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Autore: OriginalLie    25/02/2012    1 recensioni
Liliale, bianca come neve,
Quasi ignorava
D'essere donna, tanto
Dolcemente era cresciuta.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tread lightly, she is near
Under the snow,
Speak gently, she can hear
The daisies grow.
 
All her bright golden hair
Tarnished with rust,
She that was young and fair
Fallen to dust.
 
Lily-like, white as snow,
She hardly knew
She was a woman, so
Sweetly she grew.
 
Coffin-board, heavy stone,
Lie on her breast,
I vex my heart alone,
She is at rest.
 
Peace, peace, she cannot hear
Lyre or sonnet,
All my life's buried here,
Heap earth upon it.(*)

 
 
 
  
 
 
-Giro giro tondo, casca il mondo…- notai la bambina che continuava a girare su se stessa, in preda alla felicità. Riccioli castani le corniciavano il viso, un sorriso smagliante completava l’opera.
-Casca la terra, tutti giù per terra!- allegra, si buttò per terra ridendo, ridendo, ridendo.
Inconsciamente sorrisi anch’io, di fronte a quella scena di felicità infantile. Lei, notando il mio sorriso, si avvicinò titubante, porgendomi la mano.
-Vuoi giocare con me?
-Sono troppo grande!- le risposi.
La bambina mi attirò a sé, e insieme ci incamminammo verso il centro del parco.
-Dai vedrai, sarà divertente!- mi incitò. –E’ facile, devi solo girare con me.-
-Sono troppo grande.- dissi nuovamente.
-Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra tutti giù per terra!-
Io e la bambina continuammo a girare. Cademmo insieme ridendo, e mi parve di ritornare piccola.
-Ma lo sei.-
-Cosa?- chiesi.
-Piccola…
La bambina scomparve. Del resto, ero troppo grande per lei.
Mi alzai, facendo peso sulle gambe. Notai che ero diventata improvvisamente leggera. Mi sistemai i capelli, che sicuramente dopo la caduta, si erano scomposti. Piccole mani infantili toccarono la mia chioma. Docili, leggere, bambine. Le mie mani.
-Ma cosa…?
 
Giro giro tondo…
 
Il parco era vuoto, strano. Un attimo prima, era completamente affollato. –Aspetta…dove sono?
Non era il parco. Era una stanza buia. Puzzava di alcol, fumo e sporcizia.
-No…lasciami stare…chiamo la mamma…mamma!-
La bambina di prima stava piangendo. Tentava di proteggersi. Da chi? Non riuscivo a capirlo.
Una sagoma scura si formò davanti alla piccola. Era nuda.
-Piccola non piangere…- la voce di un uomo si accavallò al pianto tremante di lei.
Ero curiosa…ero disgustata…ero strana. Era come se…
-NOOOO! LASCIAMI STARE! AIUTO!-
L’uomo le aveva strappato il vestito di dosso. Dopodiché il suo corpo coprì la scena.
Non ci capivo più nulla. Mi guardai allo specchio. “Uno specchio? Ma da dove è sbucato?” Non c’era luce. Eppure il mio riflesso si vedeva chiaramente.
Accarezzai la parete liscia. Scorsi la mia immagine da bambina. Una bambina dai riccioli castani, sorridente. Proprio come la bambina che stava piangendo.
“Aspetta un attimo…”
Mi volsi di nuovo a guardare l’uomo. Se ne stava andando. La bambina era rannicchiata in un angolo, e si stava rivestendo piangendo.
Ero io la bambina.
                                                                                  
                                                                                                                            ***
 
-Avete compilato la cartella clinica?- chiese stancamente il caporeparto. Era stata una giornata lunga, e non vedeva l’ora di ritornare a casa.
-Sì, la paziente è una donna di circa trent’anni, e presenta un ritardo mentale, con comportamenti tipicamente infantili.-
-Altre caratteristiche?
-Da quando l’abbiamo trasportata in clinica, continua a ripetere una filastrocca.
-Cioè?
-Giro giro tondo…-
 
 
                                                                                                                            ***
 
La mente umana, è infinita, piena di enigmi e segreti. Può aggiungere e nascondere informazioni a proprio piacimento. Nascondere. Non cancellare.

Prima o poi la verità ti trova.
                                                                                                                            ***
 

 
(*)Il testo è preso dall’opera Requiescat di Oscar Wilde.
Ecco la traduzione.
 
Fate piano, ella è qui presso 
Sotto la neve, 
Parlate sommesso, ella ode persino 
Crescere le margheritine. 

Tutti i suoi vividi capelli d'oro 
Offuscati di ruggine, 
Lei, così giovane e bella, 
Caduta in polvere. 

Liliale, bianca come neve, 
Quasi ignorava 
D'essere donna, tanto 
Dolcemente era cresciuta. 

Asse di bara, pietra tombale 
Gravano, sopra il suo petto; 
lo, desolato, tormento il mio cuore, 
Ella riposa. 

Basta, ora, basta; non può ella udire 
Lira o canzone; 
L'intera mia vita è sepolta qui. 
Ammucchiate terra sopra di essa. 
  
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