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Autore: starcollision    22/02/2012    2 recensioni
Elena si trova in mezzo tra l'amore dei due fratelli Salvatore. Ma se prima la sua scelta sembrava convinta e irreprensibile, qualcosa cambierà. Le decisioni prese in precedenza traballeranno, ed Elena sarà costretta a rimettere tutto in discussione. Ma la strada è lunga, e alla fine, cosa troverà? Chi sceglierà? L'amore di sempre, Stefan, o quello nuovo, appena sbocciato, che sta imparando a scoprire piano piano, ovvero Damon?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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"Pochi amano sentir parlare dei peccati che amano compiere”
William Shakespeare
 

 
Stefan mi aspettava in piedi dalla macchina. Potevo sentire il suo sguardo su di me, seppure era completamente buio. Un lampione solitario illuminava la strada, ma era lontano da noi.
Solo una qualche decina di metri mi separava da lui, ma mi sembravano kilometri. In tutti i sensi.
Il mio respiro era corto ed irregolare. Lui non sapeva, eppure il mio senso di colpa mi stava uccidendo.
Un passo dopo l’altro spostai i miei piedi verso la sua direzione. Uno dopo l’altro, non era poi così difficile.
Stringevo forte il libro che avevo tra le mani, come se mi potesse salvare, come se potesse scacciare quel peso sullo stomaco.
La mia mente volava lontano.
Non avevo fatto niente. Eppure mi sentivo così lontana da lui.
 
“Ciao.” Mi scoccò un bacio sulla bocca, naturalmente. Si staccò rapidamente da me, ma lo riafferrai e lo costrinsi a darmi un bacio vero. Come se questo potesse aiutare. Come se potessi scacciare tutto, una volta per sempre.
Era inutile, sentivo ancora le farfalle nello stomaco, quando la mia lingua si intrecciava alla sua. E una piacevole sensazione nel basso ventre.
Gli presi il viso nelle mie mani, e lui posò le sue sopra.
“Ehi, ehi, calma.” Si staccò leggermente da me, ma riuscivo ancora a sentire il suo respiro sulla mia pelle.
Aprii leggermente gli occhi, e trovai i suoi ancora chiusi.
“A cosa devo tutto questo?” sussurrò.
“A niente. Al fatto che mi ami.”
Gli uscì una sorta di risata soffocata, gutturale. “E lo chiami niente? Tu sei tutto.”
Non sapevo cosa rispondere. Ero imbarazzata. Per questo lo avvicinai ancora a me e lo ribaciai, con più spinta di prima.
Ma sentivo qualcosa di strano, una sorta di rigidità. Come se i miei sensi si fossero bloccati. Non era una brutta sensazione, dopotutto.
Mi staccai io questa volta. “Andiamo,” sussurrai.
Lui mi sorrise in risposta e mi aprì la portiera della macchina. Salii, e dopo pochi secondi lo ritrovai di fianco a me, al posto di guida, ancora sorridente.
Accese il motore, ingranò la prima, e partimmo.
“Com’è andata?”
Lo guardai, sgranando gli occhi.
“Cosa?”, ma la mia voce mi tradì.
“Il comitato organizzativo per la festa di primavera, no?”
Risposi subito, quasi bruciandolo sul tempo. “Bene, bene. Ovviamente Caroline ci ha trattenuto più del previsto. Vuole che tutto sia perfetto. È ossessionata!”
Lui rise di gusto.
Lo guardai a mia volta, sorridendo. “Già, Caroline è così.”
Mi costrinsi a mantenere il sorriso.
Mentre uscivamo dal parcheggio mi voltai, guardandomi indietro.  La notte era buia, come la pece.
Eppure mi sembrava di scorgere una figura in lontananza, nera come la notte anch’essa. Il sorriso sulle mie labbra si tramutò in uno sguardo malinconico.
Sapevo cosa mi ero lasciata indietro, ma non sapevo cosa avrei trovato andando avanti, anche se ero convinta della mia scelta. Lo ero sempre stata, e lo sarei stata sempre. Eppure sentii una sorta di morsa all’altezza dello stomaco.
 
Sapevo cosa volevo. Ne ero convinta.
La figura continuava a rimanere voltata nella mia direzione, ma non si muoveva. Io continuavo a fissarla, finché non scomparve del tutto dalla mia vista.
Tornai a guardare Stefan. Era concentrato sulla strada.
Tirai un sospiro profondo e chiusi per un attimo gli occhi. Ma mi comparve solo il suo volto.
Damon.
 
 
 
NOTE:
Una nuova fan fiction, ovviamente dedicata ai nostri beniamini! I Delena :)
Innanzitutto mi scuso subito per la brevità del capitolo, ma essendo l’epilogo mi serve solo per introdurre la vicenda, e quindi è una scelta stilistica il fatto di averlo fatto così breve. Ovviamente gli altri saranno molto più lunghi – circa il doppio – nella media.  Spero di avervi accattivate, e vi dico che i prossimi due capitoli sono già pronti, mentre sto scrivendo il quarto. I primi tre li ho scritti completamente di getto, quindi non so come siano venuti :) Comunque ho deciso di fare così in modo tale da riuscire ad essere regolare nell’aggiornare la storia. Il meglio sarebbe una volta alla settimana, ma in realtà mi sto convertendo verso una volta ogni due, o comunque giù di li. Siccome quest’anno ho la maturità, ho un sacco di studio, e ho paura di non riuscire ad essere continua.
Comunque ovviamente vi chiedo di recensire, per sapere cosa ne pensate di questo mini capitolo introduttivo. Le critiche, sia positive che negative, sono sempre molto apprezzate. Quindi commentate :)
Prima di lasciarvi vi ricordo che il titolo è tratto dal testo di Titanium, di David Guetta e Sia. Lo so, non c’entra niente col contesto (anche se io ascolto spesso la cover di Collin Mcloughlin che ha un ritmo molto più lento ed è molto bella), ma queste parole associate così mi piacevano molto e le trovo adatte.
Un bacio, Chiara. 

   
 
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