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Autore: ArchiviandoSogni_    20/02/2012    8 recensioni
Ogni studentessa sulla faccia della terra aspetta con trepidazione l’arrivo dell’estate. Della brezza estiva, del mare, di amori intensi. Anche Melissa, 18 anni suonati, attende questo da 9 mesi. Ma un imprevisto la porterà a sconvolgere ogni suo singolo piano.
Cosa le accadrà se le toccherà lavorare come cameriera per tutta l’estate?
Che quell’incubo ad occhi aperti si possa trasformare in sogno, semplicemente grazie all’incontro con il suo attore preferito?
Se amate le storie divertenti, romantiche e leggere, Getting into know You è quello che fa per voi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Everything Burns






 

 
 
Steven continuava a correre con forza e velocità, dirigendosi verso il parcheggio della spiaggia.
Più sentiva i muscoli gonfiarsi e più la sua mente lo torturava lentamente con immagini un tempo gradite, ma in quel momento solamente dolorose. Fin troppo dolorose.
E si malediva con tutto se stesso per averci creduto così tanto, per aver dato per scontato che chi ama è destinato ad essere amato. Era solo che.. Che cavolo! A lui sembrava così fottutamente semplice donare il proprio cuore, metterci tutto se stesso in ogni parola dolce, eppure in quel momento era troppo faticoso ricevere indietro così brutalmente tutto il suo amore.
Amore?
Era innamorato?
No non poteva essere, forse era semplicemente affezionato. Sì sì, era affezionato di una ragazza simpatica, genuina, con un sorriso brillante e con occhi ipnotici.
Più cercava di odiarla e più si innamorava di lei.
E per quanto facesse così male ammetterlo, in cuor suo sapeva qual’era la verità.
 
Troppo occupato dalla sua folle situazione sentimentale, non si era accorto di una ragazza che camminava nella sua stessa direzione e - con una leggiadria pari ad un elefante imbestialito-, l’aveva fatta cadere letteralmente ai suoi piedi. La poveretta sputava insulti quanto un camionista imbottigliato nel traffico, però nella sua poca femminilità, lui la trovò molto bella. Capelli lunghissimi e ricci legati in una coda di cavallo alta e un po’ disordinata, incorniciavano un viso latteo e con due occhi pari al color dello smeraldo più puro e prezioso.
E le labbra.. Quelle labbra sembravano carne sul fuoco ardente della passione.
Steven non capiva cosa la sua mente gli stesse improvvisamente mostrando, ma si ritrovò a tendere la mano, leggermente imbarazzato, alla malcapitata.
 
“Sorry, Honey.”
La ragazza smise di parlare, lanciandogli uno sguardo di fuoco.
“Parli in inglese per non farti insultare a dovere? Capiti male ragazzo! Sono diplomata in lingue, mio caro Steven  McQueen!”
Lui aggrottò le sopracciglia scoppiando a ridere.
“Non è colpa mia se non conosco l’italiano mia cara…?”
Lei si alzò velocemente, pulendosi gli shorts e sistemandosi la canotta. “Giulia Bianchi, ma puoi chiamarmi Egregia Signora Bianchi.”
 
Giulia non poteva davvero credere di avere davanti a sé quel figo da paura di Steven McQueen; lo stesso ragazzo che andava dietro alla sua amica da giorni e che lei si era offerta più volte volontaria per consolarlo.
Insomma non aveva molto senso insultarlo, ma quando le partiva l’embolo, poche persone riuscivano a tranquillizzarla.
Dal canto suo, il ragazzo continuava a ridere non prendendola per niente sul serio.
“Va bene, Egregia Signora Bianchi… Senti, mi spiace per poco prima. Sono un po’ con la testa fra le nuvole e i pensieri mi soffocano la materia grigia. Ti va un gelato? Così mi sento meno in colpa per aver fatto cadere una ragazza così carina.”
 
Che tipo, pensò la ragazza. Mel lo scarica e lui non ci pensa due volte per cercare un’altra ragazza da torturare. Sfortunatamente per lui, io sono diversa, mooolto diversa!
 
“Non ti preoccupare, ho un’amica da salutare, ora. Melissa non sarebbe molto felice di sapere che ci stai provando con la sua migliore amica. Ciao belloccio!”
E senza dare il tempo materiale al ragazzo di rispondere, se ne andò decidendo di tornare a casa Forlani per architettare una sorpresa con i fiocchi, alla sua dolce e pasticciona amica.
 
***
 
“Allora ci vediamo stasera, ok?”
Ian e Mel erano ormai giunti, davanti alla casa della ragazza, mano nella mano con più consapevolezza nello sguardo, ma soprattutto nel cuore.
“Va bene. Stasera dovrei essere libera, finalmente! Ci vediamo in spiaggia alle sette?”
Lui la racchiuse in un abbraccio lento e le baciò la fronte dolcemente.
“Non vedo l’ora di questa sera. Un falò fino all’alba, le risate, le storie dell’orrore, il bagno nudi a mezzanotte…”
Mel gli diede uno scappellotto, incrociando poi le braccia.
“Lo sapevo che la storia del falò era semplicemente uno scherzo, vecchio pervertito che non sei altro!”
Lui scoppiò a ridere, baciandole poi i capelli e liberandola dalle sue braccia.
“Allora vedi di indossare un costume casto ed integrale, se vuoi sopravvivere.”
Mel sbuffò riportandolo vicino a sé.
“E tu vedi di smetterla di essere così adorabile, se no oltre al bagno di mezzanotte… Faremo lo spuntino di mezzanotte.”
E suggellando quelle parole eccitanti con un bacio, entrambi sapevano che non sarebbero sopravvissuti fino alla mattina successiva, senza fare l’amore.
Purtroppo, per le varie vicissitudini degli ultimi giorni, la loro vicinanza era diventata in quel momento molto pericolosa.
E Mel sapeva benissimo che quando gli ormoni prendevano il via libera, non c’erano principi, valori ed idee che potevano fermare la loro lunga discesa verso il piacere.
Si salutarono a lungo, mentre uno o l’altra decideva che l’ultimo bacio doveva essere in realtà uno degli infiniti baci di saluto.
Dopo 10 minuti, Ian si allontanò dalla casa della ragazza con le labbra arrossate ed il sorriso di un bambino.
Era amore?
Era attrazione?
Qualunque cosa fosse lo faceva stare bene, e in quel momento nient’altro contava.
Solo lui.
Solo Melissa.
Solo loro.
 
***
 
Mel salutò di sfuggita il fratello che poltriva sul divano con il Netbook sulle ginocchia, poi si prese un grosso bicchiere di succo fresco e si diresse con lo sguardo sognante e velato di eccitazione, verso la sua camera.
Quando aprì la porta bianca, il succo che stava discendendo la sua gola si bloccò, provocandole una serie infinita di colpi di tosse, sorrisi e lacrime per la gioia nello stesso istante.
“GIULIA!”
La ragazza si alzò dal letto e le corse incontro abbracciandola con energia.
“Brutta stronza! Ma quanto mi sei mancata?!”
La solita gentilezza, il solito sorriso luminoso, il solito tono di voce alto e squillante.
Quell’uragano della sua migliore amica, che non vedeva da quasi un mese, era lì tra le sue braccia che non la finiva più di insultarla, ma anche di stringerla con forza nelle sue tenere braccia.
Si staccarono solo dopo ben 5 minuti.
“Ma cosa diamine ti è saltato in mente? Non dovevi studiare per l’esame dell’Uni?”
Mel si chiuse la porta alle spalle, appoggiando poi il bicchiere di succo sulla scrivania vicino al letto.
Giulia invece si sedette sulla sedia, volgendosi in direzione della bruna.
“Sì ma sai meglio di me, quanto io tenda a non studiare quando me lo impongo. A volte mi alzo alla mattina con i migliori intenti e li porto a termine con soddisfazione, altri invece, ho semplicemente voglia di non fare niente ed è così che va a finire. Non riuscivo più a studiare, perché mi mancavi da morire e non potevo sfogare la mia frustrazione con un po’ di sano shopping con la mia migliore amica.”
Mel sorrise, mentre si sedette sul letto con lo sguardo luccicante.
“Non dirlo a me, sai anche quanto odio il telefono… Allora, dimmi un po’. Come procede su nella Padania umida e afosa?”
Giulia prese un sorso del succo di Melissa, facendo spallucce.
“Niente, il solito rompimento di palle. Caldo, caldo e solo caldo. Praticamente ero più in piscina che in casa a studiare. Poi mi si è anche rotto il condizionatore e non avevo la minima intenzione di perdere tutti soldi in quella cittadina noiosa, in una piscina ricca di fighette. Ne ho approfittato e sono venuta qui e penso di rimanerci due settimane tonde tonde. Felice?”
La ragazza si gettò sul letto scoppiando a ridere.
“E che me lo chiedi a fare? Sai benissimo che sono al settimo cielo… Stasera vuoi rimanere a riposare o ti posso portare ad un falò?”
L’altra ragazza abbandonò la sedia e si distese sul letto affiancando l’amica e appoggiando la testa su un gomito.
“Scherzi? Sai che io sono un’animale da festa! Se poi ci sono quegli adoni di The Vampire Diaries, sono praticamente già in spiaggia.”
Mel rise di gusto, appoggiandosi anche lei su un fianco.
“Allora cara mia, stasera ti porto ad uno dei falò migliori della nostra vita. Ci sarà anche il tuo caro Steven… Sento già le campane suonar a nozze!”
Giulia si rabbuiò un attimo, per poi tornare a sorridere.
“Suonare a morto, vorresti dire. Prima ho avuto un incontro-scontro con il tuo amico, e non sono stata molto gentile.”
L’altra ragazza rimase con la bocca aperta, per lo stupore.
“Cooooosa?! E non mi dici niente?”
Giulia prese una propria ciocca lunga di capelli ricci e castani, intrecciandola con disinvoltura.
“Ma se ci siamo appena viste ed è successo un’ora fa! Niente di interessante, comunque. In pratica mi è venuto addosso, l’ho insultato, lui rideva e mi ha offerto un gelato. Io l’ho insultato di nuovo, gli ho detto che ero la tua migliore amica e quindi non era il caso di provarci con me visto che gli era andata male con te.”
Melissa sprofondò letteralmente nel cuscino, cercando di non urlare per la sorpresa.
“E POI?”
Giulia la spintonò giocosamente.
“E poi, nulla. Me ne sono andata lasciandolo solo come un pesce lesso. Dai dillo: come rimorchio io, non lo sa fare nemmeno un carro attrezzi.”
Dopo un momento di silenzio, che preoccupò entrambe, scoppiarono a ridere convulsamente. Volarono peluches, cuscini e urla indecifrabili, ma vennero interrotti sul nascere da Andrea che bussò con forza insultandole dall’altro capo della porta.
“Non mi eravate mancate per niente, scimmie urlatrici!”
Mel e Giù, lo insultarono con nonchalance passando poi il resto del pomeriggio a pensare piani strategici per attirare l’attenzione del caro Steven.
Mel era felice.
Felice di poter passare una serata con gli amici, il suo ragazzo e la sua migliore amica.
La vera estate era arrivata e se la sarebbe goduta fino alla fine, senza rimpianti o ripensamenti.
 
***
 
“Non sai guidare, Mel. Come minchia ti viene in mente di fare un dosso in quarta? O cristo santo, vedo ancora le stelle!”
Giulia mimava uno svenimento mentre si chiudeva alle spalle lo sportello dell’auto.
Mel sbuffò con non curanza, prendendo poi l’enorme borsa di paglia con tutto l’occorrente per la serata.
“Ma smettila. Il tempo e la velocità sono relativi, quindi ho dovuto recuperare almeno un po’ il ritardo di mezz’ora.”
Giulia l’affiancò mentre discendevano verso la spiaggia isolata.
“Sei una ritardataria cronica, non cambi mai.”
Mel sorrise prendendola sotto braccio e dirigendosi verso il piccolo di gruppo di persone che si vedevano in lontananza.
C’erano tutti, anche il suo amato Ian che si illuminò appena la vide arrivare. L’abbracciò con delicatezza, mentre Steven, dopo un primo istante di irritazione, si accorse della presenza di Giulia. La guardò con curiosità tanto che lei si voltò verso di lui, sorridendo sfacciatamente.
“Chi non muore si rivede, eh?”
Il ragazzo si passò la lingua sulle labbra, aguzzando la vista.
Egregia Signora Bianchi, come dimenticarsi di lei.”
 
Nel frattempo, Mel osservava felice il piccolo battibecco tra i due con Ian che le baciava teneramente la fronte.
“Ma come fanno a conoscersi quei due?”
Mel fece spallucce. “Lunga storia; fatico anch’io a crederci.”
Lui le sorrise, prendendole poi una mano e trascinandola con dolcezza dagli altri ragazzi.
“Hey Melissa, sempre più bella e raggiante.” La salutò così Paul baciandole velocemente una guancia, intento a palleggiare con Micheal. Quest’ultimo, invece, le sorrise semplicemente come tacito saluto.
 
“Mel! Carina questa camicetta!”
Candice le si avvicinò ammirandole e poi abbracciandola.
“E tu sei sempre solare e bella, Candy.”
Le due ragazze cominciarono a parlare di frivolezze, mentre una Nina, decisamente allegra, li si avvicinò sorridendo.
“Secondo me, le sta molto meglio il lip gloss color pesca. Vero Melissa?”
La ragazza rimase un attimo sbalordita da quella domanda tanto gentile quanto sorprendente, e dopo diversi secondi di smarrimento, le rispose dando vita ad un piacevole discorso tra amiche.
Nina era ancora meglio di quanto pensasse; così matura da essere ritornata a parlarle come se nulla fosse. Era ritornata ad essere una persona cordiale e visibilmente amichevole con lei, dopo che le aveva portato via il ragazzo da così poco tempo.
C’era poco d’aggiungere: Nina era una donna e lei ancora una ragazzina. Qesto era un semplice ed oggettivo dato di fatto.
“A cosa pensi, ma chérie?”
Giulia le passò una birra mentre si sedette su uno dei tanti tronchi messi intorno al grande falò.
“Sono stata una stronza colossale e me ne sono accorta solo adesso. Ho pensato solo a me stessa senza essermi resa conto che mentre il mio cuore si stava riempiendo di felicità, un altro si stava svuotando di vita e serenità. Ho portato via il ragazzo a Nina e lei stasera mi sorride e scherza tranquillamente, come se non fosse successo nulla.”
Giulia le passò un braccio intorno ad una spalla, facendole coraggio.
“Smettila, scema. Se Ian era davvero innamorato, non l’avrebbe lasciata per una ragazza così tanto più giovane di lui. Se il loro rapporto era così stabile e bello, come tu pensi, non si sarebbe distrutto alla prima leggera brezza. Non fartene una colpa, non è necessario.”
Mel sorrise mentre sorseggiava stancamente la sua birra. Non voleva fare la guastafeste e soprattutto non voleva rovinare un momento così bello e pacifico, così si impose di non pensarci e di vivere solamente ciò che la vita voleva offrirle quella sera.
“E tu invece, rubacuori? Come va con Steven?”
Giulia si staccò dalla ragazza, appoggiando poi i gomiti sulle ginocchia nude.
“Mi intriga da morire, ma non mi azzardo ad andare oltre alle frecciatine. So bene che è ancora attratto da te e che probabilmente può sfruttare la nostra amicizia per rovinare il tuo rapporto con Ian.”
Mel la guardò incredula, ingurgitando altra birra.
“Wow, baby. Non ti riconosco più! Una volta ti saresti buttata anche solo per una storia fugace e di solo sesso.”
La mora sorrise, spintonandola scherzosamente.
“E dai. Ho il cuore tenero, lo sai! E poi ti voglio troppo bene per vederti soffrire. In fondo, ti piace un pochino Steven, no? Aspetterò e se qualcosa di bello e genuino potrà nascere, sarò la prima ad accettarlo. Ora come ora, mi godo l’estate con la mia migliore amica e con la quotidiana e benaccetta vista di preziose star hollywodiane.”
 
Il loro discorso ebbe vita breve, perché Ian e Steven presero le due ragazze in braccio gettandole in mare. In seguito tutti si ritrovarono vestiti e in acqua a giocare, rincorrersi e a baciarsi fugacemente. Mel rideva tra le braccia e le labbra di Ian, mentre lui la toccava con una strana intimità, una voglia che stava attanagliando anche lei. Per fortuna quel gioco diabolico terminò presto, facendo uscire tutti dall’acqua e prepararsi per le storie davanti al fuoco, tipiche di ogni falò che si rispetti.
 
“Ed ora, miei cari, un po’ di racconti horror per favorire la digestione e per attendere la mezzanotte.” Candice si legò i capelli, attendendo Micheal che distribuiva marshmallows e birre a tutti.
Mel prese la propria razione, sedendosi poi tra Giulia ed Ian.
“Ok, chi inizia?” Chiese perentoria Candice, ma nessuno sembrava in vena di proporsi quella sera.
Ma inaspettatamente, una mano elegante e decisa si alzò, meravigliando tutti.
“Se volete io ne conosco un paio, però non vi garantisco un risultato soddisfacente”.
Nessuno parlò, solo Steven le sorrise per incoraggiarla.
Giulia si schiarì la voce ed iniziò il suo racconto.
“C'era una volta un bambino costretto a rimanere una sera a casa da solo. I suoi genitori lo rassicurarono dicendogli che sarebbero tornati presto e che la nonna sarebbe passata a trovarlo presto. Il bambino, come tutti i piccoli adulti, si sentiva inquieto in quella calda sera d’agosto. Le finestre erano aperte, una leggera e rassicurante prezza gli sfiorava il viso, però non riusciva a dormire, troppo terrorizzato dal buio e dalla solitudine. Per fortuna, non era completamente solo in quella casa, il suo vecchio, ma fede cagnolino, era accucciato sotto il suo letto a fargli compagnia. Ogni volta che il piccolino sentiva un rumore inquieto, abbassava la mano per sentire la lingua del suo cane, accarezzargli una mano per rassicurarlo.
Dopo una notte tormentata, finalmente il bambino si addormentò, completamente rincuorato dalla presenza del suo amico.
L’indomani mattina quando si svegliò, il piccolo andò in bagno e al suo ritorno, in camera rimase completamente shockato da un’orrenda visione. Il suo cagnolino era stato decapitato brutalmente e sul pavimento, c’erano scritte con il sangue queste parole: - Non solo i cani, sanno leccare.-“
 
Nessuno parlò, tutti si guardavano nel silenzio più totale.
Mel si era rifugiata tra le braccia di Ian e quest’ultimo imprecò d’un tratto.
“E no! Ma povero cucciolo! Che colpa ne aveva il cagnolino indifeso? Roba da pazzi, roba da pazzi!”
Mel scoppiò a ridere convulsamente, seguita a ruota da tutti i presenti. Ian non capiva tutta quell’ ilarità, perché credeva davvero nelle sue parole. Era un animalista convinto e quella storia non gli aveva fatto paura, bensì gli aveva trasmesso un profondo senso d’ingiustizia.
“Sei incredibile, amico mio. Invece che spaventarti per la storia, pensi alla fine del cane. Sempre il solito tenerone!”
 
Il tempo passò velocemente tra risate, tenerezze e storie divertenti. La storia di Giulia per quanto poco paurosa, aveva lasciato un’amara inquietudine nei ragazzi.
 
La mezzanotte arrivò presto e con essa un’idea poco piacevole si diffuse nei ragazzi del gruppo. O meglio, due ragazzi specifici del gruppo.
 
“Bene manca poco alla mezzanotte, ci sta un bel bagno tutti nudi, che dite?”
Steven si alzò in piedi soddisfatto, togliendosi anche la canotta.
“Sei scemo? Io non ho intenzione di spogliarmi.”
Candice incrociò le braccia completamente in disaccordo.
“Ma no, Candy. Che male c’è! Per me si può fare.” Ed ecco Ian che cominciò a dare man forte all’altro ragazzo.
“Io non ci vedo nulla di male, ma non parteciperò. Torrey non sarebbe molto contenta.”
Paul era sempre il più maturo del gruppo, tanto che riscosse uno sguardo pieno di ammirazione da parte di Melissa.
Quest’ultima scambiò poi uno sguardo con l’amica che scoppiò a riderle in faccia.
“Mel hai una faccia strepitosa. Mio dio, sembra che tu ti stia per dirigere verso il patibolo. Io ci sto comunque per il bagno, l’ho già fatto e ti assicuro che non è così imbarazzante come sembra.”
Mel era di tutt’altro avviso, visto che lo sguardo di Ian era poco rassicurante. Sembrava che la stesse mangiando con gli occhi, e per quanto tutta quella situazione fosse eccitante e appagante, non poteva che sentirsi in preda all’ansia di farsi vedere nuda davanti al ragazzo.
“No, non me la sento.. Dai ma che vergogna! Fatelo voi, io rimango qui con Paul.”
Anche Nina era del medesimo parere ed infatti si affiancò al ragazzo con calma a sicurezza.
Ian invece non demordeva e si avvicinò alla sua ragazza prendendole il viso tra le mani.
“Dai Melissa, è divertente, te l’assicuro. Lasciati andare… Oppure puoi entrare in acqua con il costume e te lo togli quando sei completamente immersa…Dai, fallo per me.” E quando lo sguardo da cucciolo bastonato - con tanto di labbro tremulo - le venne a fare visita, Mel non riuscì a trattenersi e bisbigliò un flebile sì.
Non fu la sola a cedere. Anche Candice venne convinta da Michael e si ritrovò così a partecipare per niente entusiasta.
 
Tutti si iniziavano a spogliare, ma Mel rimase ben stretta al suo bikini colorato. Ian non le mollava gli occhi di dosso e mentre lo vide togliersi anche i boxer, lei si coprì il volto con le mani.
Ma era rincitrullita? Che figuraccia!
Non era certamente la prima volta che vedeva un uomo nudo, però non aveva mai visto nessuno ostentarlo così chiaramente e senza vergogna.
Era bello da impazzire, però non riuscì ad abbassare lo sguardo fino al suo bacino.
Era troppo, troppo per lei e per la sua timidezza in ambito sessuale.
 
Giulia invece non era per niente intimidita e si sfilava il bikini, conscia del suo bel fisico.
Essere una ginnasta fin da bambina, le aveva garantito un fisico snello, ma muscoloso; tonico, ma non troppo grosso. Insomma, era assicurato che lo sguardo di Steven - e non solo quello- era completamente ammaliato dal suo corpo semi nudo.
 
Michael urlò un “Via” e tutti presero a correre verso l’acqua.
Mel si rifugiò subito tra le onde scure per rinfrescare il viso ormai completamente in fiamme.
Maledizione a lei e alla sua inflessibilità. Si sentiva profondamente a disagio e per di più, quando sentì due braccia cingerle la vita, l’adrenalina aumentò, facendola agitare ancora di più.
 
“Hey dolcezza.. Che hai?” Ian era di fronte a lei, con i capelli completamente bagnati, che ricadevano disordinatamente sulla sua fronte.
“Mi sento completamente fuori luogo. Non mi piace per niente l’idea di togliermi il costume e rimanere nuda davanti ai vostri occhi.”
Mel abbassò lo sguardo di riflesso, perdendosi nella contemplazione del mare nero.
“Mi dispiace da morire… Non pensavo che ti sentissi così a disagio. Per me puoi rimanere anche con il costume addosso, non preoccuparti. Non lo dirò a nessuno.”
Ian le strizzò un occhio facendola così rilassare all’istante. Per fortuna, non era un uomo esigente e aveva capito il suo problema.
Si lasciò così cullare e trascinare verso gli scogli nascosti, ascoltando la voce soave di Ian che, come una sirena, la portava lontano dalle luci del falò e dalla voci chiassose degli altri.
 
“Dove mi stai portando?”
Lui si svoltò di tre quarti, continuando a sorriderle.
“Qui, dietro agli scogli. Così nessuno potrà dire che tu hai barato.”
Lei gli sorrise di rimando, ringraziandolo immensamente.
“Vieni.” L’abbracciò, facendola poi appoggiare ad una roccia liscia e completamente nascosta. Mel capì che non era solamente per nasconderla dagli altri che aveva scelto di poterla così lontano.
Sentiva l’eccitazione e la ricerca di contatto che cercava Ian da quando si erano salutati poche ore prima. Voleva di più che un semplice bacio e anche lei, scoprì di volerlo.
 
Ian cominciò a baciarle il collo dolcemente, accarezzandole poi la pancia, che grazie all’acqua, era ancora più liscia e morbida. Intorno a loro, tutto era rarefatto, strano, quasi da sogno.
Ian avvicinò di più il suo bacino e Mel aprì le sue gambe involontariamente, legandogliele poi in vita.
C’era eccitazione, era chiaro ed entrambi.
E ad ogni bacio, ad ogni carezza e leggera spinta si riscoprirono più famelici del lecito.
 
L’uomo si staccò leggermente, guardandola negli occhi velati di passione.
“Sei bellissima, Melissa. Questa sera mi stai facendo impazzire, lo sai? Ogni sorriso, ogni parola.. Tutto. Quel dannato costume poi, non è esattamente il costume coprente che mi avevi promesso di indossare.”
Lei scoppiò a ridere, cingendogli con forza il collo.
“Forse non volevo coprirmi, Mr Somerhalder.”
Mel seguì così l’istinto e prese a mordergli il lobo dell’orecchio con lentezza e perizia. Ian si riscoprì a gemere involontariamente e la ragazza aumentò il ritmo scendendo poi verso il collo.
“Giusto per sapere…” Ian mise una mano tra i suoi capelli, spingendola leggermente verso il suo collo. “…fin dove ti vuoi spingere?”
La ragazza non stava ascoltando molto, visto che era concentrata ad accarezzare il suo bacino turgido e profondamente eccitato.
“C- cosa?”
Ian faticava a ritrovare le parole,  intento com’era a godersi quelle carezze gentili e destabilizzanti.
“Sei tremenda, Melissa. Cosa vuoi fare?”
Lei si staccò finalmente dal suo petto e lo guardò sorridendo maliziosamente.
“Quello che vuoi tu.”
Ian scoppiò a ridere portandosi una mano tra i capelli bagnati, sospirando a pieni polmoni.
“Ma hai idea di quello che dici? Non puoi azzardarti a darmi carta bianca così, visto che sono eccitato da morire e rischio di usare questo scoglio come letto.”
Si scambiarono uno sguardo lungo e carico di tante aspettative e poi, una scintilla, una misera scintilla e si ritrovarono di nuovo uno contro l’altra, con la pelle fremente e il respiro accelerato.
C’era passione, frenesia e forse anche molto più amore del consentito.
Ian farfugliò tra le labbra di Mel, in preda alla pura voracità.
“Melissa vuoi fare l’amore con me?”
Lei acconsentì, ma Ian dubitava che lo stesse ascoltando realmente.
“Melissa mi rispondi o passo ad essere un uomo poco gentile ed esplicitamente diretto?”
Per quanto l’idea la eccitasse ancora di più, la ragazza decise di rispondergli.
“Sì, Ian. Da morire; da impazzire. So che sono gli ormoni, so che.. Oddio non so un cavolo, invece! Mi piaci da morire, le tue mani sono puro fuoco e le tue labbra semplice miele. Ad essere brutalmente sincera, non mi sono mai sentita così affamata come in questo momento.”
Ian non aspettò altro, cominciò a slacciarle il pezzo superiore del costume, mentre si ricordò improvvisamente di una cosa.
“Merda…Sono senza protezioni.”
Lei lo guardò allibita e poi sorrise.
“Prendo la pillola.”
 
Ian si tuffò di nuovo tra quella pelle tiepida che sapeva di tante cose, ma che era ormai era diventato un profumo riconducibile solo a quel viso piccolo e rotondo, a quei occhi grigi e vivaci e a quella labbra carnose e disegnate dal miglior artista di tutti i tempi.
Era sua e lui la voleva.
Era suo e non c’era più niente da fare o da dire.
Ormai, la passione li aveva avvolti e non intendeva abbandonarli in quella lunga e calda serata di fine agosto.
 
 
 
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Ehm, ehm.. Vi ricordate ancora di me?
Spero di sì! Mi spiace immensamente per il ritardo! Purtroppo la poca ispirazione, le altre storie più impegnative e il poco tempo, mi hanno portata ad abbandonare un po’ Getting.
Non temete, non succederà più. Ho già iniziato il prossimo capitolo ;)
Allora… Che ve ne pare? Cosa succederà nel prossimo capitolo?
Mel si lascerà andare?
Steven e Giulia cosa combineranno?
Fatemi sapere ;)
 
Grazie mille a : buffy46, Chara, Dreamer_on_earth, Iansom, Mary 91 e nutellina 98.
Grazie davvero ragazze a voi che leggete, commentate mi inserite nelle preferite/seguite e da ricordare. Vi ringrazio, se scrivo ancora qui, è anche merito vostro!
Per tutto il resto, mi trovate nel nuovo gruppo privato, se volete venire a trovarmi, ditemi almeno chi siete qui su EFP.
 
Ora vi lascio, buonanotte/buongiorno bellezze.
 
Un bacio enorme <3
 
ps: Ho publicato un OS per San Valentino qualche giorno fa. Se siete persone profondamente romantiche, come la sottoscritta, dateci un'occhiata. :)

   
 
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