Fandom:
Supernatural
Pairing:
Sam/Dean (vago/appena percepibile)
Personaggi:
Sam,
child!Dean, Castiel, Bobby (accennato)
Rating:
Verde
Beta:
nessuna (anche se ne avrei maledettamente bisogno)
Genere:
Commedia, Fluff, Romantico
Warning:
Accenni che ricordano vagamente il Wincest.
Words:
668
(primo capitolo)
Note:
Si
presenta come una sorta di Three-shot o qualcosa di più. E' una
storia semplice, senza
troppe pretese. Ha lo scopo di mostrare un lato di Dean, la sua
innocenza
infantile, che visti gli avvenimenti che hanno sconvolto la sua vita, i
duri
insegnamenti del padre e il suo modo di trattarlo fin da piccolo come
un adulto
nel pieno delle sue responsabilità, non è uscito
allo scoperto in nessun caso.
Oltre ad essere un modo per mostrare a Sam quanto di Dean è
stato sacrificato
fin dalla sua infanzia.
Disclaimer:
I
personaggi non
mi appartengono e questa è un’opera di fantasia
senza alcun
fine di lucro.
-Sam.-
La voce pacata di Castiel lo fece sobbalzare sulla sedia. Tuttavia non
riuscì a
sottrarsi dal terminare la lettura di quell’articolo di
giornale che figurava
sullo schermo del suo portatile. L’ennesimo omicidio che
sembrava condurlo
esattamente alle conclusioni che solo qualche ora prima lui e Dean
avevano
ipotizzato: streghe. -Castiel.- Si concesse un tono vagamente
infastidito vista
l’entrata da infarto che l’angelo gli aveva
regalato. -Dove hai lasciato Dean?-
Chiese
poi ricordando che suo fratello maggiore si era allontanato per dei
semplici
controlli in compagnia dell’angelo. -Emh...- Il minore dei
Winchester impiegò
qualche istante per registrare il tono vagamente preoccupato e stranito
del,
solitamente, sempre composto e pacato amico. Si voltò in
direzione di Castiel e
si irrigidì immediatamente notando una sagoma decisamente
più bassa dell’angelo
che, seminascosta dal suo trench, lo fissava con due occhioni grandi
verdi.
-Chi
è quel bambino?- Chiese Sam sconvolto nonostante conoscesse
già la risposta.
Gli era impossibile non riconoscere quello sguardo, quel visino ovale
perfettamente liscio spruzzato di lentiggini. I capelli biondo cenere
poi, non
lasciavano campo libero all’immaginazione. -Sammy!-
Sbarrò i grandi occhi verdi
il bimbo non appena riconobbe in quel gigante
ragazzo il suo fratellino.
Si
liberò rapidamente dalla presa di Castiel sulla sua spalla e
senza troppi
preamboli gettò le braccia al collo del suo fratellino.
-Dean?!- Esalò incredulo Sam mentre avvertiva quel corpicino
minuto stringersi
contro di lui. -Ho avuto paura.- Singhiozzò improvvisamente
il bambino
stringendosi di più al ragazzo che ancora incredulo gli
cinse il corpo con le
sue braccia possenti. Uno strano senso di dolore lo investì
quando sentì le
lacrime del piccolo Dean bagnargli il collo.
-Va
tutto bene Dean, ci sono io.- Cercò di rassicurarlo
immergendogli una mano tra
i capelli e stringendolo maggiormente a se. Lanciò uno
sguardo a Castiel
chiedendogli spiegazioni e l’angelo con un gesto del capo gli
indicò il
salotto: un luogo sicuramente più adatto per parlare. Con un
certo rimorso fece
una leggera pressione allontanandosi dal corpo di suo fratello
maggiore. -Aspettami
qui ok? Torno subito.-
Cercò
di sorridergli mentre si perdeva in quelle iridi lucide e brillanti. Il
bambino
annuì lasciandosi sedere sulla sedia e stropicciandosi gli
occhietti per
ripulirli dalle lacrime. Sam guardò ancora
quell’espressione affranta e gli si
strinse il cuore nel petto, allungò una mano e gli
carezzò una guancia cercando
di infondergli un po’ di tranquillità.
Lanciato
l’ennesimo sguardo a quello che sarebbe dovuto essere suo
fratello maggiore
chiuse le ante della porta che collegava al salotto di casa di Bobby e
rimase
solo con l’angelo. -Si può sapere cosa diavolo
è successo?- Esplose quasi
subito dando sfogo alla sua preoccupazione. -Sam, è successo
tutto troppo in
fretta e non ho potuto fare nulla per evitare questa spiacevole
situazione.
Dean non è il genere di essere umano che sta simpatico alle
streghe ed
effettivamente è stata proprio una di queste a trasformarlo.
-
Chiarì
immediatamente l’angelo mentre il minore dei Winchester si
passava entrambe le
mani sul viso sospirando esasperato. -Non posso crederci Cas, non puoi
fare una
tua magia da angelo?- Chiese avvicinandosi all’amico e
guardandolo negli occhi:
Dean ridotto in quello stato non poteva essergli d’aiuto e
anzi. Camminò ancora
per il salotto attendendo la risposta dell’angelo che
tuttavia conosceva già.
-No, ma sono quasi certo si tratti di una maledizione e, anche se lo
scopo mi
rimane del tutto sconosciuto, ho ipotizzato che potrebbe essere un
tentativo di
renderlo innocuo. E quindi un più facile...- A Sam si
gelò il sangue nelle vene
quando avvertì il rumore di cocci provenire dalla cucina.
Si
avventò sulla porta spalancandola e l’immagine che
gli si parò di fronte gli
strappò un sospiro di sollievo. Bobby se ne stava sulla
soglia della porta
d’ingresso con un’espressione sconvolta dipinta sul
viso e il suo sguardo era
fisso sul bambino timidamente seduto su una sedia. Il frastuono che
aveva
sentito proveniva sicuramente come conseguenza delle buste della spesa,
che in
quel momento giacevano inermi al suolo, vicine ai piedi di Bobby. -Ma
che...?-
Esalò sconcertato l’uomo.