò a strattonarla chiedendole cosa mai avesse fatto.
Klaus aveva capito.
Klaus aveva capito.
Sperava che Caroline fosse diversa e invece, anche lei come tutti gli altri alla prima occasione, lo aveva pugnalato alle spalle.