Ogni scelta comprende un rifiuto

Di skiblue

-Non posso Inuyasha- la voce dolce e flebile di Kagome si diffuse tutto intorno a loro, la mano che il giovane mezzo demone aveva posata sulla sua guancia si irrigidì un poco. Gli occhi di Kagome lo continuarono a fissare, incapaci di posarsi su un'altra cosa, quelli di Inuyasha le guardavano il volto.

-Perchè?- riuscì infine a balbettare, cercando di non far vedere quanto il rifiuto della ragazza lo avesse ferito, prosciugandolo di ogni forza. Kagome, finalmente, abbassò lo sguardo, il suo viso si schiuse in un piccolo, triste sorriso. Sospirò debolmente mentre rialzava lo sguardo.

-E' così semplice Inuyasha- rispose. -Così semplice- una lacrima si fece strada sulla sua gota, lievemente arrossata dalle lacrime che l'avevano preceduta, sia poco prima sia tempo addietro. Il suo mento tremò, sapeva che presto sarebbe scoppiata in lacrime, eppure doveva riuscire una volta per tutte a spiegare quello che solo Inuyasha non era arrivato a capire.

-Cosa è così semplice Kagome? Cosa?- aveva parlato con voce bassa, ma estremamente seria, quasi quelle parole fossero un ordine. Kagome lo fissò incredula. Sarebbe stato così facile approfittarsi di quello che mezzo demone credeva di provare, così banalmente semplice; perchè non lo poteva fare? Perchè si era fermata quando il suo sogno era ad un passo dal compimento? Perchè non aveva accettato quel bacio? La risposta era stata così immediata che non aveva potuto ignorarla. Lui non la amava.

-Tu non ami me- disse, il suo tono appariva ferito, triste e rassegnato. Dopotutto l'aveva sempre saputo, lui amava un'altra persona. Lo capiva e sperava sarebbero stati felici, se mai fossero riusciti ad avere un futuro insieme. Lei gli voleva bene, lo amava. Un amore disperato e che non sarebbe mai stato ricambiato, non pienamente. Ed era per questo che non aveva potuto approfittarne. Per questo che non aveva mai veramente provato a "portarglielo via". Inuyasha non sarebbe stato felice con lei, e questo Kagome, lo sapeva. Ma lo amava lo stesso.

-Cosa dici? Tu vaneggi!- esclamò Inuyasha. Kagome scosse la testa, i capelli neri ondeggiarono, il sorrisetto triste si era ampliato dandole un'aria quasi surreale. Tirò lievemente su col naso mentre, con esasperante lentezza, una seconda lacrima le scendeva dagli occhi nocciola.

-No Inuyasha, lo sai anche tu- rispose con calma, come se stesse spiegando un concetto ad un bambino. -Ami lei, e va bene, lo so. L'ho sempre saputo in realtà, mi sono illusa che un giorno l'avresti dimenticata, ma..- si interruppe mentre un singhiozzo le varcava le labbra -Così non è stato- ora la dolce Kagome doveva lottare contro le lacrime, che forti premevano per uscire, per riversare la propria disperazione. Ma non doveva farlo, davanti a lui. Singhiozzò ancora. -Quando guardi lei i tuoi occhi brillano, non so se mi spiego, mentre... mentre quando guardi me sorridono e basta. Io ti amo Inuyasha, le vedo certe cose.- sbottò poi, incapace di trattenere, quell'ultimo vado tentativo di riprenderselo, vergognandosene subito dopo. 

-E allora perchè non ti lasci amare da me Kagome? Se mi ami... fatti amare- lei scosse il capo. Si scostò da lui, quasi furente dal modo con cui lui cercava di trattenerla accanto a se.

-Non negare almeno, non farlo per amor mio. Quando mi guardi cerchi lei, quando mi prendi per mano, vorresti trovare la sua pelle, quando mi parli sentire la sua voce, e quando mi chiedi consiglio sentire il suo. Io non posso renderti felice Inuyasha, e nemmeno lei forse.- Si interruppe ansimante, non si era nemmeno resa conto di urlare ma l'aveva fatto. Si asciugò le lacrime con la manica. -Ma appena le sei vicino sei più allegro, più solare. Non imprigionarti stando con me, ama lei come vorrei essere amata io. Fallo Inuyasha, te lo giuro, te lo prometto non te ne pentirai ma... ma non rinchiuderti solo per non farmi soffrire. Perchè soffrirei ancor più di come soffro ora.- respirò profondamente. 

-Vai adesso, Kikyo è sempre difficile da rintracciare-

La figura di Inuyasha viaggiava rapida fra le fronde degli alberi, dopo mesi solo. Gli mancava la presenza, decisamente rassicurante, di Kagome, ma le sue parole dette fra le lacrime lo avevano colpito. Lei lo aveva rifiutato per amor suo. Detto così pareva una cosa estremamente egoistica, ma Inuyasha sapeva quanto profondamente Kagome ne sarebbe uscita segnata, quanto avrebbe sofferto, e per lo meno, forse, vedendolo felice la sua solitudine si sarebbe attenuata, sicuramente si sarebbe innamorata di nuovo.

Inuyasha continuò a correre, la sua veste rossa ondeggiava a tempo col vento, in una danza che solo loro conoscevano. I frammenti della conversazione con Kagome gli ritornavano in mente spezzettati. "-Vai adesso, Kikyo è sempre difficile da rintracciare-" Inuyasha sorrise istintivamente, adorava la caccia e cos'era quella se non una disperata caccia verso la donna che gli aveva rubato il cuore?

Scavalcò un ruscello con un balzo, riprese a correre agile. Ormai le stelle ricoprivano il cielo, una parte di lui voleva tornare dalla sua Kagome, anche perchè non era certa che Kikyo lo avrebbe riaccolto, forse lo avrebbe nuovamente sigillato, lo avrebbe ucciso. Mal almeno non avrebbe potuto dire di non aver provato il tutto per tutto. 

Improvvisamente, in mezzo ad un bosco si fermò, sentiva il lento scrosciare di una cascata, col suo potente fragore, e una presenza estranea al paesaggio. Forse un demone, si disse estraendo Tessaiga. Si avvicinò guardingo alla radura, nascondendosi dietro ad un albero. Si sporse ed osservò la figura china sull'acqua, aveva lunghi capelli scuri e fluenti, non le scorgeva il viso ma non ve ne era alcun bisogno. 

Per un po' rimase immobile, fermo ad osservarla.

-Metti via quella spada- la sua voce musicale gli arrivò alla orecchie, meccanicamente la sua mano cercò il fodero e vi ripose Tessaiga, per poi tornare a guardare la donna con reverenziale timore. Sentì come una scossa quando gli occhi nocciola della sacerdotessa lo trafissero con uno sguardo di ghiaccio. La donna si alzò, e Inuyasha poté scorgere che era vestita solo con una tunica di seta, semi-trasparente, distolse lo sguardo.

-Inuyasha perchè sei qui?- chiese curiosa Kikyo, il giovane alzò le spalle, sorridendole. 

-Devo parlarti- disse semplicemente, avvicinandosi. Era così bella. Ora capiva cosa intendeva Kagome quando diceva che la guardava con gli occhi che brillavano, perchè era lampante che i suoi occhi brillavano della luce riflessa dal corpo flessuoso della sacerdotessa che pareva rischiarare la radura. Sospirando avvicinò una mano al suo viso, senza sfiorarlo, mantenendolo a distanza, come per aspettare il suo permesso.

Le labbra di Kikyo si incurvarono in quello che era un sorriso in tutto, fuorché nel nome, dato che quasi non si scorgeva, se non da un occhio esperto. Inuyasha sospirò posando infine la sua mano sul viso della sacerdotessa che aveva dinnanzi, sorridendole. La donna posò la sua mano, fredda e piccola su quella del mezzo demone.

-E che cosa mi dovresti dire?- chiese lei con voce suadente, eppure fredda e distaccata. Inuyasha iniziò ad accarezzarle il volto, la giovane socchiuse le palpebre.

-Questo-

Con estrema lentezza poggiò le sue labbra su quelle di Kikyo. La donna spalancò gli occhi, incredula. Aveva sperato di risentire quel tocco un po' inesperto sulle sue labbra, ma non ora, non dopo che pensava di aver perso contro quella stupida ragazzina, quale era Kagome. Eppure tutte le sue paure stavano svanendo. Schiuse le labbra, rendendo il baciò più vero, più passionale.

Inuyasha la spinse contro un albero, e la baciò con forza, bramosia, le sue mani passavano agili fra i capelli serici e corvini della ragazza. La stinse a se, assaporandone l'odore di bosco, che permeava ogni sua parte del corpo. Dolcemente le labbra si separarono, permettendo ai due di riprendere fiato. Inuyasha tenne lo sguardo fisso in quello dell'amante, che lo trafisse con un altro dei suoi sguardi che, stranamente, più che freddo pareva ardente.

La sacerdotessa si alzò in punta di piedi e coinvolse Inuyasha in un altro bacio prepotente. Non cercava né rifugio, né un appiglio in lui. Eppure sapeva che ora, dopo aver nuovamente assaporato le sensazioni che quelle labbra le davano non le avrebbe più potute lasciare. Le sue mani candide si allacciarono dietro il collo del mezzo demone, passandogli le mani fra i capelli, ridendo dei tanti nodi che vi incontrava. Gli erano mancati quei capelli argentati.

Inuyasha sospirò. Kagome aveva avuto ragione. Come al solito. In lei avrebbe cercato solo e sempre Kikyo, non trovandola e rendendo infelice sia lei che lui stesso, mentre ora. Ora era semplicemente completo.

Ancora una volta i volti si allontanarono. Inuyasha mise una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio di Kikyo, ridendo vedendo la chioma solitamente composta, ora tutta scarmigliata.

-Mi sei mancata Kikyo- trovò la forza di aggiungere prima di chinarsi nuovamente sulle sue labbra color ciliegia.

Note dell'autrice: Wow ho scritto una Kikyo/Inuyasha. Naturalmente fa schifo, ma su Kikyo non aveva mai scritto nulla per cui... L'ispirazione mi è giunta abbastanza velocemente, ma non potevo cambiare Kikyo con Kagome, la storia non sarebbe venuta. Che ne pensate per cui?

Spero di non aver stravolto (troppo) i personaggi, e di non aver stereotipato Kikyo. Un ringraziamento speciale a tutti quelli che leggono le mie fic, e che hanno commentato "Ribes e Lamponi" (pubblicità occulta), che invito a leggere, ad ogni modo.

Un bacio, ski.