“Il tuo bel compagno viene a trovarti in ufficio, e porta con sé
tuo figlio.”
E mentre lacrime fredde cadono ancora sul profilo della tua
guancia sinistra, sai già quali sembianze avrà l’uomo che varcherà la porta dell’ufficio
dei tuoi sogni, quello che ti stai costruendo in testa.
“Ti prendi il giorno libero perché porterai
tuo figlio alla sua prima partita di football.”
Percepisci la consistenza del tessuto della maglietta di tuo
figlio, senti i capelli soffici tra le dita, quasi hai la sensazione di udire
la sua risata. E sai già che nella tua fantasia, quel figlio avrà gli occhi
azzurri e luccicanti.
“Ti pieghi sul tuo compagno e gli dici…”
“Sono così felice in questo momento.”
E quando lo dici, hai gli occhi aperti già da un po’. Perché è vero che il
compagno che viene a trovarti nell’ufficio dei tuoi sogni somiglia a Kurt, ed è
vero che i suoi occhi azzurri sono incastonati in quelli di tuo figlio.
E hai aperto gli occhi, e hai osservato Kurt che parlava ad occhi chiusi e
sorrideva leggermente, e ti sei detto che da quando Kurt è entrato nella tua
stanza d’ospedale, ti senti meglio, ti senti bene. Davvero.
E senti che quando Kurt se ne andrà, porterà la tua felicità con sé, fuori da
quella porta.
Ma sei così felice in questo momento.