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Autore: Daifha    27/02/2012    2 recensioni
- “Sai Yuu, non mi sarei mai aspettato che tu, proprio tu, potessi avere il coraggio di dichiararti ad una ragazza!” Alma abbandonò la penna sui fogli deciso a prendersi una pausa da tutto quello studio.
“Perché, avrei dovuto dichiararmi ad un ragazzo?” rispose freddo quello fissando male la biro che era rotolata giù dal tavolo in un silenzioso rimprovero per la poca forza di volontà dell’amico.
“No, non è quel che intendevo…” arrossì un attimo per poi riprendersi subito “Solo che tu non mi sembri il tipo di ragazzo da… Accoppiamento, ecco” -
[YuuxDonna del passato (Hiryu)]
[AlmaxYuu]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro personaggio , Yu Kanda
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una breve one-shot in cui compaiono Alma e Yuu, non come esorcisti, bensì come semplici ragazzi. Hiryu è la donna del passato di Kanda, e il suo nome in giapponese significa ‘Ghiaccio letale’, trovavo le si addicesse particolarmente… Ma sono solo io a detestarla?
Boh, non è esattamente una Alternative Universe, ma per sicurezza l’ho messo comunque negli avvertimenti.
Il titolo è il risultato della mia incapacità di scegliere nomi adatti alle fic... Sarebbe 'Suono senza voce', preso da una canzone dei Vocaloid.
Detto questo, buona lettura!
 



 Soundless Voice
 

<< La storia di un uomo che amava.
La storia di un amico a cui non importa essere amato.
La storia di un Akuma che vivrà per sempre nell’ombra. >>
 

 
Cominciava a fare freddo, fuori era buio e in cielo si poteva a male pena intravedere qualche stella tra gli spazi tra un nuvolone e l’altro. Si strinse meglio nella coperta che l’ospedale gli aveva gentilmente offerto pur sapendo che non era da quel tipo di gelo che avrebbe dovuto difendersi: i riscaldamenti lì erano perennemente accesi in inverno. In quel momento ciò che davvero aveva bisogno di essere riscaldato, di essere tenuto sveglio così da non buttarsi giù di morale era nient’altro che il suo animo.
Ma c’era poco da fare: quell’incidente lo aveva scosso nel profondo e, sebbene non fosse stata colpa sua, sentiva il rimorso per non aver fatto nulla per impedire che ciò accadesse invaderlo fin nelle viscere. Semplicemente, lei aveva tentato il suicidio davanti ai suoi occhi, giustificandosi con frasi sconnesse del tipo che la sua esistenza era diventata ormai vuota e inutile. Ma lui non vedeva alcun significato in quelle parole; come poteva lei, bella, intelligente, innamorata e amata dire una cosa del genere a lui, solo e innamorato di qualcuno che non poteva ricambiarlo?
Si passò una mano tra i capelli, gettando un ultimo sguardo al cielo notturno prima che la porta della sala 15, dove era ricoverata la donna, si aprisse lentamente attirando la sua attenzione. Il dottore che ne uscì, con il camice bianco, il nome scritto su un etichetta al momento troppo piccola e insignificante per meritare attenzioni e lo sguardo basso scosse piano la testa come sconsolato prima di alzare gli occhi e accorgersi della presenza del ragazzo.
“Co… Come sta?” Gli tremò appena la voce.
Di nuovo il dottore scosse la testa con fare dispiaciuto “Abbiamo fatto il possibile, ma le ferite erano troppo profonde” Gli si avvicinò a piccoli passi e gli posò una mano sulla spalla “Mi dispiace, ragazzo. Abbiamo fatto il possibile” Ripetè infine come a tentare di rendere meno dura la realtà delle cose, incamminandosi poi per il corridoio e lasciandolo solo.
Alma, così si chiamava il ragazzo, si lasciò cadere sulla sedia: si prese la testa tra le mani, chiuse gli occhi e dopo qualche minuto, solo dopo qualche lungo e interminabile minuto, lasciò che qualche lacrima gli scivolasse, fredda, lungo le guancie.
 
“Alma!” Hiryu gli corse incontro con un sorriso fresco e genuino che le rendeva il viso ancora più bello di quanto già non fosse “E’ successa una cosa bellissima! Yuu! Yuu mi si è dichiarato!”
Il ragazzo sorrise a sua volta mentre lei lo abbracciava, sentendosi partecipe della felicità dell’amica e quindi a sua volta contento “Stupendo, davvero! Però adesso vedi di non dimenticarti del tuo grande amicone Alma, eh!”
“Scemo, non potrei mai! Comunque ha detto che oggi a fine scuola ci aspetta fuori, andiamo al parco, ti va?”
“Non vorrei mettermi in mezzo…”
“Non farti questi problemi, sai bene che Yuu non è un ragazzo da romanticherie, cose tipo un appuntamento galante noi due soli è l’ultimo dei suoi pensieri! Ti prego, vieni con noi!”
“Se lo costringi poi ad aiutarmi in matematica, ok… Sto rischiando l’insufficienza, e lui è bravo a scuola, giusto?”
“Sì… Farò quel che posso”
Le sorrise salutandola quando, al suono della campanella, dovettero dirigersi ognuno verso la propria classe: era felice per l’amica, ma allora perché il suo cuore stava battendo tanto velocemente?
 
A lui non importava nulla di quella donna, era solo una vecchia amica con cui ogni tanto si vedeva prima e dopo la scuola: si erano conosciuti grazie a Yuu. Lui e Alma si conoscevano fin dalle elementari, e si erano separati solo all’inizio delle superiori, preferendo percorrere strade diverse. Erano comunque rimasti in ottimi rapporti, poi era arrivata lei.
Lei che aveva deciso di stravolgere i sentimenti del suo migliore amico.
Lei che aveva mandato al diavolo tutti i suoi sforzi.
Lei che gli aveva accartocciato e gettato via il cuore, calpestandolo e ignorando apertamente i suoi sentimenti.
Lei che egoisticamente aveva deciso di morire.
 
“Sai Yuu, non mi sarei mai aspettato che tu, proprio tu, potessi avere il coraggio di dichiararti ad una ragazza!”  Alma abbandonò la penna sui fogli deciso a prendersi una pausa da tutto quello studio.
“Perché, avrei dovuto dichiararmi ad un ragazzo?” rispose freddo quello fissando male la biro che era rotolata giù dal tavolo in un silenzioso rimprovero per la poca forza di volontà dell’amico.
“No, non è quel che intendevo…” arrossì un attimo per poi riprendersi subito “Solo che tu non mi sembri il tipo di ragazzo da… Accoppiamento, ecco”
“Per te quindi dovrei rimanere per sempre solo e zitello…”
“Yuu, interpreti sempre tutto a tuo piacimento! Semplicemente non me lo aspettavo!”
Il moro scosse le spalle quasi indifferente, abbassando lo sguardo, e, per sua fortuna, i capelli nascosero le sue guancie che arrossirono lievemente “Lei… Credo che lei mi piaccia sul serio…”
Alma spalancò gli occhi stupito: Yuu gli stava aprendo i suoi sentimenti, cosa che non era praticamente mai accaduta prima. Sorrise quasi ironicamente sentendo una leggera, nuova, fitta al cuore “Oh, il mio piccolo Yuu si è innamorato!” rise sfacciatamente abbracciandolo e arruffandogli i capelli.
 
Alma era innamorato. Innamorato di un uomo con cui aveva passato la maggior parte della sua vita. Innamorato di un uomo che non lo ricambiava.
E quella dannata donna, quella che si era suicida quella mattina di quel freddo e piovoso 23 Gennaio, quella che era riuscita ad ottenere il cuore del suo migliore amico, aveva osato dire che la sua esistenza era vuota e priva di significato. Aveva commesso l’egoismo di togliersi la vita davanti ai suoi occhi, con scuse ridicole, lasciando a lui ora il compito di spiegare a Yuu, all’uomo che la amava da anni, cosa e perché fosse successo.
Si guardò intorno: stava camminando da una mezz’ora, a testa bassa, le mani in tasca e la pioggia che lo picchiettava in testa aumentando il suo senso di frustrazione.
Per un attimo provò a concentrarsi semplicemente sul freddo che provava, sperando che potesse superare l’enorme vuoto che era la sua anima in quel momento: chi era lei per desiderare la morte?
Aveva avuto tutto, tutto quello che avrebbe voluto lui.
Strinse i pugni ricacciando indietro le lacrime. Ora sarebbe dovuto andare da Yuu a raccontargli tutta la verità, a dirgli che la donna che amava con tutto se stesso si era suicidata, a spiegargli i motivi che la avevano portata ad un simile atto di pazzia che in realtà nemmeno lui stesso aveva ancora capito.
Probabilmente lui avrebbe pianto.
 
“Hiryu mi ha detto che avete litigato, che diavolo è successo?” Alma si avvicinò con passo pesante all’amico, il quale rimase seduto roteando gli occhi.
“Niente, è solo andata su di giri per uno scherzo di Lavi”
“E perché ora ce l’ha con te?”
“Che vuoi che ti dica, è una donna…”
“Yuu, è venuta da me in lacrime! Che cosa le hai detto?”
“Ho solo preso le difese di Lavi: se l’è presa troppo, era solo uno scherzo innocuo, e poi lei lo sa che tipo di ragazzo è quel cretino, non può dare di matto solo perché le ha alzato la gonna!”
Alma ci mise un attimo a rispondere, trovando assurda la situazione: possibile che Yuu fosse tanto cieco ai sentimenti della gente? “E’ ovvio” cominciò a spiegare “che non si è arrabbiata per lo scherzo di Lavi, bensì perché tu non hai avuto alcuna reazione!”
“Eh?”
“Per l’amor del cielo, Yuu! E’ la tua ragazza, sii un pò geloso! Dici di amarla, dimostraglielo!”
“I-Io la amo eccome! Non credo servano delle dimostrazioni per capirlo”
“Yuu, alle donne piace quando siamo gelosi” passarono diversi secondi tra le occhiate di rimprovero di Alma e i ragionamenti mentali di Yuu.
Quando si lasciarono il moro andò direttamente da lei a scusarsi: evidentemente aveva fatto due più due, anche perché il giorno dopo, a scuola, Lavi si presentò con una benda su un occhio e una gamba ingessata.
 
Tentava sempre di fare l’impassibile davanti a tutti, ma era evidente che la presenza di Hiryu fosse ormai diventata quasi di vitale importanza per lui. Quando c’era lei, anche se quasi del tutto impercettibile, si poteva scorgere sempre una parvenza di sorriso sulle labbra del ragazzo, mentre in quei rari casi in cui litigavano diventava quasi anche solo impossibile rivolgergli la parola senza rischiare la vita.
Come avrebbe reagito?
Avrebbe… Sofferto?
Strinse i denti, le labbra piegate verso il basso tentando nuovamente di trattenere le lacrime: perché Yuu doveva soffrire?
Era il suo migliore amico da anni e in tutto quel tempo aveva imparato a conoscerlo. Una sola volta lo aveva visto piangere, ed era stata alla morte del fratello Daisya, forse il periodo più buio di tutta la sua vita. Yuu non aveva accettato per più di una settimana di incontrare nessuno, e solo quando finalmente aveva permesso ad Alma, solo e soltanto ad Alma, di entrare nella stanza, gli si era quasi subito gettato al collo piangendo silenziosamente, chiedendogli tacitamente di non parlare, di non chiedere spiegazioni, e lasciarlo semplicemente sfogare per un po.
Dopo quell’esperienza, Alma si era ripromesso di non permettere mai più a nessuno di ferire così profondamente Yuu, di fare in modo che lui non dovesse più soffrire nel cuore.
E ora? Perché ora invece sembrava impossibile impedire che lui soffrisse?
Sentì le prime lacrime bagnargli le guancie e lasciare scie fredde sulla pelle e istintivamente si rifugiò nel primo viottolo che trovò, appoggiandosi al muro e lasciandosi scivolare lentamente fino a ritrovarsi seduto a terra.
‘Fa male’ si cinse la vita con le braccia, in cerca di auto conforto ‘Fa male!’ alzò il volto a fissare la pioggia che gli si abbatteva senza pietà addosso, mischiandosi alle lacrime ‘Fa dannatamente male!’
Chi era lei per decidere di morire?
“Cosa fa male, umano?”
Perché Yuu doveva soffrire?
“Il cuore, fa male!”
Perché lei voleva far soffrire tanto Yuu?
“Ti serve… Un dottore? O preferisci un altro cuore?”
Perché doveva piangere?
“Chi sei?”
Cosa sono le lacrime?
“Oh, mi hai scoperto ♥ ?”
Cos’è un rimpianto?
Cos’è la vita?
“Io posso aiutarti. Vuoi?”
Perché stava piangendo?
“C-come?”
“Ma resuscitandola, ovvio Pensa come sarebbe felice il tuo amico se lei fosse ancora viva”
Quella voce?
“Si può? Puoi… Resuscitarla davvero?”
Futile speranza?
“Nono, sarai tu a resuscitarla! Forza, chiamala… Dille di tornare ad amare quel ragazzo”
E’ qualcosa di… Cattivo.
“Non voglio che Yuu soffra…”
Maligno.
“Chiamala ♥ ”
Sadico.
“Hir… Hiryu!”
Perfido.
Vuoto.
Ignoto.
Falso.
Come un addio.
 
E ora, un urlo.
“Uccidilo
Morte, poi di nuovo vita.
 

<< Questa è la verità di un mondo che non ridà mai nulla indietro:
Si prende tutto, anche la vita stessa,
Lasciando a noi nient‘altro che falsi rimpianti di esistenze vuote. >> 


 

- Fine -




 
By Ming

  
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