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Autore: dakky    25/02/2012    3 recensioni
(Fandom: Infinite | Myungyeol: Myungsoo X Sungyeol)
Quando Dongwoo è costretto a volare in Giappone per registrare un drama, Sungyeol realizza quanto difficile sia restare da solo in camera con il suo migliore amico.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa piccola fanfiction non ha una vera e proprio trama:
è nata così, senza pretese se non quello di descrivere una piccola fluff.
Prima o poi riuscirò a scrivere qualcosa che NON sia fluff.

 

 

 

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Un conto era dormire nella sua stessa stanza con Dongwoo-hyung, un altro dormire da solo con lui. Sungyeol era accoccolato su sé stesso sul materasso pensando a mille scuse per non dormire con il ragazzo. Era arrivato a contemplare l’idea di intrufolarsi nella stanza di Hoya e Sungjong: dopotutto era stato un loro compagno quando vivevano nell’altro dormitorio, ma, una volta trasferiti, aveva voluto cambiare per stare nella stanza del suo migliore amico. Il problema era che più tempo passavano insieme, più le cose tra loro diventavano imbarazzanti. Almeno per Sungyeol. Doveva solo trovare una scusa e tornare a dormire con Hoya e Sungjong.

Pensa Lee Sungyeol, pensa se ne sei capace. Devi solo dire “Mi dispiace ma torno a dormire con i miei vecchi compagni perché... perché... perché sono allergico a... a...”

Fece vagare lo sguardo sulla stanza nella speranza di trovare un soggetto valido per la sua allergia.

“... ai tuoi calzini!” cosa? No, non posso averlo pensato veramente.

Sospirò scoraggiato e si afflosciò su sé stesso.

Maledizione. Perché Dongwoo-hyung doveva andare a girare un drama proprio in Giappone? Perché non qui in Corea? Perché deve lasciarmi da solo?

“Tutto ok, hyung?” chiese una voce alle sue spalle.

Sungyeol sussultò così forte da farsi male al collo.

“Myungsoo, mi hai spaventato.”

Ecco fatto. Sono fottuto.

“Hai un brutto colorito, non ti senti bene?” chiese il più giovane accovacciandosi di fianco a lui. Sungyeol non rispose e ciò fece preoccupare Myungsoo ancora di più, così poggiò una mano sulla spalla del più grande e lo scrollò piano. “Hyung?”

A quel contatto il corpo di Sungyeol fu attraversato da una scossa elettrica e lo stomaco gli sprofondò nei paraggi delle ginocchia.

“Sto bene, sono solo stanco” riuscì ad articolare: la bocca gli era diventata arida e gli riusciva difficile parlare. Myungsoo sorrise, poi il sorriso si trasformò in un ghigno.

“Dì la verità, sei nervoso di dormire da solo con me” disse divertito.

Sungyeol sbiancò e il suo stomaco risalì a velocità allarmante, contorcendosi.

“Sto scherzando, hyung” continuò Myungsoo con una risatina “Buonanotte”

Così dicendo spense la luce e si infilò sotto le coperte. Sungyeol era rimasto con le gambe incrociate e il respiro mozzo.

Quel ragazzo scherza col fuoco.

Aspettò che il suo battito tornasse normale, nel frattempo il respiro di Myungsoo si era fatto più pesante e regolare: dormiva già. Sungyeol ponderò l’idea di prenderlo a calci ed urlargli nelle orecchie, ma sapeva che il sonno del suo dongsaeng era molto pesante e non si sarebbe svegliato in nessun modo. Si costrinse perciò a districare le gambe che gli si erano intorpidite e a cominciare a massaggiarle prima di mettersi a letto. Myungsoo si voltò nel sonno così che corpo e volto fossero rivolti verso il soffitto. Sungyeol si immobilizzò un attimo, poi, molto lentamente, si mise a quattro zampe e gli si avvicinò. Lo scrutò nella penombra della stanza e si scoprì ad ammirarlo. Myungsoo possedeva il viso più bello che Sungyeol avesse mai visto. Era talmente perfetto da sembrare finto, con quella pelle liscia, il naso a punta e la bocca sottile e vagamente felina. E quella maledetta fossetta che sembrava solo chiedere di essere baciata. Sungyeol si rese improvvisamente conto di essere a pochi centimetri dal viso di Myungsoo, sentiva il suo fiato caldo sul volto. Allarmato, fece per tornare indietro, ma inciampò nelle coperte e cadde con la faccia schiacciato contro il petto dell’altro che, prevedibilmente non si accorse di nulla.

Sungyeol stava sudando freddo e sentiva il cuore pulsare nelle orecchie. Il corpo di Myungsoo era così soffice e caldo che ci sarebbe volentieri rimasto appiccicato per il resto dei suoi giorni. Ma doveva pur alzarsi, non poteva restare a pesargli così addosso. Con tutta la buona volontà che aveva in corpo, cominciò a scivolare via da Myungsoo. Non era completamente seduto che un braccio di Myungsoo lo fermò e lo tirò di nuovo a sé. Il più giovane intrecciò una mano con quella di Sungyeol e passò l’altro braccio intorno alla vita del ragazzo.

Sta dormendo, sta dormendo. Sta dormendo e ho tutto sotto controllo. Sta dormendo, vero?

Doveva trovare un modo per divincolarsi dall’abbraccio di Myungsoo e... il suo profumo era paradisiaco. Adesso avrebbe slegato la mano da quella dell’altro, limone, profumava di limone, poi avrebbe tolto l’altro braccio dal suo fianco e... e crema. Limone e crema, era stupendo, si sentiva leggero, svuotato. Chiuse gli occhi e respirò a pieni polmoni il profumo dell’altro, avido di ogni cosa appartenesse al ragazzo sotto di lui.

Doveva proprio sciogliere quell’abbraccio? Perché, poi? Era la sensazione più appagante del mondo era come se lo stress accumulato da settimane fosse improvvisamente scomparso.

“Ma due ragazzi, non possono dormire in questo modo!”

“Ma siamo amici!”

“E se qualcuno entrasse?”

“Penserebbe che sono fortunato.”

“Ma potrebbe fraintendere!”

“Sarebbe solo geloso...”

“Ti sei innamorato di lui!”

“No! E anche se fosse?”

Scosse piano la testa come per scacciare quel conflitto e respirò lentamente: non gli importava di nulla. Tutto ciò che voleva era addormentasi tra le braccia di Myungsoo con le narici piene del suo odore. Appoggiò la testa sul suo petto e si addormentò.

 

 

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Sentì il sole accarezzargli il viso e aprì gli occhi, lentamente. C’era un volto di fronte al suo. Era ancora intontito dal sonno e non riusciva a mettere  bene a fuoco. Era familiare e gli stava sorridendo.

“Buongiorno, hyung” disse Myungsoo ad un Sungyeol ancora mezzo addormentato “dormito bene?”

Bella domanda retorica, Kim. Tu figlio di una...

Sungyeol rispose con un grugnito e fece per liberarsi dall’abbraccio che durante la notte si era complicato. Myungsoo lo trattenne.

“Dove stai andando?” gli chiese serafico.

“Non sono affari tuoi e comunque ho dormito male. Malissimo.” rispose brusco Sungyeol.

Myungsoo continuò a stringerlo per negargli ogni possibilità di fuga e ghignò. Non si era mai accorto della forza del suo dongsaeng.

“Hyung, recentemente la nostra amicizia ha perso vigore. È imbarazzante...” continuò il più giovane.

“Non me ne importa un fico secco, lasciami andare” continuò Sungyeol imperterrito.

“Hyung, ci tengo a te, sul serio... se c’è qualche problema, non esitare. Parla.”

“Ti decidi a lasciarmi andare?”

“Hyung...”

“È che mi sono innamorato di te, cavolo!” esplose Sungyeol urlandogli in un orecchio. L’espressione di Myungsoo era indecifrabile ma ormai il danno era fatto e Sungyeol continuò “Cotto. Completamente. Sei contento ora? Soddisfatto? Lasciami andare.”

Sungyeol per un istante ebbe l’impressione che Myungsoo gli avrebbe urlato contro o che si sarebbe allontanato di corsa da lui per non rivolgergli più la parola, invece fece l’unica cosa che non si aspettava: sorrise.

“Il mio stupido hyung...” disse. Poi si chinò per baciarlo. Il cervello di Sungyeol si spense del tutto. Un bacio lento, dolce, con quelle labbra morbide: il profumo di limone e crema lo fece impazzire e Sungyeol ricambiò il bacio stordito, non completamente certo di quel che stava succedendo. Era in un letto abbracciato a Myungsoo e Myungsoo lo stava baciando! Presto sarebbe svenuto dalla gioia. Ringraziò il cielo di non essere in piedi: non era certo che le ginocchia lo avrebbero retto. Myungsoo si staccò poco dopo per fissarlo.

“Mi piaci, hyung” disse sorridendo “Tanto”

Sungyeol affondò la testa nel suo petto e lo strinse tanto da fargli male.

“Saranghe” gli soffiò Myungsoo nell’orecchio.

  
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