Era il 29 Gennaio, la città di Magnolia era ricoperta da una
delicata coltre bianca. Tutto taceva, tutto era circondato da un silenzio quasi
irreale. Il buio della sera stava costringendo gli abitanti ad accendere le
lampade e il loro numero, presto, avrebbe fatto sembrare la città ancora più
magica di quanto già non fosse.
All’improvviso, quasi come a rovinare apposta quel calmo e stupefacente paesaggio, tre individui
sfrecciarono a tutta velocità tra le vie, facendo venire un accidente ai
passanti e distruggendo qua e là qualche pupazzo di neve, faticosamente
costruito da qualche bambino ormai in lacrime!
Ma chi sono questi tre pazzi che corrono come dei forsennati per le strade di
Magnolia? Cosa li spinge a tanto disordine? Insomma, che diavolo succede qui??
Per capirci meglio dobbiamo tornare indietro, alla mattina dello stesso giorno,
a Fairy Tail.
Quella mattina la gilda era più movimentata del solito, tutta via nessuno
insultava nessuno, non c’erano scazzottate, niente gare di bevute, niente scherzi,
niente di niente. Il grande indaffararsi di tutti era dovuto ad un giorno molto
speciale: era il diciottesimo compleanni della piccola Levy!
Tutti si erano messi d’accordo per organizzarle una festa a sorpresa; l’intero
progetto veniva capitanato da Lucy, tesa come non mai e attenta a fare in modo
che nessuno dei presenti creasse troppi danni alla sua creazione, d’altra parte
quando si chiede ai ragazzi di Fairy Tail di non fare casino è automatico che
loro facciano tutto il contrario. Lucy ormai si era abituata a tutto ciò, ma
poco le importava perché quella festa sarebbe stata perfetta.
Il Master Markarov, con l’aiuto di Jet e Droy, aveva allontanato Levy dalla
città inventandosi una missione fasulla che potesse attirare la piccola
ragazza: le aveva chiesto di recuperare un antico manoscritto. Figuriamoci se
il piccolo topo di biblioteca non avrebbe accettato immediatamente, magari con
anche un po’ di bava alla bocca.
Comunque quella mattina il team Shadow Gear era partito presto e non sarebbe
tornato fino a sera. Perfetto, davvero perfetto: il grande piano di Lucy per la
preparazione della festa poteva avere inizio!
“ Evergreen metti quei vasi di gardenie su ogni tavolo, per favore. Juvia
potresti spolverare le sedie? Lisanna vai a prendere i piatti e Mira come siamo
messi per le vivande?”
La gilda era tutto un via vai di posate, picchieri, tovaglie e quant’altro: “
Elfman aiuta Fried con gli striscioni, Erza la torta di fragole è finita? Gray
ti prego rivestiti e…NASTU LASCIA STARE IMMEDITAMENTE IL TACCHINO!”
Eh già, un vero casino!
Proprio in quel momento, sbucato dall’infermeria dove aveva passato la notte,
Gajeel borbottava per il casino che quei pazzi stavano facendo: “ Si può sapere
che diavolo state facendo tutti quanti a quest’ora della mattina?”
“ Ma come non lo sai? Oggi Levy compie diciotto anni e le stiamo organizzando
una festa a sorpresa” Lucy dall’alto della sua carica da comandante era
diventata tutta rossa e scodinzolava come un cane per l’emozione: “ Sarà una
serata fantastica! Ih ih ih ih”
In quel preciso istante, il volto imperlato di sudore, la mente annebbiata, il
corpo rigido, Gajeel si vide passare davanti tutta la vita: era…era
il…compleanno di..di…Levy??!!
“ CHEEEEE COSAAAAAAAA????!!!!” Un urlo squarciò in due l’intera gilda e tutti,
dal primo all’ultimo, si girarono a guardarlo.
Una volta accortosi che lo stavano fissando con sguardo interdetto, girò sui
tacchi e si defilò dalla situazione che stava diventando piuttosto
imbarazzante; che diavolo,pensò,perché nessuno mi ha detto che era il
compleanno di Levy? Maniaci deficienti, ora cosa cavolo faccio?! Cazzo!
Era intento a maledire uno per uno quegli idioti quando gli venne un’idea:
sarebbe andato dall’unica persona che sapeva l’avrebbe potuto aiutare. Gli
scocciava fare cose del genere e si sentiva un debole, ma non aveva altra
scelta.
“ M-mi serve il suo…”
“ Siiiii???” Lo spettacolo che si parava davanti agli occhi del vecchio
Markarov era quello di un rabbioso e imbarazzato ragazzone: braccia incrociate
al petto, sguardo ruotato verso destra per non far vedere il leggero rossore
sulle guancie, uno spasso.
“ Si insomma,” riprese Gajeel “ mi serve il suo…a…”
“ Coraggio Gajeel, ce la puoi fare. Il tuo Master è qui apposta per te. Ah ah
ah!”“ La smetta di pigliarmi per il culo dannazione…” si schiarì la voce per
ridarsi un contegno e prese fiato “ MI SERVE IL SUO AIUTOOOO”. L’aveva detto
talmente forte che per poco il povero master Markarov non cadeva giù dalla
sedia.
“ Accidenti ragazzo, stai più attento! Ah, lo so già perché sei qui: vuoi fare
un regalo a Levy ho ragione?”
“Maledetto!!” Gajeel era furioso: quel vecchio bastardo lo stava prendendo
forse per un idiota?
“ Uh uh, Gajeel!!! Non sapevo che…”
“ Taci vecchiaccio. Non sono affaracci tuoi, ti ho solo chiesto di aiutarmi”
“ Ho capito, ho capito…mmmmm….vediamo. Ecco, potresti farle un regalo. Che te
ne pare? Alle donne piacciono queste cose: Levy è piuttosto semplice quindi le
comprerei un normalissimo braccialetto”
“ E dove lo vado a pescare?”
“ Ah non lo so, non sono affari miei giusto? Divertiti Gajeel. Ah ah ah”
Ringhiando come una bestia, il Dragon Slayer si allontanava a grossi passi: Un braccialetto? Dove lo vado a prendere un
braccialetto? Non posso chiedere certo ad una donna, sarebbe umiliante! E poi
non voglio che sappiano…
Immerso nei pensieri non si era accoro di essere andato a sbattere contro
Natsu, intento a scappare da Lucy che lo voleva morto per aver mangiato metà
dei panini.
“ Ehi Gajeel stai più….ahhhhhhhhhhhh!!! Gajeel che ti succede, hai una faccia
più orribile del solito”
“ Ah, non ho neanche voglia di pestarti per una cosa del genere: ho altro a cui
pensare”
“ Davvero? Che cosa?”
“ Niente che ti riguardi moscerino; cavolo sei sempre in mezzo alle scatole tu?
A voi mi verrebbe voglia di…..”
“ Che hai da fissarmi con quell’aria da maniaco eh?”
“ Ghi ih ih ih…ti va di fare un patto moscerino?”
“ Che genere di patto?”
“ Se tu mi aiuti a fare una cosa, ti cederò tutte le miei missioni da qui a un
mese! Allora?”
“ DAVVERO??? DA QUI A UN MESE???!!! Aspetta un attimo…c’è sicuramente un
ighippo!”
“ No, niente di niente”
“ Mmmmm, Cos’è che devo fare esattamente?”
“ Un acquisto per me”
“ E perché non te lo fai da solo?”
“ Bhe, perché è…imbarazzante”
“ Un acquisto imbarazzante? Uh uh…biancheria intima”
“NON DIRE STRONZATE”
“ Bhe che cosa c’è da acquistare più imbarazzante della biancheria?”
Gajeel, ormai spazientito, prese Natsu per il collo della maglietta e se lo
trascinò dietro per mezza Magnolia.
A nulla servirono le proteste del ragazzo: Gajeel era determinato a comprare
quel braccialetto. Ormai era diventata una questione di onore maschile ed era
disposto a tutto.
Era ormai pomeriggio inoltrato quando i due si fermarono dietro a dei bidoni
della spazzatura, di fronte ad un certo negozio. Ansimante per la corsa, con
ancora il ragazzo dai capelli rosa al guinzaglio, Gajeel era deciso a finire
tutta quella follia al più presto.
“Ehi moscerino!”
Natsu dal canto suo si meravigliava di avere ancora il collo attaccato alle
spalle.
“ CAZZO GAJEEL, VOLEVI UCCIDERMI PER CASO?”
“Abbassa la voce, non voglio che qualcuno ci veda qui”
“TU BRUTTO….ah…aspetta un attimo! Dove siamo?”
“ Lo vedi che sei un idiota!? Siamo davanti al treasure”
“Al che?”
“AHHHHHHHHH…AL TREASURE!!! UN NEGOZIO DI GIOIELLI”
“Un negozio…di…oh, oh no, oh no no no no no! Mi hai incastrato dannazione, io
non ci vado li dentro: i tuoi problemi amorosi te li gestisci da solo!”
“ Come osi brutto pivellino, abbiamo fatto un patto te lo ricordi?”
“ Bhe puoi tenerti le tue missioni! Preferisco rimanere senza lavoro per i
prossimi mille anni piutto che entrare li dentro”
“ Ma smettila, non ci vivi neanche mille anni”
“ Che ne sai magari con una buona dieta…”
Gajeel era nero dalla rabbia, prese Natsu per la maglietta e con uno sguardo da
assatanato lo teneva inchiodato contro il muro del vicolo: “ Senti un po’ tu,
tutto ciò è già al quanto patetico da parte mia per cui non ho intenzione di
umiliarmi ancora di più!”
Natsu non fece neanche in tempo a ribattere che, improvvisamente vide una luce
di salvezza!
Proprio sopra di loro stava svolazzando il piccolo Happy: era appena tornato
dal porto con un bel sacco pieno di pesciolini.
“ HAPPY!!”
Il gatto, guardando in basso vide Natsu e Gajeel nascosti in un vicolo, sul punto di menarsi,pensò.
“ Ehi ragazzi, che succede? State per pestarvi?”
“ Non ancora Happy, ma ci serve il tuo aiuto”
Gajeel guardò Natsu per qualche secondo, poi guardo l’animale, poi di nuovo
Natsu: aveva intuito che cosa qual moscerino avesse intenzione di fare.
“ Ghi ih ih”
“ Ehm, ok. Cosa?”
“Lo vedi quel negozio laggiù? Devi entrare e comprare una cosa”
“ Ma quella è una gioielleria!! Che cosa devono fare due uomini in una
gioielleria?”
Ora fu Gajeel a prendere parola: “ Niente che ti riguardi. Prendi questi soldi,
entra dentro e compra un braccialetto. Non sprecare tempo per cose inutili ed
esci immediatamente, sono stato chiaro? Inoltre se proverai a farne parola con
qualcuno, puoi considerarti un gatto morto!”
Il piccolo Happy, impaurito e tramante fino alla coda, guardò Natsu interrogativo:
“ Ha a che fare con il compleanno di Levy?”
Come risposta ebbe Natsu che assentiva, serio, con le braccia incrociate al
petto e Gajeel con il volto leggermente paonazzo e lo sguardo torvo, girato
dall’altra parte.
“ Mhm, è così allora? D’accordo, andrò a comprare il braccialetto….”
I due ragazzi finalmente avevano raggiunto il loro obbiettivo, era fatta.
“ Ad una condizione…”
Ecco, sarebbe stato troppo semplice scamparla in quel modo.
“ Natsu, voglio che tu mi rifaccia il letto per il prossimo mese. Gajeel,
voglio avere il resto dei soldi dell’acquisto per comprarmi dell’altro pesce”
I due si guardarono un attimo, sospirarono: quel maledetto li aveva messi nel
sacco entrambi. Non potevano fare altro se non assecondare i suoi desideri.
“ Che tu sia maledetto topastro”
Gajeel era stravolto: una giornata così umiliante non l’aveva mai vissuta. Per
fortuna stava per finire.
Ci vollero dieci minuti buoni perche Happy uscisse dal negozio; si era
giustificati dicendo che c’era molta coda e che molte di quelle signore gli
avevano offerto delle caramelle.
Poco importava, era già buio e sicuramente la festa stava per cominciare: i tre
presero tutte le forze che rimanevano loro in corpo dopo la turbolenta giornata
e, come il vento, corsero verso la gilda in mezzo alla neve e alle grida dei
passanti.
Una volta arrivati, i festeggiamenti erano già iniziati e purtroppo non aveva
neanche fatto in tempo a cambiarsi i vestiti.
Levy era già arrivata: i capelli sciolti lungo le spalle, un vestito rosso
lungo fino al ginocchio che si stringeva sulla vita con un nastro di raso
bianco.
Era bellissima.
Gajeel era visibilmente teso e a disagio; Natsu e il piccolo Happy lo spinsero
verso la festeggiata: dopo tutto il gran casino che avevano fatto, non
avrebbero certo permesso a quello stupido di mandare tutto all’aria.
Gajeel si avvicino a Levy e le chiese di seguirlo: tre paia di occhi indiscreti
li seguirono fino all’eterno, nel cortile della gilda.
Con tutta la non curanza che riuscì a dimostrare, il Dragon Slayer di ferro
porse ad una Levy al quanto sorpresa e imbarazzata una bustina color blu.
La ragazza l’aprì con cautela, quasi avendo paura di romperla: ne tirò fuori un
filo d’orato, molto semplice, fatta eccezione per una piccola piuma appesa ad
esso.
La ragazza rimase senza parole, guardava Gajeel. Il ragazzo dal canto suo non
voleva certo apparire diverso dal solito: al dolce grazie di Levy rispose con uno dei suoi grugniti.
Neanche quello riuscì a far credere alla ormai giovane donna che l’acquisto di
un regalo tanto bello non gli fosse costato niente.
Fu un bene che Markarov, Happy e Natsu avessero già da tempo deciso di non
spiarli più per seguire i festeggiamenti: le dolci labbra di Levy, appoggiate a
quelle dure e fredde di Gajeel, sarebbero state per sempre un segreto custodito
dalla neve.