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Autore: Maumivu    22/02/2012    6 recensioni
(SPOILER) Fanfiction ambientata durante la 4 serie.. Precisamente la puntata 4x09, ma con una piccola modifica ( anche se aver visto la puntata non credo sia fondamentale).
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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"I remember everything"
La puntata 4x09 un cecchino che terrorizza la città e la nosta Detective alle prese con i ricordi più dolorosi.
Non so a voi, ma a me Kate in questa puntata ha fatto una tenerezza assurda. E Castle è stato davvero carino a capire e farsi da parte. Ma diciamo che se non l'avesse fatto non mi sarebbe dispiaciuto poi così tanto xD la vedevo come una buona occasione ecco u.u

Chiunque avesse dovuto descrivere Kate Beckett avrebbe detto che era una donna forte. Un poliziotto prima di ogni cosa. Pochi, pochissimi, sapevano cosa la spingeva con tanta ostinazione ad andare avanti, pochissimi erano a conoscenza del fantasma della madre e quel senso di vendetta e di giustizia che si mischiavano l'uno con l'altro, tanto ormai da non riuscire a capire cosa effettivamente la dominasse.
Certo, tra quei pochi c'erano suo padre, Ryan, Esposito, c'era stato il capo e c'era lui: Castle.
Forse era proprio lo scrittore l'unico al mondo, anche più di suo padre, a conoscerla nell'intimo, a sapere che non era affatto forte, che era un abile poliziotto, ma anche fragile, pronta a perdere la lucidità, a venire meno a quelle rigide regole che, tante volte, sembrava osservare senza alcuna contestazione.
Era una persona che poteva crollare, ed oggi l'aveva fatto. Il caso del cecchino le aveva fatto emergere i ricordi di quel giorno in modo ancora più nitido. Aveva cercato di farsi forza, era tornata a lavoro appena aveva potuto, non poteva concedersi tempo per pensare.
Eppure quelle sensazioni erano ancora lì ed anche quando cercava di rimuoverle, c'era il dolore della cicatrice a ricordarlo.
Aveva perso il controllo di sè, si era mostrata per quello che era davanti a tutti ed era scappata via. Era un fantasma che non poteva condividere con nessuno. Era la sua ferita, era la sua sfida ed era il suo dolore.
In preda all'effetto dell'alcool sentì le sue paure ancora più vicine, ogni rumore, reale o immaginario, le sembrava il segno di una minaccia incombente. Era caduta, rompendo un bicchiere e tagliandosi tutto il braccio. Sentiva il sangue ed un leggero bruciore scorrerle per tutto il corpo.
Improvvisamente sentì un rumore alla porta. Era un suono diverso da tutti gli altri. Era reale e costante, qualcuno bussava.
"Chi è?" urlò
"Beckett sono io, sono Castle" La voce rispose con altrettanta forza dall'altro lato della porta
"Castle, vai via, non è il momento" rispose la donna stanca, senza alzarsi dal pavimento.
"Apri la porta per favore Kate, voglio solo vedere come stai" questa volta nella voce c'era un tono più calmo, dolce
La detective si alzò lentamente, voleva solo sbarazzarsi di quella visita, cercò di ricomporsi, legandosi i capelli alla meglio.
Aprì la porta e si trovò davanti l'uomo con un'aria preoccupata. Che ore erano? Che ci faceva lì? perchè non capiva?
"Come vedi sto bene" rispose sperando che l'oscurità della stanza l'aiutasse "Adesso puoi andare, Castle" aggiunse
La sua voce era dura, seria. Ma l'uomo non si mosse.
"Hai bevuto.. e forse ti sei anche fatta male" rispose semplicemente
"Co.. come hai fatto?" chiese lei leggermente sorpresa. Aveva il braccio lungo il corpo, sicura che così non l'avrebbe notato.
"Sei furba Kate" rispose lui "Ma hai una mano sporca di sangue.  Forse qua.ndo hai toccato la ferita.." disse guardando la mano che aveva sulla porta
"Certe volte riesci davvero a stupirmi" rispose lei accennando un sorriso. Certo, un sorriso  accennato, stanco, ma pur sempre un sorriso.
"E' solo una delle mie numerose qualità" disse sorridendo "Posso entrare?- aggiunse poi
Kate non rispose, ma indietreggiò facendogli spazio. Lo conosceva fin troppo bene e sapeva che non se ne sarebbe andato tanto facilmente.
"Hai avuto un incontro ravvicinato di terzo tipo?-"Chiese lo scrittore guardando lo stato in cui si trovava la casa della detective
"Non riesci proprio a mettere da parte gli alieni, eh?" chiese lei accennando un altro sorriso.
Era incredibile. Pochi minuti prima era in preda alla disperazione, era bastata una sua visita per cambiare le cose. Era come trovarsi in un tunnel e vedere una luce, piccola lontana, ma una luce. Di quelle per cui capisci che ha senso proseguire perchè sai che, anche se lontana, la via di uscita c'è.
"Arriverà il giorno in cui avrò ragione e allora il mondo sarà pronto a chiedermi scusa"Rispose lui accendendo una piccola luce
"Rick, perchè sei qui?"domandò la donna guardandolo rialzare le bottiglie cadute per terra
Lui si fermò un attimo, la sua espressione infantile saprì improvvisamente. Era una delle cose che più sorprendevano Kate, la sua capacità di esserme meravigliosamente imprevedibile. Spontaneo, fantasioso, ma di saper anche tornare con i piedi per terra, passando dall'essere un bambino troppo cresciuto ad un uomo protettivo, forte.
"Tutti oggi hanno visto che c'era qualcosa che non andava. Mi hanno detto di lasciarti spazio Kate, mi hanno detto che non posso capire e forse è vero. Magari sto sbagliando e non sarei dovuto venire.."Rispose lui" Però quando ti ho visto  stare così non sono riuscito ad evitarlo. Vorrei che tu ti confidassi con me, vorrei che mi raccontassi che cosa ti succede"
"Non puoi capire.." sussurrò lei camminando avanti e indietro
"Aiutami a farlo"rispose lui serio
Quella riposta scatenò qualcosa in lei, qualcosa di forte. Non sapeva perchè però la infastidiva, forse perchè sarebbe stato tutto più facile se lui non fosse stato così presente, così ostinato. Diventava sempre più difficile allontanarlo e resistere alla voglia di lasciarsi andare.
"Castle, non è uno dei tuoi libri. Le cose nella vita reale non vanno affatto così. La gente muore, i buoni non vincono quasi mai e non a tutto c'è una spiegazione. Vuoi che ti aiuti a capire? Come posso aiutare te, se nemmeno io capisco cosa mi succede? Se sono la prima a svegliarsi nel cuore della notte chiedendosi perchè proprio a me. E non parlo dello sparo, parlo di tutto il resto. Di mia madre, della vita che ho fatto, delle persone che ho perso e di quelle che allontano. Cosa devo spiegarti? cosa?! " La voce di Kate era rotta dal pianto. Non aveva l'energia per trattenersi, forse non voleva nemmeno farlo.
"Kate.." sussurrò Castle avvicinandosi, ma la donna fece un passo indietro
"Per favore.. lasciami stare. Te l' ho già detto una volta, se ne vanno Rick, se ne vanno via tutti. Ci sarà un motivo se starmi vicino è diventato così pericoloso"
"Non vado da nessuna parte" Rispose lui serio " Lo so che la vita non è come nei miei romanzi, forse crederai che sono un sognatore, un illuso. Non è così. Sicuramente non ho dovuto affrontare tutto quello che hai affrontato tu. Sicuramente ho avuto una vita più serena. Ma questo non vuol dire che non sappia che succede. Sono un uomo Kate, non sono solo uno scrittore. Come tu sei una donna e non solo un poliziotto. Sei una donna che ha perso la madre, sei una donna che ha rischiato la vita e che cerca risposte. Credi che sia meno doloroso per me starti accanto e non sapere che fare?! credi che sia facile vederti cadere come oggi? Dio Kate.. tu nemmeno immagini cosa ho provato quel giorno al cimitero. Si, sicuramente tu sei quella che vive nel dolore e che deve affrontare la parte più difficile. Ma sai cosa vuol dire avere paura di perdere qualcuno a cui tieni sapendo di essere insignificante?" Non sapeva nemmeno dove avesse trovato le parole o la forza per dirle. La donna gli era davanti con lo sguardo basso, non aveva detto nulla. Non un cenno.
"Kate.. per piacere. Non mandarmi via. Stai iniziando a ricordare? forse è questo che ti sta facendo.. stare così. Forse questo caso ha riportato a galla i ricordi. Esposito dice che.."
Ma questa volta fu interrotto dalla voce della detective che alzò lo sguardo puntandolo in quello dello scrittore.
"Ho mentito" Un sussurro " Ho mentito per tutto questo tempo. Non ho mai smesso di ricordare. E' sempre stato qui." Aggiunse sempre a voce bassa
"Ricordi.. tutto?" Domando Rick confuso
"Si. Sto andando in terapia, sto cercando di.. superarlo. Questo caso non ha riportato in superficie i ricordi. Soltanto mi ha imposto di affrontarli" Aggiunse
"perchè non me l hai detto?" chiese lui. Non era un rimprovero. era una domanda, semplice, pura
"Avevo paura.. volevo farcela da sola. Ricordo che ti sei lanciato su di me. Rick hai rischiato di morire per salvarmi. Ricordo il dolore del colpo. Ricordo tutto farsi confuso. Ricordo tutto"
Rimasero in silenzio entrambi, l'uno davanti all'altra. Guardandosi negli occhi come avevano fatto tante altre volte, ma con qualcosa di diverso. Una sensazione nuova.
Kate allentò la tensione dei suoi muscoli. Avergli detto la verità la faceva stare meglio. Si, forse lui non poteva capire, ma non sempre l'importante è essere capiti, delle volte basta essere ascoltati. E lui c'era sempre stato.
"Esposito aveva ragione.. Avevo bisogno di tempo" Disse rompendo il silenzio
"Scusami.." rispose semplicemente lo scrittore girandosi verso la porta " Non so stare al mio posto" Aggiunse avanzando verso l'uscita.
"Aspetta" La voce di Kate lo fermò giusto in tempo. Si voltò e la vide raggiungerlo
"Esposito aveva ragione, ma sono felice che tu sia venuto. Sono felie che tu sia un tale impiccione"
"Non per questo deve offendermi detective" Disse lui accennando un mezzo sorriso, sollevato per quelle parole.
"Oh non puoi proprio negarlo!" Disse lei ridendo
"Siediti sul divano. Ti preparo qualcosa da mangiare!" Disse l'uomo con quel solito tono di voce ricco di entusiasmo
"Ma saranno le tre di notte!" Troppo tardi. Castle si era già diretto verso il frigorifero
"Hai fame scommetto. E dopo tutto quello che ti sei scoltata credo che sia anche il caso" disse divertito cercando qualcosa di commestibile "Ora capisco perchè gli alieni non ti vengono a trovare.. Non hai niente da mangiare! Ma non ti preoccupare, oltre ad essere dannatamente bello, ho anche un gran talento in cucina!"
Ormai la tensione si era allentata. Risero entrambi, felici di essere insieme quella sera.
Sapevano che avrebbero avuto molte cose di cui parlare un giorno. Castle aveva capito, lei ricordava, ricordava anche le sue parole e forse l'aveva sempre saputo. Del resto era certo che Kate l'avesse capito molto tempo prima.  Quel muro che aveva dentro di lei sarebbe stato abbattuto un po' alla volta. Non era il momento per parlare di certe cose, non c'era fretta. Avevano tutto il tempo del mondo, perchè una cosa era certa: Lui era il suo partner, un partner molto testardo e si, anche impiccione, che non l'avrebbe mollata tanto facilmente.


Kate si stese sul divano, la testa le pulsava forte, eppure sembrava quasi non accorgersene. L'angoscia provata poco prima sembrava essere svanita. Sapeva bene che certi dolori non passano così facilmente. Ma voleva combattere ogni spettro ed ogni paura. Ne valeva la pena, anche solo per un altro momento così.
Con Castle non c'era bisogno di parlare, sapeva che aveva capito. Ed era grata del tempo che le stesse lasciando. Avrebbe abbattuto ogni barriera, certe volte c'è bisogno solo di un buon motivo per lottare. E per quanto esausta e  spaventata, sapeva di averne uno più che valido. Un bellissimo motivo dagli occhi blu e dal sorriso più dolce che avesse mai visto.

-Castle..- disse mentre lui le si avvicinava con un piatto in mano
Lui la guardò interrogativo
-Grazie..- Disse sorridendo e facendogli posto sul divano.
-Always-



******************
Piccola piccola nota personale (u.u) :
Lo so che i più romantici si sarebbero aspettati un bacio o qualcosa del genere.. Però credo che il bello di loro due sia proprio il fatto che si amano e stanno insieme, pur non stando insieme di fatto. Lo so sono contorta xD ma diciamo che nella 4° serie credo che sia talmente chiaro cosa provano anche solo dal modo in cui si guardano.. Sicuramente attendo il momento in cui si decideranno a fare questo benedetto passo. Ma trovo dolcissimi e altrettanto belli questi momenti così. Della serie io so che tu sai...

  
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