Accarezza lentamente i suoi fianchi, chinandosi su di lui e passando con le labbra umide sul collo, giù fino alla spalla.
Gli prende il mento con due dita, alzandolo verso di lui, facendo incontrare lentamente le loro bocche e sgusciandovi all’interno senza timidezza.
L’altro non si muove, lasciando che proprie braccia restino morte sul materasso.
Ecco, Dan ha già capito con un sorriso sornione che questa sarà una di quelle volte in cui Norge fa il pupazzo.

Dan è arrivato a pensare che forse all’altro piaccia, di tanto in tanto, starsene a godere tranquillamente di tutte quelle piccole attenzioni che il danese gli dà nel tardo pomeriggio, standosene semplicemente sdraiato tra le lenzuola stropicciate (chissà come, si ritrovavano sempre in quel dannatissimo letto), con gli occhi chiusi e il respiro pesante.
Certo, questo non capita spesso: Nor non è il tipo da starsene con le mani in mano, generalmente è lui a scaraventarlo tra le coperte e arrivare al sodo con una certa foga.
...Ma ehi, ogni tanto succede anche questo.
Il fatto è che a Nor sembra quasi di tenerlo sotto il suo controllo, così, senza battaglie per chi se ne sta sopra o sotto.
Non che non ne abbia voglia, solo che si sente al centro dell’attenzione. Gli fa capire quando va troppo oltre, quando dovrebbe continuare a fare una certa cosa, quando gli piace e quando non, con gemiti, versi o mugugni strani.
Lui capisce, e continua o smette a seconda di quello che fa intendere. A volte, ritarda di qualche secondo ad eseguire l’ordine apposta per far irritare Nor, che subito apre gli occhi con una smorfia e lo trascina, per i capelli e senza alcuna delicatezza, dove dovrebbe stare. Dan si diverte un sacco a farlo innervosire in quel modo.
Poi, la parte più bella: quando Nor si risveglia dal suo stato vegetativo ed inizia ad essere impaziente.
È piacevole sentirsi strattonare, pensa Dan, è piacevole il modo in cui la tranquillità sfuma progressivamente, da coccole a passione, quando stritolano le coperte e quando non esitano ad usare le unghie e i denti, come un istinto animale che si risveglia dal nulla.
Tutto si farà veloce e pesante, avranno bisogno l’uno dell’altro, non vorranno staccarsi, grideranno, si stringeranno così forte da non capire dove finisce uno e inizia l’altro.

Ah, ma prima di tutto questo ci va ancora un po’.
Dan, corri troppo con la fantasia...!
Si stacca dalla sua bocca, guardandolo, steso immobile nel letto, gli occhi che urlano che è un idiota perché si è fermato.
Si piega ancora su di lui, le palpebre chiuse, per evitare di annegare negli occhi dell’altro, le dita tra le ciocche pallide e morbide, sorridendo.

Dopotutto, cos’altro avrebbe potuto desiderare?