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Autore: Gio_BJ    20/02/2012    2 recensioni
Billie, amante del teatro e della recitazione, lavora presso uno di questi famosi teatri della città da più di 15 anni. Un giorno incontra un giovane molto bravo a recitare di nome Mike. Li nascerà una storia tra i due con finale di cui non si aspetterebbe nessuno!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci avviammo verso quel locale, e ci entrammo. E' carino, pensai, molto cool. Veramente alla moda, come piacevano a me. Divani leopardati, tappeti neri, le pareti con pietre nere. Molti divani, e poi lui, il bancone con degli sgabelli dove ci si poteva sedere e ordinare qualcosa da bere. Erano zebrati, a differenza dei divani. C'erano molte cameriere donne, notai. Il padrone del locale era un uomo, sulla sessantina d'anni, un uomo pieno di soldi, si vedeva dalle donne che aveva intorno, non si poteva contarle sulle dita delle mani. L'atmosfera era stupenda, le luci creavano una sfumatura di colori incredibili. Il mio corpo e la mia mente si stavano pian piano abituando al posto, rilassandosi, e io mi sentivo meglio. Schiarii la mente per quella serata, niente più preoccupazioni e niente più pensieri sul lavoro, soldi o carriera: quella sera volevo solo stare tranquillo, in un posto chic, con una persona di classe, come il sottoscritto in fondo. Decidemmo di prendere posto, nel primo divano libero che avessimo trovato. Dopo qualche minuto che giravamo, finalmente lo trovammo, lontani dalla gente, che con le sue chiacchere inutili ci avrebbe disturbato.
''Allora, raccontami un po' della tua vita, in fondo non so molto di te.'' gli sussurrai, come se non volessi cominciare già a turbare quella calma che si era venuta a creare in quel locale che sarebbe diventato come un punto fondamentale per me.
''Oh, beh lei sa già che mi chiamo Mike, ho quasi 40 anni e sono nel mondo dello spettacolo da quasi 22 anni. Sa, mio padre era un grande regista, e fin da piccolo mi aveva chiesto di prendere parti in alcuni ruoli dei suoi film. A dire la verità, questo campo non mi aveva mai preso del tutto, non mi ero mai interessato diciamo. Purtroppo, all'età di 18 anni, mio padre è venuto a mancare a causa di un incidente stradale, provocato da un ubriaco che guidava l'auto ai 100 km all'ora in centro abitato..'' strinse leggermente i pugni, si vedeva che aveva ancora molta rabbia dentro. Lo guardai stringere i pugni, e d'istinto gli misi una mano sulla spalla come per confortarlo, mi dispiacque vederlo cosi abbattuto, so come ci si sente a perdere il padre da molto giovane.
''M-mi dispiace'' risposi, mantenendo la mia mano nella sua spalla ''so cosa vuol dire, pure io ho perso il padre quando ero bambino, avevo 10 anni, quando lui è passato a miglior vita, a causa di un cancro.. So come ci si sente''. D'improvviso, sentii la mia mano fredda diventare calda, come se qualcosa si fosse appoggiato sopra: era la sua, morbida e calda, che mi faceva sentire al sicuro.
''Dispiace anche a me, non lo sapevo, mi scusi tanto, se lo avessi saputo prima..''
''Ssh.. Dammi del tu, come prima cosa.'' gli sorrisi guardandolo negli occhi, in quegli occhi che mi avevano conquistato, in quegli occhi color del cielo. Io che gli sorridevo timidamente, un uomo come me non è timido. Eppure con lui avevo paura che qualcosa andasse storto, avevo paura che sarebbe successo qualcosa se non fossi stato attento.
''Prendiamo qualcosa?'' continuai, alzandomi piano come se avessi già intenzione di avviarmi al bancone a prendere qualcosa di alcolico, cosi per scaldarci, vista la bassa temperatura della serata, ma fortunatamente dentro quel locale si stava abbastanza bene.
''Mmh, si dai, uno spritz macchiato aperol ci sta.'' mi sorrise, guardandomi mentre mi alzavo piano, e già mi avviavo verso il bancone, girandomi a volte, come se non volessi che mi scappasse.

Ordinai due spritz, e gliene portai uno, per poi il mio appoggiarlo sul piccolo tavolino di legno che c'era a fianco del divano leopardato. Questa volta, mi avvicinai a lui, sentendomi più sicuro, mi siedetti attaccato a lui, appoggiando la testa allo schienale dopo avergli passato il bicchiere.
''Grazie, molto gentile da parte.. tua.'' dice, sforzandosi di darmi del tu. E' anche questo un grande passo, penso. Piano piano ci stiamo avvicinando.... Un attimo, wait a minute. Che ho intenzione di fare? Non voglio certo.. portarmelo...a... Si. Credo proprio di si, sento il bisogno di sentirlo mio. Sento il bisogno di sentire il suo respiro affannoso sul mio collo, le sue mani tener stretti i miei fianchi sudati, sento il bisogno di sentirlo urlare il mio nome.
Risi tra me e me, come se non potessi credere a quello che avevo appena pensato, non ero ubriaco, non avevo toccato ancora alcool, come potevo, se ero appena andato a prendere il primo bicchiere di spritz?
Mi guardò sorridendo, avvicinandosi anche lui a me, lentamente, come assaporandosi quel magico momento che stavamo vivendo, io e lui. Non ci conoscevamo nemmeno da un giorno, e già avevamo una sola cosa impressa nella nostra mente: andare a letto insieme.
''Beh, caro Billie, che ne dicessi se, finito questo spritz, ce ne andassimo in un posto ancora più tranquillo?'' mi chiese, mettendomi una mano sul petto, accarezzandomelo dolcemente. In quel momento, mi sentii caldo, pieno di energia, eppure quella sera non mi ero drogato. Mi sentivo forte, capace di fare qualsiasi cosa. ''Beh, perchè no?'' risposi guardandomi attorno, notando che poco a poco il locale si stava riempiendo di donne, tutte alla ricerca di qualche bel uomo, o magari ricco. Due ragazze bionde avevano preso il posto vicino a noi, e ci guardavano, come se avessero intenzione di stuprarci proprio lì, davanti a tutti. Ci alzammo, sentii che mi mise il braccio attorno alla schiena, e io glielo misi attorno al collo, tenendolo stretto a me. Cominciammo a passare attraverso la folla di gente che si stava ammucchiando davanti all'entrata, in attesa di trovare posto.
  
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