Cammino nervosa per il corridoio. Ogni tanto incrocio lo sguardo triste di Nick, che sta seduto vicino a mamma Denise. Sospiro rumorosamente, cercando di trattenere le lacrime. Doveva capitare a me, non a Lui. Una lacrima mi bagna la guancia. Sento la pelle bruciare, lì dove la lacrima ha segnato il suo percorso. Perchè a Lui? La mia testa continua a porsi la stessa domanda. Perchè a Lui, che faceva sorridere milioni e milioni di ragazze? Perchè non a me? Mi avvicino a Kevin, che si tiene la testa tra le mani, mentre Danielle cerca di consolarlo. Lo abbraccio. Un abbraccio vale più di mille parole. E in questo momento, di parole da sprecare non ne abbiamo. Mi siedo. Mi guardo intorno. Nick e Denise abbracciati, Papà Kevin che fissa la porta della sala operazioni come ipnotizzato. Kevin vicino a me, che abbraccia Frankie e Danielle. Un dottore finalmente esce fuori dalla porta. Papà Kevin gli corre incontro, speranzioso. "Allora come sta?" Il dottore si passa una mano tra i capelli, sembra nervoso. Ci guarda uno ad uno. E mi basta un attimo per capire. Una lacrima inizia a scendere sulla mia guancia. Poi, due, poi tre. La voce del dottore mi passa attraverso, mi trapassa come una lama. "Non ce l'ha fatta, mi dispiace." Un rumore. Il mio cuore si è spezzato. Non doveva succedere. Non doveva succedere a lui. Sento Denise scoppiare in singhiozzi disperati. Li abbraccio tutti e mi allontano. Hanno bisogno di stare soli, loro 6. E anche io ho bisogno di stare sola. Perchè sto iniziando a sentirmi in colpa. Perchè in parte è colpa mia se tutto questo è successo. Non dovevo arrabbiarmi con lui per una cavolata simile. Non dovevo lasciarlo andare incavolato nero. Non dovevo farlo guidare in quello stato no. Eppure l'ho fatto. L'ho lasciato andare. Non gli più detto Ti Amo. Non ho più baciato quelle sue labbra così morbide, così dolci. L'ho perso. PER SEMPRE. Finalmente esco dall'ospedale. Domani andrò a trovarlo, immobile su quel letto. Su quel letto freddo, senza amore. Ma oggi non me la sento. Ho solo una gran voglia di urlare. E lo faccio. Lo faccio piangendo e con tutta la voce che ho nei polmoni. "JOE, TI AMO! TI AMERO' PER SEMPRE! Ed è solo colpa mia se tu ora sei lì. Mi manchi, mi manchi..." Una voce mi fa sussultare. "No, non è colpa tua." I brividi percorrono la mia schiena. Lentamente mi giro.