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Autore: Luly Love    23/02/2012    4 recensioni
Perchè Chris Rodriguez ha tradito il Campo? Cosa è successo nel Labirinto? E ora come sta?
Se anche voi vi ponete questi interrogativi, io ho una soluzione.
Dal testo:
Luke era il figlio prediletto, quello che primeggiava su tutti, il miglior spadaccino degli ultimi trecento anni, quello che aveva le ragazze ai suoi piedi, quello che aveva avuto un’impresa.
Ma Luke non era perfetto, Luke aveva fallito, ne portava i segni, dentro e fuori
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Rodriguez
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lost in the insanity
 

 

  La follia non è necessariamente un crollo: essa può essere anche un’apertura.
(Ronald Laing)

 

Avevo rischiato di perdere tutto per orgoglio. Avevo perso la fiducia negli dei, in me stesso, nelle persone che mi circondavano. Più tardi, dopo essere passato dalla parte dei titani, avevo perso ogni certezza e ogni libertà; infatti ti facevano credere tante belle cose tra cui libertà, potere e felicità, che, secondo loro, gli dei non ci concedevano.
In realtà, non avevo avuto niente di tutto questo: ero trattato peggio di uno schiavo e, come uno schiavo, non potevo ribellarmi. Senza contare che la mia vita era appesa a un filo: se uno dei superiori quel giorno aveva la luna storta e uno di noi, nuovi arrivati, osava contraddirli, c’era il rischio di finire a svolgere le mansioni più orribili o peggio, di divenire il pasto di qualche mostro.
All’inizio era tutto fantastico, non lo nego, la Principessa Andromeda era costruita sulla falsa riga del Campo, con parete per l’arrampicata e tutto il resto.
Ma dopo che Atlante era stato sconfitto, le cose hanno iniziato a prendere la piega sbagliata, tutti sono diventati più cinici e malvagi. Erano seguiti mesi di agitazione, ma al tempo stesso tutto era come sospeso.
Poi, la grande rivelazione, il Labirinto. A dir la verità, io sapevo già dell’esistenza di un accesso del Labirinto al Campo, ma mai avrei pensato di poterlo usare a nostro vantaggio. Era un enorme passo avanti, senza contare l’effetto sorpresa. Un intrusione nel cuore della notte avrebbe reso nostro il Campo.
Se provavo dispiacere? A volte, ma poi mi dicevo che agli dei e ai miei compagni di me non dispiaceva. A mio padre, non importava di me. Lo ammetto, a volte ero geloso, geloso di Luke; alcuni potrebbero definirmi un ingrato, a differenza di molti altri io ero stato riconosciuto. Ma a me non bastava, non volevo la misericordia, volevo la gloria. Luke era il figlio prediletto, quello che primeggiava su tutti, il miglior spadaccino degli ultimi trecento anni, quello che aveva le ragazze ai suoi piedi, quello che aveva avuto un’impresa.
Ma Luke non era perfetto, Luke aveva fallito, ne portava i segni, dentro e fuori.
Ora come ora, se mi chiedessero perché fossi passato dalla fazione opposta, non lo saprei dire. Cioè, so che l’ho fatto perché ero stufo di tutte le barbose regole divine, non pronunciare i nomi, stai attento quando bruci un’offerta, non sederti ad un tavolo che non sia quello del tuo genitore.
Basta. Niente regole, niente divieti.
Forse potrei dare la colpa a mio padre, in fondo lui è il dio dei mascalzoni.
Comunque, tornando alla questione Labirinto, fui tra i primi a essere scelto come pioniere. Ero eccitato, finalmente avrei fatto qualcosa di diverso dall’allenarmi. Che idiota.
Dopo due soli giorni, avevo perso la bussola; ero entrato da un passaggio che si trovava a San Francisco ed ero uscito a Miami, poi ero rientrato da Miami ed ero uscito a Los Angeles.
Credo che sia stato lì che Minosse mi abbia notato, dato che l’ingresso agli Inferi si trova proprio a Los Angeles. Infatti, due ore dopo essere andato via da Los Angeles, sono cominciate le visioni.
Evito di raccontare tutto, perché sono ricordi che sto cercando di eliminare, e poi non vorrei che qualcuno faccia la mia stessa fine ascoltandomi.
Vi basti sapere che, proprio come Roy Batty, ho visto cose che voi mortali, semi-mortali e immortali non potreste immaginare. E i risultati ne sono la prova, sono caduto nell’oblio della pazzia in pochi giorni.
Per fortuna, sono riuscito a scappare dal Labirinto, ritrovandomi a vagare nel deserto dell’Arizona ed ero “approdato” a casa della madre di Clarisse.
Lei, sua madre e  Chirone hanno tentato di curarmi, ma non ci sono riusciti. Mi hanno dovuto portare al Campo, perché davo di matto dalla mattina alla sere e dalla sera alla mattina, facendo venire veri e propri coccoloni a Clarisse e sua madre.
Poi, i ricordi si fanno confusi, tutto è buio e confuso, ma forse meglio così, se era spaventoso quello dei primi giorni, figuriamoci quello del culmine.
Ringraziando gli dei, Dioniso è tornato e mi ha curato. Ma la mia riabilitazione non è finita, il dio ha curato solo le ferite della mente e un paio di quelle dell’anima, ma le altre rimangono aperte, quelle del cuore. I miei compagni mi hanno perdonato, mio padre anche (sebbene non me lo abbia detto esplicitamente, ma attraverso dei segnali divini) e tutto è tornato più o meno normale.
Non preoccupatevi, nel mio percorso di ritorno alla sanità, mi sta seguendo una persona speciale, che mi somministra la più potente delle cure magiche.
Clarisse e il suo amore mi porteranno fuori dal Labirinto.
 
 
Note dell’autrice:
La mia prima fic su PJ!!! Nooo non ci credo di averla scritta e pubblicata, qualcuno mi dia un pugno! * Tyson si fa avanti sorridendo *
Ok tutto a posto, sto bene. * Tyson se ne va *
Parlando d’altro, Chris e Clarisse mi stanno molto a cuore, perché dentro sono fragili e secondo il mio parere, Riordan dovrebbe dar loro più spazio.
Fatemi sapere cosa ne pensate (sulla mia fic e sulla questione del libro)
Baciii Luly 

  
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