Ciao a tutti ! Piccola One-Shot Klaroline, sopratutto sui pensieri di Klaus mentre brucia i disegni (3x15) Dato che non ho mai scritto su di loro, spero davvero di non essere andata fuori dal personaggio di Klaus...in caso contrario chiedo venia..
Buona Lettura!
"Nulla si è ottenuto, tutto è sprecato, quando il nostro desiderio è appagato senza gioia. Meglio essere ciò che distruggiamo, che inseguire con la distruzione una dubbiosa gioia." (Macbeth , Shakespeare)
Aveva sempre pensato a come doveva essere morire.
La morte però era lontana, irragiungibile per lui, eppure l'aveva vista tante, innumerevoli volte, l'aveva osservata negli occhi degli altri, mentre era lui stesso a prendersi la vita.
Solo che adesso gli appariva vera la morte, palpabile come una stoffa che ricopriva il mondo e lui ci stava sotto e continuava a vagare cercando l'unicità che rendesse l'esistenza meno buia.
L'oscurità , lui era solo questo. Voleva qualcos'altro, desiderava possedere la luce, possedere e non sfiorare o accarezzare, ma possedere e lei assomigliava molto alla luce, Klaus si era chiesto come anche mentre moriva Caroline potesse essere luminosa, fragile con il raggio di un sole quasi spento, la morte con lei appariva dolce , placida e logorante.
La morte non gli era mai parsa così crudele come in quella notte.
Forse l'aveva salvata poi per questo alla fine, perchè non aveva vagato per mille anni invano, magari aveva camminato tanto, troppo solo per osservare Caroline Forbes morire senza scalciare, senza ribellarsi, morire chiudendo gli occhi come se stesse dormendo, eppure non poteva lasciare andare il raggio di quel sole, non sarebbe mai più apparso davanti a lui, non sarebbe mai più tornato .
Era per questo che non l'aveva lasciata andare, che aveva giocato con il suo sangue, l'aveva fatto perchè lei riusciva ad acceccarlo e lui voleva quella luce, voleva appropriarsene come un ladro, voleva averla, farla sua, voleva percepire il calore della vita trapassarlo, quella era l'unicità di Caroline, riusciva a fargli desiderare di avere ancora mille anni per poterla osservare.
Vide il disegno bruciare nel fuoco, il volto che si accartocciava, il sole che svaniva per sempre, lei che diventava cenere , le sue speranze che morivano tra le fiamme , doveva essere questo morire, doveva assomigliare a quello che sentiva in quel momento.
Per un attimo avrebbe voluto gridare, ma non aveva le forze, per un attimo ,mentre l'ultimo lembo del disegno se ne andava scomparendo, lui avrebbe voluto attaccarsi con le mani a quell'ultimo pezzo di carta e salvarlo e salvarsi a sua volta.
Avrebbe voluto che lei non lo lasciasse andare, avrebbe voluto vivere altri mille anni per sentire la mano di Caroline sul suo viso, però lei non c'era, lei non era lì, non sarebbe arrivata , lei non lo avrebbe mai fatto, alla luce non interessava la tenebra, non alla luce del sole, infatti non si incontravano mai, il continuo sfiorarsi e il mai toccarsi, erano questo loro ?
L'avrebbe sfiorata per altri mille anni , avrebbe visto scivolare tra le dita di qualcun altro la luce e lui avrebbe solo scelto di continuare la sua esistenza , rincorrendo l'unicità di qualcuno che non sarebbe mai stato come lei, era bravo a correre, era bravo a vivere nel buio, era bravo nella morte.
L'ultimo disegnò scivolò via dall'album, era ai suoi piedi e gli occhi di Caroline lo guardavano, avrebbe dovuto bruciarlo come gli altri, lo prese tra le mani e con delicatezza lo posò di nuovo all'interno del blocco .
La luce una volta vista, non era poi così facile dimenticarla.