Ero in discoteca ...la mia testa stava scoppiando così decisi di uscire dal locale per prendere un po' d'aria. Una mia amica, Caroline, mi seguì perchè aveva timore a lasciarmi da sola.

Valcata la porta e abbandonato il mondo multicolore, abbagliato da lucine impazzite, ci trascinammo nel mondo buoio tempestato di stelle, strano visto che erano le 4 di notte.

Dopo un sospiro di sollievo vidi dei ragazzi, non differenziai le ombre perchè c'era una nuvola di fumo che impediva la visione.  Li guardai parecchio per capire che stavano facendo e ci arrivai con facilità : stavano fumando, probabilmente si erano pure drogati!

Con un passo barcollante e sospettoso mi si avvicinò un ragazzo, non aveva un'aria tanto sana.

Non me ne vergogno, ammetto di averci fatto attenzione visto che sembrava veramente un magnifico ragazzo. Portava dei pantaloni a vita bassa da cui sbucavano delle mutande di cui non ne sono riuscita a riconoscere i colori. Aveva un giubbotto di pelle nero e un cappello grigio che ricopriva i suoi capelli mori che a vedersi sembravano stupendi. 

Mi si avviccinò chiedendomi bruscamente se avevo un'accendino. Risposi di no e subito mi dette le spalle cercando ciò che gli serviva altrove.

In quei pochi attimi mi soffermai ad ammirare i suoi occhi color nocciola e il suo viso, era fottutamente perfetto!

Caroline si era accorta della mia distrazione e mi disse che era decisamente meglio lasciar perdere persone così e io, a malincuore le detti ragione.

Mentre rientravamo nella discoteca ripensavo a quel ragazzo, era una sensazione al quanto bizzarra: non l'avevo mai visto, non sapevo nulla di lui, se non che fumasse e pure mi dispiaceva che frequentasse certi giri. 

Quella sera non riuscii a ballare e a divertirmi, ero troppo concentrata a pensare a ciò che stava fuori, a ciò che avrei voluto sapere e a ciò che avrei voluto conoscere.

Mi sentivo proprio sola, le mie amiche si erano stufate del mio stato d'animo e si buttarono in pista nelle mani di bei giovani. Anche io avrei voluto che qualcuno aspettasse che mi avicinassi per rubarmi anche per una sola canzone; quel qualcuno avrei voluto fosse quel ragazzo sconosciuto che nonostante la sua brutta immagine avrei tanto desiderato mi si avvicinasse come in cerca di una preda.

Penso proprio che fosse stato troppo impegnato a fare altro che stare in quella stanza di adolescenti con gli ormoni a palla anche perchè non si è fatto vivo neanche per un attimo.

Era arrivata l'ora, io e Caroline dovevamo lasciare tutto e ritornare in noi, mio padre ci aspettava alle 6 davanti al semaforo, proprio dove è cominciato tutto ciò che mi ha distratto per due intere ore.