Non siamo degni di te! Non siamo degni di te!
Le voci dei bambini ti riecheggiano in testa.
Sospiri, passandoti una mano stanca sul volto, riempito, negli anni, di silicone che, però, non ha impedito a qualche ruga di assalirti.
Il tempo è trascorso, spietato ed inesorabile e la tua bellezza è sfiorita in una vecchiaia che hai cercato strenuamente di allontanare, se non cancellare: se il fascino spariva, sparivano anche i contendenti, la fama.
Ma a cosa è servito?
Dopo un matrimonio con il ricco di turno, che non ti ha per niente reso felice, ora vivi vecchia e sola, in questa casa, dirimpettaia di quella di –destino crudele ebeffardo- Timmy Turner.
Affacciata alla finestra -come quasi ogni giorno- osservi quel bambino, che ti continuava a tormentare, ora diventato alto, maturo e circondato da bambini vocianti, figli dei suoi figli; sua moglie è seduta accanto a lui in veranda.
Anche loro sono vecchi.
Un sorriso incornicia i loro volti e fa spuntare delle rughe meravigliose.
Sono felici.
E tu no.
Quelle persone che avevi dichiarato indegne di starti vicino.
Non siamo degni di te!
Sospiri di nuovo e ti scosti da quella visione allegra.
Sei tu, ora, a non essere degna di assistere alla loro felicità.
Sei tu, adesso, a non essere degna di loro.