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Autore: Ily18    22/02/2012    1 recensioni
Ambientata alla fine della seconda stagione. Il personaggio principale è Mercedes che ricorda come è andata la serata del ballo scolastico passata insieme a Sam, per poi essere interrotta dalla sua partner di duetto preferita, Santana.
Ship: Samcedes e Brittana
Friendship: Sancedes
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Santana Lopez | Coppie: Mercedes/Sam
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Salve, gente! Piccolo avvertimento prima di lasciarvi leggere: le parti in corsivo sono dei flashback. :) Buona lettura! :)



Erano passati pochi giorni dal loro primo appuntamento al Lima Beans e mentre Mercedes osservava la sua figura riflessa nello specchietto che teneva nell’armadietto, notò come le fosse quasi fisicamente impossibile togliere quel sorrisetto dal viso che appariva ogni volta che ripensava a quanto lei e Sam fossero stati bene insieme. Non riusciva ancora a credere di aver finalmente trovato anche lei un ragazzo! E se doveva essere sincera, gran parte del merito era di Rachel e della sua idea di appuntamento per il ballo di fine anno.

Mercedes finora non ci aveva mai visto granché in Sam, per lo meno nulla che la spingesse a vederlo in quel modo. Sì, era carino, simpatico ed era una persona che sapeva come farti divertire, ma non capiva come una ragazza popolare come Santana o una apparentemente perfetta come Quinn, volesse stare con un ragazzo come Sam. Un nerd con le quali non avevano assolutamente nulla in comune. Certo, fisicamente aveva tutto al posto giusto, ma lei non era mai stata una persona che si soffermava particolarmente sull’aspetto fisico. Sapeva che era inutile stare con qualcuno che fisicamente ti toglieva il fiato, ma che a livello mentale e intellettuale era interessante quanto un monologo di Rachel su quanto lei meritasse di avere tutti gli assoli.

Ma Sam… Non si può dire che non la sorprese quella notte al ballo. Nonostante tutto il tempo passato insieme nel Glee Club, non avrebbe mai pensato che sotto quel ciuffo alla Justin Bieber, quegli addominali scolpiti e quelle battute da nerd, si nascondesse un ragazzo così speciale, ma soprattutto che la faceva sentire così speciale, senza nemmeno sforzarsi più di tanto, ma essendo semplicemente se stesso. Sam non era come tutti gli altri giocatori di football che Mercedes aveva visto fare avanti e indietro per i corridoi della scuola e nell’aula del Glee Club. Lui non pensava solo all’aspetto fisico, a quale ragazza avrebbe dovuto farsi se voleva stare in cima alla piramide sociale della WMHS, o quante ragazze avrebbe potuto frequentare allo stesso tempo, senza che nessuna di loro sapesse dell’esistenza delle altre. Sam era decisamente diverso e il suo unico chiodo fisso erano le citazioni di film che lei non aveva mai visto né sentito. Ma Mercedes avrebbe potuto convivere con quel piccolo particolare senza tanti problemi.

E come se non bastasse, Sam decise di stravolgere nuovamente l’idea che si era fatta di lui, con una semplice frase, che forse non avrebbe dovuta colpirla come ha fatto… Oh, ma è umana anche lei e sentirsi ripetere quella stessa frase che solo il giorno prima aveva confessato a Rachel di volersi sentir dire… Nessuno può biasimare il suo cuore per aver preso a batterle così velocemente in petto, né i suoi polmoni per essersi rimpiccioliti e averle impedito di respirare normalmente, o la sua mano per aver iniziato a tremare leggermente per l’emozione, o le sue labbra per essersi incurvate in un sorriso talmente sincero che Mercedes non cercò nemmeno di nascondere.

”Mercedes?” Sam si avvicinò a lei che stava seduta e guardava tutte le coppie ballare quel lento, mentre Rachel stava sul palco a cantare.

”Sì?” Disse, stupita di vedere Sam di fronte a lei. Pensava fosse in pista a ballare con qualcuno.

Sam le sorrise. ”Volevo solo dirti che sei davvero bellissima.” Mercedes trattenne involontariamente il fiato, sorpresa di sentire uscire dalla bocca di Sam quelle stesse parole che tanto aveva desiderato sentirsi dire. “Ti andrebbe di ballare?” Chiese infine, porgendole una mano in attesa che lei la prendesse.

Mercedes restò a guardarlo stupita per qualche secondo, ma non se lo fece ripetere due volte. ”Sì.” Disse, prendendo la mano che Sam le aveva offerto e sorridendogli. “Mi piacerebbe davvero tanto.”

Durante quel lento, Mercedes cercò di non pensare a nulla, concentrandosi solo su lei e Sam che ballavano insieme a tante altre persone e sperando di non schiacciargli un piede per colpa dell’emozione. Più cercava di capire se Sam le avesse chiesto di ballare perché si stava comportando da cavaliere, o se l’avesse fatto perché gli piaceva davvero, e meno riusciva a trovare una risposta che la soddisfacesse. Più cercava di non illudersi ripetendosi che si stava comportando da amico, più il sorriso sincero che gli vedeva stampato su quelle stesse labbra di cui Santana si era presa gioco, le faceva pensare che forse, forse era arrivato finalmente qualcuno a cui piaceva per com’era, senza se e senza ma, senza nessun doppio fine legato alla popolarità, né a qualche scherzo di cattivo gusto. Decise di non pensarci su più di tanto e di godersi semplicemente la serata.


Stando sempre di fronte all’armadietto, mentre la folla andava e veniva alle sue spalle, non poté fare a meno di ricordare come la serata del ballo andò avanti e si concluse.

Una volta conclusosi il ballo, aver visto Kurt rispondere per le rime a chiunque avesse avuto il pessimo gusto di eleggerlo reginetta e aver riso di cuore per i passi di ballo stupidi che lei e Sam avevano fatto durante tutta la serata, proprio Sam si offrì di accompagnarla a casa, visto che Rachel aveva deciso di andarsene un po’ prima con Jesse e tutti gli altri compagni del Glee Club sembravano essersi dimenticati di loro due. Ora che Mercedes ci rifletteva su, sembrava quasi che Sam avesse voluto tenderle un’adorabile imboscata.

”Sembra che tutti i ragazzi del Glee Club siano andati via.” Disse Sam guardandosi intorno, mentre Mercedes si incamminava a recuperare la giacchetta con cui era venuta e che aveva abbandonato qualche sedia più in là.

"Già.” Disse Mercedes notando come tutte le facce che erano rimaste nella palestra appartenevano a gente vista di sfuggita nei corridoi della scuola o in classe. “E io che mi ostino a chiamarli amici.” Disse scuotendo la testa e infilandosi la giacchetta un po’ a fatica, prima che Sam si offrisse di aiutarla.

”Sono amici.” Disse di nuovo con quel suo enorme sorriso. “Che ne dici se facciamo la strada insieme?” Mercedes cercò di controbattere, pensando a quanto Sam potesse abitare lontano da lei, ma lui la interruppe. “Era una domanda retorica. Non accetterò un no.” Le sorrise di nuovo, indicando l’uscita e iniziando a camminare al suo fianco.

L’aria fuori era abbastanza fresca per essere già in prossimità dell’estate, però a Mercedes non dispiaceva un po’ di fresco. Magari avrebbe aiutato le sue guance a perdere un po’ di quel rossore che sembrava non volerle abbandonare. O magari avrebbe potuto incolpare il clima.

Dopo qualche minuto di camminata silenziosa, Mercedes, testa bassa e sguardo perennemente sulle punte delle sue scarpe, si decise a parlare. ”Sai, Sam, ti volevo ringraziare.” Alzò lo sguardo per incrociarlo con quello di Sam. “Mi sono divertita davvero tanto con te, oggi.”

”Sì, anch’io!” Rispose subito Sam, senza quasi farle finire la frase. Entrambi risero un po’ imbarazzati e abbassarono nuovamente il sorriso. “Però la prossima volta trattieniti un po’ nella pista da ballo, perché mi hai fatto sembrare davvero un principiante.”

Mercedes scosse la testa divertita, visto che non si riteneva assolutamente una brava ballerina. Ma decise di stare al gioco. “D’accordo, la prossima volta per recuperare un po’ d’orgoglio, ti farò ballare solo con Finn.”. Disse seria, prima di scoppiare a ridere, seguita a ruota da Sam.

Calò nuovamente il silenzio e Mercedes non poté fare a meno di ripetersi che questo non era da lei. Lei che non era assolutamente una tipa silenziosa, ma era una di quelle che sapevano sempre come rendere una conversazione interessante, magari con qualche battuta o con qualche gossip – e la sua partecipazione a Fondue For Two ne era la prova. Ma in questo momento, sola con Sam, le uniche cose a cui riusciva a pensare era il suono del suo cuore che le rimbombava nelle orecchie, o a quanto la sua bocca fosse troppo asciutta per poter anche solo pensare di parlare, o a quanto fosse fastidioso quel dannato nodo allo stomaco che le faceva provare una sensazione mai vissuta prima. Non poteva negarlo, era nervosa, tremendamente nervosa. Ma non aveva senso. Mercedes Jones non era mai nervosa, tranne quando doveva esibirsi. Ma quello era un buon nervosismo, perché ti teneva sempre sull’attenti e ti portava a fare un esibizione che avrebbe portato giù il teatro. Questo… questo era un pessimo nervosismo, uno di quelli che si prova solo quando si sta con qualcuno di speciale e che ti dovrebbe far rendere conto della situazione in cui ti sei immischiata, ma che tu cerchi di ignorare il più a lungo possibile, ripetendoti che passerà.

Ed è anche un pessimo nervosismo quando si tratta di filtrare i pensieri dal cervello alla bocca.

”Qualche mese fa probabilmente Kurt mi avrebbe ucciso se gli avessi detto che andavo al ballo con te.” Strizzò gli occhi ripetendosi quanto era stata idiota a tirare in ballo il suo migliore amico e la cotta che aveva avuto per Sam non appena l’aveva visto esibirsi di fronte al Glee Club.

Sam sorrise. “Mi è sempre piaciuto Kurt.” Disse, prima che Mercedes alzasse lo sguardo e lo guardasse confusa. “Uhm, no, non in quel senso.” Si affrettò a precisare con un sorriso, quasi avesse paura di rovinare tutto quello che era riuscito a costruire in quella serata. “Si vede che siete molto amici, un po’ come Chewbecca e Ian Solo.” Aggiunse sorridendo, contento di esser riuscito a trovare un collegamento con uno dei suoi film preferiti.

Mercedes invece restò a guardarla confusa, ma con un sorriso quasi adorante sulle labbra. Nonostante non capisse se quella fosse un’offesa o un complimento, non poteva fare a meno di trovare adorabile come Sam riuscisse a collegare qualsiasi avvenimento ad un film o ad un videogioco o qualunque cosa fosse quella che aveva appena nominato.

Notando la confusione di Mercedes, Sam si affrettò a spiegare. “Guerre Stellari.”. Aspettò un cenno di Mercedes che gli facesse capire che aveva colto la citazione, ma le sopracciglia della ragazza di fronte a lui si incurvarono un po’ di più, convincendolo a spiegarle meglio di cosa parlasse. “Sono tipo amici per la pelle.”. Sam spiegò e Mercedes abbandonò l’espressione accigliata, per lasciare spazio solo ad un sorriso. “Non dirmi che non hai mai visto Guerre Stellari?” Le chiese Sam stupito e in quel momento Mercedes si sentì quasi in colpa nel dirgli la verità.

”No.” Rispose quasi imbarazzata, mentre Sam alzava le sopracciglia, sorpreso da quella notizia. “Però se può interessarti, Kurt ultimamente mi ha aggiornato su tutti i risvolti del matrimonio di William e Kate.” Mercedes scrollò le spalle, prima di unirsi alla risata di Sam.

Qualche passo più avanti si fermarono di fronte alla porta di casa Jones.

”Questa è casa mia.” Disse Mercedes, indicando una graziosa casa a due piani, pitturata in una leggerissima tonalità di arancione che era visibile grazie alla luce del portico che illuminava il giardinetto che la circondava.

”Grazie ancora per la bella serata, Sam.” Disse Mercedes, sentendo le guance arrossarsi un po’ di più a causa dell’imbarazzo di quella situazione.

”E’ stato un piacere, Mercy.” Le rispose, mettendo le mani in tasca e non togliendole mai gli occhi di dosso.

Restarono a guardarsi per qualche secondo, prima che entrambi abbassassero lo sguardo imbarazzati e lasciassero andare una risatina nervosa.

”Buonanotte, Sam.” Disse finalmente Mercedes. “Ci vediamo domani a scuola.” Gli sorrise prima di prendere il breve vialetto che portava alla porta d’ingresso di casa sua. Il tempo di fare qualche passo e la voce di Sam la distrasse nuovamente e la costrinse a girarsi per guardarlo in faccia.

”Sai, questo sabato dovrebbe esserci una proiezione all’aperto del primo film di Guerre Stellari…” Mercedes gli sorrise, curiosa di sentire come avrebbe finito la frase. “Se non hai già degli impegni, cosa che capirei assolutamente, magari possiamo andarci insieme.” Il sorriso di Mercedes si allargò e nonostante la sua curiosità fosse stata saziata, ancora non riusciva a credere che Sam le avesse appena chiesto di vedere un film insieme a lui. “Oppure no.” Sam aggiunse subito e Mercedes aggrottò la fronte confusa. “Magari non ti interessa e vuoi solo andare a prendere un caffè e parlare e… passare un po’ di tempo insieme.” E prima che Mercedes potesse aprire bocca, Sam continuò il suo monologo. “Oppure possiamo mangiare qualcosa da Breadstix se proprio non sei una fan del caffè…”

”Sam.” Lo interruppe finalmente Mercedes, nonostante il suo modo di fare fosse talmente adorabile che l’avrebbe potuto far andare avanti in eterno. “Mi piacerebbe molto fare una qualsiasi delle cose che hai appena detto.” Gli disse con un sorriso che Sam ricambiò immediatamente. “Che ne dici di un caffè e di quel film che ti piace tanto?”

Mercedes era preparata ad una qualsiasi reazione, tranne a quella che gli si presentò di fronte. Era come se avesse appena detto ad un bambino di 4 anni che non solo avrebbe conosciuto Babbo Natale, ma che lui in persona gli avrebbe portato quel gioco che desiderava tanto. Il sorriso che vide sulle labbra di Sam era immenso, e non per colpa delle sue labbra particolarmente grandi, ma per la risposta che aveva appena ricevuto da Mercedes.

”Perfetto.” Le sorrise, cercando di ricomporsi, cosa che Mercedes trovò adorabile. “Allora passo a prenderti alle 6?” Le chiese, ma prima che lei potesse rispondergli, lui riprese a parlare a raffica. “O forse preferisci incontrarci direttamente al Lima Beans, così chi arriva prima prende il posto e non ci sarebbe il problema della fila o…”

”Sam.” Lo interruppe di nuovo sorridendogli e scuotendo la testa divertita. Non riusciva a credere che uno come Sam fosse nervoso di uscire con lei, dopo che era stato con Quinn e Santana, due ragazze che rispondevano in pieno ai canoni standard della bellezza. “Facciamo così, perché non andiamo alla caffetteria che c’è qui vicino?” Propose Mercedes, sapendo quanto sarebbe stato probabile incontrare qualche suo compagno di Glee Club se solo fossero andati al Lima Beans. Non che si vergognasse di Sam, ma preferiva tenersi questo segreto un po’ per sé, visto che l’ultima volta che era uscita con un ragazzo, Puck, e la scuola l’aveva saputo, non era andata benissimo. In più, sorbirsi i drammi e i triangoli che sembravano infestare il Glee Club era servito a farle capire che era meglio prendere le cose con calma e pensarci su prima di sbandierare tutto ai quattro venti. “Hanno dei prezzi stracciati e il loro cappuccino è divino.” Si pentì di aver nominato i prezzi stracciati e temé che Sam reagisse in modo brusco, ma sapeva che la famiglia di Sam al momento non viveva un momento perfetto e non voleva che si sentisse in obbligo di usare i suoi risparmi per portarla in qualche posto speciale. In fondo tutto quello che lei voleva, lui poteva offrirglielo senza sprecare soldi. Non chiedeva la luna, voleva solo qualcuno che la facesse sentire speciale e Sam era un maestro nel farlo.

”Ok.” Le sorrise, andandole incontro e abbassandosi per darle un bacio sulla guancia. “Buonanotte Mercedes.” Le disse, sorridendole per la millesima volta in quella notte, prima di darle le spalle ed incamminarsi verso casa sua.


”Sapevo di averci preso.” Una voce familiare interruppe i suoi pensieri e la costrinse a concentrarsi nuovamente sulla realtà. Era a scuola, di fronte al suo armadietto e probabilmente era già in pesante ritardo per la prossima lezione. Santana stava alla sua sinistra, con un spalla poggiata all’armadietto di fianco al suo e quel sorriso malizioso che le aveva visto parecchie volte in viso, più che altro quando stava architettando qualcosa.

Mercedes la guardò per mezzo secondo, prima di sbuffare, scocciata di essere stata riportata alla realtà. ”Di che parli stavolta?” Le rispose fingendo di cercare qualcosa nel suo armadietto. Per quanto ultimamente Santana fosse meno stronza rispetto ai primi anni di liceo, Mercedes sapeva che in fondo non ci si poteva mai fidare del tutto con una come lei.

”Del fatto che ti ripassi i miei avanzi.” Rispose divertita, alzando maliziosamente un sopracciglio e osservando la reazione di Mercedes non appena quelle parole lasciarono le sue labbra.

Mercedes sgranò gli occhi e un secondo più tardi si pentì di quel gesto, sicura che Santana l’avesse notato e l’avrebbe usato per torturarla un po’ di più. Cercò una risposta che avrebbe potuto zittire una volta per tutte la Latina che stava alla sua sinistra, ma non appena riuscì a pensare a qualcosa, Santana la zittì con un cenno del capo e uno della mano. “Non provarci nemmeno, Wheezy.” Mercedes storse il naso nel sentire quel nomignolo che a Santana sembrava piacere davvero tanto. “Vi ho visto l’altro giorno al Lima Beans, mano nella mano, mentre Kurt e il suo amico Piccione nemmeno se ne rendevano conto perché erano troppo impegnati a farsi gli occhi dolci a vicenda.” Santana sorrise e, per quanto sapesse che era dannatamente strano, Mercedes preferì soffermarsi sulla prima parte di quello che aveva appena sentito, piuttosto che al fatto che quello che doveva essere il suo migliore amico non riusciva a leggerla come un tempo.

Mercedes sbuffò, questa volta per colpa della frustrazione, arrendendosi alla Latina che stava di fianco a lei e alla quale non sapeva come controbattere. “Te ne sarei grata se te lo tenessi per te, Satana.” Le disse, senza perdere la faccia e senza implorarla come avrebbe fatto qualcun altro. Mercedes Jones non implorava, nemmeno il diavolo in persona.

”Sai,” iniziò Santana, “devo dire che sono quasi fiera di te, Aretha.” Disse Santana compiaciuta. “Non pensavo fossi in grado di avere una tresca segreta.” Mercedes si coprì gli occhi con una mano, esasperata da quello che Santana le stava dicendo e sperando che nessuno sentisse. “Ma soprattutto, chi l’avrebbe mai detto che ci piacciono le stesse cose! Ben fatto.” Concluse in tono fiero, applaudendo la ragazza che le stava di fronte e attirando l’attenzione di qualche ragazzo che stava passando vicino a loro.

Mercedes chiuse di botto il suo armadietto, sperando che coprisse in parte quello che Santana aveva detto. ”Oh, smettila, Santana!” La ammonì seria, interrompendo con una mano l’applauso che la Latina le stava facendo. “Non è una tresca.” Disse sottovoce, mentre Santana la prendeva in giro facendo un’espressione triste. “E’ solo che non voglio che si sappia in giro… non ancora.” Spiegò, notando che l’espressione di Santana tornava ad essere nuovamente quella maliziosa.

”E’ per la sua bocca da trota, non è vero?” Chiese seria storcendo il naso. “Perché ti capisco, sul serio. Pure io ho avuto i miei dubbi all’inizio, ma poi ti assicuro che ne vedrai i benefici.” Aggiunse, tornando maliziosa e muovendo in alto e in basso le sopracciglia un paio di volte. ”Oddio, mi sta venendo da vomitare.” Disse Mercedes, distogliendo lo sguardo da Santana e poggiando la fronte sulla superficie fresca del suo armadietto, sperando che la aiutasse a superare questo momento davvero imbarazzante. Decise di soffermarsi solo sulla prima parte della frase che le era appena stata detta. “Per quanto la tua canzone fosse dannatamente orecchiabile,” Santana sorrise, compiaciuta di sentirsi fare quel complimento, “sei stata davvero crudele a prenderlo in giro in quel modo.” Mercedes alzò lo sguardo, incrociando quello serio di Santana, prima che questa scoppiasse a ridere.

”Prima di tutto, quando riceverò un Grammy per quella canzone, Trouty dovrà esserne fiero.” Disse tornando seria, prima di recuperare il sorriso malizioso col quale sembrava volesse torturare Mercedes. “Secondo, Tina Turner, ti sei presa una cotta davvero seria per il caro Trouty.”

”Cosa? No!” Rispose subito Mercedes, sapendo che questa sua risposta immediata vanificava del tutto le parole che aveva appena pronunciato. “Lo difendo come farei con chiunque altro.” Aggiunse, sperando che Santana se la bevesse.

In tutta risposta la Latina scoppiò a ridere, prima di lanciarle uno sguardo che chiunque avrebbe capito significava ‘prova a raccontarlo a qualcun altro’, prima di aggiungere sarcastica ”Oh, certo, come ho fatto a non capirlo? Ricordami come avevi difeso Finn quando avevo preso in giro i suoi capezzoli a forma di piramide.” Santana le sorrise ironica, aspettando che la diva di fronte a lei trovasse una risposta che riuscisse a smentirla. Ovviamente la risposta non arrivò e la cosa la costrinse ad ammettere non solo a sé stessa, ma anche a Santana, l’ultima persona con la quale avrebbe immaginato di poter ammettere una cosa simile, che quella con Sam era decisamente qualcosa di più di quello che credeva.

”Proprio quello che intendevo.” Aggiunse Santana, vedendo che Mercedes si era decisa a non aprire più bocca. “Senti…” il tono serio che aveva in questo momento, colpì Mercedes, che non poté fare a meno di concentrarsi sulla Latina, “Se pensi tutto il giorno a lui, se tutte le canzoni che senti sembrano avere un senso e ti viene voglia di cantargliele durante le riunioni del Glee Club, o se senti un odioso nodo allo stomaco anche solo pensando a lui…” Mercedes corrugò la fronte, colpita non solo da quanto quelle parole sembrassero rispecchiare la situazione in cui si trovava, ma colpita soprattutto dalla persona che le stava pronunciando. Santana aveva la reputazione di una che dormiva con chiunque, non di una con dei sentimenti e… un cuore. “allora mi dispiace, ma la situazione è grave.” Concluse, dandole una leggera pacca comprensiva sulla spalla.

”Com’è che improvvisamente sei esperta in materia?” Le chiese, risentita che Santana fosse riuscita a giungere alla conclusione prima di lei. Sapeva che, stranamente, Santana stesse cercando di aiutarla (in un modo deviato e che la lasciava parecchio confusa, ma era pur sempre un aiuto), eppure non riuscì a mordersi la lingua e lasciò che quelle parole uscissero dalla sua bocca.

Santana corrugò leggermente la fronte, abbassò lo sguardo, un lampo di tristezza le attraversò il viso, e deglutì nervosamente. Il tutto nel giro di un millesimo di secondo. Un millesimo di secondo che però non passò inosservato agli occhi di Mercedes.

La cosa la lasciò stupita e, nuovamente, non riuscì a fermare le parole che in quel momento stava pensando. ”Ok, cosa è appena successo?” Le chiese quasi invano, sicura che Santana non si sarebbe mai aperta con lei. Se doveva essere sincera con sé stessa, una parte di lei voleva saperlo per avere qualcosa che le facesse avere la Latina in pugno, qualcosa che nessun altro sapesse su Santana, e comportarsi proprio come lei aveva appena fatto con Mercedes. Avrebbe potuto parlarne con Kurt e Tina e probabilmente quello sarebbe stato un argomento ricorrente delle loro serate all’insegna del gossip selvaggio. Ma l’altra parte di lei, quella che stava avendo decisamente la meglio, e non di poco, voleva saperlo per aiutare Santana a superare quel momento, un po’ come lei aveva appena aiutato Mercedes, seppur involontariamente, a capire meglio la sua relazione con Sam. Non che l’avrebbe mai ammesso a voce alta se qualcuno gliel’avesse chiesto, ma in fondo Santana, seppur con quel suo carattere spigoloso che il più delle volte la faceva infuriare, le era sempre piaciuta e l’aveva sempre rispettata. Era convinta che se entrambe fossero state delle cheerios al comando della scuola o delle sfigate di prima categoria, probabilmente a quest’ora sarebbero potute essere perfino migliori amiche, per non parlare di come avrebbero potuto conquistare la leadership del Glee Club a suon di duetti.

Santana la guardò in malo modo, prima di aprire nuovamente bocca, questa volta indossando la maschera della stronza che l’aveva aiutata a raggiungere il punto più alto della piramide sociale alla WMHS. “Niente che ti riguardi.” Oltre al tono minaccioso, aggiunse uno sguardo truce, quasi volesse sfidare la ragazza che le stava di fronte a parlare nuovamente di quello che non era appena successo. “Non stiamo parlando dei miei sentimenti.” Disse decisa, prima di rendersi conto di quello che aveva appena detto e aggiustare il suo errore. “Non che ne provi… per nessuno.” Cercò di mantenere l’espressione minacciosa il più possibile, ma Mercedes notò come la cosa le risultasse un po’ difficile, quasi come se quell’argomento di cui non voleva parlare, la stesse distruggendo dall’interno. Magari tutto quello di cui aveva bisogno era qualcuno che l’ascoltasse, che l’aiutasse a superare qualsiasi problema la turbasse.

”Ok, scusa se ho chiesto.” Disse sincera Mercedes, vedendo come la sua partner di duetti preferita aveva reagito. Per quanto non fossero ufficialmente in buoni rapporti, Mercedes non voleva vedere la Latina star male per colpa sua e della sua boccaccia. “Se però ne vuoi parlare…”

Santana la interruppe subito, mettendo le mani avanti. “Citando la qui presente, cavolo no!”

Mercedes sorrise momentaneamente nel sentire Santana citare la sua canzone, ma tornò seria, convinta a non mollare finché Santana non l’avesse minacciata in modo serio. “Sai che Brittany non è la tua unica amica nel Glee Club, vero?”

Non appena Mercedes nominò Brittany, vide Santana sussultare per un secondo e in quel momento Mercedes capì tutto. La sua spiegazione sui “sintomi” che provava, il rifiuto di parlare dei suoi sentimenti, la sua reazione non appena nominò Brittany… Mercedes non era stupida. Si ricordava della telefonata di gruppo e del famoso “Fare sesso non vuol dire stare insieme” e di come tutti l’avevano ignorato e se n’erano dimenticati. Ma lei, durante la settimana dei duetti, aveva visto una scena tra Santana e Brittany nel corridoio della scuola, e non le ci volle molto a capire che loro due erano molto più che semplici amiche. E se quella scena non fosse bastata, il duetto su Landslide le aveva tolto ogni dubbio. Nonostante Mercedes avesse visto Santana andare al ballo con Karofski, sapeva che la Latina aveva solo momentaneamente imbottigliato e messo da parte quello che provava per la sua migliore amica.

Vedendo che Santana continuava a stare in silenzio e si era chiusa in sé stessa, portando le braccia al petto e quasi sfidando la diva di fronte a lei ad andare avanti, Mercedes cercò di convincerla ad aprirsi con lei. “Senti, non sto dicendo che io e te siamo migliori amiche o altro…”

”Grazie a Dio.” Commentò Santana borbottando e abbassando lo sguardo.

Mercedes decise di ignorare quella battuta, decidendo che era un modo come un altro per Santana di cambiare argomento. ”Ci parliamo a malapena ad essere oneste. Però se davvero hai un peso sullo stomaco così come ce l’ho io, devi liberartene.” Disse scrollando le spalle e sorridendole. “Non ha senso tenerti tutto dentro quando c’è qualcuno disposto ad ascoltarti e ad aiutarti, no?” E una volta che quelle parole abbandonarono le sue labbra, si rese conto di quanto fossero vere e di come potevano essere applicate anche a quello che lei stessa stava passando in quel momento. Sbuffò prima di guardarla dritta negli occhi. “Sì, mi piace Sam e odio dover mantenere tutto segreto e non poterne parlare col mio migliore amico perché è troppo impegnato a pianificare gite a Broadway insieme a Rachel, o a scrivere un musical insieme al suo ragazzo, per dedicarmi anche solo cinque minuti del suo tempo.” Mercedes chiuse gli occhi non appena si liberò di quel peso sullo stomaco, ma se tutto questo avrebbe dovuto farla sentire meglio, non funzionò. Dirlo a voce alta ebbe il solo risultato di rendere tutto… più vero.

”Non dire idiozie, Kurt ti adora.” La corresse subito Santana, cercando di mantenersi un po’ distaccata.

Mercedes sorrise, non aspettandosi quanto quelle parole potessero farla sentire meglio. Per quanto sapeva che Santana aveva cercato di suonare distaccata, non poté fare a meno di notare quanto fossero sincere. ”E Brittany adora te.” Disse onesta a sua volta, scrollando le spalle e scuotendo la testa, quasi avesse detto la cosa più scontata del mondo. Vedendo lo sguardo di Santana, a metà tra il ferito e il triste, decise di continuare il suo discorso precedente. “Sono felice per Kurt, credimi. Sono la prima che supporta la sua relazione con Blaine, perché dopo tutto quello che ha passato, si merita di avere qualcuno che lo ama e lo tratta in quel modo…”

”Ma?” Chiese Santana, sapendo che quel tono portava sempre ad un ‘ma’.

Mercedes sbuffò, abbassando lo sguardo e radunando i pensieri, prima di parlare nuovamente e riprendere il contatto visivo con Santana. ”Ma mi manca il mio migliore amico.” Disse semplicemente. “Mi manca non potergli parlare ogni secondo di ogni lezione e… mi manca.” Concluse semplicemente, scrollando nuovamente le spalle, mentre le lacrime cominciavano ad accumularsi nei suoi occhi. “Dovergli mentire e nascondergli questa mia relazione con Sam, quando invece vorrei parlargliene per ore e ore, è la cosa più stupida che mi sia mai successa.” Disse frustrata, ancora incredula da come stessero andando le cose tra di loro. “Ma semplicemente non mi sembra il momento adatto per dirglielo e io sono costretta a tenermi tutto dentro e la cosa mi fa stare malissimo e non mi permette di essere me stessa le poche volte che sto con lui, perché ho il terrore che mi scappi qualcosa, e non posso esserlo nemmeno con Sam per paura che qualcuno capisca qualcosa.” Mercedes sbuffò nuovamente e smise di cercare di trattenere le lacrime, lasciandole cadere liberamente sulle sue guance. Distolse lo sguardo da Santana, riaprì il suo armadietto per cercare dei fazzoletti e si soffermò sulla sua immagine riflessa dallo specchietto che solo qualche minuto prima la rifletteva sorridente e solare.

”Beh, con me l’hai appena fatto.” Disse semplicemente Santana, con un tono di voce dolce. Non dolce quanto quello che le aveva sentito usare con Brittany, ma era decisamente più dolce rispetto ai vari toni di voce che aveva sentito uscire dalla bocca della Latina.

”Già.” Disse stupita, senza trattenere una risata incredula. “Senza offesa, ma non riesco ancora a crederci.” Aggrottò la fronte e incrociò lo sguardo con Santana, che in quel momento le stava rivolgendo un sorriso sincero. “Grazie di avermi ascoltata, Santana.” Le disse sincera.

Santana scrollò le spalle tornando seria, cercando di non dare peso a quello che aveva appena fatto. “Sei la mia partner di duetto preferita, ho bisogno che tu sia in forma e non un fascio di nervi piagnucolante.”

Nonostante chiunque avrebbe potuto fraintendere quelle sue parole e vedere il suo comportamento come quello di una persona fredda, calcolatrice e che pensava solo al successo, Mercedes le apprezzò, capendo quello che Santana intendeva dire davvero, e si ritrovò a sorriderle nuovamente. “Sai… penso che io e te potremmo essere amiche, Satana.” Le disse, quasi stuzzicandola, pur pensando davvero quello che aveva appena detto, nonostante avesse usato quel nomignolo che lei e Kurt usavano sempre quando erano da soli.

La reazione di Santana fu immediata. Aggrottò la fronte e aprì la bocca, rimanendo quasi senza parole, sconvolta da quello che aveva appena sentito. “Nemmeno nei tuoi sogni, Wheezy.” Disse prima di scostarsi dall’armadietto e allontanarsi da Mercedes, che nonostante quelle parole non smetteva di sorridere.

Che Santana volesse ammetterlo o no, Mercedes sapeva che in fondo ormai ci teneva a quelli che solo pochi anni fa reputava degli sfigati da evitare come la peste.

”Forse Brittany ha ragione.” Pensò Mercedes tra sé, mentre osservava Santana camminare nel corridoio della scuola come se fosse di sua proprietà. “Tutti pensano che sia una persona orribile, ma in realtà non lo è.”.



A/N: Grazie mille per aver letto. :)
A scanso di equivoci chiarisco che non sono una Klaine hater. XD

   
 
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