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Autore: MaryFangirl    28/02/2012    5 recensioni
Non scrivo un sacco su questi due...ma oggi è il compleanno di Light, per cui L doveva pur pensare a un regalo da fargli.
No?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: L/Light
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La catena che li lega non è solo quella intorno ai loro polsi.
Lawliet lo sa. La fissa. Luccica. Brilla. Forte e fredda, abbandonata sul materasso, in un ghirigoro che segue con lo sguardo fino a incontrare il braccio chiaro del suo amante.
Il suo...amante.
Riflette. Come se sentisse il proprio cervello trafficare, un po' come in una cucina di un ristorante ad alto livello nell'ora di punta.
Colui che ama. 
"Amante" significa questo. 
E non è una questione meramente fisica. Non può esserlo, le parole non si usano a sproposito, mai.
Lui è l'amante di Light. Lui è colui che ama Light.
Perché lo ama, non ha dubbi.
Sente che se anche spezzasse quella catena, ce ne sarebbe una ancora più forte, di un acciaio ancora più indistruttibile, fra di loro.
Lo sa. L non ha mai dubbi, se afferma una cosa è quella. 
Però oggi è il compleanno di Light.
I suoi grandi occhi sono spalancati e fissi sui numeri fosforescenti della sveglia posata sul comodino dal lato in cui Light dorme, e ora un dubbio ce l'ha.
Che regalo può fargli?
Sa che non vuole essere tanto banale da optare per qualcosa di puramente materialistico.
Inoltre Light è figlio di una famiglia benestante, è il gioiello di Sachiko e Soichiro Yagami, è così brillante negli studi e diligente che ogni suo possibile desiderio è sempre stato realizzato.
Ha un orologio costoso, vestiti costosi, un computer sofisticato, il cellulare più moderno, la macchina fotografica più dettagliata. E comunque lui non potrebbe mai regalargli qualcosa di così freddo.
È già fredda la catena che unisce i loro polsi.
Deglutisce.
La maglia di Light è leggermente sollevata. La pelle di Light è tutt'altro che fredda.
Sa anche questo, L. È liscia e calda, anzi, e in questo momento vorrebbe baciarla.
Scuote il capo. 
Light lavora molto, ora è di certo stravolto e merita di dormire. 
Invece il detective è turbato, irrequieto.
-Cosa posso regalargli?-
Ci penserà tutta la notte. Lo sa.



Di solito L non dorme se non un paio d'ore a notte, e neanche tutte le notti.
Light lo sa e ormai ci è abituato. Finché sta fermo, appollaiato sul materasso, a lui non dà alcun fastidio. Lo ama anche per questo, perchè è strano, perché è così diverso da lui, per la sua carnagione bianca e le sue occhiaie e le sue pupille, così palesemente ed inesorabilmente diverse dalle proprie, perché la propria carnagione è dorata, non ha le occhiaie, e le sue iridi non sono abissi bui ma pozzi color nocciola.
Ma lo ama. Guardando la fine catena che mollemente sfiora la moquette, sente il cuore battere più forte e sa che le guance si stanno arrossando a causa del flusso di sangue che irrora con maggiore velocità.
Stanotte L non è stato immobile come sempre.
Si è girato e rigirato, tenendo un braccio attorno alle gambe, con le ginocchia che puntavano contro il petto, e come un gatto con le pulci non ha fatto che rotolare a destra e a sinistra, senza pace.
Lui sì, ha dormicchiato, ma non ha mai avuto il sonno troppo pesante.
Stava riflettendo, ha riflettuto tutta la notte. Light lo sa che lo ha fatto.
"Cosa c'è, Ryuzaki?" non resiste alla tentazione di chiederglielo.
L sembra scendere dalle nuvole, la sua espressione distratta colpisce profondamente l'altro che davvero non comprende come la razionalità in persona possa risultare tanto imbambolata.
Vede Ryuzaki tormentarsi il labbro inferiore. Gli posa l'indice sulla bocca, sempre più sorpreso.
"Beh? Sei strano. Sembra che qualcosa ti turbi. Che c'è? Sai che a me puoi dirlo"
Lo sa.
Guarda gli occhi chiari di Light. 
"Light" dice dopo qualche minuto, o forse no, è passato solo qualche secondo. 
"Sì?" decide di lasciare perdere i dati al computer, non è affatto concentrato su di essi.
Ma sulla voce un po' sommessa di L, è davvero...strano.
"Vorrei che mi seguissi, quando avremo finito qui."
Light rimane spiazzato per una manciata di attimi, prima di sottolineare l'ovvio: "Ryuzaki...non ho molta scelta, visto che siamo legati"
L fissa la catena come se la vedesse la prima volta.
"Ah...già. Beh, allora, mi chiedevo se TI ANDASSE di venire con me in un posto. Più tardi."
"M-ma...ma certo"

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"Siamo arrivati"
Non sa dove, Light. L gli ha bendato gli occhi con una sciarpa nera.
Sicuramente sono saliti sulla Rolls Royce guidata da Watari. È durato circa mezz'ora, suppone, il viaggio.
Gli è battuto il cuore, forte, durante tutto il tragitto, perché L gli ha tenuto la mano in continuazione.
Gliela tiene ancora, anche per guidarlo e indicargli di fare attenzione a dove mette i piedi.
Stanno andando in salita, Light non fa tanta fatica perché è abbastanza atletico, e non fa domande.
"Ok, possiamo fermarci"
"Non mi togli la benda?"
L non risponde. E Light non insiste. Sente che deve dire qualcosa, lo aspetta. 
"Light" lo chiama all'improvviso, sorprendendolo.
"S-sì?"
"Io ti amo"
Non c'è alcuna inclinazione nella voce. Alcun tremolio, non traspare emozione.
Sta dicendo una cosa di cui è certo, e quando L è certo non si scompone mai.
Non importa se il cuore di Light si sta squagliando inesorabilmente. Cerca di non pensarci, e vorrebbe urlare a quel cuore di tacere perché sennò non riesce a udirlo.
"A-anche io ti amo" mormora. Ne è certo anche lui, ma non è capace di non balbettarlo.
Vorrebbe vedere il suo viso e scoprire se almeno da quello L fa capire cosa prova. Ne dubita, lo conosce.
Lo sta fissando, L. 
Anche lui vuole vederlo, pensa frustrato.
"Non ho mai aperto il mio cuore a nessuno" inizia L, Light ha la sensazione che abbia pensato alle parole da dire, le abbia calibrate, le abbia soppesate e ponderate.
E adesso parla con tono sicuro. Le ha trovate, non ha dubbi che siano quelle giuste.
"Ma era ovvio che non potessi farlo"
Sente il fruscio dell'erba. L si sta avvicinando. 
"Perché il mio cuore non era completo" 
Sussulta. Le mani fresche di L sono sul suo viso. Lo sfiorano dolcemente.
Le sue labbra si posano sulle sue in un tocco immediato ed effimero come una goccia di pioggia che si schianta al suolo.
"Come potevo parlare a qualcuno di quello che provavo, se mi mancava una parte di cuore? Se acquistassi un libro e scoprissi che hanno sbagliato a stamparlo, dimenticandosi di postare la fine del romanzo, non lo leggeresti, vero?"
"N-no, non lo leggerei...non potrei" afferma flebilmente.
"Sarebbe frustrante non poter scoprire l'epilogo, e a quel punto sarebbe stato meglio non avere iniziato la lettura" annuisce L. 
"Ryu..."
"Ho pensato tutta la notte a cosa poterti regalare per il tuo compleanno. Non ho cavato un ragno dal buco" sbuffa, e Light è stupito di avvertire una nota di sconforto nella sua voce.
"Per questo forse ti ho dato fastidio, non riuscivo a stare fermo"
Il cuore fra un po' esce dal petto e raggiunge il ragazzo di fronte a sé.
Oddio.
"Light" pronuncia con tono basso, facendolo tremare leggermente.
"S-sì?"
"Eri tu la parte che mi mancava" 
C'è un po' di vento, freddo, è solo la fine di febbraio. Ma Light non lo sente affatto, invaso da un incendio di emozione che si sta propagando in ogni cellula del suo corpo.
Arrossisce.
"Non è da me dire queste cose. Ma siccome le penso, e siccome sono vere, allora è giusto che te le esprima. Ti considero il regalo che la vita ha deciso di donarmi. Per cui...sono un po' a disagio perché non so bene come ricambiare"
Le sue dita stanno disfando il nodo della benda. Eccoli, i suoi occhi. Così neri da emettere lampi bluastri. Ne è stordito.
L lo fa voltare, prendendolo per le spalle.
Light vorrebbe protestare perché sarebbe rimasto volentieri a smarrirsi nel suo sguardo, ma gli manca il fiato per lo spettacolo che gli si presenta.
L'arancio si mischia col celeste del cielo, lo strascico di qualche nuvola decora il manto eterno e la luce del sole non ancora scomparsa lo colpisce come un proiettile.
"Non posso regalarti il sole. Questo no. Ma io e te non avevamo mai guardato il tramonto insieme. Forse...abbiamo visto il sole al mattino, in camera, o sul terrazzo del quartier generale. Ma non è...la stessa cosa"
No, non lo è. Le chiome degli alberi fungono da cornice alla meraviglia infuocata, che dà un'idea di passione intensa e dolcezza indescrivibile.
L solleva il braccio e Light è distratto dal tintinnio della catena.
"Non è solo questa che mi lega a te"
Ribadisce, in realtà più a se stesso. 
Ma siccome Light è qui e lo sente, e siccome sta pensando di non avere mai ricevuto un regalo più bello, si slancia per abbracciarlo e si avventa sulle sue labbra.
È felice perché anche se domani non sarà più il suo compleanno, continuera ad avere il dono più bello, legato a sé. Non tramite la catena in acciaio. 
Non solo per quella.

  
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