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Autore: Akemi Matsumara    25/02/2012    4 recensioni
Testo introspettivo sui pensieri di Tomoya Okazaki.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due mesi. È questo il tempo che è passato da quella notte di Inverno. Due mesi senza te. Due mesi senza luce, senza vita, senza gioia. Due mesi di sofferenza. E passerà altro tempo Nagisa, passerà altro tempo, perché io non posso vivere senza te. Sei tu che mi hai insegnato ad amare qualcuno. Sei tu che nonostante tutte le batoste prese, forse anche grazie al mio aiuto, non hai mai mollato. Tu che mi hai detto “Si”, senza pensarci. Tu che hai tifato per me quando combattevo per averti. E combattevo con tutti, stanne certa. Tu che quando tornavo a casa, avevi già preparato tutto e mi sorridevi dicendo: “ Bentornato Tomoya”. E pensare che fino a giorni prima avevi paura a chiamarmi solo con il nome. Nagisa . . . che cantavi la tua canzoncina preferita mentre cucinavi, che ti accucciavi accanto a me di notte senza accorgertene. Che poi, quando te ne accorgevi, tornavi a dormire, sperando che io non ti avessi vista. Tu che una notte mi hai detto: “Voglio un bambino”. E quel bambino l’abbiamo avuto. Anzi,bambina. Ushio. Quel nome così bello, perché lo hai scelto tu. Nagisa . . . dovevamo andare al mare con lei ricordi? Dovevamo trascorrere la giornata dei Genitori con lei, dovevamo portarla a fare lunghe gite, dovevamo vivere con lei. E invece no. Non c’è l’hai fatta. Hai dato la vita a lei, rinunciando alla tua. Perché Nagisa? Perché? Se ti avessi fermata, avrei fatto bene? Se ti avessi detto no, alla domanda di avere Ushio? Forse no, forse ti avrei solo spezzato il cuore. Ma ora tu hai spezzato il mio. Non sai il dolore che ho provato quando ho preso la tua mano fredda, l’ho alzata perché tu accarezzassi quella dolcissima bambina appena nata, e quella mano è ricaduta sul letto. È stato come un grissino che si rompe. Il paragone sembra stupido, ma è così. Eppure Nagisa, il mio cuore si è veramente spezzato. Non vedo più nulla. Passo le mie giornate in questa casa vuota senza te, fumando, guardando la televisione. Senza accorgermene forse, sto diventando come mio padre. E Ushio? Lei è con Sanae e Akio. Con loro starà bene. Non so se riuscirò mai a vederla, Nagisa. Non so se avrò questo coraggio. Perché non c’è che questo vuoto senza te , e ogni cosa ha perso il suo valore. Le stelle ormai, non brillano più. E chissà quanti anni passeranno ancora, prima che tornino a brillare.
   
 
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