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Autore: MirianaCastello_    24/02/2012    1 recensioni
Parla di un amore a prima vista, ma non voglio dirvi niente, per me è il titolo che conta :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto cominciò a fine giugno, come ogni anno sarei andata in vacanza con la nonna Susan; quest'anno era il primo anno che ci andavamo solo io e lei, senza il nonno e senza Daniel, mio fratello maggiore e credo che mi avrebbe fatto effetto non vederli più lì, mi sarebbero mancati molto. Il nonno era mancato a Febbraio di quell'anno, non era da molto, proprio per questo la nonna aveva dubitato nell'andare in vacanza nella nostra casa al mare, però le faccende la aspettavano lì come ogni anno; sarebbe stato molto difficile per lei quest'anno senza di lui. Lui era molto importante anche per me, perché era l'unica figura maschile che avevo avuto al mio fianco in diciassette anni, l'altro nonno morì prima che io nascessi, e mio padre non l'ho mai conosciuto; lasciò mia madre quando lei seppe di essere incinta e dovetti nascere io, Daniel lo aveva conosciuto e anche bene, non so perché, ma a me non mi ha mai cercata o voluta conoscere, evidentemente non gli importava che fossi sua figlia, 'non ne ha mai voluta una' mi rispose la mamma quando glielo chiesi. Io e la nonna partimmo una domenica mattina per arrivare nella casa al mare verso l'ora di pranzo, quell'anno la nonna aveva deciso di prendere l'aereo, di solito andavamo in macchina fino a lì e guidava il nonno, ma lei non sentendosela decise di farmi prenotare due biglietti andata e ritorno. Sentì il rumore della sveglia che segnava le sei, illuminando tutta la parete, pensai che era ora di partire, anche se avevo ancora sonno, probabilmente perché la sera prima avevo deciso di prepararmi le valigie e i vestiti da mettere per il viaggio e poi non riuscivo mai a dormire, figuriamoci quest'anno che avrei dovuto prendere l'aereo, ho il terrore di volare. Indossai degli short di jeans,una canottiera a costine bianca, con una catenina con il mio nome inciso sopra in corsivo 'Isabella' e dei sandali rosa, legai i miei lunghi capelli castani in una coda, mi osservai per un po' allo specchio, i miei occhi nocciola erano stanchi e il mio colorito biancastro accarezzandomi il viso pensai 'cose da fare : 1. Prendere il sole ' abbozzai una risatina. Presi le valigie e chiusi la porta cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare Dan, che il mattino dopo lavorava, motivo in più del perché quest'anno non venne con noi, io avevo ancora diciassette anni, il trentuno agosto diciotto, non vedevo l'ora di compiere gli anni; mi ero già iscritta al corso per la patente, l'unica cosa positiva di quell'anno, anche perché mi aspettava la maturità ero all'ultimo anno di liceo linguistico, ero sempre andata bene quindi non ero particolarmente ansiosa. Arrivai in soggiorno, per fortuna senza svegliare Dan, avvistai la nonna che mi aspettava all'entrata sorridendo, la mamma invece, era seduta in cucina ancora in vestaglia ovviamente, erano pur sempre le sei del mattino, si alzò per salutarmi - Isabella non fare arrabbiare la nonna mi raccomando - e mi fece l'occhiolino, - mamma, non sono Dan -e le sorrisi, -abbi cura di te piccola - e mi accarezzò la guancia -certo mamma, ma non sono più piccola - lei fece un sorriso affranto - lo so, lo so - la nonna dalla porta mi chiamò, così abbracciai veloce la mamma e scappai. In macchina mi infilai nel sedile posteriore, con le cuffie nelle orecchie e la musica al massimo, guardai fuori dal finestrino casa mia allontanarsi sempre di più, fino a vederla scomparire, sentivo che quest'anno sarebbe stato diverso dagli altri, non solo perché mancavano Dan e il nonno, ma semplicemente sentivo che sarebbe stato divertente e eccitante... Forse ero io che volevo fosse così. Passai davanti alla schiera di ville dove abitavano le mie ex migliori amiche, lo erano fino alla settimana prima poi avevamo litigato per la seconda volta, io come sempre ero quella a rimanere sola e loro insieme, mi era dispiaciuto anzi mi dispiaceva ancora moltissimo, ma sono state una delusione e non le avrei mai perdonate neanche se sarebbero venute sotto a casa mia in ginocchio a supplicarmi, peccato che erano troppo orgogliose per farlo. Elena e Delta ecco i loro nomi, Elena veniva alle elementari con me ma era in un'altra classe, siamo sempre state l'opposto, ma era proprio questo che ci univa, a lei avevo dato tutta me stessa e la mia completa fiducia; Delta invece l'avevo conosciuta alle medie e io e lei siamo state legatissime come non sono mai stata con nessuno, mi capiva sempre meglio di chiunque altro e riusciva a farmi stare bene veramente, ho un ricordo con lei stupendo, eravamo in una piazza e avevamo discusso, lei piangeva e io pure ma nessuna delle due metteva da parte l'orgoglio, così l'ho fatto io perché non potevo vederla in lacrime, non volevo perderla almeno non lei, l'ho chiamata è venuta e vedendola così, bellissima nonostante tutto, le dissi solo 'Scusa' e lei mi abbracciò, quell'abbraccio stupendo l'ho sempre reputato il simbolo della nostra amicizia, 'La nostra amicizia è rinata grazie ad un semplice abbraccio, abbiamo provato delle bellissime emozioni, ma lasciando la presa è finito tutto da com'è iniziato'... Ci eravamo appena imbarcate sull'aereo, erano le sette e un quarto com'era stato previsto, la nonna mi fece segno di andare più avanti esattamente dov'era seduto un ragazzo biondo dagli occhi nocciola, il suo sguardo era semplicemente agghiacciante, mi sorrise e notai che aveva dei denti perfetti bianchi e dritti, la sua bocca era ben definita e rossa, quel sorriso era il più bello che avessi mai visto.
  
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