PRologo
~Everything's gonna drown in
green.
Il respiro quieto
di Sousuke Aizen era l'unico suono che riempiva la sala. Tutto pareva
in attesa delle parole del signore di Las Noches, mentre
Szayel lo osservava trepidante.
Sembravano essere passati secoli da quando Aizen era entrato, quando
finalmente parlò:
«Quale
sarà la sua potenza, una volta viva?»
Lo
scienziato squadrò attentamente l'uomo davanti a
sè, considerando che sembrava piuttosto soddisfatto del suo
"esperimento", se così lo poteva chiamare.
«Io...»
, si interruppe per schiarirsi la gola, abbassando lo sguardo a terra.
«Io non ne ho idea, Aizen-sama. Il suo reiatsu non
è molto alto...»
Si
sentì sudare freddo, avvertendo gli occhi del suo signore
guardarlo fisso.
«In
questo momento, però! Potrebbe aumentare!», si
affrettò ad aggiungere.
«Anzi, sicuramente lo
farà.», concluse, cercando più di
rassicurare sè stesso che l'altro.
La realtà, però, era ben diversa, e Szayel lo
sapeva bene: aveva sbagliato. I
calcoli del patrimonio genetico -se ne era reso conto solo dopo,
purtroppo- erano del tutto sbagliati. Non aveva idea di come avesse
potuto aver fatto: era convinto di aver eseguito tutto alla perfezione,
ma quando aveva ricontrollato, i numeri erano totalmente diversi, quasi
qualcuno li avesse cambiati, ed era troppo tardi per tornare indietro.
Adesso che il momento della nascita della creatura era così vicino
si sentiva soffocare dall'ansia.
Alzò lo sguardo, e si stupì sinceramente del
sorriso affabile che, sul volto di Aizen, sembrava incredibilmente
inquietante.
«Ne sono certo.», disse, poco prima di voltarsi, e
lasciare Szayel solo con i suoi pensieri.
Il ragazzo dai capelli rosa, allora, gettò una breve
occhiata alla ragazza nella teca che gli aveva dato tanti problemi.
Già la odiava, con quella sua faccia che sembrava
così in pace mentre lui si stava dannando per farla vivere.
Sbuffò, raddrizzandosi gli occhiali candidi sul naso. Si
allontanò a passo svelto, in direzione delle sue stanze. A
quell'enorme problema avrebbe pensato più tardi.
Con movenze
felpate, Ulquiorra entrò nel laboratorio. Si
guardò intorno, alla ricerca della cosa che
ultimamente spingeva Aizen-sama a passare tanto tempo in quel luogo
squallido che era la tana di Grantz.
Non c'era curiosità nella sua mente, semplicemente si
sentiva in dovere di controllare l'operato del suo compagno.
Percepì un debole reiatsu, e si affrettò a
raggiungere la direzione da cui proveniva. In una vetrina cilindrica
contenente del liquido amniotico, una figura femminile si muoveva
piano. Aveva lunghi capelli ceruleo scuro, e delle forme prosperose,
con muscoli ben evidenziati su tutto il corpo.
La cuarta espada contrasse appena le sopracciglia, perplesso da
ciò che aveva davanti. Abbassò gli occhi sulla
targhetta che faceva capolino sulla base della teca, e lesse parte
dell'incisione: "Prototipo 2197" diceva. Velocemente, si
avvicinò dalla scrivania incredibilmente ordinata di Grantz,
e sfogliò gli appunti, fino a trovare il plico che portava
come titolo la scritta sulla targa. Scorse le prime righe, bloccandosi
dopo pochi attimi, e rivolgersi boccheggiante alla ragazza.
"Prototipo 2197. Miscela delle cellule di due espada, la cuarta,
Ulquiorra Schiffer, e..."
Lasciò
i fogli che aveva in mano, e si avvicinò di nuovo al vetro,
sfiorandolo con la mano, gli occhi verdi spalancati. All'improvviso
tutto gli fu chiaro. Il perchè Aizen-sama lo avesse
costretto a donare un pezzo della sua pelle all'octava espada per degli
esperimenti; il perchè Grantz lo fissasse sempre, convinto
di non esser visto; il perchè il signore di Las Noches lo
guardasse sempre con un sorriso beato sul volto e gli parlasse sempre
di una "sorpresa" che gli avrebbe presto mostrato.
Immerso nelle sue considerazioni, la creatura nella teca ebbe un
spasmo, e aprì gli occhi per una frazione di secondo,
abbastanza, però, per la cuarta espada di notare il colore
dei suoi occhi. Verde giada. Esattamente come i suoi.
«Mia...
figlia...», sussurrò sotto voce, talmente
sconvolto da non riuscire nemmeno a capire a fondo le sue stesse
parole.
Una
voce canzonatoria alle sue spalle lo fece girare.
«Bella sorpresa, eh, Ulquiorra Schiffer?»
Blume ha
voglia di cioccolata.
-anche se non importa
a nessuno.-
Bene. Benvenuti
nell'angolo autrici di questa pietosa FF :3
Autrici, sì, perchè siamo due, anche se questo
capitolo è di Blume, quindi prendetevela con lei se fa
schifo. ♥
Chiusa
questa parentesi, questa storia è una What if? piuttosto
scema, ma a noi piacciono le cose stupide, e ancor di più
adoriamo scriverle. Se vorrete continuare a leggere questa cosa, noi ne
saremo incredibilmente felici :3 Ah, la protagonista è una
Mary Sue a tutti gli effetti, ma sappiate che è una cosa
voluta: abbiamo voluto sfidare noi stesse, nel cercare di scrivere una
storia seria e magari decente con una MS. Speriamo vivamente possa
piacere. :3
Erre & Blume