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Autore: blazethecat31    19/02/2012    8 recensioni
La prima one-shot Sonaze sul sito (?).
Ambientata nel gioco Sonic Rush Adventure, Sonic e Blaze si ritrovano da soli alla Spiaggia dei Gabbiani, e per di più l'atmosfera è meravigliosa, un'occasione perfetta per una certa confessione...
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Sonic the Hedgehog
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Erano seduti sulla spiaggia con l’ausilio di alcune tovaglie.
Uno guardava il mare cosparso di onde e riflessi sognando di poter giocare tra la schiuma e la salsedine imparando finalmente a nuotare.
L’altra guardava il cielo punteggiato di stelle cadenti sognando di poterle raggiungere senza avere il timore di guardare giù.  Quella sera Southern Island stava mostrando il meglio di sé.

-E’ un peccato che Tails e Marine  siano già andati a dormire. Il giro in barca di oggi deve averli spompati, però si stanno perdendo uno spettacolo meraviglioso.- Disse Blaze tanto per muovere le acque. Era più decisa che mai, se non glielo avrebbe detto in un’occasione del genere quelle tre parole sarebbero rimaste chiuse per sempre nel suo cuore, e a quel punto la depressione non gliel’avrebbe tolta nessuno.
Intanto Sonic era troppo impegnato a pensare a cose del genere. Aveva nostalgia di casa anche se via solo da pochi giorni, e anche lui (come Blaze) voleva riportare la pace fino a quando un nuovo nemico non si sarebbe presentato per poi rimettersi in azione. Ma in cuor suo sapeva già che la gatta che gli sedeva accanto si mostrava anche troppo protettiva con lui. Lo si poteva capire anche troppo bene. Nemmeno Tails avrebbe aspettato davanti alla porta della sua stanza da letto per poi andare a fare colazione insieme, oppure chi si sarebbe sognato di andare a fare la guardia di notte su quell’altissima torre radio solo per far dormire tranquilli gli altri (e Sonic in particolare) quando si è perfettamente consapevoli di soffrire di vertigini?
Nonostante questo non aveva ancora capito che era intenta a confessare, quindi rispose con tutta tranquillità.
-Non è colpa loro, Tails doveva aggiustare il motore perché era entrata dell’acqua dentro. Sai, lui non vuole confessarlo ma ha un po’ di difficoltà a lavorare con  i Materiali; invece Marine doveva fare un andirivieni dalla casa al garage per portargli i pezzi di ricambio, e alla fine siamo pure partiti. Non credo siano abituati a sforzi del genere.-
-Si… forse avevano tutto il diritto di andare a letto senza neanche aver mangiato.- In un qualche modo cercava di avvicinarsi all’argomento, ma era difficile collegare l’amore e la stanchezza. D’improvviso prese coraggio, si alzò e iniziò a parlare con fare più serio.
-Cambiamo argomento…- La fatidica frase le stava accarezzando le corde vocali, pronta ad uscire dalla bocca da un momento all’altro, sapeva benissimo cosa dirgli ma aveva paura. Paura di essere giudicata per quello che provava, paura di perdere tutto, paura di perdere Sonic; ma soprattutto, paura che quest’ultimo non le avrebbe più riferito parola dal momento che avrebbe parlato. Non era riuscita a mascherare le emozioni come era suo solito fare: tremava, aveva le gambe molli e sudava, ma non per il caldo.
Il riccio aveva notato tutto, non si faceva sfuggire mai delle reazioni insolite, queste significavano che qualcosa non andava; ma preferì non farla ulteriormente impaurire e fece finta di non veder niente, per quanto difficile potesse riuscirgli.
-Di cosa vuoi parlare?-
Lei non sapeva cosa dire, provò ad aprire bocca ma al posto della sua voce sicura e potente uscì un sospiro sofferente, appena udibile, segno della sua segreta timidezza.
-Mi sembri strana… stai bene?- Si vedeva che era preoccupato, non l’aveva mai vista in uno stato del genere. Non curandosi della sabbia fredda e umida che gli avrebbe sporcato le gambe si mise a gattonare fino a quando non si trovò in ginocchio davanti a lei per provare a capire meglio cosa non andava, ma cercando di non avvicinarsi troppo; cosa che sfortunatamente non funzionò. Nonostante fosse messo a circa un metro di distanza il cuore di Blaze iniziò a battere più forte che mai, ma ancora non voleva lasciar perdere, avrebbe fatto ricorso al metodo più banale se necessario.
-Devo confessarti una cosa…ma non so come dirtela.-  Sospirò  con voce fioca e per la vergogna si girò dall’altro lato e si sedette, coprendosi la faccia con le gambe piegate verso l’alto.
-Sai che a me puoi dire tutto, ricorda che siamo grandi amici io e te.- Si fece comprensivo all’improvviso, conosceva fin troppo bene i problemi che Blaze era costretta a portare sulle sue spalle, per di più senza qualcuno che le dia una mano. Aiutarla ad aprirsi con lui era il minimo che potesse fare, ma non riusciva a capire cosa la rendeva così timida e nervosa. A meno che non si trattasse di voli, grandi altezze e cose del genere parlava di ogni argomento senza bloccarsi, senza ripensamenti e con molta disinvoltura, ma nemmeno la sua paura più grande poteva competere con questo.
-Sono sicura che appena te lo dirò non avrai più il coraggio di guardarmi in faccia.- Non si era nemmeno mossa per guardarlo, ma almeno era tornata a parlare normalmente, doveva continuare a mantenere la sua buona volontà e Sonic doveva aiutarla a tirare fuori tutto quello che aveva da dire, dopodiché ce l’avrebbe finalmente fatta.
-Dillo e basta, non è il caso di pensare subito in negativo.-
Ormai era con le spalle al muro, non poteva più tirarsi indietro. Era pronta ad affrontare l’esito finale.
-Ti amo Sonic…- Aveva messo così tanta dolcezza in quella breve frase da aver intenerito il cuore dell’amico.
Alla fine i loro muscoli cardiaci non erano così diversi: entrambi erano rivestiti da una dura corazza ma bastava trovarne il punto debole per entrare e trovarsi davanti un enorme giacimento di amore e tenerezza pronto per essere donato ai più bisognosi. Ma li accomunava anche il fatto di essere contrari al fidanzamento; per motivi diversi magari, anche se il senso era sempre quello. Infatti Blaze non voleva dirlo sperando che lui ricambiasse, voleva solo che lo sapesse, pur essendo ormai più che convinta che il loro rapporto sarebbe andato verso la disfatta.
-Blaze... sai benissimo che io preferisco rimanere amico con tutti, essere fidanzato con qualcuno comporta a molte responsabilità, e io adoro la spensieratezza e il divertimento. Credo, inoltre, che siamo ancora troppo giovani. Per non parlare della distanza. E’ già difficile sostenere un rapporto amichevole, figurati quelle robe lì, distruggerebbe entrambi.- Per cercare di consolarla le poggiò le mani sulle spalle, pensava che il suo obbiettivo fosse dirglielo per poi sperare di vedersi ricambiare il sentimento ma, purtroppo o per fortuna,  si sbagliava.
-Hai capito male. Volevo solo che lo sapessi, tutto qui…- Immaginava ormai la scena: dopo aver rimesso la situazione  posto sarebbe tornato su Mobius, dimenticandosi completamente delle loro avventure e avendo nei suoi confronti un sentimento di antipatia e disprezzo.
-Avevo già qualche dubbio al riguardo, ti comporti come se fossi la mia guardia del corpo anche se sai benissimo che posso reggermi sulle mie gambe. Ah, non devi pensare più a cose del genere: io non ti abbandonerò solo perché so che mi ami. E’ da codardi lasciare in questo modo chi ti vuole bene in modo particolare, e non pensare assolutamente che io lo sia. Prometti che da domani in poi avrai un atteggiamento normale anche con me?-
-Sonic…grazie!- La risposta era più che prevedibile. In preda alla gioia si girò verso di lui e l’abbracciò, Sonic all’inizio sembrava un po’ stupito dal gesto, ma alla fine sorrise.
-Sappi che resteremo comunque amici, e non intendo come succede nei film d’amore finiti male, questo è un lieto fine.-

E dopo aver ripulito le tovaglie, tenendosi per mano, tornarono al Villaggio dei Mulini.





  
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