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Autore: Francesca Akira89    22/02/2012    1 recensioni
Ci sono molti motivi per cui quello che sta facendo è sbagliato. E’ talmente sbagliato che crede di non poterne neanche comprendere fino in fondo la turpitudine.
Genere: Angst, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Just a dream

Just A Dream


C'è luce, intorno a lei. Non sembra neanche notte.
La sua visione è sfocata, è come guardare fisso la neve che luccica sotto il sole, e avverte gli occhi lacrimare.

Solo che non lacrimano. Non l'hanno mai fatto. Non ha mai pianto neanche una volta, Celia. Né alla morte di sua madre, né il giorno in cui fu scaricata come un pacco postale nelle mani di quell' uomo, né durante il crudele apprendistato cui questo ultimo l'aveva sottoposta.

Ci sono molti motivi per cui quello che sta facendo è sbagliato. E’ talmente sbagliato che crede di non poterne neanche comprendere fino in fondo la turpitudine.

No, non è vero. La comprende bene, invece. Eccome.
Ma l'ha ottenuto, e adesso lei è lì di fronte a lei. Sua madre. Bella come forse non era mai stata, in vita.

Celia sente il fiato mozzarsi in gola. Tutte le parole, tutte le domande che desiderava farle, all'improvviso s' incastrano dentro di lei, formando un unico, opprimente blocco nel petto.
Le sembra di soffocare.

Presto, presto. Deve parlare. Deve chiederle qualcosa. Prima che sia troppo tardi.

Ma è inutile, sembra che la sua mente si sia di colpo svuotata, e tra tutte le domande che avrebbe voluto porle soltanto una emerge e le esce dalle labbra:

- Perché avresti dovuto chiamarmi "Miranda"?

Sua madre la fissa senza un battito di ciglia. L' espressione sul suo volto quasi urla: "Ma dai? Davvero? Mi hai evocata per chiedermi questo?" e Celia si sente arrossire.

- Voglio dire...- balbetta- Perché proprio "Miranda"?

Ed è ridicolo, in effetti, che tra tutte le cose che poteva chiederle lei si sia impuntata proprio su questo.
Però...
Qualunque altra domanda risulterebbe troppo pesante e dolorosa da pronunciare.

Perché?
Perché l'hai fatto?
Perché ti sei uccisa?
Perché non mi hai mai spiegato niente?
Quando mi hai mandata da quell' uomo, sapevi quanto sarebbe stato orribile?
E poi, davvero, perché "Miranda"? Con tutti i nomi che ci sono...
Aveva un significato particolare per lui? Un significato particolare per te?
IO avevo un significato particolare per te?
Mi hai mai voluto bene, mamma?
Mamma? Mamma!

E ancora più doloroso sarebbe ascoltare la risposta.

- Rispondimi, mamma!

Ma è troppo tardi. Ormai è l'alba.
E sua madre scompare insieme a tutto il resto.
Perché è questo il Circo dei Sogni.

E in quel mondo le risposte non esistono, perché non c'è bisogno di domande.
Ti chiedi mai, forse, quando sogni, perché aprendo la porta della tua stanza ti ritrovi in riva al mare? O perché senti la sabbia sotto i piedi quando tutto intorno a te è imbiancato di neve?

E’ così che funzionano i sogni, in fondo.

E anche questo non è altro che un Sogno.


 
NOTE:

 

Premetto che non ho letto il romanzo “Il circo della notte”, solo le prime pagine scaricabili dal sito per partecipare al concorso omonimo.
Per la precisione, questa è la seconda idea che mi è venuta per il concorso, dopo “Price Tag” (che è la storia con cui poi ho deciso di partecipare).
Leggendo le altre fic, poi, m’è parso di capire che nel romanzo venga spiegato “perché avrebbe dovuto chiamarla Miranda”, e anche perché invece si chiami Celia, ma quando ho scritto questa ff non ne avevo idea (non che adesso mi sia troppo chiaro, comunque). :P Cioé, a quanto ho capito ha a che vedere con "La tempesta" di Shakespeare, ma non avendo letto neanche quella l'informazione non mi dice molto...
Vedrò di colmare la disdicevole lacuna. Prima o poi. XD

  
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