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Autore: stellinabg    29/02/2012    7 recensioni
Una nuova missione attende il sergente Sousuke Sagara, una missione che però non gli è stata ordinata da nessuno, se non dal suo cuore.
Questa One Shot si colloca temporalmente un anno dopo a quando a Sousuke Sagara viene affidato il compito di proteggere Chidori Kaname e teoricamente dopo la fine dell’anime “Full Metal Panic – The Secondo Raid”.
La storia è un mix tra momenti divertenti stile Fumoffu e momenti di romanticismo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Chidori, Sousuke Sagara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa One Shot si colloca temporalmente un anno dopo a quando a Sousuke Sagara viene affidato il compito di proteggere Chidori Kaname e teoricamente dopo la fine dell’anime “Full Metal Panic – The Secondo Raid”. Non conoscendo ancora come va avanti la storia (anche se in realtà ho letto qualche spoiler in giro), questa one shot potrebbe risultare in contrasto con la cronologia della storia originale. L'ispirazione per questa ff mi è venuto grazie ad un concorso indetto da CriCri, shelly2010 e Deauk e a cui parteciperò con un'altra storia.
 

 


Era una mattina come tutte le altre e Chidori, come al solito, si stava recando a scuola, ma stranamente Sousuke non era a fare la strada insieme a lei.
Sarà in missione…, pensò la ragazza, sapendo bene che Sagara non avrebbe mai permesso che se ne andasse in giro senza copertura, visto che non si fidava per niente di come operava l’agente Wraith.
Appena entrò nel cortile della scuola, Kaname intravide in lontananza la sua amica Kyoko e fu sorpresa nel vedere che Sousuke era lì a parlare con lei. Nonostante il ragazzo le desse le spalle, riuscì a riconoscerlo da lontano e, appena fu vicina ai due, sentì queste parole: - Non dirlo a Chidori o ti faccio fuori -.
- Cosa hai detto? -, le urlò la ragazza alle spalle.

Il ragazzo fu colto di sorpresa e fece un balzo come forma di difesa e finì a terra.
E’ imperdonabile!, pensò. Un soldato addestrato come me, non può farsi cogliere in fallo da una civile.
- Sia chiaro, tu non fai fuori nessuno! Capito? -, gli urlò Chidori.
- Ah sei tu… -, disse con il suo solito tono piatto, ritornando rilassato.
- Prova a fare qualcosa a Kyoko e io faccio fuori te, capito?! –
- Affermativo -, rispose Sousuke balzando in piedi e mettendosi sull’attenti.
- E poi mi dici cosa ci fai già a scuola? – chiese sorpresa la ragazza.
- Negativo. Non posso dirtelo -.

La sera Sousuke, dopo aver caricato il portabagagli con armi di ogni tipo, andò alla porta dell’appartamento di Kaname e suonò il campanello.
La ragazza aprì la porta e Sousuke rimase incantato dalla sua bellezza, nonostante non fosse vestita in modo troppo particolare: indossava dei pantaloncini di jeans e una maglietta rosa leggermente scollata che cadeva morbida sul suo corpo.
- Sono pronta -, disse la ragazza, - Ora mi dici dove mi vuoi portare? -
- Negativo. Se te lo dicessi, salterebbe tutta la missione -, rispose in tono serio mentre entrambi salivano sull’auto.
- Missione? -, domandò perplessa la ragazza, chiedendosi se ci fosse qualcosa di cui preoccuparsi.
- Qualcuno mi vuole rapire? -, chiese con una punta di ansia.
- Negativo. Non hai nulla di cui temere -, rispose Sousuke mettendo in moto l’auto. Poi le indicò una benda bianca appoggiata sul cruscotto: - Mettila sugli occhi -.
- Eh? –
Kaname era perplessa. Come mai tutti quei misteri? Ma con Sagara non c’era poi molto da stupirsi, visto che, fin da quando era entrato nella sua vita, si era sempre mostrato un tipo taciturno e misterioso. Non si riusciva mai a capire cosa gli passasse per la testa. Anzi, sembrava pensare sempre e solo a tutto ciò che riguardava alla vita militare, anche se da quando si erano conosciuti, era “guarito” leggermente da questa sua fissa. Riflettendo su tutto ciò, Kaname si voltò a guardarlo e rimase incantata ad osservare il suo sguardo concentrato sulla guida, poi decise di assecondare il ragazzo, sapendo che qualsiasi cosa sarebbe successa, lui l’avrebbe sempre protetta.
- Ho capito! -, disse improvvisamente Kaname, rompendo quel silenzio che si era formato da un po’ di minuti, - Mi stai portando alla Mithril…non è forse così? -
- Negativo –
- Uffa si può sapere dove stiamo andando? Sono curiosa! -, disse con tono supplichevole, a cui seguì la solita risposta seria di Sagara: - Negativo -.
A quell’ennesima risposta non soddisfacente, Kaname iniziò ad agitarsi per il nervoso: - Insomma la smetti di rispondere “Affermativo”… “Negativo” -, disse imitando il suo tono di voce, - Sei davvero irritante! –
- Mi dispiace -, disse il ragazzo con il suo solito tono di voce calmo.
- E non dire “mi dispiace” in quel modo! -, urlò continuando ad agitarsi, andando a disturbare Sagara, tanto che il ragazzo, per cercare di difendersi da una Kaname furibonda, finì con il distrarsi dalla guida e iniziò a zigzagare per la strada, evitando all’ultimo auto e ostacoli di ogni tipo.
- Qui Uruz 2 a Uruz 7: si può sapere cosa diavolo sta succedendo? C’è qualche problema lì dentro? -, si sentì la voce di Mao provenire dalla radio.
Kaname, sentendo la voce della ragazza, sembrò calmarsi e Sagara, dopo essersi schiarito la voce, prese in mano la ricetrasmittente e rispose: - Negativo. Nessun problema -.

Dopo una quindicina di minuti di viaggio, Sagara fermò l’auto e disse alla ragazza che ora poteva togliersi la benda. Chidori, una volta liberatosi della fastidiosa stoffa, si guardò subito intorno per cercare di capire dove fossero.
- Ma siamo in mezzo al nulla! -, esclamò con sorpresa, - E io che pensavo che mi volessi portare in qualche bel posto romantico… -
- Romantico? -, la interruppe Sagara, - Non capisco –.
- Lascia perdere -, disse con rassegnazione e scese dall’auto. – Sousuke non sa cosa sia il romanticismo -, borbottò ad alta voce.
- Andiamo! -, disse Sagara già avanti di qualche passo.
Kaname però rimase ferma, decisa a non seguirlo, finché non le avesse detto la meta. Così il ragazzo andò verso di lei e le afferrò la mano: - Chidori, ti fidi di me? -.
I suoi occhi seri penetravano nei suoi e improvvisamente la ragazza si ammorbidì e disse, quasi in un sussurro: - Sì, Sousuke -.
- Allora andiamo… -, disse con tono sicuro, tirandola verso sinistra e continuando a tenerla per mano fino ad arrivare ad un grande cancello. A quel punto, Sagara lasciò la mano della ragazza e arrossì leggermente per l’imbarazzo, ma Chidori non lo notò. La sua attenzione era stata catturata da quel luogo a lei molto famigliare. Un luogo che non aveva mai visto al buio, ma sempre alla luce del sole, un luogo legato alla sua infanzia…
- Qui ci venivo da piccola… -, disse con un filo di voce.
- Lo so -, rispose Sagara.
- Kyoko…è di questo che stavate parlando? –, chiese con sorpresa.
- Affermativo –
- Perché mi hai portata qui? –
- Beh ecco… -, la tranquillità del ragazzo sembrò svanire e Kaname si rese conto che iniziava ad essere un po’ nervoso, cosa che lei sapeva bene succedergli solo nelle situazioni a lui poco famigliari.
- Sì? -, lo imbeccò la ragazza, curiosa di sapere.
- Un anno fa mi fu affidata una missione importante che mi ha cambiato la vita… -, disse il ragazzo girandosi da un lato per nascondere il rossore che si era venuto a formare sulle guance.
Accidenti, è peggio di combattere contro i nemici!, pensò fra sé e sé Sousuke.
- Non capisco… -, disse la ragazza. Cosa c’entrava la vita militare del ragazzo con l’essere davanti allo zoo in cui la portavano i suoi genitori quando era piccola?
- La missione era fingermi uno studente e proteggere una ragazza in possesso di informazioni molto preziose a livello militare. Quella ragazza eri tu -, disse tutto d’un colpo.
- Io? Un anno? -, balbettò la ragazza.
- Era previsto che io ti proteggessi, ma alla fine è successo più il contrario. Tu mi hai aiutato ad affrontare una vita a me sconosciuta, Chidori. Così ho voluto portarti qui per ringraziarti per tutto ciò che hai fatto per me -.
- Sousuke, io… -, disse con un filo di voce, - Grazie! -.
Rimasero qualche momento in silenzio e poi Kaname riprese a parlare a voce alta e decisa, in tono di rimprovero: - Non potevi portarmi di giorno? Almeno avremmo potuto fare un giro all’interno! –
- Negativo. Il nemico si sarebbe potuto nascondere con più facilità tra le altre persone e rapirti o farti del male -
Dicendo ciò, tirò fuori una chiave e aprì il cancello dello zoo.
- E quella? Come l’hai avuta? -, chiese sorpresa la ragazza.
- Semplice. Oggi pomeriggio, uscito da scuola sono venuto qui e ho usato un diversivo per fare uscire il guardiano dalla sua postazione. Mentre lui era impegnato fuori, io mi sono infiltrato dentro e ho fatto uno stampo della chiave del cancello… -.
- Non so nemmeno io perché te l’ho chiesto. Dovevo immaginarmelo che fosse andata così -, disse con un tono di rassegnazione, - Possibile che per te tutto diventi una missione militare? E poi non hai pensato che il nemico può nascondersi meglio al buio? –
- Cavolo! Non ci avevo pensato… Per fortuna ci sono Mao e Kurz a coprirci le spalle. -, disse fra sé e sé il ragazzo, tirando fuori la pistola e ispezionando meglio i dintorni.
- Senza contare che è illegale introdursi così… Se ci scoprono, ci fanno a fettine -, disse spaventata, seguendo lo stesso il ragazzo che avanzava pian piano nello zoo.
- A terra! – urlò all’improvviso Sousuke lanciandosi sulla ragazza per proteggerla. Nel lancio, però, la borsetta di Kaname finì vicino alla gabbia delle scimmie e senza che Sagara ebbe il tempo di reagire, una scimmia allungo la mano tra le sbarre e portò la borsetta dentro la gabbia.
- Accidenti! Sei contento? Tu e la tua mania di vedere nemici dappertutto! -, urlò furibonda la ragazza.
- Ehy, cosa pensi di fare? -, chiese subito dopo, vedendo il ragazzo arrampicarsi sulla gabbia per poi entrarci dentro.
- Riprendere la tua borsa -.
Sagara andò subito verso la scimmia che aveva in mano la borsa e appena le fu vicino, questa la lanciò ad un’altra scimmia e questa ad un’altra ancora.
Sono più furbe di quel che pensavo, ma io sono uno specialista e so come trattare anche i nemici più ostinati, pensò il ragazzo e afferrò la scimmia a lui più vicino, passando il braccio attorno al suo collo e le puntò la pistola alla tempia.
- Cosa pensi di fare, Sousuke? Non vorrai mica spararle? -, chiese Kaname.
- Cerco di negoziare con il nemico! –
E detto ciò, si avvicinò pian piano alla scimmia che teneva la borsa e urlò: - Consegnami la borsa o per lei è la fine! –.
- Sousuke, non dire idiozie! Non sei in battaglia e quelle sono delle scimmie! Non penserai mica che capiscano le tue minacce? –
- Affermativo –
- Cosa? –, chiese sorpresa.
- Non eri tu a dirmi che persino una scimmia non ammaestrata è più intelligente di me? –
- Quello era un modo di dire… -, disse senza forza di arrabbiarsi, - Non devi prendere sempre alla lettera ciò che dico… -.
- Non ho capito, ma fa niente -, disse Sousuke serio, continuando ad avanzare verso la scimmia.
Il seguito accadde tutto velocemente. Sagara ormai vicino alla sua “vittima”, lasciò l’ostaggio per fare un balzo verso l’avversaria che si arrampicò in fretta sull’albero e, appena Sousuke gli fu addosso, la scimmia lanciò la borsa senza una meta ben precisa. Sagara si allungò per cercare di prenderla, ma il tentativo fu inutile e cadde a terra, fuori dalla gabbia.
- Sousuke! Sousuke! Sousuke! -, chiamava disperata Kaname, accorsa da lui. Il ragazzo si alzò un po’ intontito, massaggiandosi la testa con la mano.
- Tutto bene? -, chiese preoccupata Chidori.
- Affermativo – rispose il ragazzo che poi si mise subito a guardarsi intorno: - Dov’è la tua borsa? –
- Ehm ecco… -, la ragazza era un po’ titubante. La borsa era finita nella gabbia delle tigri ed era certa che se glielo avesse detto, Sagara avrebbe fatto la pazzia di entrare lì dentro e questa volta la “missione” sarebbe stata decisamente pericolosa.
No, non posso dirglielo. I rischi sono troppo alti, persino per Sousuke.
Nemmeno il tempo di pensare ciò, che si rese conto che Sagara era già dentro alla gabbia delle tigri.
- Cosa fai? Abbandona la missione! -, disse Kaname, ormai influenzata dai modi militareschi del ragazzo, - E’ troppo pericoloso! -.
- Dimentichi che io sono uno specialista! -, controbatté sicuro di sé.
- Non posso guardare! -, disse la ragazza, tappandosi gli occhi con le mani appena vide Sousuke appropinquarsi alla tigre vicino alla quale era finita la borsa.
Dopo solo un minuto, era già fuori dalla gabbia delle tigri con la borsa in mano: - Ecco! –

- Il solito idiota esibizionista -, disse Kurz dalla sua postazione di sorveglianza.
- La tua è tutta invidia… -, ridacchiò Mao affianco a lui, - …scommetto che tu te la saresti fatta sotto dalla paura! -
- Ma figurati! –.

Il giro nello zoo proseguì senza grossi intoppi, anche se Sagara continuava a ispezionare tutto con la sua solita attenzione, nonostante ci fossero Kurz e Mao a coprire loro le spalle.
Kaname era felice della sorpresa che gli aveva riservato Sousuke, anche se avrebbe preferito che il ragazzo si comportasse in modo normale. Tuttavia, Chidori era consapevole che Sagara non avrebbe mai cambiato il suo carattere, almeno non tutto di un colpo e forse, tutto sommato, non le dispiaceva quel suo modo di fare un po’ fuori dal comune.
Quando i due furono di nuovo tra le gabbie delle scimmie e delle tigri, senza nemmeno rendersene conto, a Kaname venne spontaneo prendere per mano il ragazzo che, non aspettandosi il gesto, si fermò e si girò verso di lei. I loro sguardi si persero l’uno in quello dell’altro, ma poi all’improvviso il ragazzo si lanciò su di lei, gridando: - A terra! –.

- Ahahah che idiota -.
Kurz scoppiò a ridere. Era stato proprio lui a provocare quella reazione di Sagara, tirando un pigna che si trovava lì vicino.
- Ma guarda te con chi mi tocca lavorare -, borbottò Mao spazientita, - Sei proprio un bambino! -.

Mantenendo il suo corpo aderente a quello della ragazza, Sagara sollevò leggermente la testa e guardò nella direzione in cui era finita la pigna che lui credeva essere una bomba: - Falso allarme! Era una pigna -.
Si stava per alzare, quando si accorse di non poterlo fare perché le braccia della ragazza lo stavano stringendo. Il ragazzo ne rimase sorpreso: si sarebbe aspettato una delle sue solite ramanzine per l’essere stato troppo allarmista come al solito. Perché quell’abbraccio? Non riusciva proprio a capire quel gesto, così gli venne spontaneo di girarsi a guardarla negli occhi.
- Chidori… -, sussurrò, arrossendo leggermente.
- Sousuke, io… -, sussurrò a sua volta la ragazza.
Sagara sentiva dentro di sé una strana sensazione, mai provata fino ad allora. Il suo cuore batteva all’impazzata, cosa che non gli succedeva nemmeno durante le battaglie più difficili.
Cosa mi succede?
Non riuscì a darsi una risposta. I suoi occhi continuavano a perdersi in quelli di lei e il suo viso si avvicinava sempre di più a quello della ragazza, come se fosse spinto da una forza invisibile. Alla fine erano talmente vicini che i loro respiri sembravano fondersi insieme.
Il ragazzo sentiva lo strano impulso di baciarla, ma allo stesso tempo temeva la sua reazione; tuttavia, senza pensarci troppo, cedette all’istinto e andò a sovrapporre le sue labbra a quelle di Chidori che, con sua enorme sorpresa, rispose al bacio.

- Oh, oh, sembra che Sagara imparerà presto che la funzione primaria del preservativo non è quella di fare riserva d’acqua… -, sghignazzò Kurz, ripensando a un vecchio discorso fatto con il ragazzo.
- Ah quanto sei scemo! -, esclamò Mao, prendendo Kurz dall’orecchio e trascinandolo via.
- Ehy, cosa fai? –
- Lasciamoli un po’ soli –
- Mi fai male così… -
- Smettila di piagnucolare come un bambino –



Nota:
La battuta finale di Kurz si riferisce al dialogo seguente che avviene proprio nel primo episodio di FMP.

Sosuke: E questo?
Mao: Un preservativo.
Sosuke: Questo lo so, ma mi chiedevo quale uso potesse farne uno studente delle superiori.
Mao: Fingi di non capire poi ti dai arie da professore. Sei uno sporcaccione.
Sosuke: Eh? Non capisco di cosa parli, ma ti assicuro che mi è capitato spesso di usarlo.
Mao: UAU!
Sosuke: Nella giungla, trovandomi senza borraccia. Sì, devi sapere che contengono ben un litro d'acqua.
   
 
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