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Autore: Akemi_Kaires    27/02/2012    5 recensioni
{Sandra; Dragonshipping (Lance/Sandra)}
Bastano poche parole, piccoli frammenti di vita, per poter raccontare sentimenti ed emozioni? Possono tante piccole frasi poter comunicare ciò che risiede nel profondo dell'anima?
21 Lettere, 21 Storie.
La vita di una Capopalestra.
A - Aspettative: Hai sempre detestato essere obbligata a fare qualcosa contro il tuo volere.
B - Bacio: Non osi lamentarti oltremodo, non appena le labbra di Lance si posano sulle tue.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Aspettative

Aspettative

 

Incroci le braccia al petto, lo sguardo alto e fiero, mentre scruti con attenzione il tuo paese. Inspiri profondamente, inebriandoti di quella dolce e fresca aria che aleggia nel borgo ove sei nata. Muovi qualche passo in avanti, guardando la vita dei tuoi compaesani scorrere davanti ai tuoi occhi, traendo serenità dalla pace che alberga nel cuore di chi ti circonda.

- Ehi, fate attenzione! – esclami divertita, scansando appena in tempo un gruppo di ragazzini, i quali stavano per scontrarsi rovinosamente contro te. Assesti una piccola pacca sulla spalla a quello che sembra essere il capo della banda, intenerita dal loro innocente comportamento.

Sfoderi un sorriso gioioso, non appena loro si voltano e si inchinano per domandarti scusa. Non puoi fare a meno di dire che va tutto bene, salutandoli poi con un gesto di mano, giusto per rassicurarli. La loro gentilezza scioglie il tuo cuore di ghiaccio, costringendoti a gettare lontano quella maschera di orgoglio che ostini a portare.

- Non fatevi male! – raccomandi loro, insolitamente premurosa nei loro confronti. Non riesci a reprimere quell’istinto materno che ti ha assalita, mentre ti preoccupi della loro sicurezza.

Li osservi stando in lontananza, mentre procedi spedita verso la tua Palestra. Non riesci a evitare di pensare alla tua infanzia, a come anche tu avevi riso così allegramente, mentre correvi perdifiato lungo i viottoli di Ebanopoli. Ridacchi tra te e te, scuotendo malinconicamente la testa, al solo pensiero di quanto ora ti sia proibito godere di quella spensierata libertà.

Ormai hai accettato il tuo ruolo e ciò che ne consegue, pur sapendo di dover rinunciare in parte a quella bambina che ancora adesso alberga nel tuo cuore. Un pochino te ne penti anche, poiché spesso ti ritrovi a desiderare di essere una ragazza comune, simile alle altre, frivola e ingenua.

Ma adesso è troppo tardi per tornare indietro. Sei la Capopalestra del tuo paese, hai ottenuto questa carica dopo tante fatiche e altrettanto impegno, ed ora rivesti un ruolo che comporta grandissime responsabilità.

Non puoi permetterti alcun genere di errore, né di essere superficiale. Altrimenti, a pagarne le conseguenze sarà il tuo stesso popolo. L’ultima cosa che desideri è proprio non poter più vedere il sorriso dipinto sui volti innocenti ed euforici dei bambini.

Tutti si aspettano che tu sia una grande guida per la patria, capace di dare la tua vita per preservare la loro. Lo leggi dai loro sguardi carichi di speranza e ricolmi di fiducia nei tuoi confronti, lo noti da come si pongono quando ti parlano e dal rispetto che ti portano.

A loro non importa che tu sia una donna, che ti nasconda dietro una facciata di austerità per adempire al tuo compito. Hanno saputo riconoscere il tuo vero potenziale, notando la forza che alberga nel tuo cuore.

Ti hanno scelta, una Domadraghi tra altre centinaia, perché sanno di poter credere in te.

E sanno che tu impiegherai anima e corpo per riuscire in ciò che sei votata a fare. Ripongono ogni giorno il loro futuro nelle tue mani, reputandoti una degna custode delle loro anime.

Si aspettano grandi cose da te, e tu sei costretta a soddisfare queste aspettative.

Hai sempre detestato essere obbligata a fare qualcosa contro il tuo volere. Tuttavia, nonostante quest’odio viscerale, sei fiera di poter donare gioia e serenità al tuo popolo.

E lo fai perché sei certa che quei sorrisi, dipinti sui volti degli infanti e dei tuoi compaesani, sapranno ricompensarti adeguatamente per le tue fatiche.

 

 

 

Note di un’autrice piuttosto pazza:

Ebbene sì, mi sono gettata in un’impresa apparentemente impossibile. Non solo perché si tratta di una Alphabet Challange, ma anche per via del personaggio che voglio utilizzare: Sandra.

Inoltre (della serie: complichiamoci la vita), ho voluto provare a tutti i costi il metodo di scrittura che chiamo “In seconda persona”. Non credo sia venuto un fallimento, però suppongo di dovermi esercitare ancora un pochino. La prossima (già stesa) è venuta meglio di questa.

Perché “Aspettative”? Perché ho voluto analizzare questo argomento da una prospettiva diversa. Ci siamo sempre fossilizzati su come Sandra abbia vissuto negativamente il suo essere Capopalestra e avere tante aspettative da soddisfare per adempire al suo ruolo. Eppure io penso che a volte sia contenta di essere ciò che è. E ho voluto dimostrarlo.

Sinceramente non ho molto da aggiungere… mi auguro vi sia piaciuta!
E per favore: non uccidetemi. È un primo tentativo. X°D

  
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