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Autore: vickydestroya    23/02/2012    6 recensioni
La notte non era poi così scura e fredda sotto al calore dei suoi baci.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte stringeva il cielo sempre più forte, impadronendosi della luce.
Nel parco di Belleville le foglie schricchiolavano trasportate dal vento e le ultime persone scappavano a casa, accoccolandosi nei propri giubbotti.

Frank si sedette su una panchina ad aspettare qualcosa, anche se in realtà neanche lui sapeva cosa fosse veramente. Le mani in tasca e il freddo intorno a lui. Giocava nervosamente col labbro inferore, mordicchiandolo con insitenza e facendolo crepare leggermente. Il giubbotto di pelle era troppo leggero per il gelo invernale, così si accovacciò per cercare un po' di quel calore che stava elemosinando dai vestiti.
La panchina era piena di solchi e scritte, parlava di amori e di tradimenti meglio di come avrebbe potuto fare qualsiasi romanzo rosa. Frank si divertiva a leggere quelle storie sul legno inciso e rovinato, adorava esaminare le diverse scritture e datarle.
"We can leave this world, leave it all behind, we can still this car if your folks don't mind. We can live forever if you've got the time..."
Sussurrava per non far portare via le sue parole dal vento. Amava quella canzone, gli piaceva pensare che fosse stata scritta per lui.
Gerard.
Era un punto fisso nei suoi pensieri, spesso era così tanto presente nella sua testa da farlo diventar pazzo. Non sapeva quando fosse successo, ma era arrivato al punto di non riuscire più a farne a meno, ogni giorno, ogni ora.
L'amore lo soffocava e lo faceva piangere.
"I'm the only friend that makes you cry, you're a heart attack in black hair dye..."
Era lì, era lui.
"Ti stavo pensando..." Disse il moro con timidezza, senza guardare l'altro negli occhi.
"Io... in realtà ti penso sempre."
Da dove cazzo aveva preso la forza per dirgli questo non lo sapeva, ma Gerard sembrava aver avuto un brivido e non era per il freddo.
"Stavo contando il tuo viso tra quelli dei viventi stamattina, sai? A volte vorrei solo correre via e scappare..." Gerard era in punto di piangere, non riusciva quasi a parlare.
"No, non voglio sentire la tua mancanza, resta."
"Ma io scapperei con te, Frankie, non lo capisci?"
La collisione delle loro labbra fu quasi dolorosa. Il più piccolo stringeva la giacca dell'altro, trascinandolo a se, l'altro lo lasciava fare, accarezzava la sua lingua e le labbra arrossate dall'inverno. Era dolce il loro bacio, quasi come i morsi che Gerard aveva iniziato a dare sul collo dell'altro.
Erano due amanti della distruzione, si sarebbero uccisi pur di stare insieme per sempre. Avrebbero combattuto per tenersi vicini e stretti, cuore contro cuore, battito dopo battito.
Le loro mani si accarezzavano, cercavano costantemente l'altro, come fosse un insostituibile ed indispensabile bisogno reciporoco. Erano una figura unica, un solo corpo ed un unico amore li legava.
Di nuovo le loro lingue si unirono sotto quella strana aura di dolcezza che gli abbracciava.
La mano del più piccolo andò ad insinuarsi nella maglietta dell'altro, facendo emergere uno strano calore che fino a quel momento era rimasto chiuso tra le righe. Una scossa elettrica avvolse Gerard, fece sobbalzare un gemito alla propria bocca. Frank riusciva a distinguere chiaramente ogni singolo lembo di pelle del Rosso, conosceva a memoria quella mappa del mondo.
"Una notte ancora e sarò te, un altro battito scomparso e diventerò tuo."
Gerard pendeva dalle labbra dell'altro, ogni parola che gli diceva scompariva nelle sue orecchie come in sogno.
"E non riuscirò più a togliere il sangue dalle lenzuola!" Scherzò sfiorando i lobi delle orecchie di Frank.
Un'aria libidinosa compariva nel parco, la percepì anche un'ultima ragazza che passando si chiese cosa ci facessero due innamorati abbracciati alle undici e mezza di notte...
Frank mordicchiò lievemente il collo del più grande, iniziò a lasciargli piccoli segni rossi, senza curarsi di niente. Senza chiedersi dove sarebbero stati una volta finita la notte. Avrebbero trovato il luogo a cui appartenevano e l'avrebbero fatto da soli.
Un ultimo intenso abbraccio, stretto sulla panchina, con le teste che si accarezzavano e le mani intrecciate.
L'unica cosa che sapevano fare era amarsi. L'unica speranza per andare avanti. E la vita era perfetta, proprio come sugli schermi.






"E non farà più freddo finchè ci sarai tu."




















A Joey.
Auguri in ritardo, bellezza! Grazie per tutto, grazie per avermi portata fin qui. Auguri, auguri, auguri.
Ci vediamo al loro concerto, te lo prometto! E comunque sì, la ragazza nel parco eri tu.


Un ringraziamento anche a voi, che avete letto le mie sdolcinate storielle d'amore. Spero che abbiate colto i riferimenti alle canzoni, c'è un po' di Early sunsets over Monroeville, Save yourself, I'll hold them back, The only hope for me is you e I never told you what I do for a living.
Shiao! :3
-Vicky
  
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