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Autore: kateausten    27/02/2012    4 recensioni
Non era stato come baciare Nate. Quando si baciavano, Nate sembrava sempre assente, pensieroso. Freddo.
Non era stato neanche come baciare Chuck e non servivano spiegazioni sul perchè. Chuck era Chuck ed era come stare a contatto con lava incandescente.
Baciare Dan, era stato dolce.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Dan Humphrey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Blair Waldorf si rigirò per l'ennesima volta tra le lenzuola di seta del suo morbido letto. Quella notte non riusciva proprio a prendere sonno e guardò scocciata le lancette della sveglia passare dalle 02:16 alle 02:17.
In casi normali sarebbe andata in camera di Serena: avrebbe svegliato l'amica che tanto dormiva sempre e comunque e avrebbero fatto due chiacchere.
S. si sarebbe accorta che qualcosa non andava e le avrebbe dato dei consigli più o meno sensati ma tanto teneri, per poi rispedirla a letto.
Ma Serena era arrabbiata. E probabilmente anche lei se ne stava con gli occhi spalancati ad osservare le ombre della stanza.
L'ennesimo ragazzo si era messo fra loro.
Come con Nate qualche anna prima, una delle due era stata tradita e umiliata da quella che pensava essere la sua migliore amica.
Solo che stavolta- e Blair nel suo profondo ne era scioccata- non era Serena la traditrice.
Era lei.
Era lei quella che non riusciva a dormire per i sensi di colpa che le attanagliavano lo stomaco. Cosa del tutto nuova, per di più.
E tutto per un ragazzo.
Dan.
Anzi, Humphrey.
Blair sospirò, guardando il soffitto.
La sua vita tanto perfetta, ultimamente era diventata un casino di proporzioni cosmiche. Aveva rinunciato a Chuck, si era trovata incastrata in un matrimonio con un uomo che non amava... e aveva perso il suo bambino.
Le mani curate andarono piano al suo ventre, mentre cercava di non pensare a quel piccolo chicco d'uva che adesso non c'era più. E in tutto quel casino, Dan era stato l'unico ad esserci. O forse, l'unico cui lei aveva permesso di stare.
Certo, Serena era la sua migliore amica, la sua famiglia, le voleva un bene immenso. Sapeva che S si sarebbe fatta in quattro per lei, si sarebbe buttata da un grattacielo se glielo avesse chiesto, non l'avrebbe mai lasciata sola.
Tutto questo, Blair lo sapeva.
Ma nonostante questo non l'aveva voluta accanto.
Inoltre, era cresciuta con la consapevolezza che se il mondo ti volta le spalle non c'erano problemi perchè tanto Serena avrebbe aperto le sue lunghe braccia e lei ci sarebbe rifugiata dentro. E poi, poteva averla insultata, manipolata, odiata, ma non l'aveva mai, mai tradita.
Soprattutto per un ragazzo.
Ed era questo che scioccava Blair.
Dan era stato un faro in quel periodo, sin da quando aveva cominciato a vedere insieme quegli stupidi film sulle scimmie.

Si erano baciati.
Due volte.
Solo che la prima per lei non aveva significato niente, se non la conferma della loro stramba amicizia puramente platonica.
Il secondo bacio... il secondo era stato...
Blair inspirò profondamente, infastidita da quel pensiero.
Non era stato come baciare Nate. Quando si baciavano, Nate sembrava sempre assente, pensieroso. Freddo.
Non era stato neanche come baciare Chuck e non servivano spiegazioni sul perchè. Chuck era Chuck ed era come stare a contatto con lava incandescente che non fa in tempo a scaldarti perchè ti brucierà prima di riuscirci.
Baciare Dan, era stato dolce. Era stato come quando le labbra toccano qualcosa di caldo, quel caldo piacevole delle prime ore del pomeriggio. E quel tocco ti fa stare bene e sai che niente di male può succedere se resti attaccata a quelle labbra e allora resti, perchè è bello, è giusto, è caldo.
E lei aveva sentito troppo freddo ultimamente.
L'unica cosa che aveva rovinato quel momento era stato l'attimo in cui si era resa conto di aver risposto, anzi, di aver dato inizio volontariamente e consenziemente a quel bacio con Humphrey.
Le lancette della sveglia sembrarono rumorose dopo quel pensiero.
No, l'unica cosa che aveva rovinato quell'istante era stata l'espressione di Serena quando li aveva visti.
"Lei e Dan non stanno insieme!" pensò Blair cercando di tenere a bada i sensi di colpa "Non è stato come quando lei è andata con Nate...".
Ma girandosi su un lato, guardando la porta che la divideva da Serena, pensò che il principio di fondo non cambiava e Blair capì di sentirsi tanto in colpa perchè sapeva che Dan era stato l'unico ragazzo che Serena avesse mai realmente amato.
S. aveva sempre avuto bisogno di lui, in un modo o nell'altro.
E lei era stato il primo a vedere cosa c'era veramente dietro quella copertina patinata che Serena mostrava al mondo.
"Anche con me" pensò Blair con un sussulto "Anche con me ha fatto lo stesso".
E solo Chuck, prima di lui, c'era riuscito.
Quel paragone la inquietò un pò.
Perchè un conto era pensare di amare Chuck Bass; ci aveva messo una vita per ammetterlo e un'altra vita per dirglielo e c'era un' alta percentuale di probabilità che lo avrebbe amato per sempre.
Ma insomma, erano simili. E la cosa poteva scioccare fino a un certo punto.
Un conto invece, era pensare pensare di provare un qualsiasi sentimento -che non fosse disgusto per i pantaloni che indossava- nei confronti di Humphrey.
E qualcosa provava.
Poteva mentire a Dan, a Serena, a Dorota, almeno fino a un certo punto.
Ma non poteva mentire a se stessa. Era stato il risultato di una lunga e dolorosa battaglia interna che B. aveva finito per perdere.
O vincere?
Guardò nuovamente la porta oltre la quale Serena forse guardava il soffitto.
Aveva bisogno del caldo.
"Scusami S." pensò "Scusami tanto."

  
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