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Autore: officialkagome    01/07/2003    3 recensioni
Sara e Crystal ... c'è un futuro per il loro amore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Gli Dei Torneranno”

Autore: Kagome

Capitolo 1

“Chi va e chi viene…”

 

L’aria era incredibilmente calda, quel giorno la temperatura toccava i 37 gradi, ma a Sara sembravano molti di più, sepolta com’era sotto i suoi bagagli. La voce metallica che annunciava l’arrivo del volo da Osaka si disperdeva nel caotico vociare dell’aereoporto, e la ragazza, sentendola, capì che presto il caldo sarebbe aumentato, con l’arrivo dei nuovi viaggiatori…-c’è chi va e chi viene- pensò laconicamente Sara, poi s’innervosì e mormorò a voce bassa -Qua l’unica che nn viene è quella che aspetto io!-. In effetti aspettava da due ore l’arrivo della cugina che l’avrebbe condotta a casa. Era tornata a Tokyo dopo 17 anni di assenza dal giappone, cioè da quando all’età di due anni i suoi “genitori” l’avevano portata via da casa per motivi che tutt’ora ignorava. Ora però quello a cui pensava era questo:una doccia e poi una sonora dormita, ma capì che quel sogno si sarebbe realizzato moooolto tardi…doveva sapere che Mikaela in quanto a puntualità era davvero inaffidabile, bastava calcolare il tempo che ci metteva per rispondere alle sue lettere!( e questo è un altro punto che è meglio lasciar perdere!).

Avanzava barcollante fra la folla, cercando invano di raggiungere l’uscita, quando un uomo la urtò e le fece cadere tutte le valigie. –Oh no!- esclamò semi-disperata, adesso ci sarebbe voluto un miracolo per riprenderle tutte…

L’uomo che l’aveva urtata si scusò con lei e prese le sue valigie, cossicchè lei fu quasi costretta a guardarlo: era alto, nn troppo giovane, ma quello che in quel momento lei vedeva era la sua lucente, ampia…pelata. Insieme a lui c’era una donna molto bella, aristocratica, distinta.

Nessuno dei due le dette confidenza più di tanto, presi com’erano dall’attesa dell’arrivo di qualcuno d’importante (o così almeno pensò Sara). L’uomo le stava porgendo l’ultima valigia quando una voce risuonò nell’atrio, era una voce fresca e possente allo stesso tempo. –Mylady! Siamo qui!- L’uomo e la donna si girarono verso colui che aveva parlato e lo fece anche lei. Lo riconobbe subito, era uno dei guerrieri che aveva partecipato alla guerra galattica di qualche anno addietro, Pegasus, quindi la donna doveva essere Lady Isabel. I suoi genitori le avevano parlato tanto di quella donna cosicchè era diventato quasi il suo idolo, in lei ammirava la grande forza…

(Sara, anche noi potremmo essere forti…se solo tu volessi…Sara…)

Cacciò via quel pensiero con un cenno nervoso del capo, e dedicò tutta la sua attenzione a Pegasus e gli altri ragazzi che venivano con lui –Devono essere tutti dei cavalieri - pensò lei. Uno di questi l’avvicinò e con fare baldanzoso le disse –Ehi Piccola!Qualke problema?-

-P..p…piccola??- balbettò lei sorpresa, la sua espressione doveva essere tragi-comica dato che tutti si misero a ridere, si sentiva stupida…molto stupida. Afferrò nervosamente l’ultima valigia e si avviò verso l’uscita, nervosa fino all’inverosimile. –Ehi dolcezza guarda che così ti cardranno tutti i bagagli!- le gridò ancora dietro il ragazzo, e detto fatto i suoi bagagli erano di nuovo tutti per terra. Trattenne a stento le lacrime, perché in quel momento mancavano solo loro all’appello, si fece coraggio e si piegò per riprendere le valigie (e anche un po’ di contegno). Il ragazzo le fu subito vicino e le prese tutti i bagagli senza apparente difficoltà. Lei lo vide meglio e dovette ammettere controvoglia che era davvero bello, alto biondo e con dei profondissimi occhi color del cielo.Ma era anche incredibilmente ODIOSO!

-Dai- coninuò il ragazzo –te le porto io le valigie! Dimmi un po’ gattina, dove abiti?

-UNO!Non mi chiamo né gattina, né dolcezza né piccola, ma Sara Hikawa, Sà per gli amici, quindi per te Hikawa!- lo aggredì Sara nervosamente.Il ragazzo dava l’impressione di nn fregarsene niente del suo sfogo.

-DUE!- continuò più arrabbiata di prima -…ehm…Non so dove abito- disse nn guardando lo sconosciuto negli occhi. Il gruppo improvvisamente fece silenzio. –Come…Non lo sai?Ma stai bene?- disse il ragazzo posandole una mano sulla fronte, lei con un gesto di stizza si liberò da quel tocco.

-Io nn ho mai abitato qui a Tokyio, ma in Italia, qualcuno doveva venire a prendermi MA NN E’ VENUTO- terminò, quasi al limite della pazienza. Il biondo stava per controbbattere ma qualcuno lo fece prima di lui –Errore!!!Qualcuno è venuto!-.Sara si girò e vide Mikaela, sua cugina. –Alla buon’ora!- disse abbracciandola.Non la vedeva da quando era partita dal Giappone, conosceva il suo volto attuale per via delle foto che le mandava quando le scriveva, era una ragazza bellissima, dai capelli ramati gli occhi verdi e la pelle vellutata, a volte Sara si sentiva un brutto anatroccolo al suo confronto, benchè anche lei nn era niente male. Il ragazzo s’intromise fra loro –Ehi gattina che me ne faccio di queste?- indicò le valigie. Sara era convinta che sarebbe stato inutile correggerlo, quindi sbuffò e stava per dirgli di lasciarle lì quando la cugina, inaspettatamente (ma nn troppo) disse –Oh!Io sono infortunata, potreste aiutarmi a portarle a casa, per favore?-.Sara si vergognò di Mikaela, a volte era troppo “espansiva”! I ragazzi però sembrarono gradire la proposta e s’incamminarono con loro, seguiti da Isabel e dal suo cameriere, che aveva cercato di protestare, non troppo allettato dall’idea. Mikaela “civettava” allegramente e tutti le stavano intorno, ma Sara nn era gelosa, perché era abituata a essere lasciata in disparte, per via del suo carattere così introverso…

Lady Isabel le si avvicinò e le disse scherzosamente, rivolta a Mikaela –Ti darà del filo da torcere!- -Lo credo anche io- rispose Sara, seriamente però.

Ad un tratto sentì la cugina esclamare –Beh…noi siamo arrivate a casa, che peccato…però!Perkè nn venite a prendere un caffè???-. Sara odiò Mikaela…addio doccia e riposino…l’avrebbe strozzata. Sperava in un rifiuto ma ovviamente la proposta fu approvata all’unanimità ( e ovviamente il cameriere di Milady nn era d’accordo…la storia che si ripete eh?Csai della vita?)

In casa Mikaela servì il caffè e poi s’immerse nella conversazione con i ragazzi, mentre Sara si sentiva più a suo agio nel parlare con Lady Isabel del più e del meno. Ogni tanto il suo sguardo andava su Mikaela, e la vedeva allegramente ridere e scherzare con tutto come se fossero stati suoi vecchi amici, Sara si chiedeva dove la cugina prendesse tutta quella sfrontatezza!

Dopo mezz’ora Lady Isabel si alzò, ringraziò le ragazze per la cortese ospitalità e le invitò a prendere un te nella sua villa quello stesso giorno, poi si avviò verso l’uscita, seguita a malavoglia da tutti i ragazzi che benchè nn le avessero mai rivolto la parola la salutarono molto amichevolmente.Sara chiuse la porta alle loro spalle e poi tornò in soggiorno, dove Mikaela fumava tranquilla sul divano. –Simpatici- commentò –ho già appuntamento con qualcuno di loro!-…-Normale!- pensò Sara. –Ma quello che mi piace di più e Crystal, il biondino!E’ fantastico!- terminò Mikaela. E così quel ragazzo si chiamava Crystal, che razza di nome….mah!

-Mikaela…perché nn vivi più con i tuoi genitori?- cominciò Sara –I miei cosa?Sai bene che né io né tu siamo figlie naturali Sara…- replicò Mikaela…si, Sara lo sapeva, ma preferiva nn ricordare, perkè avrebbe dovuto anche ricordare i suoi genitori adottivi che erano morti..quella notte…no…non era ancora pronta per ricordare.

-Cmq mi hanno fatta inkazzare, per questo ho deciso di vivere per conto mio!- sentenziò Mikaela, poi il silenzio.

Sara andò in bagno, e sotto la doccia ripensò ai suoi genitori, benchè nn volesse, ma la sua mente andava lì…da sola. Decise di nn pensare più, finì di lavarsi e poi si stese un po’ sul letto. La svegliò Mikaela alle 4 del pomeriggio, ricordandole che alle 5 dovevano essere alla villa di Lady Isabel. Sara si preparò contro voglia, fra parentesi non sapeva neanche cosa mettersi, quidi optò per una gonna e un top di jeans, anche perché erano le uniche cose stirate che aveva in valigia. Alle 5 puntuali come un orologio Mikaela e Sara bussarono alla porta dell villa, e chi poteva aprire, secondo voi? (beh…ehm…non lo so NdAutrice)(Ma vada via al “chiul” NdTutti)…Crystal.Sara diventò rossa quando si accorse che il ragazzo fissava con insistenza le sue gambe…e si pentì di nn essere in pantaloni. Ma nn era finità lì, perché tutti quanti quando le parlavano non la guardavano negli occhi ma da tutt’altra parte…Sara montò su tutte le furie per fortuna ci pensò Mikaela ad attrarre l’attenzione su di sé…ma non quella di tutti perché quel babbione di Crystal continuava a fissarla. –Cos’hai da fissare?- gli disse –Le tue gambe gattina!- rispose lui senza provare un filo di vergogna.Sara lo lasciò perdere e si andò a sedere per prendere il te che intanto era stato servito. Sorseggiò piano, pensando al suo arrivo, al suo viaggio, al suo passato, e perché nn dirlo?Anche a Crystal, quello svergognato. Quando ebbero finito di bere (e di chiacchierare) Crystal e Phoenix si offersero di accompagnare le ragazze a casa, e l’idea a Sara nn piaceva affatto, mentre a Mikaela doveva piacere molto a giudicare dai saltini con i quali accompagnava i suoi gridolini di gioia; -A volte si comporta come una bambina!- pensò irritata Sara.

Fatto sta che furono accompagnate a casa da questi “baldi” giovani, e la scenetta che si mostrava ad un eventuale spettarore era veramente comica: Mikaela e Phoenix camminavano a braccetto, tutti intenti a parlottare e a guardarsi negli occhi con complicità. Crystal cercava invano di avvicinare Sara, che invece correva il più lontano possibile. (sceeemaaaaNdAutrice)All’improvviso però dall’oscurità balzò fuori un gattone che fece spaventare Sara. Quest’ultima, istintivamente, si aggrappò alla cosa più vicina, e cioè il braccio di Crystal, che nn era affatto dispiaciuto, anzi…!

Arrivati a casa ovviamente Mikaela invitò ad entrare Phoenix e Crystal, che puntualmente accettarono. Sara era oltre modo irritata ma quando Phoenix e Mikaela cominciarono a baciarsi appassionatamente sul divano, un lieve rossore cominciò a diffondersi sul suo volto…

(che bello sarebbe…se al loro posto ci fossimo io e Crystal) pensò istintivamente, ma subito si pentì di ciò e, per nn far vedere al ragazzo la sua faccia color peperone si rifugiò in terrazza. Ma nn fu una buona idea…Crystal la seguì, dicendole che nn gli piaceva reggere le candele. Cominciarono a parlare, ma Sara nn resse a lungo una discussione in quello stato (NdA:Pietoso!!!Dai scema sei peggio di Yumi di “Temi d’amore [ecc ecc]!!!)e in meno di 5 minuti calò il silenzio. Sara era poggiata alla ringhiera e ogni tanto si dondolava e si mordicchiava le labbra, cosa che faceva sempre quando era irritata o tesa, e adesso era in entrambi gli stati d’animo. Non si accorse che Crystal si era avvicinato, ma quando l’attirò a sé e le alzò la testa con due dita nn potè certo nn accorgersene. –Che…che vuoi fare..- gli chiese, ma la voce le si spense subito in gola perché Crystal, avvicinato il viso al suo, l’aveva baciata.Non che le dispiacesse, quel bacio…nn era come gli altri che lei aveva dato, era diverso. Crystal l’abbracciava,la teneva stretta a sé, e lei nn fece nulla per distanziarsi…poi un pensiero le balenò nel cervello

(Sara…che fai?Cosa stai facendo?Questo ragazzo vuole solo divertirsi con te!)

-Beh!Si dia il caso che anche io voglio divertirmi con lui!- disse Sara alla se stessa razionale. Il bacio durò a lungo, o almeno così pensava, perché le erano sembrati attimi…intensi, è vero…ma pur sempre attimi. Crystal si staccò da lei e la guardò…lei nn poteva vedere bene i suoi occhi perché era buio, ma lo sentì dire –Scusa…scusami io nn volevo-.

Crystal si allontanò come se qualche cosa l’avesse punto e Sara ne rimase alquanto ferita, perché credeva che il ragazzo avesse voluto con questo dirle che era…brutta….o cmq sempre meno bella di Mikaela…e quindi non degna di lui. La rabbia e la tensione che il bacio aveva allentato ricomparsero subito. –Oh,si scusami anche tu!Mi sono lasciata troppo andare...e poi...con TE!- finì indicandolo come per insinuare che si era sprecata. Lei nn voleva offenderlo, ma era fatta così, quando era arrabbiata diceva cose che nn pensava. –Che vuol dire “CON TE”!?- disse Crystal irritato. Stava per replicare ma Phoenix chiamò Crystal e gli disse che dovevano andare. Lui le lanciò un ultimo sguardo furioso e uscì fuori seguito dall’amico, che prima di uscire aveva baciato ancora Mikaela, dandole appuntamento al giorno dopo.

-E’ un amore non trovi?- disse Mikaela estasiata. –Si..si- farfugliò Sara, -Ma per favore la prossima volta andate a limonare dove io non ci sono e nn vi portate appresso quel Crystal se proprio dovete venire qui!- terminò. –Ahah!!!Che ha fatto la nostra Saretta stasera???Sara!Ma insomma non credevo che tu…- -Taci!Parli troppo per i miei gusti!Io vado a letto!- esclamò Sara e lasciò la cugina nel salone.

 

 

Capitolo 2
“Voci dal passato”

Il sole filtrava dalla finestra creando sul lampadario di cristallo stupendi effetti di luce. Sara si alzò da letto di malavoglia, non aveva dormito bene quella notte, per niente, un po’ per il cambiamento di fuso orario, un po’ per gli avvenimenti della sera prima. Non riusciva ancora a capire perché si fosse così lasciata andare con Crystal, si dava della stupida e della idiota da sola,e quando entrò Mikaela e la vide difronte lo specchio a parlottare commentò sarcastica –C’est l’amour!-. Sara le buttò dietro un cuscino, furiosa, era stata tutta colpa sua! Perché aveva invitato i due a casa?Perché aveva baciato Phoenix?E soprattutto, perché era così bella!? Si dette dei piccoli pugni in testa e così allontanò i cattivi pensieri, quindi si vestì e scese a fare colazione. Prima brutta sopresa della giornata: a fare colazione c’erano anke Phoenix e Crystal. –Ancora qui??Ma ke vuole questo!- pensò Sara, quindi addentò una fetta biscottata e andò via, prima di scoppiare. –Ma sti due si sono istallati qui?- Pensò fra se e se, forse avrebbe dovuto scusarsi con Crystal, ma nn ne aveva il coraggio, e poi lui per primo l’aveva offesa! La distolse dai suoi pensieri lo squillo del telefono, ma lasciò che rispondesse Mikaela perché sicuramente era per lei e poi non voleva farsi vedere in pantaloncini corti e magliettina aderente da quel porcoide di Crystal. –Saraaaaaaaa- urlò la cugina dopo aver risposto –è per teeee!-. Sara attraversò il salone con indifferenza e rispose (ma chi diamine era????)

-Pronto?-

-Sara…perché sei partita senza dirmi niente?-

-Jack..come conosci questo numero…?-

-So il nome di tua cugina, cara, me l’hai detto tu!Non è stato difficile trovarlo!-

-Cosa vuoi ancora da me, Jack?-

-Voglio rivederti…voglio che tu ritorni con me!-

-E’ impossibile, e lo sai!E poi io sono in Giappone, e tu in Italia, e non possiamo certo farci una pizza stasera!-

-Io…io sono in Giappone…- Cosa?Era in Giappone?L’aveva seguita?Cosa voleva ancora da lei?

-Beh non m’importa, io non voglio più vederti Jack…-

-Asp….- click, comunicazione interrotta. Jack era in Giappone, e questo pensiero la rese inquieta. Tornò nel salone e si riempì una tazza di caffè, ignorando i presenti e rimurginando fra se e se. Cosa voleva, perché l’aveva seguita? Lui non l’amava, e lo sapevano entrambi, e anche Sara era convinta di non averlo mai amato in fondo. Poi, da quando aveva visto…bè quella cosa….non voleva più vederlo, ma lui non aveva capito, e francamente lei non comprendeva tutto questo attaccamento a lei, quando tutti e due sapevano che il loro non era amore, neanche alla lontana. –Bah!- esclamò ad alta voce, e solo quando Mikaela le chiese chi era ricordò che non era sola. –Era Jack-…Mikaela taque, sapeva tutta la storia, Sara gliel’aveva raccontata per lettera. –Come faceva a sapere il numero?E poi cosa voleva pensavo che voi…- Sara la interruppe con un cenno, non voleva certo far sapere a tutti i fatti suoi. –E’ in Giappone, conosceva il tuo nome e ha trovato il numero sull’elenco…dice che….beh…che vuole vedermi…per quello che sai…- Mikaela annuì –che hai intenzione di fare?- le chiese. Sara non rispose subito, soppesò prima la frase che le era venuta in mente (Non voglio vederlo mai più quel bastardo) ma alla fine disse –Non lo so…- -Ma Sara!Non avrai intenzione di vederlo dopo quello che è successo?- Sara nn rispose, si allontanò sovrappensiero come era venuta.

Mikaela la seguì con lo sguardo, era veramente in pensiero…Jack…lei nn l’aveva mai conosciuto eppure le stava antipatico…dopo che…

-L’ho beccato con la mia migliore amica…- pensò Sara mentre saliva le scale, -Mentre le diceva “A me di Sara non importa nulla, sto con lei solo perché….”- ma non aveva finito la frase perché Sara era entrata e l’aveva lasciato seduta stante, e non le era dispiaciuto affatto…no, proprio per niente.

Per dimenticare i brutti pensieri uscì di casa, quel pomeriggio, decisa a fare un po’ di shopping, che nn fa mai male! Ma si lasciò troppo prendere dalle compere, e quando finì era molto, mooolto tardi e per di più lei era a piedi. –E vabè! Che sarà mai, una passeggiata in più, una in meno!!- esclamò incamminandosi verso casa.

Ad un tratto, dal buio, una mano le afferrò il braccio –Ma chi…- ebbe il tempo di dire prima che qualcuno le tappasse la bocca. Si voltò, lo vide, i suoi capelli neri e il viso bieco di Jack le erano davanti.

-Stammi a sentire Sara!Io devo averti!!!Devi essere mia-

A Sara le ginocchia tremavano per la paura

-Lasciami- sussurrò quando lui le ebbe tolto la mano che premeva sulla bocca. –Che vuoi da me? Lasciami in pace-

Lui l’attirò a sé con foga, sembrava pazzo

-DEVI essere mia…ankora non capisci Sara???

(Sara…sbarazziamocene Sara…tu sai come fare vero?Sbarazziamocene…)

-Si sbarazziamoce- farfugliò Sara, poi spinse via Jack con forza.

-no Sara!Non QUI!non ADESSO!!-

Sara alzò la mano destra…Jack cadde a terra….-cos’è successo- si chiese Sara. Si voltò e vide Pegasus dietro di lei, che aveva steso Jack con un pugno. In realtà fu l’ultima cosa che vide prima di svenire.

-Ehi!Ehi Sara sveglia!- si sentì dire. Aprì piano gli occhi, ma li richiuse subito per la forte luce. Quando si abituò potè vedere vicino a lei Pegasus e Lady Isabel che la osservavano. –Cosa…cosa…dove sono?- disse. –nella villa di Lady Isabel, un tipo ti ha aggredita ma l’ho fermato in tempo-

(no Sara….no!Lui ha fermato NOI! Sara siamo state fermate NOI! Potevamo ucciderlo…maledizione Sara…)

Sara scrollò il capo, per mandare via quel pensiero…era da un po’ di tempo che faceva di questi pensieri frequentemente…le era successo solo quando….i suoi genitori…ma era meglio non ricordare. Si ricordò invece della sera prima e di Jack –Grazie- disse a Pegasus, poi fece per alzarsi ma le gambe nn lo reggevano. –Abbiamo chiamato tua cugina, sarà qui fra poco- disse Lady Isabel. In quel momento Mikaela fece il suo ingresso, con Phoenix e il solito Crystal.

-Mio Dio che ti è successo Sara?-

-Mi ha aggredita…Jack mi ha aggredita- Mikaela taque…maledetto quel Jack!pensò.

-Sara è ancora sotto shock e quindi non può camminare, dunque tu la porterai a casa in braccio, Crystal-

-NO!- gridarono all’unisono Crystal e Sara, quest’ultima poi aggiunse –Preferisco morire piuttosto che essere portata a casa da quel tipo!!!!- -Ah è così?- replicò Crystal prendendola in braccio –LASCIAMI!!!MANIACO LASCIAMI SUBITO ANDARE!- gridava Sara dibattendosi, ma presto capì che tutto era inutile, e si arrese.

Nessuno lo vide ma Lady Isabel stava ridendo.

Tuttavia Sara era davvero ancora sotto shock e per di più era stanchissima, non ce la fece ad arrivare a casa e si addormentò durante il tragitto, fra le braccia di Crystal. Arrivarono a casa che era tardissimo, quindi Mikaeka disse a Crystal che forse sarebbe stato meglio dormire da loro per quella notte, e Crystal accettò, solo a patto di dormire nella camera di Sara, nel caso il tipo, Jack, ci avesse riprovato.

Mise Sara fra le coperte, poi le diede un lieve bacio sulle labbra (e neanche lui sapeva spiegare perkè l’avesse fatto!), e le vide incurvarsi in un sorriso, che lo raddolcì. Quindi si sedette sul divanetto vicino al letto dove Sara dormiva tranquilla e si addormentò anche lui.

Quella notte Sara sognò la morte dei suoi genitori, come le succedeva spesso di fare da qualche giorno a questa parte, e ad un tratto gridò nel sogno e si svegliò di soprassalto. Qualcuno le accarezzava il viso, aprì gli occhi…era Crystal.

-Shhh….shhhh…è tutto passato Sara- le stava sussurrando. Lei nn aveva la forza di resistergli quidi si accucciolò fra le sue braccia e solo dopo qualche minuto si riaddormentò. Crystal decise di stendersi accanto a lei per tenerla fra le braccia tutta la notte, in modo da rassicurarla.

Quando la mattina dopo Sara si svegliò era tranquilla.Vide Crystal accanto a se,e decise che era ora di svegliarlo…a modo suo. Gli schioccò un bacione sulla fronte e cominciò a dire –Sveglia Sveglia Dormiglioneeeee!!!!!- dopo 5 minuti di questa solfa il ragazzo era in piedi. –Ma dico!C’è bisogno di svegliare così un povero ragazzo che ha passato la notte a consolarti???-

-si, scusa!- disse lei facendogli una linguaccia – poi gli si avvicinò e gli dette un bacio molto dolce sulle labbra –Questo è per ringraziarti!!!- quindi girò su se stessa e uscì dalla stanza. Crystal la seguì toccandosi le labbra…non avrebbe mai creduto che un bacio potesse essere così dolce…ma ciò che trovarono al piano di sotto non era per niente dolce:la casa era in subbuglio e Mikaela era scomparsa. –Cosa..cosa diamine è successo?Come abbiamo fatto…a nn sentire nulla…- disse piano Sara facendosi più vicina a Crystal. Insieme girarono per le varie stanze, e in cucina trovarono un biglietto che diceva pressappoco così: “La rivuoi VIVA? Vieni a Nuova Luxor, Sara ti aspetto al Tempio di Diana…Jack”

-No…- disse Sara…Crystal le prese la mano e la strinse forte. –Non ti preoccupare, verrò con te a Nuova Luxor d’accordo?- Sara annuì…con lui si sentiva sicura…

-Ma credo sia meglio avvisare gli altri, non credi?- disse il ragazzo prendendole il viso fra le mani e dandole un piccolo bacio sul naso. Sara annuì ancora.

Uscirono mano nella mano e si recarono alla villa, dove raccontarono tutto agli altri cavalieri e a Isabel.

 

 

Capitolo 3

“Ritorno a Nuova Luxor”

-Cavalieri, sapevamo che prima o poi sarebbe successo…dobbiamo tornare a Nuova Luxor- disse calma Lady Isabel dopo aver ascoltato la storia che Crystal le aveva raccontato. Sara era distrutta, era appena tornata a casa, e già doveva partire di nuovo, e come la prima volta che lo aveva fatto, era per un motivo “strano”. I suoi unici ricordi riguardo la sua partenza dal Giappone erano frammentari…ricordava che era notte…e che si nascondevano…sentiva le voci…perché le avevano coperto gli occhi. Si era ripromessa di chiedere spiegazioni ai suoi genitori, ma non poteva sapere che…

-Sara?- la risvegliò Crystal dai suoi pensieri, scuotendola piano. –So che sei shockata, ma non ti preoccupare, risolveremo anche questa, vedrai…findati di noi…-. Sara avrebbe voluto fidarsi di lui…ma sentiva che c’era qualcosa di più grande di Jack dietro il rapimento…di molto più grande…

Quello stesso pomeriggio partirono alla volta di Nuova Luxor, viaggiarono sull’aereo privato di Isabel. Sara era in uno stato di trance, nn parlava, pensava a cosa potesse volere Jack da lei, si chiedeva perché il ragazzo fosse tanto attaccato al suo amore da rapire la cugina per averla…c’era qualche cosa che nn quadrava…ma nn riusciva a capire cosa…

Solo quando arrivarono Crystal le rivolse la parola, incitandola a scendere.

La casa che Lady Isabel aveva a Nuova Luxor era molto più grande della sua villa di Tokyo, ed era davvero bellissima. Per prima cosa assegnarono le stanze, lei dormiva da sola, ma la sua camera era in mezzo a tutte quelle dei cavalieri, per motivi di sicurezza.

Si chiuse nella sua camera per pensare…il biglietto diceva “Al tempio di Diana”…le ricordava qualche cosa…un ricordo confuso…

(Diana! Ascoltami…noi torneremo a risplendere presto… te l’assicuro…non ci divideranno mai…tornerò…)

Dove aveva sentito quella frase?Dove? La testa le doleva, gli occhi le si chiudevano…scivolò nel sonno istantaneamente.

Era notte inoltrata…tutti dormivano. Lady Isabel nella sua stanza si contorceva nel letto, in preda ad un orribile sogno.

(-Atena! Ridi, ora che puoi!La nostra vendetta è vicina!I tuoi simili ti uccideranno!!E i cavalieri morrano con te! Ricorda Athena…Gli dei torneranno…)

Si svegliò di colpo, madida di sudore, ansimante. Quel sogno, inutile negarlo, le aveva fatto paura perché era una premonizione. Sapeva bene che tutti gli Dei erano contrari a quello che faceva, alla vita che conduceva, e che volevano uccidere il suo corpo mortale per farla tornare sull’Olimpo per punizione. Atena era dunque prossima alla fine? Davvero i cavalieri non potevano nulla? Ma come potevano gli altri Dei arrivare fino a lei? Trasalì…in effetti un modo c’era…

 

Sara si alzò, tutti gli altri dormivano ancora. Decise di andare da sola al tempio, sia perché se Jack avesse visto altra gente avrebbe di certo fatto del male a Mikaela, sia perché sentiva che così facendo avrebbe ritrovato il suo passato.

Il tempio era tetro a vedersi, Sara entrò e la porta si chiuse dietro le sue spalle, da sola. In cima ad una scalinata stavano Mikaela e Jack, Mikaela era vestita con una tunica bianca che le lasciava scoperte le gambe. In mano aveva un arco. Jack invece era normale, le mostrava le spalle, sembrava non si fosse accorto del suo arrivo. Parlava…

-mio signore e padrone…le ragazze…io ve le ho condotte…ora e solo ora…è il momento.

Sara salì la scalintata che la divideva da Mikaela e la prese per un braccio…

 

-Lady Isabel!Sara è scomparsa!!!!- esclamò Sirio entrando nel salone dove Lady Isabel attendeva Sara con gli altri cavalieri. –Come sparita?- disse Crystal. Fece il gesto di portarsi una mano al mento, ma l’arto si fermò a mezz’aria…Al tempio!!!!Era andata al tempio di Diana! –Mylady!E’ al tempio!- gridò…o cercò di gridare…aveva paura di avere indovinato e la voce gli uscì di gola a fatica, strozzata. –Avanti cavalieri and….- disse Lady Isabel, ma non terminò la frase. Sara entrò in casa seguita da Mikaela. –Niente di speciale- disse –Jack è sempre stato uno stupido!- poi si voltò e guardò Mikaela con uno sguardo strano, sguardo che lei ricambiò.

Crystal la seguì e chiese a Mikaela di ucire un attimo dalla stanza. La ragazza interrogò con lo sguardo Sara, che con un cenno le fece intendere di uscire.

-Sei stata una stupida!- le gridò Crystal –se ti fosse successo qualche cosa? Nuova Luxor è pericolosa Sara!-

Sara lo guardava, ma era strana…altezzosa quasi. –Non osare darmi della stupida! Sei solo un misero mort….- si fermò…le sue pupille si dilatarono…e la sua faccia…la sua faccia sembrava quasi che fosse “mutata” che avesse subito una mutazione…Crystal riconobbe la Sara che conosceva. Lei lo guardò…poi nn si trattenne e cominciò a singhiozzare…

-Ho avuto tanta paura Crystal…Tu…tu non sai…io sono arrivata al tempio…ho visto Mikaela…e poi….non ricordo più niente….-

Crystal l’abbracciò stretta –Sara, anche io ho avuto paura…non allontanarti più da sola…o mi farai morire…- l’allontanò da se e la guardò negli occhi –Hai capito?-

Sara annuì fra le lacrime, poi Crystal si chinò a baciarla. Insieme scesero nel salone. Tutti i cavalieri, Phoenix in primis, si erano riuniti attorno a Mikaela, ma lei nn degnava nessuno di uno sguardo. Quando Sara scese la guardò, e vedendola abbracciata a Crystal i suoi pugni si chiusero forte, in segno di stizza…era successo, era successo di nuovo!Che stupida ragazzina…avrebbero dovuto lavorare ancora molto su di lei!

Quella sera Crystal nn si allontanò un attimo da Sara. La ragazza decise di andare a dormire verso le 22, e Crystal la seguì anche in camera. –Ehi!Devo cambiarmi bello!- gli disse Sara –Per cui sloggia!- Crystal fece finta di nn sentirla e si stese sul letto, chiudendo gli okki. –Cambiati!Io nn spio!- le disse. Sara andò in bagno, si cambiò e poi tornò di là, decisa a cacciare il ragazzo. –senti Crystal…- esordì. Lui nn la fece finire di parlare, e l’attirò sul letto, poi gli si stese sopra. –Ehi gattina, sta notte dormo con te, ci stai?- Sara lo guardava con occhi sgranati: che…che….essere ignobile!Sapeva bene che lei nn poteva resistergli! –Ok- sussurrò piano, poi si divincolò dall’abbraccio del ragazzo e si andò a sedere davanti allo specchio per spazzolarsi i capelli, era un gesto che faceva sempre prima di andare a dormire, era un vizio ormai. Crystal le andò dietro e le accarezzò i capelli, la sua mando bianca faceva un netto contrasto con i capelli corvini di lei. –Hai dei capelli stupendi- le disse chinandosi per baciarle la testa. Poi la girò verso di se e le dette un lieve bacio sulla bocca. Sara era tesa…un fascio di nervi…ma i baci di Crystal a poco a poco la sciolsero. Le baciava il viso, il collo, e i suoi baci avevano il potere di sedurla. Poi la baciò con passione sulle labbra, era un bacio caldo e profondo…

La prese in braccio e la stese sul letto, continuado a baciarla e ad accarezzarla, lei temeva che lui volesse andare più a fondo, ma passarono la notte a coccolarsi così. Era la notte più bella che Sara avesse mai vissuto.

Il mattino dopo Mikaela uscì a fare compere, o così almeno disse, ma Phoenix la seguì di nacosto, preoccupato per la sua incolumità.

Phoenix tornò per primo, era infuriato. Quando Sara gli chiese perché, farfugliò un “Quella stronza…” e poi le disse che nn era niente di importante. Solo dopo Crystal le riferì che Phoenix aveva visto Mikaela con un altro ed era geloso.

Sara si chiese chi mai potesse conoscere la cugina a Nuova Luxor, non ci era mai stata!

Mikaela tornò a notte inoltrata, tutti l’aspettavano in piedi, preoccupati. Era in compagnia del ragazzo che aveva visto Phoenix, ma la cosa straordinaria era che si somigliavano come due gocce d’acqua. Erano UGUALI. Sara interrogò la cugina con lo sguardo, e lei le fece segno di seguirla. La portò nello studio.

Crystal era inquieto, e anche Isabel, ma per due motivi diversi. Crystal nn capiva chi potesse essere quel ragazzo, cosa volesse da Sara e Mikaela, e soprattutto perché era uguale a quest’ultima. Isabel invece era inquieta e tesa perché aveva un brutto presentimento…un bruttissimo presentimento.

Phoenix intanto stava allenandosi per scaricare i nervi, e presto fu raggiunto da Crystal, cominciarono a parlare.

-Allora Phoenix hai proprio perso la testa, eh?-

-Direi di si, nn ti pare? Mikaela è speciale, molto speciale, ma è da un po’ che mi sembra strana…nn credi anche tu?-

-Già sembra strana anche a me…da quando l’hanno rapita…tralatro ancora nn ho capito come abbia fatto Sara a liberarla, lei dice di nn aver fatto nulla!

-anche la tua Sara è un bel tipetto o sbaglio??-

-Non è la MIA Sara…-

In quell’istante Pegasus entrò nella stanza –venite a vedere presto!- disse accopagnandola alla tv. C’era il TG e l’immagine di Nuova Luxor riempiva lo schermo.

-Nuova Luxor si tinge di rosso. Nei pressi del Sacro Tempio di Diana è stato rinvenuto il cadavere di un ragazzo orrendamente mutilato, morto perché trafitto da numerose frecce di due diversi tipi. Il ragazzo è stato identificato grazie alle impronte della mano destra, l’unica cosa di lui rimasta intatta. Si chiamava Jack Rossi, era italiano. Ancora oscuri il movente e l’assassino.-

Crystal impallidì…e anche Phoenix –Oh mio Dio…- esclamarono…ma che era successo a quel tempio?

 

 

Capitolo 4

“Frammenti di passato”

-Sara, come ben sai né io né te siamo figlie naturali, nn mi stancherò mai di ripetertelo- esordì Mikaela.

Sara annuì, ma in fondo pensava che nn ci fosse bisogno di ricordarglielo ogni 10 secondi perché era già abbastanza doloroso di per sé.

-Questo ragazzo ha la mia età e si chiama Ape.Avrai notato che siamo due gocce d’acqua-

Sara annuì ancora

-Questo perché lui è il mio fratello gemello-

-Cooosa?-

-Già!Da qualche anno cercavo i miei genitori naturali, ma la mia ricerca è stata vana, da questo punto di vista. Ho invece trovato Ape, mio fratello, e ho scoperto delle cose importanti anche su di te….vuoi saperle?- le chiese accendedosi una sigaretta e aspirando piano.

Sara nn capiva come potesse essere così tranquilla, lei era tutta un fremito. Aveva sempre desiderato conoscere il suo passato, ma ora le faceva paura. Tuttavia si trovò ad annuire.

-Sara…noi nn siamo cugine…questo lo avrai intuito anche da te. (-Ma crede che sia scema?- pensò Sara irritata)

-Però…- continuò Mikaela –proveniamo davvero dalla stessa famiglia, Sara…siamo della stessa specie.

Sara si soffermò sulla parola “specie”…non le piaceva molto…anzi per niente!Sembrava si trattasse di animali, nn di esseri umani!

-Oh Sara, nn siamo animali!- disse ridendo Mikaela. Come kazzo aveva fatto a leggere nei suoi pensieri?

-Nn stupirti Sara…posso farlo…e potresti farlo anke tu!- spense la sigaretta con una calma che a Sara cominciava a fare paura…era tutto calmo…TROPPO calmo.

-Noi in realtà…- cominciò Mikaela…poi si fermò e guardò la porta. Sara nn capiva, ma la porta, come rispondendo ad un richiamo della cugina, si aprì di scatto…Phoenix e Crystal entrarono…sembravano furiosi.

-Adesso signorine spiegateci cosa diamine è successo in quel tempio!ADESSO!- nel tempio…?Sara nn ricordava niente…cos’era successo nel tempio? Guardò Crystal con occhi sbalorditi, ma il ragazzo l’attaccò –Non fare la santarellina! So bene che tu ti sei divertita con me!!E d’altra parte anche tu non mi hai certo annoiato!Ci sai fare!Ma adesso dimmi chi sei e che avete fatto al tempio, e finiscila di prendermi in giro!- Crystal le aveva parlato così perché era ferito, perché credeva che lei gli avesse mentito ma Sara non poteva saperlo, e ci rimase molto male. Mikaela interruppe il silenzio che si era formato ridendo, ma nn con la sua solita risata cristallina…questa era molto più roca…cattiva quasi.

-Basta…non vi è più concessa udienza miseri esseri!- e detto ciò con un cenno del capo li scaraventò oltre la porta.

-Andiamo Sara!Lo vedi che qui nessuno ti merita?Vieni con noi!-

(andiamo con loro…Sara!Con loro saremo forti!Non fare la stupida…!)

Sara afferrò la mano che Mikaela le porgeva, e s’un tratto si trovarono di nuovo al tempio di Diana. Mikaela era vestita come l’aveva vista la sera in cui era andata a salvarla, con una tunica bianca, un diadema e uno strano bracciale. In mando aveva un arco d’oro. Ape sembrava un dio greco, e anche lui in mando aveva un arco quasi uguale a quello della sorella. Le sorridevano, la invitavano a seguirli. Sara nn voleva farlo, ma ricordò come l’aveva trattata Crystal e decise di seguirli pensando di fare un dispetto al ragazzo. La condussero in una strana stanza, che nn aveva visto mai,ma le sembrava familiare. Una strana sensazione di deja vù le attanagliava lo stomaco, sentiva che nella sua mente qualche cosa premeva per uscire, ma lei nn voleva.

(Diana! Ascoltami…noi torneremo a risplendere presto… te l’assicuro…non ci divideranno mai…tornerò…)

Era spaventata…ma cosa diamine stava succedendo?

 

Crystal era sconvolto…dov’era Sara ora? Perché era andata via? Forse era stato troppo duro con lei…forse davvero non ricordava cos’era successo nel tempio…perché avrebbe dovuto mentirgli? Isabel li raggiunse nello studio, ormai vuoto, e li prese per mano entrambi, lui e Phoenix che era sull’orlo di una crisi di nervi.

Nel salone lasciò il posto ad Atena, che cominciò a parlare ai cavalieri radunati attorno a lei.

-Miei cavalieri, ciò che è successo è alquanto grave, tuttavia me lo sarei dovuto aspettare. I miei fratelli sono scesi dall’Olimpo per punirmi, e per farlo si sono serviti di mortali qualunque. Ricordi Phoenix la prima volta che ci incontrammo?Anche tu eri diventato malvagio per cause esterne. Dobbiamo scoprire dove Sara è stata portata, e salvarla prima che sia troppo tardi…cava….- Atena interruppe il suo discorso ed entrò in uno strano stato di trance

(-Atena…gli dei torneranno…torneranno a farti visita…anzi sono già tornati!Puoi ancora salvarti Atena!Torna qui, e la tua vita mortale sarà salva…ma i tuoi cavalieri morranno comunque-

-no!Il mio posto è qui!Fra i miei cavalieri! Io devo guidarli affinchè la pace nel mondo sia sempre una realtà…sempre-

-Atena…non scatenare le nostre ire…i nostri emissari sono già in terra per uccidere te e loro….questa è la tua ultima possibilità! Sai bene che contro i tuoi fratelli non puoi nulla!-

-Non m’importa…morirò se questo è il prezzo che devo pagare…ma non abbandonerò mai i miei cavalieri…MAI!)

Svenne. Tutti i cavalieri si riunirono attorno a lei, poi Andromeda ordinò di non occuparle l’aria, e così rinvenne. Non parlò di quello che era successo per non spaventare ulteriormente i Cavalieri, mentì dicendo che il suo corpo mortale…Isabel…si era sentita poco bene.

Ma in cuor suo era molto preoccupata per la sorte delle ragazze mortali…

-Domani insieme le cercheremo in tutti i templi della città, ora riposate cavalieri! Vi aspetta una lunga giornata!

Tutti obbedirono, ma nessuno riuscì a dormire. Crystal era disperato…perché sapeva che Sara era andata via per colpa sua…si…perché lui le aveva detto che l’aveva usata per divertirsi…ma non era vero…per niente…doveva ammetterlo…era l’unica persona a cui voleva bene…dopo sua madre, e…e Flare…ma era lo stesso bene?

-Mamma…dimmi cosa devo fare….-implorò nel buio, portandosi le mani a coprire il volto.

 

Si scoprì il volto…la luce era diminuita…ma dov’era? Ricordava che aveva raggiunto Mikaela (ma era Mikaela?) e poi una forte luce l’aveva investita.

Era come se fosse uscita dal suo corpo. Si vedeva seduta su un trono, con addosso un abito bianco lungo, i lunghi capelli neri raccolti in una treccia che lasciava liberi solo due ciuffi a incorniciarle il viso. Il suo capo era adornato con un diadema d’oro tempestato di gemme e il suo avambraccio era coperto da un pesante bracciale intarsiato. Ma quello che la preoccupava era il suo sguardo…spento…sembrava morta…

(-Ora possiamo tutto Sara…tutto! Siamo onnipotenti, più potenti di Atena…lascia fare a me…Crystal si pentirà di quello che ha fatto!-

-No ti prego!non fargli del male…- Sara piangeva

-Stupida!Deve morire!Lui ci ha rifiutato…non è degno di vivere ancora!Come hai fatto a innamporarti di quell’idiota!?)

Realizzò per la prima volta che era vero…che lei si era innamorata di Crystal, e non seppe se piangere o ridere. Il suo cuore conosceva l’amore per la prima volta…ma per un ragazzo che invece con lei si era solo divertito. Gli occhi le facevano male, come se ogni lacrima che trattenesse fosse di fuoco.

(Piangi Sara…consuma tutte le tue lacrime…dopo la pena c’è l’odio…odia Crystal Sara…odialo perché ci ha rifiutate!)

-Si…io lo odio…lo odio con tutta me stessa…-

Da quel momento Sara non esisteva più.

 

Sussultò…-Sara- mormorò piano –Sara perdonami…io…io ti voglio bene…- ma Sara nn poteva sentirlo. Si alzò e uscì dalla sua camera, ormai il sonno era del tutto passato. Andò in cucina e si sedette nell’oscutirà a riflettere…dove potevano aver portato Sara? Dove? Sentì un rumore pesante di passi e si nascose…era Phoenix e indossava la sua armatura…stava uscendo di casa. Crystal indossò l’armatura del cigno e lo seguì…ma credeva di aver capito dove stesse andando. Il cuore lo stava guidando da Mikaela…o forse era la ragazza che lo stava portando a sé…non seppe dirlo.

Camminarono in silenzio, l’uno avanti l’altro nascosto un po’ più indietro per circa un’ora, fino a quando la Fenice si fermò davanti al tempio di Diana, aprì la porta e vi entrò, seguito a breve distanza dal Cigno.

 

-Mylady!Crystal e Phoenix sono scomparsi!- fu questo quello che Atena si sentì dire il giorno dopo da Pegasus. Sapeva dov’erano…lo sapeva perché durante la notte qualcuno le aveva detto dove si trovavano le ragazze…al tempio di Diana…

-Cavalieri- disse Atena –indossate le armature, il nemico ci attende al tempio di Diana…-

I Cavalieri le obbidirono seduta stante, come del resto avevano sempre fatto.

-Nonno…aiutami anche questa volta- sussurrò Isabel mentre i Cavalieri indossavano le loro armature.

 

Capitolo 5

“L’odio, l’amore ”

-Io lo odio…lo odio…- continuava a sussurrare Sara, cercando di convincersi di quello che stava dicendo. La chiamò…

(-Sara…Crystal è qui…è venuto a vederti morire…odialo con tutta te stessa Sara…liberiamocene…usiamo il nostro potere contro di lui…

-Io lo odio…lo odio…-

-Brava Sara…odialo…l’odio e l’amore…portano alla morte…portiamogli la morte Sara…

-Si portiamogli la morte…-)

 

Aveva perso Phoenix di vista…dove si era cacciato? Ad un tratto il Cigno sentì il forte impulso di girarsi, e lo fece. Vide Sara seduta sul trono al centro del naos, ma nn gli sembrava lei. Era sempre stata bella, su questo nn c’era dubbio…ma la luce che la rivestiva era del tutto innaturale.

-Sara….Sara…andiamo via…ti prego…-

-Perché sei venuto Crystal? Io non ti ho chiamato…io non ti voglio qui…ti odio…-

Crystal barcollò come se quelle parole l’avessero trafitto da parte a parte. –Ma Sara…perché? Perché mi dici questo…io…io ti voglio bene- -TU MENTI!- lo zittì Sara, o quella che ne aveva le sembianze –tu hai solo giocato con me…MA CHI GIOCA CON NOI SE NE PENTE, CIGNO, E LO SCOPRIRAI A TUE SPESE- terminò secca Sara, aveva una voce sensuale e forte, diversa da quella abituale che a Crystal tanto piaceva, che il ragazzo tanto apprezzava…-Sara..ragiona…Sara….- Sara taque…per un attimo il suo viso si traformò in un viso dolce, il viso della ragazza che Crystal amava (l’amava?) ma solo per un attimo…

-Va via stupido essere…le tue chicchiere inutili mi hanno stancata!- disse Sara, e ad un suo cenno fecero la loro comparsa nella stanza due strani esseri…sembravano Cavalieri…ma la loro armatura…era strana.

-Eteocle…Atreo…conducetelo via dalla mia vista- ordinò Sara ai due nuovi arrivati, e malgrado Crystal si dibattesse furiosamente lo sollevarono senza alcuno sforzo apparente e lo chiusero in una cella, dove egli trovò anche Phoenix.

 

Sara aveva mal di testa, LEI stava cercando di traviarla… e c’era quasi riuscita…

(Sara…visto come sono stata brava? Perché hai cercato di fermarmi?-

-perché…perché…io…-

-Ricorda Sara…tu lo odi!!!Lo odi con tutta te stessa!Adesso dobbiamo solo pensare ad Atena…Atena deve morire…-

-io lo odio…Atena deve morire- ripetè Sara con voce inespressiva)

 

Nella cella il Cigno trovò la Fenice.

-Crystal…sei arrivato anche tu quindi anche Sara…anche lei è…-

-Strana? Si lo è…non sembra più lei…cosa devo fare, Phoenix…io credo…credo di amarla…ma lei dice di odiarmi…e io nn capisco…eppure quando mi baciava…nn mi sembrava che mi odiasse-

-Crystal c’è qualche cosa che non va…io credo che Sara e Mikaela siano in pericolo…-

-Già- sussurrò Crystal poco convinto…

 

I Cavalieri cercarono di sfondare la porta del tempio con la forza, ma qualche cosa impediva loro di proseguire. Atena si fece largo fra loro, e alzato ch’ebbe lo scettro la porta si aprì da sola. Atena e i Cavalieri s’introdussero nel tempio.

-benvenuti!- dissero loro in coro tre voci. Atena le riconobbe subito.

-I vostri amici sono qui da noi!Tutti:Sara, Mikaela, il Cigno, Ape e la fenice…sono tutti qui…!-

-Vi ho riconosciuto…- disse mestamente Atena – ma nn pensavo che proprio voi vi sareste messi contro di me.

-E noi nn pensavamo che tu ci avresti tradito così, sorella- disse una voce maschile, irritata. –Apollo, sai bene che io amo gli umani…lo sai anche tu Diana…e tu, Venere…ma bando alle ciance, sono venuta qui a prendere il miei amici, vi consiglio di consegnarmeli senza fiatare. Si sentirono delle sonore risate provenire dall’oscurità.

-Sara e Mikaela stanno bene qui con noi, vero?- le ragazze risposero di si. –quini nn vedo perché dovremmo farle stare male!Atena, loro odiano…hanno finito tutte le loro lacrime…odiano te e i tuoi Cavalieri che le hanno illuse…-

-No!I miei cavalieri nn lo avrebbero mai fatto!Mai!loro le amano!Le amano!- disse Atena, mantenendo a stento la sua calma.

-Zitta!Tu non sai…queste ragazze ci hanno raccontato tutto…ma noi le vendicheremo…Atena..lasciaci presentarti i NOSTRI cavalieri.-

Atena si girò. Dietro di lei c’era una schiera di cavalieri, ma la loro armatura non era né d’oro, né d’argento né come le altre che lei aveva conosciuto.

-Questi sono cavalieri divini- disse Apollo –la loro armatura è la loro seconda pelle…è biologica, ma forte come l’acciaio…sono invincibili Atena…e tu sei morta, con tutti i tuoi seguaci- i tre risero ancora. -Bene…indiciamo un torneo, sorella, vuoi? I nostri cavalieri contro i tuoi! Ecco a te la fenice e il cigno- i due spuntarono da una porta e corsero nella schiera dei loro amici.

-Da questo momento comincia la sfida! Se tu vincerai tutti saranno liberi…ma se perderai morrai con tutti i tuoi cavalieri!- disse Venere. Un raggio di luce filtrò dal porticato, scopredo a tutti i volti delle tre divinità: Diana, con l’arco in mano era Mikaela, e Apollo suo fratello gemello Ape. Venere, la cui risata sensuale riempiva l’aria, altri non era che Sara.

Crystal era sgomento…-Ma allora…tu…tu sei l’incarnazione di Venere…?-

-Io SONO Venere…la mortale che tu conoscevi è morta qui….dentro di me- disse toccandosi il petto. Crystal nn poteva crederci…Sara…la sua amata Sara…non c’era più…al suo posto…c’era quella dea…bella ma crudele…

-Lascia stare Sara!!!Io l’amo!

(-Lui mi ama…hai sentito?Mi ama…lasciami tornare da lui!-

-NO!Resta qui!Io devo uccidere Atena e tutti i suoi cavalieri!-

-Io te lo impedirò, sarai una dea, anzi la dea della bellezza, ma per me sei un mostro!Non ti farò più usare il mio corpo!)

Venere si bloccò, seduta sul trono, con lo sguardo fisso nel vuoto. –NO!Maledizione a quella stupida ragazzina- disse Diana –Non fa che imporsi!-

Crystal interrogò Atena con lo sguardo.

-Sara è viva, adesso nel suo corpo sta lottando contro Venere. La dea le aveva fatto credere che tu…che tu la odiassi, e aveva provocato in lei così tano odio da sottometterla al suo potere. Ma quando le hai detto che l’amavi Sara si è ribellata a Venere.- spiegò Atena

-Ma…ora…cosa dobbiamo fare?-

-Possiamo solo sperare che non finiscano in pareggio, o peggio che vinca Venere perché Sara perirebbe davvero. Su cavalieri, sconfiggiamo i nemici, Sara sta già lottando contro il suo nel regno dell’oblio!-

I cavalieri si stavano lanciando all’attacco ma Diana li fermò. –Dovete combattere fuori, questo è un luogo sacro! Su andate tutti fuori…anche tu Atena…-

Atena rispose –Io nn mi muovo di qui…sorveglierò Venere-Sara, -anche perché io SONO una dea, che vi piaccia o no!-

I Cavalieri dello Zodiaco e i Cavalieri Divini uscirono fuori dal tempio, pronti a darsi battaglia, mentre le divinità si guardavano in cagnesco. Sara/Venere, con lo sguardo perso nel vuoto, era in mezzo a loro…all’interno della sua mente l’amore umano e l’odio divino si davano battaglia.

 

Intanto all’esterno i Cavalieri si scrutavano, pronti a cominciare la battaglia. Per ogni Cavaliere di Atena c’erano due cavalieri divini, ragion per cui la metà di questi ultimi si era accomodata in terra per godersi meglio lo spettacolo che i loro “colleghi” avrebbero sicuramente dato con quelle mezze calzette…non ci sarebbe voluto molto, poi sarebbe toccato ad Atena….

 

Pegasus aveva difronte un cavaliere con un armatura bianca e sottile.Parlò –Salve, io sono Erispos, e la mia armatura possiede la forza di Ercole…dici le tue ultime preghiere cavaliere…-

 

 

Capitolo 6

“Il senso supremo”

Pegasus aveva fretta…solo quando avrebbe sconfitto tutti i cavalieri Divini tutti i suoi amici sarebbero stati salvi, e poi gli dispiaceva per Crystal…aveva capito che si era innamorato…e lui nn aveva mai amato nessuno dopo la morte della madre.Nel suo cuore l’idea di aiutare l’amico diventò così forte da donargi una inaspettata speranza…si quel cavaliere era forte…fortissimo…ma la sua amicizia con Crystal gli avrebbe permesso di vincere.

-E’ vero…tu sarai anche forte…ma io vincerò lo stesso!- esclamò.

Il suo avversario rise –Sai…noi cavalieri Divini siamo invincibili… per dei motivi che se vuoi posso illustrarti prima di ucciderti! Vedi, le nostre armature nn ci pesano, perché ormai fanno parte di noi. Ogni cavaliere divino ha un’armatura diversa, che è investita di uno speciale potere derivante da un eroe mitologico. Inoltre noi possediamo il senso supremo…!-

-Il senso supremo? Il 7 senso vorrai dire…- replicò Pegasus, convinto.

-No…il senso supremo è diverso. Il 7 senso è qualche cosa che va oltre l’intuizione, come sai. Il senso supremo invece va oltre l’immaginabile. Non solo l’intuizione, ma anche l’intelligenza. Chi possiede il senso supremo può arcuire i suoi sensi a piacimento…ad esempio posso prediligere la vista all’udito in un determinato momento…quando mi è comodo…concordi con me, è un grande vantaggio no?-

Pegasus nn rispose…e così esisteva un senso che andava oltre il 7…il senso supremo…pensò che sarebbe stato difficile vincere questa battaglia…temeva il suo avversario ma la paura non lo aveva mai sopraffatto…e non l’avrebbe fatto ora.

-Bene…a me non importa del tuo 7 senso…morirai lo stesso!- disse Pegasus beffardo.

Erispos portò le mani in aria, e dopo aver fatto dei movimenti, tracciando in aria le stelle del cosmo di Ercole, si lanciò all’attacco, prendendo Pegasus di sorpresa.

Il ragazzo fu investito in pieno dalla scarica di colpi dell’avversario, e cadde a terra sanguinante. Erispos rise

-Allora cavaliere?!NN dovevi farmi fuori?-

-Non temere, lo farò…devo farlo…per i miei amici-

-Bene allora fatti sotto, cavaliere….-

Pegasus usò il suo “fulmine” ma l’avversario nn subì alcun danno.

 

Intanto anche gli altri Bronz saints erano occupati a guerreggiare.

Crystal stava affrontando Sosia, la cui caratteristica era quello di assumere il volto di chi volesse, e anche i suoi poteri.

Crystal aveva provato con tutti i suoi colpi migliori, ma nulla aveva avuto effetto. Sosia cominciò a combattere trasformandosi in Acquario…il maestro di Crystal. Il cigno si bloccò…e Sosia, approfittandone cominciò a colpirlo senza pietà, utilizzando le tecniche di Acquario

Crystal era prossimo ormai alla morte, la sola immagine di Sara ridotta così per colpa sua però gli dava una grande voglia di vivere. Sosia, assumendo le sembianze di Phoenix, lesse nei suoi pensieri, nel suo passato e vi trovò qualche cosa che gli sarebbe stata molto utile. Memorizzò le informazioni, poi scomparve.

Crystal era interdetto…cosa diamine aveva in mente Sosia? Dopo essersi ripreso al suo cospetto comparve un nuovo cavaliere divino, Orfeo.

-Salve Cavaliere del Cigno…mi presento…sono Orfeo, il mio potere è quello di ammaliare con la musica chiunque mi ascolti.-

-Salve…io sono Crystal, cavaliere del Cigno…dì le tue ultime preghiere!- disse Crystal, mostrando una certa insofferenza.

Ma Orfeo non gli lasciò il tempo di colpirlo in nessun modo. Ad un suo cenno comparve una cetra d’oro, e lui cominciò a suonarla. Quella musica era celestiale…Crystal a poco a poco cominciò a rilassarsi…era una musica molto romantica…

Orfeo intanto suonava imperterrito, e le corde della sua cetra si allungarono fino a stringere Crystal in una morsa mortale.Ma Crystal ormai stava dormendo…non si rendeva più conto di quello che avveniva all’esterno…la musica di Orfeo lo aveva rassegnato alla morte…

(Crystal…Crystal nn lasciarti andare…combatti…fallo per me…per noi…)

Era Sara…Sara….

-Come devo fare???Questa musica…mi sta vincendo…- pensò Crystal…ma lui…lui aveva giurato di salvare Sara..e lo avrebbe fatto…cominciò a concentrarsi….la musica…non doveva sentirla, per nessun motivo.

Sentì che una nuova forza stava crescendo in lui…e la musica a poco a poco si affievoliva nella sua mente…fino a scomparire del tutto.

Crystal cominciò a dibattersi, Orfeo per la sorpresa allentò le corde e Crystal fu libero.

-Bene Orfeo?E’ questo quello che sai fare?-

Orfeo nn credeva ai suoi occhi…come aveva potuto restistere alla sua musica…come?

-Maledetto…ma come hai fatto?-

-E’ bastato nn sentire…cavaliere…-

Non sentire…ma allora quello stupido Bronz Saints aveva affinato i suoi sensi fino a giungere…al senso supremo…no, era impossibile.

Mentre Orfeo pensava Crystal lo attaccò. Il cavaliere preso alla sprovvista fu colpito in pieno alla testa. Ma nn sentiva il dolore…la sua mente era ancora intenta a cercare di capire. Il pugno che Crystal sferrò ruppe del tutto la sua stabilità mentale…Orfeo nn avrebbe mai creduto che un cavaliere del genere possedesse il senso supremo…a poco a poco le corde della Cetra che prima avevano quasi ucciso Crystal si spiralizzarono attorno al proprio padrone, e cominciarono a srtingere. Orfeo nn aveva più la forza di fermarle, e nn capiva cosa stesse succedendo…la sua mente era completamente andata…le corde strinsero fino a quando, con un gemito strozzato, Orfeo esalò il suo ultimo respiro.

Crystal cominciò a correre verso il tempio, e vi rientrò.

 

Erispos si fermò di botto…Orfeo…era morto…come era potuto succedere?COME?

-Maledetto Cigno- mormorò a denti stretti –dopo Pegasus toccherà a te…non temere…-

E così Crystal aveva sconfitto un Cavaliere divino…Pegasus era sconcertato…non capiva dove l’amico avesse trovato tutta quella forza…evidentemente aveva raggiunto il senso divino…

Si riconcentrò sul suo avversario. Erispos era fortissimo…ma anche lui doveva avere un punto debole. Riesaminò i suoi attacchi…notò che erano forti…ma lenti…decise di provare.

Si lanciò contro il suo nemico, cogliendolo alla sprovvista. Erispos nn fu così veloce da proteggersi o schivare il colpo così fu preso in pieno. Cadde, e rimase per terra qualche minuto ma nn per il dolore…per la sorpresa…un così infimo cavaliere aveva osato colpirlo…gliel’avrebbe fatta vedere lui…sicuro….doveva solo darli un colpo…uno solo…

Si lanciò all’attacco. Pegasus cercò di isolare tutta la sua forza nelle sue gambe per acquistare velocità Erispos, accecato dalla furia, si muoveva come un toro che aveva visto rosso, possentemente ma sempre troppo lento, così Pegasus fu in grado di colpirlo molte volte. Erispos alla fine cadde in ginocchio, sanguinante.

-Complimenti cavaliere- disse –ma la strada che ti aspetta è lunga e difficile…io però ti ammiro…perché sai per che cosa lottare…- detto qusto spirò.

Due dei cavalieri divini erano periti, ma ce n’erano ancora molti altri pronti a dare battaglia.

(Avanti Pegasus…non arrenderti mai!Mai! Puoi farcela…fallo per i tuoi amici…per Crystal, per la tua Dea, Atena, per Sara…e anche per te stesso…supera il tuo limite…combatti e vinci…)

Pegasus sospirò e poi gridò

-Avanti!!Chi è il prossimo?-

 

 

Capitolo 7

“Il passato ritorna…per tutti”

Crystal era riuscito a rientrare nel tempio. Atena, Apollo e Diana osservavano Venere (Sara…dov’è Sara?) che ancora nn dava segni di vita.

-Sara…- sussurrò piano Crystal avvicinandosi. Apollo e Diana si frapposero fra lui e la ragazza.

-Fermo!E’ una battaglia in cui tu non puoi interferire. Avrai anche acquisito il senso supremo…ma questo nn è tuo territorio Cigno!-

Atena annuì…Crystal nn avrebbe potuto comunque fare nulla in questo caso…doveva aspettare come tutti.

 

(-E’ ancora qui?Quel maledetto è ancora qui?- disse Venere. Sara era felice…allora Crystal l’amava davvero…

-Vedi Venere…lui mi ama…è per questo che nn posso lasciarti vincere…cerca di capire…-

-No Sara…io non posso capire…apri il tuo cuore all’odio…tu devi odiarmi Sara…e devi odiare anche te stessa sai? Già…tu sei un’assassina…vuoi sapere che fine ha fatto Jack? E’ morto, Sara, perché tu hai detto a Diana e Apollo di ucciderlo…Sara…sei un’assassina…-

-No!Non sono stata io…sei stata tu…io non c’entro…- Sara vacillò…solo l’amore per Crystal le dava la forza di andare avanti in quella battaglia, per lei troppo dolorosa.

-Crystal…- udì dire…una voce femminile…ma chi era?

-Bravo Sosia…- mormorò Venere.)

 

-Crystal…- si sentì chiamare il Cigno. Si voltò verso Sara, ma lei continuava, immobile, a combattere la sua battaglia.

-Crystal…- fu chiamato ancora. Vide un ombra venire verso di lui…era…era Flare.

-F…Flare…cosa ci fai tu qui?…-

-Crystal…io sono venuta per te…e guarda chi c’è con me…- Flare aprì le braccia, e ad un suo cenno una seconda figura fece il suo ingresso. Era la madre di Crystal…

 

(-Flare…Chi è Flare?- disse Sara attonita…

-Come non lo sai???E’ l’unico amore del tuo Crystal…credevi davvero alle sue parole?Credevi davvero che lui ti amasse…ebbene non era così Sara…è quella ragazza…che Crystal ama…non te…-

Sara chiuse gli occhi…-non m’importa…-disse –io ti sconfiggerò per l’amore che IO provo per lui…- ma il suo cuore era triste…infinitamente triste.)

 

-Mamma…- mormorò Crystal.

-Figlio mio…vieni qui…abbracciami…sei contento?Sono tornata per te…con la ragazza che tu ami…FLARE…-

-Flare…- ripetè Crystal.

Diana e Apollo sorridevano, e si compiacevano dell’ottimo lavoro che il loro cavaliere, Sosia, stava compiendo.

 

Sirio aveva davanti uno dei più forti cavalieri che avesse mai visto, il suo cosmo era inimmaginabile. Il suo nome era Flesus, e in sé racchuideva la velocità del messaggero degli dei, Mercurio, nonchè la possibilità di volare.

Combattevano ormai da qualche minuto, Dragone era sempre riuscito a parare i colpi del suo avversario, ma non sapeva instaurare una controffensiva adeguata.

Anche gli altri cavalieri combattevano tra loro, in una battaglia sanguinosa e senza fine. Sirio sentì che le forze l’abbandonavano, prima di cadere a terra notò che tutti, cavalieri divini e non, si erano dati battaglia fino alla morte. In piedi, unico superstite fra tutti, Pegasus, portava le mani al viso, piangendo la morte degli amici.

 

-Crystal….noi siamo qui….vieni da noi…tu ci ami vero?- disse Flare.

Crystal annuì, ma il suo volto era inebetito, quasi inespressivo.

Si trovava davanti sua madre e Flare…e non sapeva cosa fare…dietro di lui c’era Sara…e lui sapeva che lo stava guardando…l’avrebbe ferita a morte…ma lui amava anche Flare…e sua madre….cosa doveva fare?

Pegasus entrò furioso e si rivolse ad Apollo e Diana

-Maledetti…per colpa vostra TUTTI i cavalieri sono morti…TUTTI!Anche i vostri….-

-Tutti…- mormorò Diana…-tutti….?-

(-Maledetta…tu…tu hai ucciso Phoenix…morirai per questo…morirai…va via da me…- anche Mikaela adesso si stava ribellando a Diana)

Diana alzò lo scettro..-tutti?- disse ancora….poi mormorò –Phoenix- Apollo aveva il viso scosso dal terrore…anche Diana adesso si stava lasciando andare…era ormai solo? I tratti di Diana si mutarono in una maschera di terrore.

-No!No ferma!- gridò cercando di bloccare il suo braccio destro…Mikaela stava riprendendo controllo del suo corpo.

-Tu….dovrai morire….- esclamò Mikaela…Diana era terrorizzata. Il braccio destro, che impugnava lo scettro, si alzò in aria…poi, con un sibilo, torno giù colpendo il corpo di Mikaela e trafiggendolo giusto all’altezza del cuore…

-NOOOOOO!- esclamò Apollo, Atena pingeva, Pegasus era immobilizzato, Crystal ormai nn era più mentalmente sul posto,…Sara…Sara…

 

(-Mikaela!- gridò –no….perché?Cosa ti ha spinto a…- Venere era incredula…anche Diana era stata sconfitta…e tutto per l’amore di due mortali.

-Perché- Sara piangeva –Come potete definirvi delle dee?Voi nn avete causato altro che male finora…-

Venere rise

-Già….male…noi eravamo parte di voi da quando siete nate, sai Sara? Voi siete nate al Grande Tempio, dall’unione del dio della guerra e di alcune ancelle, poi i nostri cosmi si sono impossessati dei vostri corpi…- Sara nn parlava –poi i vostri genitori adottivi hanno capito…e vi hanno divise…poveri illusi!!- Venere rise senza pietà…eppure sapeva che Sara soffriva ogni qual volta le si ricordassero i suoi cari…morti misteriosamente quando aveva 5 anni…

-Sai una cosa Sara…?Anzi te la dico dopo…ora guarda come Crystal ha già dimenticato il tuo amore…vedi Sara…l’amore per il suo passato è più forte dell’amore che prova per te…-

-Taci strega…è tutta colpa tua…eppure tu sei…dovresti essere la dea dell’amore…ma come puoi comportarti così?-

-E non sai ancora il bello Sara…NOI abbiamo ucciso i tuoi genitori…siamo state noi…ricorda quella notte Sara…la ricordi ora?-)

 

I lampi e i tuoni rompevano l’oscura monotonia della notte della tempesta. Lo scrosciare dell’acqua innervosiva molto Sara…non riusciva a dormire…era nervosa…molto nervosa…scese dal letto e andò nella camera dei genitori.

-Mamma…- disse e si stese accanto alla donna che credeva sua madre. La mamma le posò innavvertitamente una mano sugli occhi…allora ebbe il FlashBack…quella notte di due anni fa era in Giappone…e piangeva.

Mikaela(Diana?) con le braccia incrociate si frapponeva fra l’auto e i suoi genitori.

-Lasciate Venere- diceva –è destino che resti qui.-

Sara (Venere?) si dibatteva fra le braccia della madre…voleva restare lì…doveva restare lì.

La mamma le mise una mano sugli occhi, mentre portavano via Mikaela con la forza, legata e imbavagliata…a soli 5 anni…

-Diana! Ascoltami…noi torneremo a risplendere presto… te l’assicuro…non ci divideranno mai…tornerò…- aveva gridato Venere, poi l’avevano infilata nella macchina ed era partita. Fine FlashBack…Sara era furiosa…

-Mamma…come hai osato dividere me e Diana…- disse all’orecchio della madre.

Questa si alzò, spaventata, e guardò la figlia. Gli occhi della piccola brillavano minacciosi, il padre si svegliò.

-Caro…è successo ancora…- disse la mamma sull’orlo delle lacrime.

-Sara…nn fare così…su…-cominciò il padre… ma Sara non lo sentiva. Sollevò con la forza del pensiero il padre e lo scaraventò contro la grata del balcone infilzandolo. Poi si concentrò sul cuore della madre…tum…tum…e lo fece scoppiare. Esaurita la sua ira svenne…Sara aveva ucciso i suoi genitori…

 

-NOOO!- gridò…-Tu…tu mi fai schifo…- disse a Venere, che la osservava…

-Ma che gusto ci provi a farmi soffrire?- disse guardandola negli occhi…Venere nn aveva mai visto occhi tanto tristi…e disperati…nn sapeva cosa rispondere…che ci trovava?Niente…allora perché lo faceva?Nn lo sapeva…in effetti nn lo sapeva…provò l’impulso di scusarsi ma nn lo fece.

-Tu nn puoi legarti a nessuno…- disse invece, ma nemmeno lei era convinta delle sue parole.

-Perché nn conviviamo?Come fanno Atena e Isabel…ci aiuteremmo a vicenda Venere…ti prego…nn posso sopportare di dover odiare ancora…sono già troppo distrutta…ora basta- disse Sara piangendo…le sue lacrime erano rivolte a Crystal. Venere tacque…ormai Sara aveva perso…)

 

Capitolo 8

“Venere o Sara?”

Apollo taceva…nn poteva credere che la sorella avesse perso…ora solo in Venere erano riposte le sue speranze.

Crystal, ignaro che chi avesse davanti fosse Sosia, continuava a lottare con il suo passato…la mano della “Madre” era rivolta verso di lui…doveva afferarla?

Sosia rideva fra se e se…bastava che il Cigno afferrasse la sua mano e sarebbe morto.

Venere mosse la mano, a stringere il suo scettro. Tutti trasalirono, gli occhi di Sara/Venere da vitrei e inespressivi che erano ridivennero normali.

Si alzò e guardò Apollo…-Salve Apollo- disse Venere. Apollo gioì, almeno Venere ce l’aveva fatta. Atena invece osservava guardinga la persona che le stava vicino…era proprio Venere?

La dea si avviò verso l’uscita del tempio.

-Cosa fai Venere?Non vedi che Atena è qui?- le chiese stupito Apollo.

-Abbi fede- rispose Venere nn voltandosi neanche.

Uscì, lo spettacolo che aveva difronte era desolante. Quei cavalieri, tanto fedeli, avevano lottato fino alla morte, per lei, per Atena…ma che razza di divinità era stata finora per permettere ciò?

Posò una mano sul capo di Andromeda, e il cavaliere si riebbe. Ridonò la vita a tutti, cavalieri divini e non. Nessuno capiva quello che era successo…quella nn era Sara…ma nemmeno Venere. Invitò tutti a seguirla, e nel tempio si avvicinò a Mikaela, che giaceva morta per terra.

Phoenix piangeva…era proprio destino che tutte le donne che aveva amato dovessero morire…proprio come Esmeralda allora…e Mikaela adesso.

-Non piangere cavaliere- disse benigna Venere alzandò lo scettro pungendosi con uno spigolo il braccio. Una goccia di sangue uscì, scivolo fino al dito indice della sua mano e poi cadde sull’abito di Mikaela, vicino al cuore. Una luce investì il cadavere, Mikaela aprì gli occhi.

-E così alla fine ha vinto il tuo amore, Sara…e forse anche il tuo Venere…- disse Diana prima di abbandonare il corpo della mortale. Apollo taceva…ormai aveva perso…ma nn era ancora detta l’ultima parola…gliel’avrebbe fatta pagare a Venere…oh si certo…e anche ad Atena…sarebbero morte entrambe…

-Ferma Sosia ora…- disse Isabel…anzi Atena. Venere la guardò…

-non posso…questa battaglia contro il suo passato Crystal deve vincerla da solo…- sussurrò….

-Così desidera Sara, Atena…e io le ho fatto troppo male…devo farmi perdonare…- continuò sorridendo.

Crystal nn si era ancora reso conto di nulla, era come se fosse una dimensione parallela…Flare e sua madre gli porgevano la mano…poteva seguirle o restare con Sara…però…lui nn vedeva la mamma da così tanto tempo…Sara avrebbe capito…o così almeno Crystal sperava. Sfiorò la mano della madre…

-Basta ora Sosia!- gridò Venere, prima che il cavaliere potesse fare del mare all’amato di Sara.

Sosia riprese le sue fattezze e Crystal si riebbe…ma cosa stava facendo?Si voltò…Venere lo guardava…ma il suo sguardo nn era cattivo…sembrava triste…

(Sara…mi spiace Sara…io…non potevo sapere…mi spiace davvero ma tu…non stare così male ti prego…smettila di piangere…Sara…!sussurrò Venere

-Io lo sapevo…- disse Sara singhiozzando –in fondo lo sapevo…che il suo passato era più forte di tutto…che contro il suo passato io avrei perso…ma…sto così male lo stesso…-

Venere abbracciò Sara, cercando di consolarla…

-E’ stata tutta colpa mia Sara…-

-No…sarebbe successo…e poi…io non credo che il suo amore per me sia stato così forte…come quello mio per lui.- finì Sara in un sussurro.)

 

Venere lo guardava…ma se fosse stata Sara?

-Sara…- disse piano Crystal…sapeva di averla ferita…e ne era profondamente addolorato… -Sara io…-

Sara riprese possesso del suo corpo.

-No…- disse fermandolo –Non devi scusarti…né spiegarmi nulla…Io…io lo sapevo…eppure ho sperato come una stupida e …scusa…scusa se ti ho creato tanti problemi…- aveva cominciato a piangere. Tutti quanti la stavano guardando impietositi…quella giovane ragazza…quella giovane Dea…aveva scoperto per la prima volta che grande dolore fosse l’amore a volte…e a loro dispiaceva.

Sara singhiozzava, Atena le posò una mano sulle spalle, ma lei gentilmente si ritrasse.

-No, non cercare di consolarmi…è stata solo colpa mia, sono stata io ad illudermi…-

Crystal si avvicinò…

-Sara…- ma la ragazza lo fermò e lo scaraventò via.

-Adesso andate via…tutti…più tardi parleremo…ora ho qualche cosa da fare…- Apollo compiaciuto guardava Venere piangere…ben le stava…la prossima volta avrebbe pensato due volte prima di cedere ad una mortale!

Tutti si rifiutarono di uscire…Sara agitò lo scettro sopra la sua testa.

-Lo dico per il vostro bene…andate via….ORA!- tutti furono sollevati e portati via, la porta del tempio si chiuse dietro di loro.

-NO!no…-disse Crystal sferrando un pugno alla porta…

I cavalieri ( sia divini che non) unirono le loro forze cercando di aprire la porta, ma questa rimaneva chiusa.

Sara si ricompose –Bene, Apollo, credo proprio che dovrò combattere contro di te, anche se non vorrei…-

Apollo sogghigò.

La battaglia finale era alle porte.

 

Capitolo 9

“L’ultima battaglia”

-Perché?- si chiedeva Crystal disperato…perché doveva succedere questo? Perché…se fosse vero quello che aveva detto Sara…allora lui avrebbe vissuto all’ombra del suo passato…per sempre…e Sara…che tanto amava…poteva condividere il suo passato con lui…o no?

 

Sara rise –Apollo…sei proprio deciso?- Apollo annuì…c’era in ballo il suo onore e quello di tutto l’Olimpo, anche nn volendo doveva combattere…le alternative erano due…o vincere o morire…

Prese il suo arco d’oro e scoccò una freccia contro Venere, che fu colpita al braccio.

-Ti sei mossa…altrimenti ti avrei trafitto il cuore- disse Apollo ghignando –ma forse per oggi è stato trafitto abbastanza nn credi?- continuò canzonandola

-e così ti eri innamorata di un cavaliere eh?Che stupida…ti sta bene mia cara…molto bene.-

Venere nn si scompose, ma Sara si stava innervosendo…ed era quello che Apollo voleva.

-Allora…non rispondi?Eh beh che c’è da rispondere…ho ragione io…ti sei innamorata di un povero cavaliere di Atena…-

-Taci…tu nn puoi capire, perché il tuo cuore è ottenebrato dall’odio…Apollo ritorna in te…- adesso era lui che si stava innervosendo.

-Come osi tu dirmi quello che devo fare?Tu che ci hai traditi e ti sei alleata con una mortale?- scoccò un’altra freccia che la colpì alla gamba, il dolore era atroce ma Sara sembrava nn accrogersene, si resse sul suo scettro.

-Apollo…non costringermi a fare quello che devo…sai che nn vorrei…-

-Già…ma se vuoi salvare questa terra e il tuo “amato” devi farlo…fallo su…o hai paura che appena tu muori lui corre dal suo VERO amore…nn puoi biasimarlo…se ama un’altra.-

Queste parole colpirono Sara più di cento frecce…era vero…era questa la sua paura? Vacillò…se era così era un’egoista…il bene del mondo…e di Crystal…venivano prima di tutto per lei…adesso.

 

-Credi che Sara possa farcela?- chiese Pegasus ad Atena. Atena nn rispose…nn lo sapeva…Venere era forte…ma anche Apollo, e forse di più. –Mi spiace solo di non poterla aiutare- sussurrò. Poi cercò di concentrarsi su quello che succedeva aldilà delle fredde mura del tempio…il bene e il male, l’odio e l’amore, si stavano affrontando ancora…sapeva che era già successo, e che sarebbe successo ancora, ma il cuore sembrava volesse uscire dal suo petto…aveva paura…paura che per Sara nn ci fossero speranze.

Crystal la guardava, e capiva quello che stava pensando…stava così male…lui amava Sara…con tutto se stesso. Perché aveva permesso che si giungesse a questo punto?La sua amata rischiava la vita, e lui era lì…impotente…poteva solo aspettare…e sperare.

Mikaela, in silenzio, abbracciava Phoenix. Lei aveva vinto la lotta con il passato del suo ragazzo, e in cuor suo piangeva per la cugina…per il fratello nel cui cuore albergava l’odio verso tutto…piangeva anche per lei, e per quello che aveva fatto.

Phoenix l’abbracciava, e la sentiva tremare fra le sue braccia –su…vedrai che ce la farà- le sussurrò in un orecchio…ma Mikaela nn smetteva di tremare, non perché non si fidasse di Phoenix…ma la paura…il terrore…erano così forti…

 

Il sibilo della terza freccia terminò quando andò a conficcarsi nel petto di Venere…

-Beh allora…non vuoi forse combattere?-

Venere sentiva che la morte si stava lentamende avvicinando per Sara…era ormai inevitabile…o forse no…usò il suo potere e le frecce uscirono dal corpo della ragazza…per il momento il pericolo era scampato…si..ma per quanto?

-Basta Apollo, io ho cercato di farti rinsavire ma nn c’è verso- disse stancamente…- dovrò giocare la mia ultima carta…nn vorrei ma devo…Sara mi spiace

(non preoccuparti…sai che non mi spiace..oramai ho perso la voglia di vivere…non avrebbe più senso per me…senza Crystal)

Venere era profondamente triste…ma sapeva che DOVEVA farlo…doveva…anche se nn voleva…

 

Un boato…un secondo…la terra tremava…Mikaela, terrorizzata afferrò il braccio di Phoenix.

Il tempio si tinse di un rosso cupo, un rosso che non lasciava presagire niente di buono. La voce di Sara riempì l’aria.

-Addio…è stato bello conoscervi…mi spiace dovervi lasciare…-

Crystal piangeva

-No…non piangere Crystal…non è colpa tua…sappi…che ti amerò per sempre…e chissà che un giorno le nostre strade non s’incrocino dinuovo…-

Poi silenzio…un silenzio tetro…spaventoso. Altro boato…altro terremoto…poi…l’esplosione.

Frammenti di marmo schizzavano ovunque…il tempio, prima così bello, andava disintegrandosi dopo lo scoppio che era avvenuto all’interno. Tutti furono coperti dalle macerie. Quando Phoenix riuscì a farsi strada fra la polvere e il marmo vide Crystal inginocchiato accanto alle rovine del tempio di Diana,ormai ridotto ad un cumulo di macerie. Crystal piangeva sommessamete, tenendo in mano il bracciale che Sara portava prima di morire.

-Sara…perché l’hai fatto?- diceva piano…

Phoenix abbracciò Mikaela che l’aveva raggiunto, tutti esterrefatti osservavano lo spettacolo orrendo che si proponeva ai loro occhi…

Atena si portò una mano davanti agli occhi…

-Ha vinto il bene…ma a quale prezzo!- disse prima di cominciare a piangere.

 

FINE

“Gli dei torneranno”

  
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