Fandom:
Supernatural.
Pairing/Personaggi:
angel!Castiel/vampire!Dean, Joel (OC).
Rating:
Pg.
Beta:
nessuna, causa tempo tiranno.
Genere:
Fantasy, Introspettivo, Romantico.
Warning: COW-T!AU, Flash-Fic, Fluff, Slash implicito, Spin-off,
Vampirismo.
Words:
348 (fiumidiparole).
Summary:
Joel sta imparando a parlare.
Note:
Sequel di Lazarus Rising
e di Mommy Dearest.
Scritta per il prompt: Le
prime parole di Joel ♥ di koorime_yu
per la Notte Bianca
di momenti_perduti in
occasione del Carnevale
delle Lande.
Note importanti:
Clash Of
the Writing Titans è un universo fantasy creato dagli amministratori di maridichallenge,
per una delle loro iniziative. Si tratta di un mondo abitato da quattro popoli
in lotta tra loro – angeli, cavalieri, maghi e vampiri – ognuno dei quali
occupa una grande città, e sorretto dalla misteriosa figura della (del – in questo caso) Veggente. NON
VENITE A DIRMI CHE NON VI AVEVO AVVISATO.
DISCLAIMER:
Non mi appartengono e non ci guadagno nulla ù_ù No, nemmeno il COW-T è mio, no.
Family
Matters
Erano
le due del pomeriggio, il sole splendeva alto nel cielo, oltre la coltre di
nebbia della Città dei Vampiri, e Dean voleva solo dormire. Peccato che il suo
pulcino non fosse della stessa opinione.
Joel
gli svolazzò addosso e, infastidito dai dentini che stavano cominciando a
spuntare, gli mordicchiò il mento. Quando le punte dei canini gli grattarono la
mascella ed il moccioso iniziò a leccare il graffio sanguinante, Dean aprì un
solo occhio e lo fulminò con lo sguardo; era un orario indecente per un
vampiro.
Beatamente
incurante, il suo pulcino gli stampò un bacetto bavoso sulla guancia, poi due
mani forti lo sollevarono, strappandolo dal corpo freddo di Dean.
«Lascia
dormire tuo padre. Andiamo di là» decretò Castiel, imprigionando Joel tra le
sue ali, ed il bambino gli tirò le piume, cercando di sfuggire alla sua
stretta.
Il
vampiro li lasciò alle loro beghe, almeno finché – circa in prossimità della
porta – suo figlio non iniziò a singhiozzare e chiamò disperato: «Mamma!»
sbracciandosi nella sua direzione.
Dean
spalancò gli occhi e si alzò di scatto per fissare il piccino, e perfino Cas lo
stava osservando perplesso. «Cosa caz-» cominciò e poi si interruppe, perché il
compagno ci teneva particolarmente a non far sentire quel linguaggio al loro
pulcino, ora che stava imparando a parlare. «Ehi, cosino piumoso, vieni qui» lo
chiamò, quindi, allungando le braccia.
Non
appena Castiel lo lasciò andare, Joel svolazzò verso il vampiro e si aggrappò
al suo collo, immergendo le manine fra i suoi capelli.
«Chi
ti ha insegnato quella parola?» gli chiese Dean, serio.
Il
piccoletto era molto impegnato a giocare – tirare,
sarebbe più corretto dire – con le sue ciocche biondicce, quindi il padre dovette
chiederlo un paio di volte, prima che lui gli rispondesse quasi scocciato. E,
sul serio, cos’era quel tono? Crowley non sarebbe più entrato più casa loro,
chiaro?
«Dia
Samanda» biascicò il pulcino, come lui lo aveva istruito.
Zia Samantha.
Ovviamente
quello stronzo di Sammy doveva vendicarsi. Una risata malefica ed isterica
sfuggì dalle labbra di Dean. «Oh, la zia la pagherà cara, vedrai».
Castiel,
ancora sulla porta, sospirò e scosse il capo.
FINE.