Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Woland in Moskau    22/02/2012    0 recensioni
Bugiardi dentro
Fuori assassini
Vigliacchi in divisa
Generazioni intere
Ingannate per sempre
A sangue freddo.
(One shot basata sulla canzone "A Sangue freddo" del Teatro degli Orrori)
Genere: Angst, Dark, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Non ti ricordi di Kensaro Wiwa?
Il poeta nigeriano, un eroe dei nostri tempi?

 

 
 
 

Bugiardi dentro
Fuori assassini
Vigliacchi in divisa
Generazioni intere
Ingannate per sempre
A sangue freddo

 

 
Una marcia funebre scarlatta, color del sangue vivido rifratto sulle divise atte ad essere linde e rappresentative di uno stato democratico, giusto, lungimirante.
Una parola futile, sputacchiata, buttata con disprezzo a terra. Un ordine di fuoco. La morte non attende che le armi raggiungano i cuori pulsanti sangue e adrenalina dei soldati schierati. Persone buone, cattive, sorridenti, singhiozzanti, coraggiose, tremanti. Pronte a sprofondare nell’oblio del nulla?
 
Per i loro luogotenenti, per i loro rappresentanti non è un dato importante. Nascondono le mani insanguinate della patria in tasca, sospirando pesantemente a ritmo della marcia di guerra. Eppure, ogni colpo dovrebbe rifrangersi addosso a loro con la forza di mille bastonate all’altezza del cuore, dello stomaco, dell’intestino, del cervello. Trasuderebbero tutti fuori dalle loro membra, come quelle dei soldati grigi, macchiati vivacemente di cremisi sangue in parte rappreso, in parte denso come la bava che cola dalle bocche distorte in ghigni di terrore.
 
E i civili? Voi che avete il coraggio di dimostrarvi protettori del vostro paese! Voi che osate definirvi salvatori del vostro popolo! Proprio voi li lasciate sprofondare nell’Inferno di una morte immeritata e quanto più crudele? Perché no, il decesso che avete riservato loro non è indenne, non è lieve, né sfuggente. Non è come addormentarsi. È una lenta e inesorabile, cattiva, tortura.
 
La bomba lanciata su Hiroshima e Nagasaki ha scuoiato vivi milioni di abitanti indenni, di giapponesi indifesi, che vedevano sé stessi e i propri concittadini sciogliersi orribilmente, come se immersi nell’acido muriatico.
 
Che dire delle docce a gas subite da ebrei, zingari, nemici politici ad Auschwitz, Mathausen, Dachau? Che dire dei pianti dei bambini-scheletro, divenuti ormai numeri, che lentamente bruciavano dentro e fuori, sbriciolandosi in cenere grigiastra, su cui i nazisti si sarebbero puliti le loro scarpe appuntite come i ghigni demoniaci?
 
Le guerre civili in Africa, Rwanda, tanto per citarne uno. I gulag immersi di cadaveri putrefatti e vermi, che costringevano prigionieri di guerra a divorarsi a vicenda per sopravvivere, se chiaramente non soccombevano al freddo della Tundra siberiana. Il genocidio armeno. Quello in Cambogia. Lo sterminio di massa degli indiani autoctoni in America. Il comunismo spietato in Cina. I talebani in medio oriente. Donne e bambini flagellati e sciolti nell’acido.
 
I vostri sguardi sono mesti e vuoti, quasi delle ombre. Al ricordo di tali disgrazie pure la vostra potente altezzosità e la vostra ingorda arroganza tracollano. Uno dopo l’altro crollate in ginocchio, sopraffatti da pianto e pioggia. Ma poi sarà mai dispiacere per voi stessi? O per le persone che soccombono per i vostri litigi, futili litigi?

 
 

Non è il tetto che perde
Non sono le zanzare
Non è il cibo meschino
Non basterebbe a un cane
Non è il nulla del giorno
Che piano sprofonda
Nel vuoto della notte
Sono le menzogne
Che ti rodono l’anima
In agguato, come sempre
La paura
La paura di morire


 
 
È forse il rimorso? La coscienza di aver detto tante, tante, tante menzogne che vi rode l’anima a tal punto? O forse semplicemente sapere che morirete? Senza contare il peso di tutte le anime che si lamenteranno nella vostra psiche.
Vi accompagneranno dal mattino quando vi alzerete alla notte quando vi addormenterete, se sarete in grado di prendere sonno. Però, voi siete nazioni secolari, ne avete di spettri alle spalle, le voci lamentose tuttavia vanno moltiplicandosi.
 Lo leggo nei vostri occhi vitrei, incapaci di stare fermi e sicuri, incapaci di una risposta che non sia una manifestazione di totale terrore. E senso di colpa. O senso di colpa?
 
 


Io non mi arrendo
Mi avrete soltanto
Con un colpo alle spalle
Io non dimentico
E non mi arrendo
Io non dimentico
E’ nell’oblio che un uomo
E’ nell’indifferenza che un uomo
Un uomo vero
Muore davvero

 
 

Vi auguro la morte dolorosa ma sociale di ogni vostro concittadino. Vi auguro ardentemente di raggiungere, attraverso questo marcio campo di terra e putridume umano, una morte misericordiosa e consona alla vostra grandezza, alle vostre manie di grandezza.
Temo non ne sarete in grado in ogni caso.
 
Le divise sono ancora sporche di sangue, che questa volta si è rappreso sui vari colori delle uniformi, che pian piano assumono tutte la medesima tinta innominabile e inclassificabile, un colore vago, come di nulla.
 
Ombre, solo ombre di voi stessi quelle che squadrate reciprocamente.
 
 
 

 



(A Sangue Freddo – Il Teatro degli Orrori)

 








NDA: consiglio di leggere la one shot (per chi mai disgraziatamente capitasse qui :D) ascoltando la suddetta canzone --> http://www.youtube.com/watch?v=sIn3Z54fi5Q

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Woland in Moskau