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Autore: hiei    03/10/2006    2 recensioni
"Trovai il tasto della luce e lo premetti. Ora era tutto più visibile. Qualche scatolone, una libreria piena di vecchi libri e un mobile antico. Mi colpì la scatolina a forma di spicchio di luna su di esso. La presi e l’aprì. Dentro c’era una meravigliosa collana con la catenina d’oro e un ciondolo a forma di fiamma, rossa e gialla. Decisi di indossarla il giorno seguente per andare a scuola." Questa ff è un compito di scuola, ma mi icuriosiva sapere che cosa ne pensate voi. Commy.
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kagome
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La collana

 

La collana

 

Il suono della sveglia mi rimbombava nelle orecchie e, senza pensarci due volte, presi l’oggetto fastidioso e lo scaraventai addosso il muro. Ma ormai ero completamente sveglia per cui decisi di alzarmi per andare a fare colazione. Era domenica per cui non avevo fretta. Scesi con calma le scale che mi portarono in cucina a fare colazione.

Sbadigliando entrai nella stanza, salutando i miei genitori e sedendomi al mio posto. Speravo che almeno per oggi, avessi potuto oziare. Iniziai a mangiare silenziosamente, addentando le fette biscottate, visto che il mio cervello non aveva ancora acceso l’interruttore. Per mia somma gioia i miei avevano da fare delle compere e io decisi di rimanere sola in casa.

Fino a quando non ero sicura di essere veramente sola non uscii dalla mia stanza. Solo il rumore della porta d’ingresso che si chiudeva dava il via libero al mio piano che prevedeva…l’ozio più assoluto. Scesi in salotto e mi misi a guardare la televisione. Ma la domenica non c’è mai niente di interessante per cui mi stufai subito.

Avrei tanto voluto andare sul p.c., ma quel maledetto virus di qualche giorno prima non mi permetteva di farlo. Accidenti. Che fare allora? Tutto d’un tratto sentii dei rumori che provenivano dalla cantina. Che cosa poteva essere. Sono una persona che non si preoccupa per queste cose in genere, però questa volte decisi di andare a controllare. La porta che portava giù di sotto si aprì cigolando, rivelando le scale che appena riuscivo a scorgere al buio.

Tastai il muro in cerca dell’interruttore. Dopo una breve lotta con una ragnatela e il suo padrone di casa, lo trovai e pigiai il bottone. Una luce fioca illuminò il vano scale, rivelando i gradini di marmo sul grigio. Deglutii un paio di volte e, facendomi coraggio, iniziai a discenderle. Dopo molti gradini arrivai in cantina. Un posto un po’ umido, nel quale si erano trasferiti tutti i ragni della città.

Trovai il tasto della luce e lo premetti. Ora era tutto più visibile. Qualche scatolone, una libreria piena di vecchi libri e un mobile antico. Mi colpì la scatolina a forma di spicchio di luna su di esso. La presi e l’aprì.

Dentro c’era una meravigliosa collana con la catenina d’oro e un ciondolo a forma di fiamma, rossa e gialla. Decisi di indossarla il giorno seguente per andare a scuola. Spensi la luce e tornai disopra, il motivo per cui ero andata giù me l’ero completamente dimenticato.

La sera arrivò presto, dopo aver nuovamente dato un’ occhiata al gioiello, spensi la luce e mi addormentai.

Non mi accorsi della luce che fuoriusciva dal ciondolo.

La mattina seguente mi preparai gioiosamente un po’ elettrizzata al pensiero di indossare la collana. Dopo essermela messa mi avviai verso l’edificio scolastico. Come previsto tutti rimanevano incantati dalla vista del mio oggetto di bigiotteria, facendomi i complimenti. Ecco che arrivò il momento che non desideravo. La smorfiosa della scuola si stava avvicinando a me con quel fare da diva che mi metteva il vomito. Tutti gli stupidi si giravano ad osservarla come dei bradipi bavosi. Disgustosi. Ed eccola fermarsi davanti a me, sistemandosi i capelli alla baywatch…patetica.

"Non credere di essere superiore a me con quella collana. Lai fatta con le tue manine? " Adesso la strozzo "Per superarti non ci vuole molto, anche se a fare la smorfiosa tu sei la migliore" Desideravo dirglielo da una vita. " Ah si, bhè vedremo. Non voglio perdere tempo qui con te. " " Non c’è nessuno che ti trattiene "

Fortunatamente per lei decise di andarsene perché in quel momento avrei potuto strangolarla. Desiderai intensamente che inciampasse e cadesse per terra facendo ridere tutti. Proprio mentre lo stavo pensando qualcosa di strano avvenne al ciondolo. Cominciò a diventare caldissimo e dopo pochi secondi un strana luce ne usci e colpi la smorfiosa facendola cadere a terra suscitando le risate di tutto l’istituto.

Nessuno si accorse di niente della collana ma io rimasi sbigottita. Non era possibile, che avessi sognato tutto? Eppure il calore era vero! Sentii una strana risata, ma non apparteneva agli studenti, sembrava provenisse dal ciondolo. Non ci feci molto caso e provai di nuovo a desiderare qualcosa intensamente. Face stragi quel giorno. Ad alcuni cederono chissà come i pantaloni, al altre si rovesciò il pranzo addosso e così via. Ero stupita del potere del ciondolo.

Tornando a casa pensai però che era ora di usarlo per qualche cosa di buono.

Vidi un cagnolino randagio al di là della strada e pensai di fargli trovare una ciotola di cibo. Non successe niente. Provai allora con dell’acqua. Ma ancora niente. Ormai era troppo lontano per provare un altro desiderio. Ad un tratto vidi il gruppo delle antipatiche della mi scuola camminare sul marciapiede. Chissà come si ritrovarono bagnate da una pozzanghera li vicino. Me la ridevo alla grande. Sentii ancora quella risata sempre più forte.

<< Brava continua a fare cattiva azioni e diventerai mia schiava >> Chi aveva parlato. Mi guardo attorno in cerca di qualcosa che nemmeno io sapevo che aspetto avesse. Ma tutto taceva per cui provai a non pensarci. La notte sognai ancora la voce che mi diceva le stesse identiche parole. E cosi fu per le notti seguenti. Ero ormai terrorizzata, il numero dei miei scherzi era diminuito, ma più io diminuivo il numero più la voce diventava più forte.

Dovevo liberarmene. Quel giorno c’era una gita scolastica in una località di montagna. Portai con me l’oggetto che decisi di lasciare la. In una passeggiata sulle montagne lì intorno vidi un burrone alla mia sinistra. Occasione d’oro per liberarmi del fastidio. Lo prelevai dalla tasca e mossi la mano per gettarlo. Non si voleva staccare dalla mano questo era il problema. Cominciai ad avere le palpitazioni, non sapevo che fare.

Presi un sasso li vicino e lo usai come un martello. Il ciondolo si crepo e un urlo spaventoso uscì da li. Mi guardavo attorno spaventatissima. Ma nessuno sembrava averlo udito. Provai a lanciarlo ora e questa volta fece un bel voletto nel vuoto. Ancora la risata. L’oggetto era davanti a me e galleggiava in aria. Ora aveva qualcosa di diverso. Due occhi freddi mi fissavano ai lati della crepa e sotto una bocca con un ghigno crudele.

" Pensavi di liberarti di me? " Cosa? Parlava? " Ma chi sei? " " Non importa chi sono ora tu sei la mia schiava " Mi misi a correre in breve tempo raggiunsi la testa del gruppo ma quel coso era sempre dietro di me. Gli lanciai contro un sasso, due, tre. Al quarto sono riuscita a beccarlo.

Cadde nel burrone con un grido sempre più lontano.

Ora ero molto più tranquilla mi avrebbe lasciato in pace. Tornai a casa fischiettando e stanca mi avviai nella mia stanza.

I sogni della sua voce ora erano meno frequenti.

A scuola era tornato tutto normale, ma in fondo era meglio così.

Sicura che ora quell’essere era sparito, continuai la mia vita, ma non sapevo che lassù per i monti qualcosa si muoveva ancora.

 

Cosa ne dite. E' cortina, ma è stringata per il fatto che a scuola non avevo voglia di portare un poema. Potrebbe esserci anche un secondo capitolo. ma non ne sono sicura. Ditemi che cosa ne pensate ^_^

  
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