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Autore: mamie    19/02/2012    4 recensioni
Questa storia avrei dovuto postarla il giorno di San Valentino, ma non ne ho avuto il tempo. E' un omaggio un po' zuccheroso ai nostri esorcisti del cuore :-)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rabi/Lavi, Yu Kanda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Scherza coi fanti e lascia stare i Santi'
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 L’Ordine non aveva mai incoraggiato quella festa che, pur avendo il nome di un Santo, si associava a reminescenze pagane di dubbia ortodossia. Diciamo che la tollerava nella sua versione più innocua, purché le effusioni venissero limitate ad un platonico cameratismo.  Nonostante ciò ogni anno, il quattordici di febbraio, per i corridoi era tutto uno sbocciare di fiori, di scatole di cioccolatini a forma di cuore e di sorrisi imbarazzati. Allen si aggirava puntualmente come un’anima in pena, cercando il coraggio di dare a Lenalee un mazzo di rose di serra che gli era costato una fortuna, mentre Lavi non aveva problemi a distribuire dolcetti a baci a tutti… quasi a tutti.
- Buon San Valentino Yuu!
Kanda si bloccò sul posto, fulminando l’imprudente Bookman con uno dei suoi sguardi più omicidi.
- Cosa ha a che fare questo con me? – chiese senza neanche provare a nascondere l’irritazione.
- Avanti Yuu, rilassati un attimo, dovresti fare un regalino a Lena. Se lo aspetterà.
- Che?!
- Dai! Non dirmi che ti sei dimenticato anche quest’anno! Sei proprio incorreggibile…
Sul volto di Kanda, di solito molto pallido, stavano comparendo due macchie rossastre all’altezza degli zigomi, segno inequivocabile che stava per estrarre Mugen e inseguire il coniglio per cercare di tagliargli un orecchio. Lavi, che aveva buon occhio per queste cose, se ne accorse subito.
- Eccola guarda! – esclamò indicando Lenalee che stava venendo dalla loro parte con in mano un enorme mazzo di rose rosse. – Su portale questo! – aggiunse ficcandogli in mano una scatola piena di nastri di tulle.
- Lena, ehi, Lena! – chiamò poi senza dare tempo ad un sempre più sbalordito Kanda di replicare. – Yuu ha qualcosa per te.
- Oh, che carino, te ne sei ricordato! – esclamò la ragazza sorridendo e prendendo la scatola dalle mani di Kanda, che sembrava congelato sul posto. Si sporse, persino, a dargli un leggero bacio sulla guancia prima di continuare per la sua strada.
Kanda riuscì ad alzare lo sguardo solo per vedere dall’altra parte la Mammoletta che, con aria torva, gli giurava silenziosamente vendetta, prima di girargli la schiena. Anche il Coniglio era sparito, come inghiottito dalle pareti. Fermo, nel mezzo del corridoio, Kanda cominciò a lanciare mentalmente epiteti irriguardosi all’indirizzo di un certo Santo che non aveva niente di meglio da fare che occuparsi di certe stupidaggini.
 
Quella notte, decisamente più calmo e mezzo addormentato, sentì appena Lavi che mormorava: - Ho anch’io un regalo per te.
Kanda spalancò gli occhi di colpo preso dall’orrenda visione di cuori di cioccolato e rose scarlatte. Ma Lavi, frugando nelle tasche della divisa abbandonata sulla sedia, tirò fuori un cordoncino di seta nera, lucido e di una semplicità disarmante.
- L’ho trovato in mezzo a un libro – si giustificò. – Un vecchio libro di poesie giapponesi… Ho pensato che ti poteva servire per… per i… capelli… - finì Lavi con un soffio e un sorriso incerto e un po’ implorante.
Kanda, vagamente perplesso, prese quello strano dono e sollevò un angolo delle labbra. – Stupido coniglio – sussurrò, ma così dolcemente che sembrava davvero un grazie.
 
  
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