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Autore: Anakina    13/04/2004    9 recensioni
E' la prima fic in assoluto che mando, perciò abbiate pietà vi prego!! :D Ad ogni modo, la storia che vi propongo è una parodia di un ep.2 "alternativo", poiché io e mia zia buttammo giù la storia nel 1999 e all'epoca nesuno sapeva niente della trama del vero ep.2. In Questa storia troverete le cose un po' diverse... Amidala ancora un'isterica Regina, Obi-Wan ed Anakin 2 sfigati alla ricerca di patatne... oltre che qualche guest star di alcuni film e telefilm! Spero vi piaccia... Buona lettura!!
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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STAR WARS EPISODIO 2

STAR WARS EPISODIO 2

LA PARODIA!!

 

Prima di cominciare, una breve premessa.

 Il racconto è sì una parodia, di Ep.2, ma è stata scritta nel 1999, appena uscito Ep.1, quindi non sapevamo niente della trame del film successivo. Questo è diciamo un “Ep.2 alternativo, dove Amidala è ancora Regina e… beh, leggete!!! Buona lettura!

Le Autrici.

 

Obi-Wan kenobi guardò allarmato l'armadietto della dispensa dell’astronave... poi, con un urlo sovrumano, chiamò il suo imbranato apprendista, Anakin Skywalker:

-Anakin, sciagurato...VIENI SUBITO QUI!!!

Il ragazzo giunse tranquillamente e, con aria alquanto scocciata (stava guardando MTV, c'era un servizio su Britney Spears), volse al suo Maestro uno sguardo allampanato.

-Cosa vuoi?

-NON TI SEI ACCORTO CHE ABBIAMO FINITO LE PATATINE? VAI SUBITO A COMPRARLE!!!

-Ma io...

-Niente ma! Ci vai e basta! Altrimenti puoi dire addio alla serata in discoteca con gli amici il sabato sera! Mi hai capito??!- lo interruppe isterico Obi-Wan.

-Va bene, va bene, stai calmo, ci vado! Ma poi, dov’è che scendiamo?

-Idiota, è logico che scenderemo nel pianeta che hai alla tua immediata sinistra...

Anakin si girò verso l’oblò presente nella stanza, da cui si vedeva benissimo un pianeta verde come uno smeraldo, segnato dagli strani ghirigori bianchi che formano le nuvole.

-Maestro, non è che qui ci siamo già stati, per caso?

Obi-Wan aveva già riconosciuto il pianeta. Era Naboo!! Ma non poteva continuare il viaggio fino a Coruscant senza fermarsi a prendere le patatine nel pianeta più vicino a loro (che sfortunatamente era Naboo), e ovviamente non poteva dirlo al suo apprendista, altrimenti avrebbe cominciato a cercare quella cretinetta della Regina... Come si chiamava, Amidala...?

-NO, non ci siamo mai stati! Te lo avrai sognato in quella testaccia vuota che hai! Ora, atterreremo nel porto spaziale della capitale, Theed. Non appena ci arriviamo, voglio subito che cerchi un supermarket e che compri 30 pacchetti di patatine, capito?! E prendi quelli con la sorpresina  dell’Uomo Ragno dentro, che è meglio!

Anakin sbuffò:

-Ma uffa, Maestro, perché lasci sempre il lavoro a me?

Obi-Wan sembrò alterarsi di brutto:

-Come perché! Io sono troppo impegnato a comunicare con la Forza, non ho tempo di pensare alle altre faccende, quello è compito tuo! Stupido che non sei altro! E adesso vai!- sbraitò, buttandolo a calci fuori dall’astronave, appena atterrata.

Così Anakin si avviò verso il centro di Theed, mentre Obi-Wan “comunicava” con la Forza guardando la TV.

 

“Ormai sono ore che giro in questa città, e neanche l’ombra di un supermarket! Cavolo! Eppure...io sono ancora convinto di esserci già stato, qui!”  pensava il ragazzo, sperduto in quella grande città ormai da due ore, quando all’improvviso, si vide davanti un palazzo grandissimo, preceduto da una lunga scalinata.

“Ehi, questo dev’essere sicuramente un supermarket!” disse fra sé Anakin, che non esitò a correre per quei lunghi scalini.

Davanti all’entrata vi erano due guardie, ciascuna su un lato del portone, perfettamente immobili.

-Hem, scusate, questo è un supermarket?- chiese Anakin, ma i due non risposero, rimanendo sempre immobili.

-Ehi, mi avete sentito? Pronto...? Ci siete...? Questo è un supermarket?- domandò di nuovo, anche se gli energumeni non lo calcolavano affatto. Così, Anakin entrò ugualmente... Magari dentro avrebbe ricevuto più informazioni!

 

Intanto Obi-Wan ebbe un presentimento negativo mentre guardava i Teletubbies... “Vuoi vedere che quell’impiastro si sta cacciando nei guai? Humm...sarà meglio che lo segua, non vorrei che facesse strani incontri con quella Reginetta, non farebbe altro che annebbiargli ulteriormente il cervello!” pensò e, alla fine del programma, era già fuori della nave alla ricerca del suo allievo.

 

Anakin si aggirava confuso tra la moltitudine di persone che lo circondava, l'aria da perfetto imbecille e i soldi in mano:

-Io dovevo solo... comprare... delle patatine- blaterava continuamente, mentre la gente lì presente, la corte reale, lo scambiava per uno sbronzo, quando finalmente giunse agli occhi della Regina, seduta sul trono:

-Panaka, chi è quell’idiota laggiù?- domandò al capitano della forze reali, che stava sempre vicino alla Regina per proteggerla.

-Oh, sarà un pazzoide...

Anakin arrivò al trono di Amidala:

-Voi siete il direttore del supermarket? Stavo cercando delle patatine... sapete dove posso trovarle?- le domandò.

-Per vostra informazione- rispose alquanto irritata la sovrana- io sono la Regina Amidala di Naboo, e questa è la mia corte, non un supermarket.

Quel nome suonò familiare al ragazzo, che cominciò a ricordare il passato. “Ma allora era vero che c’ero già stato, qui! E quella è... lei, Padm... Hem… Amidala!!! Quant’è bella! ...Beh, i capelli grassi li ha ancora, comunque! Per non parlare degli occhi strabici, dev’esser peggiorata in questi anni…”

-Ami! Sono io! Ti ricordi di me?- esclamò il giovane, visibilmente felice di incontrarla di nuovo.

-No. E non sopporto che mi si chiami Ami; non siamo così in confidenza, giovanotto.- rispose con freddezza lei.

-Come, sono quello che ti ha regalato il ciondolo di legno, tanti anni fa! Sono Anakin!

A questa rivelazione, Amidala strabuzzò gli occhi:

-Fuori! Tutti quanti!- sbraitò.

Quando furono tutti usciti, la Regina si rivolse a Panaka:

-Anche tu!

-Ma io devo proteggerla!

-Ho detto vattene, capitoooooo??!- gridò prendendolo a calci nel sedere sotto gli occhi increduli del ragazzo.

Finalmente rimasero soli; Amidala si sbottonò la camicia di due bottoni (che oscenità) per tirar fuori il ciondolo.

-Ehi, ce l'hai ancora!

-Già; fa un po'schifo, ma visto che me lo regalasti tu...

Anakin non sapeva se prenderlo come complimento, o no.

 

Quando Obi-Wan, dopo aver finalmente ritrovato il suo stupido allievo (che non lasciava mai il cellulare acceso per non essere rintracciato) irruppe nella sala della Regina, spaccando completamente la porta, si ritrovò davanti una scena penosa... Amidala mostrava un orripilante ciondolo ad Anakin, sorridendo come un'ebete.

-Ragazzo, ti ho cercato dappertutto... Hai comprato le patatine? Ma che diavolo stai facendo, fannullone che non sei altro!

-Ma... ma Obi-Wan, non è come pensi tu... Io stavo cercando di comprare le patatine, poi mi sono ricordato chi era questa ragazza... e mi sono messo a parlare con lei! Non ti ricordi la Regina Amidala?

Il Jedi guardò con aria schifata la ragazza davanti a sé, mentre con voce ancora più alterata dalla rabbia replicò:

-Ma chi cavolo sarebbe questa? Non raccontare le solite balle!!! Te l'ho detto mille volte che guardi troppi video di quella Britney... Come si chiama... Alla TV!! Ti ha fuso il cervello!

E detto così mollò un tremendo schiaffone al ragazzo, che non rimase a guardare e rispose d'istinto tirando un calcio, che fece stramazzare al suolo il suo maestro.

Cominciarono a lottare in modo furioso, sotto gli occhi stralunati di Amidala che a quel punto chiese aiuto alle sue guardie, con la sua voce sguaiata!

Chiamava e chiamava continuamente il capitano Panaka, ma questi non voleva venire; si era messo a piangere in un angolino fuori della sala del trono, ancora offeso dai calci di Amidala che gli avevano fatto il sedere a strisce.

Così Amidala pensò di sbrigarsela da sé, usando il suo “fascino”; si mise fra i due litiganti, poi, nel tentativo più subdolo e seducente per dividerli, prese Obi-Wan:

-Bobi, sono io, Ami, davvero non ti ricordi davvero di me?- disse circondandogli le spalle e facendo l'occhiolino ad Anakin di nascosto.

-No! Cioè, sì!- rispose acido l'uomo -E adesso levati, devo fare a pezzi quello sciagurato che non ha comprato che patatine!

-Ma tesoro, ne abbiamo tante qui alla reggia! Ve ne daremo quante ne vorrete. Anzi, sarete miei ospiti questi giorni e stasera allestirò un banchetto interamente di patatine fritte e hot-dog con tre quintali di ketchup e maionese. Contento?- fece Amidala, sforzandosi di fare una voce dolce e ammaliatrice.

Pregustando già le patatine, Obi-Wan annuì come uno scemo, e con aria sognante, uscì dalla sala.

Anakin era ancora disteso a terra, la mente in subbuglio. Sebbene avesse notato l'occhiolino della regina, non era riuscito a capirne il significato: Ma che cosa gli passa per la testa?” pensava “Prima civettava solo con me, adesso col primo Maestro Jedi che le passa davanti!”

Poi improvvisamente ebbe uno dei suoi rari momenti di lucidità, e capì il motivo dell'occhiolino: aveva distratto Obi-Wan per interrompere il litigio! Tirò un lungo sospiro di sollievo.

Amidala lo aiutò ad alzarsi, poi lo abbracciò:

-Sono contenta che tu sia tornato! Dopo tutti questi anni di tranquillità... un po'di disgrazie ci volevano!

“Questa ragazza ha sempre avuto un modo strano di fare i complimenti” pensava Anakin mentre la abbracciava a sua volta, poi Amidala lo condusse nella sua stanza; di lì a qualche ora sarebbe cominciato il banchetto.

 

“Forse dovevo invitare meno gente”, pensava la sovrana nel vedere la miriade di persone presenti nel salone dei ricevimenti.

Avevano preso tutti la birra, per cui erano tutti sbronzi; in particolare Obi-Wan e Panaka, che bisticciavano su chi avesse combattuto più nemici nel corso della loro carriera. Dovunque si sentivano risate e chiacchiericci diffondersi nella sala, cosa che ad Amidala dava sui nervi, ma non disse niente.

Lei aveva preso solo un po'di gazzosa, perché non sopportava gli alcolici; per tutta la sera non aveva fatto altro che fissare Anakin, che in quel momento stava tracannando della Coca-Cola.

“Basta, sono stufa di tutta questa gente che urla, beve e puzza!!”

Così dicendo ad un certo punto la Regina si diresse, scavalcando corpi stramazzati qua e là sul costosissimo tappeto, verso il terrazzo... enorme e silenzioso... Almeno lì poteva stare un po' tranquilla!

Ma giunta al parapetto - da cui si godeva una superba vista - sentì l'inconfondibile rumore di uno che ruttava senza ritegno...

-Mannaggia alla miseria! Ma neanche qui posso stare in santa pace!! E chi sarà mai 'sto porcello!!!!

Dalla parte più in ombra, con enorme sorpresa vide sbucare fuori, un po' incerto sulle gambe Anakin, con ancora in mano la bottiglietta di Coca-Cola... ovviamente vuota...

-Ah, sei tu? Per un attimo o pensato a qualcos'altro...

-Ma davvero? A che cosa?

-Lasciamo stare, è meglio...

Iniziò quindi a fissarlo con i suoi occhi un po' strabici, mentre lui sembrava totalmente assente, come se pensasse o fosse con la mente altrove...

-A cosa pensi, Ani?- gli chiese, con voce suadente, mentre continuava ad avvicinarsi...

-Uhmm...al fatto che forse oltre alle patatine fritte, dovevi servirci anche le olive fritte ripiene, sai sono buonissime...

Lei alzò gli occhi al cielo...esasperata... Ma cosa devo dirgli a ‘sto tonto per fargli capire che mi piace?”

-Ah, e ora che sono qui con te... da sola... non ti viene in mente nient'altro?

-Ehm...beh, ora che mi ci fai pensare...sì, i salatini erano un po’stanteoliti...ma da quanto tempo ce l'avevi?

Lei stava per mollargli un sonoro schiaffone, quando improvvisamente alle loro spalle comparve un oscuro figuro che urlava come un matto...

-Sua altezzaaaaaa... è desiderata nel salone centraleeeee... per aprire le danzeeeeeee!!!!!!!

-Va bene, va bene, arrivo... Ma non c'e' bisogno che urli così!

Lanciò in direzione dell'uomo un terribile sguardo con i suoi strabici occhi... Il poveretto cadde a terra esanime...

-Amidala...

La voce di Anakin finalmente le parve dolcissima, come era stata un tempo... la prima volta che si erano conosciuti...

-Sì...?

-Devo vederti... dopo... assolutamente (ho altri appunti da farti sull'orrendo menù! No, dai questo è uno scherzo)

-Sul serio...vuoi?

-Non potrei venire più tardi da te… in stanza?

-Certo che...

Per un attimo la risposta rimase in sospeso, facendo morire di ansia il povero Padawan...

-Certo che sì... Ti aspetto mio prode...

E così detto, inciampando più volte sui corpi di alcuni invitati, si diresse al salone centrale.

Era pieno di gente sbronza che ballava in coppie; non fece molto caso agli ubriachi, e si cercò un partner per i balli...ma non poteva aspettare di rivederlo alla fine della festa, voleva ballare... con lui!!

Con gli occhi si mise a cercarlo...ma non lo vide da nessuna parte.

“Dov'è andato? Possibile che sia rimasto ancora imbambolato sul terrazzo?”

-Ti va un ballo, zuccherino?

La giovane si girò e quasi gli venne da vomitare l'hot-dog che aveva mangiato: era Caledon Hockley, il suo idiota pretendente (che era anche l'ex fidanzato di Rose, sua amica intima… chi ha visto “Titanic” sa di cosa parlo, NdAri) così pieno di sé...

-Oh...c-ciao Cal...- Amidala si sforzò di sorridere, e lasciò fare.

Per tutto il tempo non fece altro che parlare delle sue acciaierie, dei pozzi di petrolio, e... di un regalo di nozze...

-Che cosa vorresti per il nostro matrimonio? Ti comprerei qualsiasi cosa!- si fermò a riflettere -Beh, forse non proprio tutto. Il Cuore dell'Oceano non è più disponibile, sai...

La ragazza si stava stufando delle sue vanitoserie, e inventò una balla:

-Scusa, vado a fumarmi una sigaretta!

-Ma tesoro, tu non hai mai fumato!- obiettò.

-A te non te ne deve fregà de quello che faccio!- sbottò lei improvvisamente –Sta’ zitto e non rompere! CAPITOOOO???!!

Così si allontanò, e ricominciò la ricerca per trovare Anakin. Sul terrazzo non c'era. Cominciò a spazientirsi:

“Ma dove si è cacciato quel tonto? Quel...quel...quel dolcissimo (e bellissimo) ragazzo?”

Finalmente lo trovò in un remoto angolino della stanza; sorridendo, gli andò vicino:

-Vi va un ballo, Cavaliere?- domandò porgendogli la mano.

Insieme andarono al centro del salone, e con gli altri ballarono un twist, poi un rap e tutti gli altri balli esistenti, finché arrivarono all'ultimo lento, stanchi, ma felici e... innamorati.

-Allora, dopo vieni?- gli sussurrò.

-Sì, certo!- rispose lui.

Alla fine della festa, mentre tutti gli invitati se ne tornavano a casa, si lasciarono; lui seguì Obi-Wan, che rideva e ruttava alla massima potenza, e lei si ritirò nella sua stanza, inchiodandosi davanti all'orologio che lentamente si avvicinava alla mezzanotte.

 

Quando scoccò il dodicesimo rintocco, ad Amidala parve di sentire un fruscio. Si sporse dal piccolo balconcino, e vide Anakin proprio sotto di lei:

-Oh, ce l'hai una scaletta per salire?- chiese.

-Sì, eccola!- esclamò la ragazza, buttandogli giù una scala di corda che si era preparata. Andò a colpire sulla testa il povero Padawan, che cadde a terra.

-Oops... scusami...

Anakin non disse niente, e cominciò a salire. Quando era già a una bella altezza, i nodi legati al parapetto del balcone di Amidala si sciolsero, e con un urlo sovrumano, Anakin si ritrovò di nuovo a terra.

-Vuoi fare più piano? Sveglierai tutti quanti!- esclamò la ragazza

-E che cavolo, che è colpa mia se si sono sciolti i nodi?

Così il ragazzo ricorse alle poche cose che aveva capito durante il suo addestramento Jedi e con un lungo balzo si trovò di fronte alla regina.

Notò che era struccata e portava delle ciabatte infradito, la maglietta dei Backstreet Boys e dei pantaloncini corti di una tuta che probabilmente era un’imitazione dell’Adidas, con in vista il suo ciondolo. Era un cesso, praticamente. E’ proprio vero che l’amore è cieco…

-Bene arrivato! Vieni, vieni dentro!

I muri della sua stanza erano tappezzati di poster, tra cui quello di DiCaprio, sul quale intorno aveva disegnato tanti cuoricini con l'UniPoscar. Anakin si sentì improvvisamente geloso.

-Cos’ha fatto quello specchio?- disse distogliendo lo sguardo dal poster e indicando uno specchio che sovrastava un mobile sulla quale Amidala teneva i suoi trucchi di marca scadente. Era così incrinato che era praticamente inutilizzabile. -Non lo sai che porta 7 anni di sventura averne uno rotto in casa??

-Beh, una di sventura ne è già arrivata...- rispose lei, fissandolo intensamente con uno sguardo canzonatorio e irridente.

Anakin fece una smorfia indispettita, come fanno i bambini piccoli che non vogliono mangiare il brodo vegetale.

-E dai, scherzo!!- ammise lei ridendo -Comunque non lo so cosa succede ai miei specchi, credo che finirò sul lastrico a forza di ricomprarli... Il fatto è che la mattina, appena mi alzo, quando mi specchio questo si frantuma in mille pezzi!

Anakin capì al volo il problema e non indagò oltre.

-Senti Anakin... humm... non c'è qualcosa... che mi vorresti dire...?

-Hemm... sì... io...- incominciò a dire mentre appoggiava la spada laser su un ripiano di legno completamente sfrigiato dalla punta delle penne, quando...

-...E'permesso, sua maestà?- Amidala sentì una voce da dietro la porta e riconobbe la sua più vecchia ancella, che la trattava come se avesse ancora 3 anni.

-Presto, nasconditi sotto il letto!- disse al ragazzo.

-Ma è sporco... mi prendo un'infezione...

-Maledizione, vuoi ficcarti sotto quel dannato letto?

Anakin obbedì e la sovrana attese l'arrivo della ancella:

-Su, venga, che le metto i bigodini!

-No! Niente bigodini, stasera c'ho da fa’. Levati di mezzo!

-Come desidera!- disse l'ancella un po'incredula, poi sparì dietro la porta, ma subito tornò:

-Sua altezza mi sembra piuttosto acida stasera. Le preparo una camomilla?

-NO! Va via, ho detto!

L' ancella obbedì, ma ritornò ancora una volta:

-Siete innamorata di quel ragazzo? Via... l'abbiamo visto tutti come lo guardava... Secondo me però è meglio che si sposa quel magnate di acciaierie! E’ ricco sfondato e le darebbe qualsiasi cosa...

-Senti,- disse esasperata Amidala -io mi sposo chi mi pare, quindi non stufare, e lasciami sola una volta per tutte!

Quando Anakin non sentì più alcun rumore, sgusciò fuori da sotto il letto... e si prese una sonora facciata sbattendo contro il cassetto del comodino, che Amidala aveva lasciato aperto!

-Oh, povero tesoro...

Svelta, la regina si chinò sul malandato Padawan (che era già caduto nel tentativo di scalare il suo balcone...)

-MhMMMhhh...

-Ma che c'è, non riesci più a parlare?

- Nmmm....MMHHMMM....

-Beh, ma che cos’hai?

A questo punto Amidala cominciava a preoccuparsi, notando con crescente apprensione il pallore del ragazzo...

-Mi... stai… schiacciando... una... mm... mmm.... mmmaanooooo!!!!!!!- Riuscì finalmente a rispondere lui, fra un lamento e un'altro.

-Oops... ma come sono sbadata... Vieni, ti tiro su, così ti sistemo un po'...

Sollevando finalmente il suo "leggero" piedino, fece per alzarlo da terra, ma in quel preciso momento, la porta della sua stanza si riaprì di nuovo, sotto la possente spinta di quell'enorme matrona, che era la sua anziana ancella.

-Sua altezza ha dimenticato che deve mettersi l'apparecchio dentale... Se non lo farà le cresceranno i denti storti! Non lo ricorda?

Avanzava con foga verso Amidala, brandendo nella mano l'orrendo attrezzo...

-No! NON STASERA...

-Venga qui, subito...!

Amidala, divisa fra l'urgenza di scappare dalle grinfie dell' ancella e quella di nascondere il ragazzo, lo ricacciò con gesto nervoso sotto il letto, spingendolo il più possibile, per assicurarsi che non saltasse fuori nel momento meno opportuno!

-No ancella, stasera ho detto di NO! Voglio restare da sola... Fuori!!!

E così detto riuscì in qualche maniera a farla uscire dalla porta (anche perché essendo molto grassa quasi non ci passava...)

“Off...Basta, speriamo che sia l'ultimo intoppo! Voglio proprio stare un po'da sola con quel pivello...”

Andò a ripescare il povero ragazzo, che a questo punto aveva lividi dappertutto...

Adottò la voce più mielosa del suo vasto repertorio e disse:

-Oh... Come ti senti, caro?

-Peggio di Indiana Jones quando andava cercando... Non ricordo più cosa....

-Beh, ma possiamo rimediare... Fammi vedere quella botta al viso....

Detto così si avvicinò ulteriormente al volto di Ani...  che a questo punto poteva notare perfettamente i suoi affascinanti occhi strabici...

Ormai nulla più si frapponeva fra lui e Amidala, quando...

 

Un urlo sovrumano echeggiò per l'intera reggia raggelando i due ragazzi che, battendo i denti impauriti, andarono a nascondersi entrambi sotto il letto...

-ANAKIN!!! Pezzo di salame!!!... Ma dove ti sei cacciato???!!!!

Amidala, piantò i fiammeggianti occhi strabici (quand'era arrabbiata il difetto aumentava...) in quelli di Anakin...

-Ma chi è ‘sto pazzo che ti sta cercando proprio qui a quest'ora???

-Ehmm...temo che sia Obi-Wan, vostra grazia...

La Regina uscì immediatamente dal nascondiglio, impolverata, piena di ragnatele dappertutto e scapigliata come una pazza appena fuggita da un manicomio.

-Lo sistemo io a questo qui!! Urlare nella mia reggia in quel modo! Robe da matti!- farneticava fra sé, senza accorgersi che i suoi urli avevano incrinato il doppi vetri delle finestre.

Con passo deciso si avviò verso la porta, ma nell' attimo in cui stava per aprirla...

Obi-Wan la spalancò per fare irruzione nella stanza.

La botta fu così violenta che Amidala volò fuori dalla finestra, planando nel giardino come un cencio stracciato.

Obi-Wan, manco s'accorse di quanto aveva combinato!

Con quel poco di barlume che era rimasto nel suo cervello - annacquato dalla birra scadente che aveva tracannato con Panaka - riuscì a percepire, più o meno, dove si nascondeva il suo giovane Padawan e, chinatosi sotto il letto, tentò invano di farlo uscire dal nascondiglio.

-Vieni fuori, piccolo imbroglione... Ti avevo detto di andare subito a letto!! Che cavolo stavi combinando qui?!

-Maestro...ora non… Oops... Non posso proprio spiegartelo... Ma dov'è....

- Chi... perché, chi ci dovrebbe essere qui dentro, oltre a noi due?

Il giovane, preso improvvisamente dall'ansia, fece per alzarsi, dimenticandosi però di avere la rete del letto a pochi centimetri dalla testa...

La botta che tirò al povero letto lo spezzò letteralmente in due... Nel senso che proprio sbucò fuori dalla rete con la testa imprigionata fra le doghe di legno marcito!

-Ma in che cavolo di letto dorme la Regina... s'è sfondato al primo colpo!

Purtroppo era rimasto irrimediabilmente intrappolato nel letto sfasciato, e per Obi-Wan fu uno scherzo tirarlo fuori, strattonandolo pesantemente per la testa.

-Ahi!...Mi fai male, Maestro!!!

-Non lamentarti con me, lo sento benissimo che non ti sto facendo niente!- già... ma i sensi di Obi-Wan erano ottenebrati da fiumi di alcool scolati con Panaka...

Una volta, più o meno all' impiedi, Anakin volse lo sguardo stralunato intorno a sé:

-Ma... Non hai visto nessun altro qui dentro, Maestro?

-No, e per la seconda volta ti chiedo... Chi avrebbe dovuto esserci?

-Hem... Nessuno... Davvero, Obi-Wan! Sono io che sono un po'brillo... Forse ho le allucinazioni...

-Ragazzaccio!- fece il Maestro -quante volte ti ho raccomandato da piccolo che non ti devi ubriacare? I Jedi devono stare sempre all'erta, per difendere i più deboli e salvare la Galassia!...Ah, se fossero tutti come me... Non perdo mai un colpo, io...- diceva tra sé, mentre usciva dalla stanza.

Il Padawan si precipitò dal balcone:

-Tutto bene?

-Embè...- sentì la flebile voce di Amidala, atterrata sulle fratte sottostanti.

Anakin balzò giù dal balcone, prese la ragazza e tornarono su.

-SANTO CIELO, MA CHE E’SUCCESSO AL MIO LETTO?!- Sbraitò infuriata Amidala.

Anakin non poté fare a meno di pensare che era una ragazza terribile!!! Era appena volata dalla finestra, l'aveva recuperata con grande affanno facendola cadere più volte, e adesso invece di rilassarsi e riposarsi un poco... urlava come una belva scatenata!

-Oops... Niente, che ti frega...Te lo farò rifare...!

-Eh, no, ragazzino, me lo ripari subito! E dove dormo altrimenti stanotte?

-Ma...ma...come faccio?- esclamò disperato il povero Padawan, che non sapeva più che pesci pigliare.

Invece di essere un incontro romantico quell'appuntamento minacciava di rivelarsi la sua più grande delusione...

-Beh, sono affari tuoi...usa la tua Forza...non ne avete forse in quantità, voi Jedi?- replicò la regina annoiata mentre, aprendo un cassetto dopo l'altro girava affannosamente per la camera.

-Cosa stai cercando?- Provò a chiedere titubante il ragazzo -Qualche attrezzo per aiutarmi?

Gli occhi gli si illuminarono al pensiero che lei l'avrebbe aiutato.

-I miei lecca-lecca alla fragola...- rispose affranta lei -Se non ne mangio prima di andare a dormire non riesco a prendere sonno...

Anakin fu colto da un malore, quando si sentì rispondere in quella maniera! Non c'era nessuna speranza, avrebbe dovuto cavarsela... da solo!

Guardò sconsolato il letto, irrimediabilmente sfasciato, e iniziò a concentrasi sull’oggetto, tentando di raccogliere la Forza intorno a sé. Era difficile però ricordare tutte le cose strampalate che gli aveva in qualche modo insegnato il suo Maestro... Provò in ogni maniera, e quasi ci stava riuscendo, quando un gridolino di vittoria (forse Amidala aveva trovato il lecca-lecca) lo fece distrarre...facendogli perdere quindi il controllo di tutta la Forza che aveva chiamato a sé... Cosa sarebbe successo? Quale sarebbe stata la tragica conseguenza?

Il letto improvvisamente sparì con parte del mobilio della stanza della regina...

Quando lei s'accorse del cambiamento puntò il suo dito e gli occhi strabici sul ragazzo.

-Ma che è successo? Fai tornare subito tutto qui! Te lo ordino!!

Spaventato, Anakin non seppe far altro che mettersi un dito in bocca e succhiarlo voracemente... Era il suo modo per cercare la concentrazione....

E improvvisamente nella stanza ricomparve il letto... Sì, ma non era lo stesso! Era il letto del suo Maestro e lui in persona ci stava dormendo sopra... E russava pure in modo incredibile!

I due ragazzi rimasero a bocca aperta.

-Ma come hai fatto a fare questo?...Voglio che tutto torni come prima... sciagurato!!!

La voce della regina fece tremare quasi i muri; per fortuna che, quando Obi-Wan dormiva, russando così sonoramente, significava che sarebbe stato davvero difficile svegliarlo. Ma bisognava lo stesso stare attenti...

-Shhh...- fece cenno Anakin ad Amidala... -Potremmo svegliarlo... Aggiusterò tutto ci penso io!

-Beh, sbrigati allora, non possiamo correre altri rischi... Se si svegliasse....

Volgendo uno sguardo concentrato al letto, Anakin s'accorse con crescente terrore che Obi-Wan si stava stiracchiando e rigirando nel letto.

Stava per svegliarsi... o no!!!

 

-In guardia, fellone!- urlava Obi-Wan nel sonno, agitandosi nel letto -ti do una lezione! Ha! Tiè! T'ho ammazzato! Oléééé! Sono figo, lo so. Grazie! Mi meritavo questa gloria! ...A Hollywood? ...Ah, capisco... volete immortalare la mia folgorante bellezza in una pellicola...Beh, va bene,basta che non mi sciupate, però...

-Che cos'ha?- chiese cauta Amidala ad Anakin.

-Niente, credo che stia sognando in grande... molto in grande...

-MA CHE CI FA LUI QUI, ADESSO, IN CAMERA MIAAAAA??? RIPORTALO NELLA SUA STANZA! SUBITOOOO!!- strillò la sovrana come una cornacchia rimbambita, e il difetto dello strabismo le aumentò fino ad un livello tale che era inguardabile, e Anakin dovette mettersi la bendina per gli occhi che di solito usava per quando dormiva.

-Provo a riportarti il tuo letto, va bene.

-E vedi di farlo, altrimenti... Lo vedi il bastoncino del mio lecca-lecca? Te lo troverai dritto dritto in un occhio!- fece Amidala con estrema durezza.

Anakin si tolse la bendina, e notò il viso minaccioso della ragazza che teneva fra le dita con le unghie colorate di smalto nero (che gli faceva vomitare) il bastoncino del lecca-lecca alla fragola. Colpito dalla durezza di Amidala, si convinse del tutto che quell'incontro...era stato un fiasco! Pensava che probabilmente lei non lo amava.

Provò a riconcentrarsi di nuovo, chiamando a sé la Forza... e ci stava riuscendo...

"POF", sentì Amidala mentre vide il letto di Obi-Wan sparire; attese l'arrivo del suo, inutilmente. Non riapparse niente. La ragazza non fece altro che guardare male il povero Padawan:

-Ma allora ci fai apposta! Senti, crapa di cemento, riporta qui il mio letto, o io...

Anakin era ammutolito. Un istante dopo, senza preavviso, scoppiò a piangere sonoramente, come i bambini piccoli.

-Beh? Che ti prende?- chiese scettica la regina.

-Tu sei cattiva con me! Io ero qui solo per dirti che ti voglio bene, che sei tutto per me, e invece tu mi sgridi sempre... Non è giusto!- si lagnò con voce impastata, fra i singhiozzi e le lacrime.

La ragazza si lasciò intenerire, gli andò vicino e lo abbracciò:

-Hai ragione, tesoro mio... Perdonami... Sono proprio cattiva, eh?- gli disse con voce dolcissima.

Il ragazzo continuava a piangere ininterrottamente.

-Su, basta piangere ora... Vuoi provare a riportare qui il mio letto, per favore?- chiese a bassa voce, quasi avesse paura, mentre gli accarezzava i capelli biondi.

Anakin la guardò negli occhi. Che strano, pensò, non erano più strabici...il loro colore verde catturava tutta la luminosità della luna piena, e per un attimo gli ricordarono quelli di una ragazza dolce e… normale!!

Annuì con la testa, e provò a concentrarsi di nuovo, e mai gli riuscì più come allora: ricomparve il grosso letto a baldacchino, riparato e con la trapunta dei Pokémon.

Amidala era stupefatta... Lui poteva essere davvero il più potente Jedi mai esistito... Beh, se fosse stato un po'meno stupido, ovviamente!

-HIC!- sentì la ragazza. Si girò verso Anakin.

-Mi è venuto... hic... il singhiozzo... hic... mi succede spesso... hic... se mi concentro troppo... hic...

Lei lo guardò amorevolmente, poi prese una caraffa d'acqua e ne mise un po' in un bicchiere, che porse ad Anakin:

-Ecco, bevi...forse ti passa...

-...Hic... grazie... hic...- fece il ragazzo, e bevve d'un fiato l'acqua. Già si sentiva meglio.

-Tieni, ho una cosa per te...- le disse porgendole un sacchetto vellutato, senza aver il coraggio di incontrare il suo sguardo.

Amidala lo aprì, e vi trovò una lunga treccina fermata alle due estremità da degli elastici di Hello Kitty. Senza capire, guardò il Padawan:

-Era la mia treccina...

-Ma ce l'hai ancora.- osservò la ragazza scorgendola dietro l'orecchio destro

-Beh, sì in effetti... Ne avevo due, sai...

-La mia treccina! Dov'è finita? Amidala poté sentire gli acuti di Obi-Wan in una stanza poco distante, e guardò Anakin interrogativamente.

-Io non ne so niente! Non c'entro! Si difese subito.

 

Amidala guardò con aria truce il ragazzo, puntando un indice sul suo petto. Anakin indugiò per un attimo con lo sguardo sull'unghia perfettamente smaltata di nero che brillava sinistramente... provocandogli tra l'altro strani sconvolgimenti di stomaco...

-Adesso quel pazzo furioso piomberà di nuovo nella mia stanza...NO! Questo proprio non lo sopporto!!! Anakin, fai qualcosa o...

A quel punto, per il giovane Padawan c'era solo una speranza...dopo anni e anni di addestrameno con Obi-Wan sapeva tutto lui, sul coraggio sulla Forza...La soluzione migliore, in questo caso, era sempre...

DARSELA A GAMBE LEVATE!!! E più in fretta possibile!

Afferrò al volo la Regina che lo guardava esterrefatta, poi la lanciò dal balcone. Cadendo prima lei, lui avrebbe avuto un bel cuscino morbido dove atterrare...(oh, mica era del tutto scemo, in fin dei conti!!!)

Così, per l'ennesima volta, in quella movimentata notte, Amidala fece un bel volo dalla finestra planando questa volta su un grosso cespuglio di rovi. Aveva tutto il "fondoschiena" pieno di spine!

Anakin sopraggiunse poco dopo, schiacciandola per benino contro i robusti rami spinosi.

-Ahi, ahi...- gemeva sommessamente la povera ragazza, sperando che nessuno la sentisse...

-Ma dai, su- la sollevò Anakin -non t'ho fatto niente...e poi ci siamo salvati dalle grinfie di Obi-Wan! E’ questo che conta no? Eh eh eh...

Mentre guardava Amidala...la vide sbiancarsi in volto, e pensò, lì per lì che avesse un attacco di diarrea... Ma poi con ansia crescente notò che lo sguardo della regina era fissato su un punto alle sue spalle! Più precisamente a qualcuno che era alle sue spalle!!

Una manata, pesante come una badilata, gli piombò fra capo e collo facendolo restare immobile, senza fiato, per alcuni lunghissimi momenti. Non aveva nemmeno la forza di girarsi, tanto la botta l'aveva intontito...Ma quando lo fece, si ritrovò davanti...la faccia paonazza di Obi-Wan! Poche volte l'aveva visto così infuriato...

-Ah, pestifero ragazzino...pensavi di sfuggirmi così facilmente?...Ma per quale motivo t'avrei insegnato tutte quelle tattiche di fuga perfetta, allora?... Perché prima di te...le ho fatte io, no? Pezzo di salame!!! 

Con l'altra mano intanto l'aveva afferrato per un orecchio e lo strattonava vistosamente tenendolo a mezz'aria.

La regina a quel punto, preoccupata per Anakin, s'intromise nella disputa.

-Ti prego...ti prego, Obi-Wan... non è successo nulla che non si possa rimediare… Ahi…- ogni volta che si muoveva una spina si staccava dal vestito provocandogli dolori lancinanti.

Obi-Wan si voltò a fissarla per un attimo dimenticandosi di Anakin, che a quel punto...

-Guarda, ma quello non è Qui-Gon?- disse, indicando in un punto lontano, al di là del cancello di sicurezza subito dopo il vasto giardino che sembrava un labirinto.

Obi-Wan guardò dove Anakin indicava, e sgranò gli occhi; lasciò andare il ragazzo, che con un tonfo cadde a terra.

-Maestro! Sei vivo!- gridò Obi-Wan commosso, mentre si precipitava fuori dal cancello (chissà, forse con tutto quell'alcool con cui si era sbronzato, Qui-Gon lo vedeva veramente!)

Amidala, col suo cellulare, chiamò tutte le guardie del palazzo:

-Attenzione: un pazzoide si aggira per il giardino; non appena esce dal cancello posteriore arrestatelo e tenetelo in prigione fino a nuovo ordine!

Anakin, che aveva l’orecchio strattonato così deformato che avrebbe fatto invidia perfino a Dumbo, scoccò uno sguardo affascinato ad Amidala, che a sua volta ricambiò con un sorriso.

Poco dopo sentirono delle voci da fuori il giardino:

-E'lui il pazzoide! Catturiamolo e portiamolo via!- gridò una guardia.

-Noo!! Mi hanno fregato! Non è come pensate! Quei ragazzacci...mi hanno fregato! Accidenti a loro...Ehi...dove mi portate?...Lasciatemi!...NOOOOO! AIUTOOOOOOO! MI RAPISCONOOOO! Aspetta che metta le mani su Anakin... e su quell'altra sciagurata...- sbraitò furioso Obi-Wan.

-E'proprio pazzo!- commentò una guardia -Presto, portiamolo via, prima che sia troppo tardi e vomiti sulle rose!

-NOOOOOO! ME LA PAGHERETEEEEE!- urlava Obi-Wan, peggiorando la situazione.

Quando le voci si attenuarono per poi sparire nell'oscurità della notte, Anakin rivolse ad Amidala un'espressione preoccupata.

-Sta tranquillo,- lo rassicurò la ragazza mettendogli una mano sulla spalla -non gli succederà nulla, e lo libereremo domani mattina. Nel frattempo...potremmo stare un po' di tempo insieme noi due...completamente soli...

-Va bene- disse disinvolto Anakin -...ti va di giocare a poker, nel frattempo?

Silenzio.

Amidala rimase immobile, folgorata da quella domanda. Qualche istante dopo, il ragazzo vide che diventava verde dalla rabbia, poi viola, assumendo un'espressione terrificante.

-...A rubamazzo...?- suggerì, titubante.

L'ultima cosa che Anakin ricordò fu che Amidala, con un destro micidiale, lo colpì dritto in un occhio.

 

Il ragazzo, cadde lungo svenuto, mentre tutti i pianeti della galassia gli roteavano dentro gli occhi.

Ma di chi era il camion che lo aveva investito, spaccandogli a quel modo la testa?

Ritornando lentamente in sé, si rese conto con un brivido d'apprensione che non era stato investito da nessun camion, solo l'ira di quella belva scatenata di Amidala l'aveva ridotto così!

Bisognava prestare molta cura alle prossime mosse che avrebbe fatto, forse la regina era una persona pericolosa, ed ora era davvero completamente da solo con lei, visto che Obi-Wan era al fresco (eh eh eh ripensandoci però la cosa...non era poi tanto male e l' idea del suo maestro in gattabuia lo faceva morire dallo spasso!!). Ma il problema era che proprio non riusciva ad accorgersi di quando diceva delle cazzate!!!

Aprì gli occhi lentamente non muovendo alcun altro muscolo della faccia.

Il volto della regina era chino su di lui, gli occhi leggermente strabici, i denti un po' storti...ma tutto sommato poteva essere...passabile!

-Come ti senti caro? Forse sono stata un po' troppo violenta...

-Ma no, che dici, se andavo a sbattere a tutta velocità contro una montagna di Tatooine con il mio vecchio sguscio, forse mi facevo meno male!

-EEEH??? Che hai detto???!

-Oops, nulla eh eh eh stavo solo pensando al passato, niente di importante comunque eh eh eh...

Fece il più smagliante sorriso (ebete) che gli passò per la mente, ma anche ridere gli costava fatica, forse perché l'occhio colpito dal gancio di Amidala si era gonfiato come una mongolfiera!

-Oh, povero caro!- esclamò lei, prendendogli il volto fra le mani e...avvicinandosi in modo sospetto.

“Ma che ha in mente?”  pensò disorientato il ragazzo.

Quando lei gli fece un'ulteriore domanda con la vocina mielosa, pensò che...se non avesse risposto bene...questa volta sarebbe stata la sua fine!

-Oh, Ani, non stai proprio pensando...di fare nulla a questo punto?

-Beh, ecco, io veramente pensavo...

-Cosa?- il volto della regina era veramente ad un millimetro dal suo...

-Che ne dici di giocare a scala 40? E’ un bel gioco, no? Potremmo divertirci parecchio, le regole te le insegno io, se non le conosci...

Lei non disse nulla, ma lo guardò con occhi...al cui confronto un fulminatore era cosa da nulla!

Poi improvvisamente lo baciò, premendogli le labbra con forza sulle sue. Anakin chiudendo gli occhi, pensò di essere prossimo ad un'altro svenimento...mentre tutti i pianeti della galassia gli roteavano ancora negli occhi…

Quando il bacio finì (nel senso, dopo tre quarti d'ora; Anakin rischiava quasi di addormentarsi, mentre lei s'era completamente lasciata andare) il ragazzo era un po'frastornato, con un incredibile giramento di testa, e sembrava turbato. Amidala lo notò:

-Che hai, tesoro?- chiese con la sua solita vocina mielosa, accarezzandogli il viso.

-Oh, niente...è solo che...- abbassò lo sguardo e, battendo le palpebre, ricacciò indietro le lacrime. La ragazza riconobbe quell'espressione. L'aveva già fatta, tanti anni addietro, quando gli aveva donato il ciondolo.

-Oh, no! Non di nuovo! Non ora! Non qui!- fece Amidala -Non dirmi che ti manca tua madre! Ti prego! Da piccolo, che poi t'eri messo a piangere, per soffiarti il naso c’è voluta tutta la scorta dei miei fazzolettini ricamati! Ho dovuto usare la varichina per mandare via tutto il mocciolo!

-Oh, non è questo!- la guardò dritta negli occhi, e lei si sentì avvampare -...Scusa, ma ho lasciato al Tempio Jedi il Monopoli e il Cluedo! Se sapevo li portavo con me e ci giocavamo, se proprio non ti piacciono le carte!

E questa volta fu lei a svenire.

Si ritrovò distesa sul suo letto, Anakin era chino su lei.

-Tutto bene?- si affrettò a dire non appena riaprì gli occhi.

-Sì, sì...ma ora vieni con me!- lo prese per mano e lo condusse al balcone. Con una forza quasi sovrumana lo scaraventò giù.

-Aaaaaaaaahhh! Ma che sei scema?- sbraitò Anakin atterrato sulle fratte.

-Shhhh..sennò ci sentono!- disse la ragazza, e poi si buttò giù anche lei, cadendo non distante.

Si rialzò subito, prese Anakin per mano e andarono nei giardini.

“Forse un posto romantico...gli darà l'ispirazione per dichiararsi!” pensò la ragazza. Era davvero piena di energie!!

Arrivarono in un posto bellissimo: c'era un enorme salice piangente e, vicino ad esso, uno stagno con delle ninfee rosa. Si sedettero sotto il salice, illuminati dalla luna.

Improvvisamente Amidala si mise a fare quei discorsi cretini che fanno certe donne. Anakin cominciava a perdere la pazienza. Non ce la fece quasi più quando lei disse:

-Sento che ogni giorno divento più bella. Lo sai cosa significa, eh? Che oggi sono 365 volte più bella dell'anno scorso! Non trovi che sia fantastico?

“Devo inventare qualcosa per farla stare zitta...ma cosa? Cosa desidera più di ogni altra?” Pensò Anakin.

Amidala aveva già ricominciato i suoi discorsi cretini, quando Anakin le chiuse la bocca con un bacio appassionatissimo. (se non avesse saputo che era tutto uno stratagemma per farla stare zitta, quasi che gli piaceva...!)

In quegli attimi che ad Amidala sembravano infiniti, pensò: Finalmente! Ce l'ho fatta a farlo dichiarare! Sono un mito!”

 

Quando il bacio finì (dopo mezz'ora!) Anakin, con la luna che splendeva, la notte stellata, il salice piangente, lo stagno con le ninfee rosa e Amidala che lo fissava con occhi sognanti (pensando già a come sarebbe stato il suo vestito da sposa!) disse:

-L'hai visto al cinema "Il Gladiatore" ? Eravamo in una multisala: io sono andato a vedere quello, mentre il Maestro era andato nella sala di sopra a vedere "Le parole che non ti ho detto" insieme a Yoda!

All'udire questo, la ragazza, cambiò subito espressione, e la vocina mielosa diventò terrificante:

-CHE COSA C'ENTRA, ADESSOOOO? NON POTEVI DIRE QUALCOSA DI PIU'CARINOO?

-Hem... Boh...- fece Anakin, comprendendo, in uno dei suoi rari momenti di lucidità, di aver commesso un grave errore a cambiar discorso.

“Questa ragazza è una furia!!” pensò il Padawan E poi cosa avrebbe voluto che dicessi?” aggiunse, stizzito.

I suoi pensieri scomparvero quando vide che lei, con fare losco e minaccioso, si avvicinava a lui come un leone che punta una gazzella.

-C...che cosa vuoi?- chiese impaurito Anakin, indietreggiando -Non uccidermi, ti prego! Mi dispiace che ho cambiato discorso, davvero... ma non uccidermi!

-Oh, non lo farò,- disse Amidala con gli occhi iniettati di sangue che le dava l'aspetto di una maniaca omicida -Mi limiterò a...

Anakin si immaginò ridotto in poltiglia e, in preda al panico, urlando come un matto, si gettò nello stagno.

-Oh, no !- Esclamò disperata Amidala, ritornata un po’ in sé, appena lo vide immergersi nelle torbide acque.  -Ora i pirañhas se lo mangeranno!!!- Si sporse disperatamente sul bordo dello stagno che pareva quieto, ma che ovviamente era tutt'altro...

Dopo poco vide, in un punto, l'acqua ribollire in modo violento...-Oh, no!- Gridò di nuovo... Poi ad una velocità che sfuggì del tutto ai suoi occhi strabici e un po' miopi, vide il ragazzo sbucare improvvisamente dall'acqua e catapultarsi sulla riva, un po' malconcio, ma tutto d'un pezzo.

I vestiti erano completamente stracciati e gli pendevano da tutte le parti e leggere escoriazioni sulla pelle macchiavano di sangue i pochi pezzi di stoffa che gli restavano attaccati addosso.

-Accidenti a te, Amidala! Ma che cavolo ci metti nell' acqua dei tuoi stagni? Una volta ci si mettevano quegli insignificanti pesciolini rossi... ma questi... non credo che lo siano!!!

-Beh, veramente, sono dei... Ma lasciamo stare, è solo una misura di sicurezza per la mia incolumità....

-Hai detto bene, per la tua incolumità, ma non per quella degli altri, mannagg...

Osservando le sue ferite e l'aria arrabbiata di lui, lei si sentì intenerire di nuovo e gli si avvicinò, docile e remissiva. Accarezzandogli lievemente una guancia gli sorrise mettendo ancor più in evidenza i denti un po'storti, e l'incisivo leggermente spezzato...

“Ma che diavolo mangia, per conciarsi i denti a quel modo?” Non poté fare a meno di pensare Anakin, mentre l'osservava con gli occhi semi-coperti dal ciuffo di capelli bagnati, che gli ricadeva sulla fronte.

-Povero, tesoro, forse sono stata un po'...prepotente con te! Mi dispiace che ti sia successo tutto questo!

Beh, comunque guardandola davvero bene, non era poi così brutta, si sorprese di nuovo a rimuginare Anakin. -In effetti, se non ti fossi rivolta a me...come una furia, forse non sarei entrato in quell'acqua!

-Hai ragione, ma anche tu...non facevi altro che dirmi cose sciocche!

-E CHE CAV... Cioè, non sapevo bene... che argomenti affrontare con te... cara! replicò timoroso il ragazzo.

-Beh, ce ne sono così tanti...- di nuovo lei non poté astenersi dall' immaginare il vestito bianco e l'altare della chiesa di Naboo, che cosa romantica!!!

Ritornando comunque con i piedi per terra, riprese prontamente -Beh, ora è meglio che ti cambi, così conciato ti prenderai un accidente.- Lo sollevò da terra, bagnandosi completamente anche lei. Si ritrovarono abbracciati...inzuppati e infreddoliti, ma chissà perché poi...si baciarono improvvisamente. Mentre lei immaginava già i fiori d'arancio, Anakin si ritrovò a pensare che aveva dimenticato di registrare Beverly Hills, ma delle urla terribili e improvvise, li costrinsero a dividersi!

-Prendeteli, sono due barboni entrati di nascosto nel giardino Reale!- Urlava una guardia additandoli in modo sospetto.

-Ehi, un momento- esclamò il Padawan, mentre Amidala, troppo sorpresa per replicare guardava con occhi sgranati.

-Chissà come hanno fatto a sopravvivere allo stagno dei pirañhas! Esclamò la guardia ridendo con il suo socio.- Beh, ora andranno dalla padella alla brace eh eh eh...

-Già,- gli fece eco l'altro -In cella c'è già un pazzo, eh, questi andranno a fargli compagnia! Ha ha!

Comprendendo le parole dei due scagnozzi, Anakin intuì con un tuffo al cuore, che sarebbe stato messo in gattabuia con il suo...maestro!!! OBI-WAN NOOOOO!!

-NO, NO, un momento! Ma questa è la regina è Amidala e io...io sono...

-Ha ha!!! E io sono Harry Potter...- Replicò la guardia ridendo e conducendo via a calcioni nel sedere lui e Amidala, che incredibilmente continuava a restare ammutolita!!!

 

Furono sbattuti in cella come dei sacchi.

Quando cominciarono a riprendersi dalla violenza con cui erano stati portati in prigione, si alzarono in piedi:

-Perché l'hai fatto? Perché non hai detto anche tu che eri Amidala e io ero il tuo... Bah, lasciamo perdere! Poi dicono di me che sono ritardato…

“...Fidanzato? Stava per dire fidanzato?” Pensò la ragazza fissando Anakin, che aveva l'aria più arrabbiata che mai:

-Beh... non so... ero sotto shock... non essere arrabbiato con me... ti prego, tesoruccio...- disse, sfoderando tutto il suo fascino, la sua arma micidiale!

Le parve che ebbe effetto immediato sul ragazzo, che fece il sorriso più ebete che Amidala avesse mai visto, ma per lei era pur sempre magnifico!

Ma con tutte quelle romanticherie, pensò Anakin mentre Amidala si stava avvicinando per baciarlo, stavano trascurando un piccolo particolare.

Amidala, mentre continuava ad avanzare, colse sul ragazzo un'espressione terrorizzata, che fissava un punto buio della cella alle sue spalle.

-Ani, che cosa...

-Il Maestro...è qui...lo sento!- disse tremando come una foglia.

-Salve, carini- tutti e due sentirono una voce provenire da un angolo della prigione, avvolto dal buio.

-OBI-WAN!...NOOO!- gridò disperato il Padawan. Amidala si girò ed ebbe un sussulto.

Videro il barlume della spada laser blu di Obi-Wan rischiarare l'oscurità.

-Finalmente siete arrivati anche voi. Ora vi darò una lezione, ragazzacci!

Tutti e due cominciarono a correre nel poco spazio che c'era nella prigione (anche arrampicandosi sul soffitto) sempre con Obi-Wan alle costole che con la spada laser li voleva fare a fette.

Mezz'ora dopo, Amidala sentì un brusio provenire da fuori dell'edificio. Passi. Si fermarono ad ascoltare tutti quanti (Anakin era appeso al muro!). Una guardia si affacciò e disse:

-Ehi biondo, puoi uscire con la tua amichetta. Due tizi vi cercano.

-Comunque io non sono biondo! Cioè, sì, sono biondo,- rispose Anakin -Ma il mio nome è Anakin Skywalker, e lei, come dovrebbe aver capito da molto ormai, è la Regina Amidala di Naboo!

-Ok amico,- ribattè la guardia mentre schiavava il portone -e io sono Clint Eastwood!

Amidala era piombata di nuovo nel silenzio più totale.

-Un momento...E IO?- chiese Obi-Wan.

-Tu...beh, tu aspetti qui!- disse la guardia con disinvoltura.

-E non è giusto, però!- disse il Jedi colpendo le sbarre con la spada laser.

-E' transparacciaio rivestito fresco fresco di Bandomeer.- lo informò la guardia -Non riusciresti mai a sfondarlo!

Anakin e Amidala sentirono appena la imprecazioni e le urla di Obi-Wan; ormai erano usciti dall'edificio poco distante dal giardino li attendevano due persone, un uomo e una donna. Nell'attesa, stavano chiacchierando tra di loro:

-Ancora non comprendo la ragione per cui siamo qui.- disse la donna.

-Ma come, te l'ho spiegato diecimila volte! Siamo qui per concludere il caso, ricordi?

-Ah, già...tanto valeva restare nel mio appartamentino vedendomi una bella videocassetta e a mettermi lo smalto viola! Io non ci volevo venire neanche, qui!

-Sei sempre la solita lagnosa! Uffa...- protestò l'uomo.

-Hem, scusateci- li interruppe Amidala - Ci stavate cercando?

-A dire il vero...sì- rispose la donna, girandosi assieme al suo collega.

Tutti e due estrassero dei distintivi, e l'uomo disse:

-Agenti speciali Fox Mulder e Dana Scully. FBI.

 

-Signor Skywalker,- fece Scully dopo attimi di silenzio -Siamo venuti a conoscenza che lei, fino all’età di nove anni, è risieduto nel pianeta Tatooine, è così?

-Sì!- fece il ragazzo, un po' incredulo -E dunque?

-Dunque, questa notte- continuò Mulder -in quello stesso pianeta, è avvenuto un omicidio. Un certo Sebulba, afferma che senza dubbio, vi abbia visto uccidere con la spada laser uno che si chiamava Kitster...

-Cooosa??! Kitster?! E’morto Kitster??! Ma come avrei potuto ucciderlo! Era il mio migliore amico!

-Beh, che cosa ti abbia fatto quel povero ragazzo lo sai solo tu,- disse Mulder con voce neutrale -In ogni caso, abbiamo un mandato per arrestarti. Ti porteremo a Tatooine, dove sarai messo sotto il giudizio di Jabba de' Hutt. Se ti andrà bene, verrai solo ridotto in poltiglia da un Rancor.

Intanto Scully gli aveva già messo le manette.

-Ehi, non potete farlo!- gridò il povero Anakin -Non ci sono prove! Non è giusto! E’ una cospirazione!!!! Io non c’entro!!!!! Sono stato sempre qui!!!!

Scully si rivolse a lui esasperata:

-L'arma del delitto è stata ritrovata sul luogo dell'omicidio. Se non sbaglio, tutti gli Jedi portano sempre spade laser agganciate alla cintura, anche quando dormono. E com'è che tu non ce l'hai?

Anakin si guardò la cintura, e gli venne da svenire. Aveva ragione! Non c'era!

-Devo...averla persa...!

-Sì, sì, è quello che dicono tutti. Ora andiamo.- fece Mulder, mentre lo stava trascinando via.

-Signori, un momento!- disse Amidala, che fino ad allora era rimasta zitta -Non penserete di portarmelo via così, vero?

-E a te cosa ti frega, ragazzina?- disse Scully, con aria di sufficienza. Amidala avvampò:

-Non tollero assolutamente che mi si parli in questo modo, a casa mia, alle tre di notte, ma soprattutto- incominciò ad alzare la voce, assumendo un colorito rosso fuoco -NEL MIO PIANETAAAA!! SONO LA REGINA AMIDALA DI NABOO, IO!

-E allora?- ribatté l'altra.

-E ALLORA, VOGLIO ESSERE TRATTATA COME TALE, E QUINDI IO DICO CHE IL SIGNOR SKYWALKER RIMANE QUI! CAPIITOOOO???!

-Assolutamente no! Gli ordini sono ordini, e tu non comandi niente, in questa faccenda! Andiamo Mulder!

-NON POTETE FARLO!! VI DENUNCIO!

-Amidala, sta’ calma, vedrai che tutto si sistemerà!- cercava di tranquillizzarla Anakin.

-SI SISTEMERA'UN CAVOLO!! TI TIRERO' FUORI DA QUESTA STORIA, E POI AMMAZZERO'QUELLA DONNA IDIOTA, FOSSE L'ULTIMA COSA CHE FACCIOOOOO!!!!!

Gli agenti dell'FBI sembrarono non farle caso, e se ne andarono via trascinando Anakin per i capelli.

Amidala era sotto shock: andò sotto le fronde del salice piangente, e si mise a piangere disperata.

 

Pensò a lui, e a tutto quello che avevano combinato solo qualche ora prima.

Alla ragazza non restò altro da fare che ritirarsi in silenzio nella sua stanza e aspettare il giorno...beh, ormai erano già le cinque, però trovò più normale farsi trovare a letto.

Non appena chiuse la porta dietro di se, gettò uno sguardo sconsolato alla treccina che Anakin le aveva regalato poco prima (anche se era di Obi-Wan!)

Non potevano portarglielo via così! Proprio no! Amidala era pronta a tutto, pur di salvare Anakin e provare che era innocente. Perché lei lo sentiva che era così.

Si mise su un fianco a pensare, e gli venne in mente una canzoncina, che era di un telefilm.

“Porca miseria, ma proprio la sigla de “La Signora in Giallo” mi doveva venire in mente?” Pensò la ragazza, mentre cercava di togliersela dalla testa. Poi, improvvisamente, l'illuminazione:

“Un momento... “La Signora in Giallo”… Jessica Fletcher… Ma certo! Lei è un'esperta di crimini, potrà aiutarmi!”

Senza perdere tempo, prese la cornetta, e digitò prima il prefisso della Terra, poi quello degli Stati Uniti, quello della contea di Cabot Cove, la città, e infine, il numero di casa.

Squillò libero per un po', poi sentì una voce che diceva:

-Pronto? Chi cavolo è a st'ora di notte?

-Mi perdoni,- fece Amidala –E’ lei Jessica Fletcher (detta anche “La ‘Mpicciona”, NdAri)?

-Sì, sono io, e lei chi cavolo è?

-Sono la regina Amidala di Naboo, e le chiedo aiuto!

-Chiii??!- disse l'altra, sbalordita -cos'è, uno scherzo? Non mi sarò mica rimessa la dentiera nel cuore dela notte solo per una fottutissima presa in giro, voglio sperare… per lei, più che altro!!!!!!!!!!

-Mi creda, non è uno scherzo! Senta, ha mai visto Star Wars Episodio 1? Io sono quella vestita sempre strana!

La signora ci pensò un attimo:

-Ah, sì, mi sembra di aver visto qualcosa al telegiornale. Beh, cosa vuole da me?

-Il mio ragazzo è coinvolto in un omicidio, ma è innocente, devo cercare di liberarlo, e...ma ora non posso spiegarle tutto, gli scatti costano un casino nelle telefonate intergalattiche! Le sarei grata se volesse essere ospite nella mia reggia, per aiutarmi a risolvere il caso.

-Hum...e va bene- fece la Fletcher -ma io cosa ci guadagno?

“E'tirchia, la vecchia” pensò Amidala, ma rispose, educata:

-Le darò una ricompensa grandiosa, avrà più soldi di quanto lei non riesce ad immaginare.

-Ah sì? Sta’ attenta, ragazzina, non raccontarmi cavolate, perché io di soldi me ne immagino un bel po' [battuta di Han Solo, ANH, NdAri]!

-Li avrà, non si preoccupi. Fra poco la manderò a prendere con la mia astronave reale. Sarà a Naboo in mattinata.

-Bene. E si ricordi...a lavoro concluso, sganci la grana!

-Me lo ricorderò senz'altro, signora. Arrivederci!

Non appena mise giù la cornetta, Amidala si trovò a pensare a come avrebbe lavorato con quella vecchia sclerotica attaccata ai soldi, e le venne la nausea... Ma devo farlo! Per Anakin, il mio...il mio...FIDANZATO! Oh, sì!” e automaticamente immaginò di nuovo il suo vestito da sposa, e si mise a ridere come una matta.

Si ricordò quasi subito di quello che doveva fare, e chiamò il pilota Ric Oliè, al quale assegnò l'ordine di andare a prendere la Fletcher.

-Bene- disse fra se fregandosi le mani, ora resta solo da liberare Obi-Wan, e...aspettare...

 

Non appena si mise qualcosa di più pulito (la maglietta dei Backstreet Boys era tutta sporca e sbrindellata) si avvicinò alla porta di corsa, con l'intento di raggiungere al più presto le prigioni, ma poi si ricordò che la via più corta era passando per il giardino, così, prendendo la rincorsa, si buttò ancora una volta dal balcone, atterrando sulle fratte (non sentì alcun dolore: ormai si era abituata!), e corse a perdifiato per tutto il giardino, passando accanto al salice piangente e allo stagno dei pirañhas, fino ad arrivare alla prigione nella quale, fino a qualche ora prima, era stata carcerata.

Non appena entrò, trovò la guardia che li aveva liberati; disse, concitata:

-Sono la regina Amidala, dovete scagionare subito il pazzoide che avete arrestato stanotte, è un ordine!

L'omone la squadrò per bene, poi disse:

-Hum...ragazzina, tu bazzichi troppo nel giardino di Sua Maestà; non voglio pensare a che cosa ti farebbe se ti scoprisse!

-Ma sono io Sua Maestà! Come ve lo devo dire??- Insistette lei, disperata.

-Sì, sì...- fece l'altro alzando gli occhi al cielo.-Smamma, mocciosetta ambiziosa!! Sua Maestà non è così racchia come te!

A questo punto, esasperata, tirò fuori una matita rossa per le labbra, e si disegnò alla bell'e meglio due cherchietti sulle guance:

-Ora mi riconoscete?

La guardia impallidì; con le macchioline rosse che di solito portava nel trucco ufficiale, l'aveva effettivamente riconosciuta:

-Oh, vostra Altezza, non vi avevo riconosciuta...

-Sì, sì, va bene. Ora, libera il pazzoide, è un affare di stato!

-Subito!- obbedì, andando a prendere Obi-Wan; intanto, lei cercava di togliersi quei puntini che si era disegnata.

Poco dopo ricomparì Obi-Wan, con uno sguardo tetro rivolto ad Amidala, seguito dalla guardia.

-Eccolo qui il pazzo, vostra Altezza!

-Grazie, e mi ricordi di diminuirle lo stipendio per ciò che ha detto... Vieni via, Obi-Wan!

Il Jedi uscì fuori dalla gabbia come una belva, pronto ad avventarsi contro quella disgraziata di Amidala, tanto che le guardie dovettero sedarlo con droghe e anfetamine varie sparandogli delle siringhette sul didietro proprio come ad un panda sclerato.

I due uscirono dall'edificio, avviandosi verso l'entrata posteriore del palazzo:

-E così mi hai liberato, discolaccia! Dov'è il tuo compare, che lo devo sfasciare di botte!- esordì, dopo una manciata di secondi in silenzio per l’effetto dei tranquillanti.

A questo punto, Amidala smise di camminare e con occhi imploranti, gli si parò davanti, bloccandolo:

-Obi-Wan, non essere sempre così duro con lui...è un bravo ragazzo, e...

-...Sei innamorata di lui, vero?- la interruppe Obi-Wan, capendo al volo ciò che la ragazza cercava di nascondere.

Amidala arrossì violentemente:

-Cosa...io...

Il Jedi ridacchiò:

-Lui si era preso una cotta per te già dai tempi in cui c'era ancora il mio caro Maestro Qui-Gon (si mise per un momento a piangere)...ma credo che ora che ci siamo rincontrati, non sia più una semplice cotta, e tu lo prendi più in considerazione ora che ha diciannove anni, non è così? Ah, beata gioventù...

In primo luogo, la regina rimase spiazzata, ma alla fine trovò il coraggio di parlare, e inarcò le sopracciglia, le guance ancora arrossate:

-Ma si può sapere che razza di discorsi fai, eh? Non so di cosa tu stia parlando, e questa conversazione non sta avendo luogo. Ti prego di non rivolgerti più a me con questa sfacciataggine. Io, innamorata di quello lì??! Giammai! Per me è semplicemente un vecchio amico, niente di più! E con questo discorso abbiamo chiuso, intesi??- mentì.

-Se lo dici tu...- disse Obi-Wan ridendo, ancora fermamente convinto delle sue affermazioni.

Continuarono a camminare. Amidala gli spiegò per filo e per segno tutto il piano che aveva architettato.

-Ma io cosa c'entro in tutto questo?- Chiese il Jedi.

-Beh, tu ci dovrai aiutare a scoprire questo mistero, e dovrai anche impedire che in qualche modo ammazzino sia me che la Fletcher (ma soprattutto me), hai capito?

-Sì. Quando arriva 'sta vecchiaccia?

-Non lo so di preciso, ma penso in mattinata.- Gli rispose lei.

 

Alle dieci e mezza lei, senza trucco, coi capelli legati, la divisa dei Los Angeles Lakers di stoffa sintetica che aveva comprato dai marocchini al mercatino e le scarpe Nike Air (le ancelle erano sconcertate che per la prima volta volesse apparire così al pubblico), e lui, nella tradizionale divisa Jedi, attendevano nell'hangar principale, l'atterraggio dell'astronave reale, dalla quale, seguita da un'infinità di valige, sbucò fuori la signora Fletcher, guardandosi intorno.

-Benvenuta a Naboo, signora Fletcher!- esclamò Amidala, sfoderando un cordiale sorriso (falso).

-Ah, ragazzina! Proprio te cercavo! Dov'è la grana, allora?

Obi-Wan gettò lo sguardo sulla Fletcher, poi fissò Amidala, che continuava a sorridere gentile, ma intanto stava contando fino a dieci mentalmente per non darle un calcione sul sedere:

-La avrà. Ogni cosa a suo tempo...- disse lei.

 

 Amidala aveva come la strana sensazione che quella vecchia sclerotica la tenesse sempre sotto esame. Si scambiò dalle occhiate furtive con Obi-Wan, poi le chiese:

-Le va bene se ci riuniremo a mezzogiorno nella sala del trono?

-Coosa?! Mezzogiorno??! Ma sei matta, ragazzì! Io a mezzogiorno mangio!- blaterò sputacchiando a più non posso Jessica Fletcher.

Amidala stette a pensare un attimo:

-Hum...allora, che ne dice se le spiego tutto per bene a pranzo?

-Offri tu?

Amidala fece una risatina di cortesia:

-Oh, ma certo! E' mia ospite, dopotutto!

-Allora va bene!- Esclamò la signora; mentre parlava Obi-Wan temeva continuamente che sputasse fuori la dentiera!

-Quindi siamo d'accordo, ci vediamo a mezzogiorno nel salone da pranzo. Intanto, le mie ancelle le mostreranno la sua stanza e il palazzo!- ad un suo cenno, arrivarono due ancelle in abito cremisi, la scortarono fuori dall'hangar.

Lui e Amidala si guardarono:

-Credi che funzionerà?- le chiese, incrociando le braccia e posando lo sguardo verso il corridoi nella quale la Fletcher si stava allontanando.

-Io...non ne sono certa- fece lei, imitandolo e scuotendo la testa con enfasi -ma è la nostra unica speranza…

-Non fare la melodrammatica! Questa è una parodia, mica una puntata di Beautiful, eh!

-Hai ragione, scusa.

 

-Signora Fletcher,- domandò Obi-Wan mentre la vedeva morsicare selvaggiamente una coscia di pollo arrosto -siamo venuti a conoscenza che lei è una brava esperta di crimini...

Lei continuava a mangiare avidamente il suo pollo, poi a bocca piena, rispose:

-Sì... ma sono più brava se mi pagano bene!

Amidala, fino ad allora rimasta in silenzio, osservava divertita la signora che si strafogava di pollo e patate arrosto, e l'espressione indecifrabile di Obi-Wan dopo essersi sentito rispondere a quel modo!

-Hem...sì, certo.- proseguì il Jedi -Comunque, come penso che la Regina la abbia informata, un ragazzo di nome Anakin Skywalker è stato accusato ingiustamente di omicidio. Ci serve il suo aiuto per riuscire a scagionarlo.

La Fletcher aveva finalmente smesso di mangiare, e lo fissava attentamente.

“Finalmente mi sta a sentire un attimo!” Disse fra sé il Jedi. Proseguì il discorso:

-Il delitto è avvenuto in un pianeta molto distante da qui, quindi il signor Skywalker teoricamente ha un...

-...Lei ha dei bellissimi occhi, giovanotto!- disse la vecchia, non smettendo mai di ammirarlo.

Amidala alzò gli occhi al cielo. “Sarà dura”... pensò...

 

Obi-Wan sbuffò, quasi impercettibilmente:

-Allora signora, mi sta a sentire o no? Le stavo dicendo che 'sto benedetto Anakin ha un alibi di ferro, perché al momento dell'omicidio era qui... ma la sua arma è stata rinvenuta sul luogo del reato, perciò è stato deportato a Tatooine,  verrà sottomesso a un processo e... Ma che sta facendo??

Vide la vecchia che disegnava su un foglio di carta:

-Oh, diamoci del tu, caro... E’ un abbozzo degli inviti di nozze... Cosa ti piacerebbe, una cornice di fiori o cos'altro?

Lui avvampò in viso e scattò in piedi tenendo un pugno stretto:

-Questo è troppo! Amidala, posso parlarti un attimo di là?- chiese rivolgendosi alla regina.

-...Eh? Sì, certo!- fece lei mentre si alzava, seguendolo fuori della porta. La signora Fletcher non notò nemmeno che se n'erano andati, continuava a disegnare sul suo pezzo di carta.

"......He he he...troppo forte!!” Si ritrovò a pensare Amidala, una volta chiuso il portone, ridendo sommessamente.

-Sei una deficiente. Non sei proprio riuscita a trovare niente di meglio in quella testaccia vuota che ti ritrovi?? Non potevi rivolgerti a qualcun altro??!!- esclamò Obi-Wan, furioso.

Amidala cambiò immediatamente espressione e stette a guardarlo sbigottita per qualche secondo, poi disse, con un filo di voce:

-Rivolgermi a qualcun altro... Ma come osi, dopo che mi sto facendo in quattro per salvare Anakin, come se fosse l’unico problema che ho, come se non avessi crisi adolescenziali e non mi chiedessi continuamente chi sono e che cosa cavolo ci sto a fare qui, e perché mi hanno eletta nonostante io abbia copiato all’esame di Giovani Legislatori per avere il massimo dei punti… Se non lo avessi fatto ora sarei in giro per la strade a sbronzarmi, ma almeno non mi toccherebbe rispondere in fretta alle domande che mi fa il popolo su problemi che io capisco a malapena! Come se non vivessi in un mondo di ipocriti, dove tutti mi dicono che sono brava e bella, ma io l’ho capito, sai, che hanno rimesso in vigore la tradizione del trucco perché Naboo non poteva tollerare che la sua Regina avesse i brufoli!!!!

Detto questo si mise a singhiozzare e a piangere, e per questo Obi-Wan sembrò raddolcirsi, o meglio, forse a sentirsi in colpa per ciò che le aveva detto:

-Oh, mi dispiace... Non credevo... Non volevo ferire la tua sensibilità...

-Beh, tra me e te di sicuro il più sensibile sei tu…- intervenne prontamente lei, fissandolo negli occhi e smettendo di piangere all’istante -Hai perfino creduto che stessi piangendo veramente!!! HA HA HA!!!

-Cooooosa?! Ma brutta...

Amidala evitò per un soffio un micidiale ceffone di Obi-Wan, il quale venne immediatamante sedato di nuovo da delle guardie che stavano appostate lì dietro le colonne di marmo, poi tutti e due ritornarono nel salone da pranzo, dove Jessica era ancora intenta a disegnare...

-Ti piace il vestito da sposa che ho disegnato, Obi-Wan? Pensi che mi si addica?- Chiese lei, mostrandogli il disegno.

PAF! Il Maestro Jedi di diede una pacca sulla fronte, Amidala invece credeva di svenire da un momento all'altro!...

 

Non svenì, ma perse la pazienza e, con un gesto brusco, le strappò il foglio di mano, che appallottolò e gettò in un angolo. Poi si rivolse a lei, che la fissava attonita:

-Senta Fletcher, se la smette di fare l'idiota??!- il fatto di non aver detto "signora Fletcher" ma semplicemente chiamandola per cognome, le dava un senso di superiorità nei confronti dell'altra -Fin da quando è venuta qui ho sempre cercato di essere gentile, ma come posso esserlo se lei pensa sempre ai soldi e importuna continuamente il Cavaliere Kenobi? Beh, sappia che se crede di essere qui per una stupida vacanza, si sbaglia! Lei mi ha dato il suo consenso per risolvere il caso Skywalker, e ora esigo che ci aiuti, altrimenti sulla Terra ce la riaccompagno io... a calci! E senza averla dato un centesimo! Badi bene, è una promessa! E'CHIAROOOOOOOOO????!- Ora era incavolata seriamente!

Scoccò un'occhiata furtiva a Obi-Wan, che a sua volta la fissava trionfante.

Jessica era terrorizzata dagli occhi minacciosi e leggermente strabici della regina.

Non disse una parola, e con mani tremanti, si inforcò un paio di grossi occhiali:

-S-suppongo che d-dovremmo fare un g-giro di perlustrazione a Ta-Tatooine...

Lei stette a fissarla per un po', poi, pur essendo accigliata, sorrise in modo vagamente maligno:

-E sia! Panaka,- disse al capitano delle forze reali che era sempre al suo seguito -informi il pilota Ric-Oliè di preparare l'astronave reale. Si parte fra un quarto d'ora!- esclamò Amidala uscendo dalla stanza, seguita da Obi-Wan.

 

Per un attimo tornò sui suoi passi:

-Anzi, no... Facciamo venti minuti, sennò non ho tempo di darmi il lucidalabbra!

Il Cavaliere alzò gli occhi al cielo: “Le donne...”

-Va bene, vostra altezza, contatterò subito Ric Oliè.- Disse Panaka, prendendo il Comlink.

Amidala annuì brevemente, poi sparì dietro la porta con Obi-Wan.

Prevedendo il clima torrido che li avrebbe investiti non appena scesi, la ragazza scelse di vestirsi come quando andava al mare d'estate: maglietta, pantaloncini e ciabatte. Era tentata di portarsi anche un secchiello, ma ripensandoci era una cosa totalmente idiota per una regina della sua età e del suo calibro, così lasciò perdere e cominciò a truccarsi in quei dieci minuti che le erano rimasti.

Anche Obi-Wan la pensò come Amidala, e si mise dei pantaloncini corti fino alle ginocchia, e una maglietta con scritto "Io sto con i Sith", dei sandali molto aperti e infilò la Spada Laser in una tasca con la zip, che richiuse per non lasciar sfuggire il prezioso contenuto.

La vecchia invece scelse di indossare un impermeabile stile "Tenente Colombo" beige, con un cappello a falda larga dello stesso colore, con un'aggiunta di occhiali da sole anni '60.

A mezzogiorno e venti si riunirono tutti nell'hangar, pronti a partire. Il pilota aveva già fatto riscaldare i motori, attendeva solo i passeggeri per partire.

Non appena lasciarono volando la Reggia e la città di Theed, Obi-Wan prese il posto di co-pilota, mettendosi affianco a Ric-Oliè. Nel vedere il sistema di Naboo non potè fare a meno di pensare a tanti anni addietro, alla fatica che avevano dovuto fare per superare i blocchi della Federazione dei Mercanti. Ancora gli sembrava di sentire il rimbombo dei laser che creavano della scosse in tutta la nave, a contatto con i deflettori, ovviamente troppo deboli... Ma se non fosse stato per il loro guasto, non avrebbero mai incontrato Anakin...”Maledizione! Perché non avevano deflettori più potenti?” pensò il Jedi corrucciato, nella speranza che dopo quella avventura ne avrebbero aumentato la potenza; se per caso, si fossero guastati di nuovo… No, non voleva imbattersi in un altro "mocciosetto" com'era Anakin ai suoi tempi...

Il viaggio durò uno o due giorni, ma ognuno si era rintanato nella propria cabina, salvo Obi-Wan che pilotava la nave, e si vedevano soltanto all'ora di pranzo e cena. Amidala se ne stava tutto il giorno a leggere dei romanzi rosa da adolescenti, sognando storie simili a quelle che stava leggendo con Anakin... e automaticamente le veniva da ridere, mentre ascoltava con il lettore CD, le musiche di Titanic.

La 'mpicciona invece dormiva in continuazione, dopo aver adagiato con cura la dentiera in un bicchiere di vetro.

I viaggi nello spazio facevano perdere sempre la cognizione del tempo ad Amidala, ma sentì un tonfo sordo quando si accorse di essere arrivata. Insieme agli altri si preparò per lo sbarco sul ponte principale. Vide Obi-Wan parlare col pilota e Panaka. Sicuramente stava dicendo loro di prestare attenzione ai Sabbipodi che giravano da quelle parti, poi si unì a lei e alla Fletcher.

La luce accecante dei due soli li investì; erano così vicini l'uno con l'altro da cancellare qualsiasi ombra alle loro spalle.

Avvertirono immediatamente il cambiamento di clima, l'aria torrida e tanto, tanto secca da bruciare i polmoni se respirata troppo in fretta... Amidala ricordava tutto, anche tutte quelle storie che aveva fatto quel palloso di Qui-Gon per portarla con sé a Mos Espa.

-Amidala, credo che dovremmo fare un sopralluogo in città, in cerca di qualcuno che ci aiuti o che sappia qualcosa del delitto!- Fece Obi-Wan, dopo un po' che camminavano, in direzione della ancora lontana città.

-Già, e so anche da dove cominciare...- aggiunse lei, con un sorriso furbo sulle labbra, perfettamente contornate di lucidalabbra.

 

-Ah sì?- chiese Obi-Wan stupito -e da dove?

Amidala si strinse nelle spalle:

-Beh...pensavo di cominciare chiedendoti cosa avremmo dovuto fare per primo una volta giunti in città!

Il Jedi ci rimase molto, molto male.

-'Orco Sith, Amidala!- esclamò passandosi esasperato una mano fra i capelli -Ma è quello che ti ho chiesto io!!

-Appunto,- proseguì tranquillamente lei -E io ti ho risposto che sapevo di cominciare le indagini chiedendoti cosa dovevamo fare per primo una volta arrivati in città!

-Che la Forza ce la mandi buona!- esclamò di nuovo Obi-Wan, rimanendo sempre più male.

La Fletcher era rimasta in silenzio dalla sgridata di Amidala di due giorni prima, e ancora non aveva rivolto la parola a nessuno dei due.

Ogni volta che vedeva la regina fissarla arcigna, abbassava lo sguardo, ancora offesa.

Fece così anche questa volta, finché la ragazza le disse, con modi un po'... da adolescenti:

-...E la finisca! Non ce l'ho con lei, se è questo che teme. Ora per favore, ci metta una pietra sopra e inizi a collaborare!!

Jessica tirò un sospiro di sollievo, ma nessuno lo notò.

Dopo ore di cammino sotto i soli che li stavano praticamente squagliando, Obi-Wan si chiese perché era stato tanto demente da scordarsi di mettere la crema solare e il cappellino con la girandolina che gli piaceva tanto, quando la voce da cornacchia di Amidala attirò la sua attenzione:

-Eccola! Eccola, la città!!- indicava col dito alcune cupole che si incominciavano a vedere. Non mancava molto, circa mezz'ora.

Una volta arrivati, Amidala non notò nessun cambiamento dall'ultima volta; lo stesso casino, la stessa gente truce...tutto era rimasto uguale a prima.

-E adesso che si fa?- chiese la 'mpicciona guardandosi attorno spaesata.

-Lo so io.- rispose all'improvviso la Regina, più decisa che mai.

 

I due la fissavano interrogativamante.

La ragazza era irrigidita dalla determinazione, e fissava un punto lontano con uno sguardo di fuoco.

Poi improvvisamente quest'aria seria e fin troppo matura per una della sua età svanì; mettendo di fuori la lingua disse, facendosi vento con una mano:

-Fa così caldo...perché non ci andiamo a comprare dei ghiaccioli da 700 lire?

Jessica credeva di svenire. E poi era lei quella poco professionale! Ma non disse niente: non voleva rimetterci la paga!

Obi-Wan probabilmente pensò che era una ragazza incorreggibile!

-...Lo sapevo. Amidala, io non...- incominciò, esasperatissimo, ingoiando Tavor a raffica.

-...Ehi, ehi, calma, stavo solo scherzando!- s'affrettò ad ammettere lei.

-Ah, meno male!- esclamò il Jedi, un po' più sollevato. -Cerca di non rifarlo più, il mio cuore non regge più questi colpi!

Lei lo guardò divertita:

-Se vuoi...però ci tengo ad informarti che hai ancora 35 anni, non 85!

Jessica rise.

-Comunque sia, il mio piano è: cercare Watto.- Proseguì, tornando seria.

-...Watto? Chi cavolo è?- Chiese Obi-Wan.

-Tu non l'hai conosciuto, però era l'ex proprietario di Anakin da piccolo, prima che Qui-Gon lo liberasse.

-Ah...- fece pensoso Obi-Wan -E dove lo possiamo trovare? Non dirmi che ti ricordi la strada!

-Non proprio la strada, però...- rispose Amidala, che frugò nella sua borsetta per qualche secondo, fino a tirarne fuori un oggetto che la Fletcher vedeva come una cosa piatta e circolare, senza senso. In realtà era un visore, per cui Obi-Wan, conoscendolo, non ne rimase colpito.

Amidala lo accese, e lo tenne sul palmo della mano. Poi proseguì col suo discorso:

-...Però mi ricordo di aver memorizzato sul mio visore portatile la piantina della città, e se non sbaglio... avevo anche evidenziato il negozio di Watto, la casa di Anakin e l'arena di Boonta Eve.

Ora potevano vedere la mappa tridimensionale, con tre punti rossi, su cui sotto c'era la loro didascalia con segni illeggibili per la 'mpicciona.

-Amidala, sei un genio!- esclamò Obi-Wan, felice.

-No, sono solo bellissima...- disse lei, modestamente.

Si concentrarono tutti e tre sulla cartina, e cominciarono a seguirne il percorso.

Dopo un po' di cammino, si ritrovarono nel punto esatto in cui c'era il primo segno rosso. La bottega di Watto doveva essere nei pressi.

-Ci siamo ragazzi, è quella!- esclamò Amidala indicano un edificio che, secondo Obi-Wan, era uguale a tutti gli altri.

-Ne sei sicura?-chiese la Fletcher.

-Sicurissima. Forza, entriamo!

dentro c'era sempre il solito disordine, sembrava davvero che il tempo si fosse fermato!

Poco dopo arrivò Watto, tale e quale a prima, solo che dai colori più sbiaditi e l'aria piuttosto nervosa:

-Hi chuba da nago?- chiese nella sua lingua.

-Watto, si ricorda di me? Sono Amid...hem...Padmè! Ero venuta con quello che le ha portato via Anakin Skywalker, dieci anni fa!

L'alieno blu ci stette a pensare un po', poi disse:

-Ah, sì, mi ricordo bene di te! Perché sei tornata qui?

-Ho sentito che Anakin è qui, e...

-...Già, quel furfante!- esclamò il Toydarian -Ha ucciso il suo migliore amico, come si chiamava? Kitster, mi pare. Alcuni dicono che sia stato in preda di un raptus omicida... comunque Jabba non ha avuto nessuna pietà, e ieri sera al processo dell'arena di Boonta è stato condannato a morte.

Ad Amidala venne un colpo. Era forse giunta troppo tardi?

-E' già stato ucciso? Eh? E' già stato ucciso?- chiese concitata, piena d'apprensione.

-No, ma lo faranno tra un'ora esatta all' arena. Stavo giusto partendo col mio nuovo sprinter per andare ad assistere, come tutti gli altri della città, alla sua meritatissima fine. Ben gli sta, a quel furfante!

-Può accompagnare anche noi? La prego, ci accompagni!- supplicò Amidala.

-Hum... E a me che me ne viene?

Sarà invecchiato, ma è ancora tirchio! Che si può fare?” pensò Amidala, quando...

BONK! Il colpo di Obi-Wan col manico della spada laser mandò Watto letteralmente KO!

-Me l’ha insegnato Qui-Gon…- aggiunse poi con orgoglio.

-Presto, freghiamogli la macchina!- disse Jessica, e tutti e tre si affrettarono a raggiungere lo sprinter parcheggiato fuori del negozio.

Obi-Wan ingranò la quinta e partirono... ogni attimo era prezioso!

Arrivarono all'arena per vedere un po' di gente ammassata su una rupe, una massa gelatinosa che assomigliava a Jabba de'Hutt, e vicino allo strapiombo, c'era una sola persona. Era Anakin?

Da lì non si vedeva niente. Dovevano avvicinarsi! Dovevano parlare con Jabba...

Con fatica, si aggrapparono alla rupe, scoprendo solo dopo che c'erano le scale per salire, Amidala, stanca e accaldata, ma ancora determinata nel salvare Anakin, corse verso Jabba. C'era pure Anakin all'estremità della rupe. Probabilmente doveva essere buttato giù.

-Amidala! Diglielo che non ho fatto niente, diglielo!- esclamò il ragazzo, pieno di speranza. Lei gli rivolse un sorriso, poi si rivolse a Jabba:

-Senta lei, brutto ciccione, lasci andare subito Anakin, ed ho portato una buona investigatrice dalla Terra per svelare questo mistero!

Lo Hutt biascicò qualcosa nella sua lingua, poi il droide traduttore parlò:

-L'onnipotente Jabba ha detto che deve morire, perchè tutti hanno testimoniato contro di lui. Non ci sono prove che dicano il contrario.

A quel punto, Jessica si fece avanti, sicura di sé, con la folla che la guardava stupita. Si rivolse a Jabba:

-Se non ci sono prove...perché mai allora ho scoperto chi è il vero assassino?

 

Fra la folla si levò un mormorio. Persino Obi-Wan era stupito! “Siamo stati sempre con lei...e senza nessun indagine, senza niente ha già scoperto chi è l'assassinio! Com'è posibile?”

Jessica proseguì:

-E quella persona...anzi, quelle persone sono...quei due laggiù, o forse vi dovrei chiamare Caledon Hockley e Vecchia Ancella?

Col dito indicò due figuri incappucciati, che rimasero al centro dell'attenzione di tutti.

-Ecco, hai visto che ci hanno scoperto?- disse la vecchia ancella, buttando per terra la mantella, Cal fece lo stesso, mortificato!

-E va bene, siamo stati noi! E con questo?- proseguì rivolta alla Fletcher.

-...Siccome dovevo sposare Amidala per fregargli tutti i soldi, Anakin rappresentava un problema, quindi la vecchia ancella, entrata varie volte in camera di Amidala due notti fa, ha visto che non era sola perché c'era una spada laser appoggiata sulla scrivania, così l'ha fregata e siamo giunti qui su Tatooine per ammazzare Kitster. La colpa sarebbe ricaduta su di lui, perché l'arma era presente sul luogo del delitto...- confessò il fidanzato di Amidala -era tutto così perfetto...

-...Ma non per Jessica, mio caro. Se è per questo, io non ti ho mai amato e non ti avrei mai sposato brutto idiota! Ora capisco perchè anche la mia amica Rose ti ha scaricato, tu sei attaccatissimo ai soldi! E tu, vecchia , stupida, infedele, sclerotica ancella, non ti ho mai sopportato, e da ora considerati licenziata! Mi hai capito?!!!- Esclamò, con rabbia crescente Amidala.

Si levò ancora un mormorio, interrottò dalla lingua biascicosa di Jabba, che pose il silenzio. Il droide tradusse ancora una volta:

-Sua Cicciosità Jabba ha detto che questo prigioniero dev'essere liberato, in compenso, verranno puniti questi due impostori!

-EVVIVA!!!- gridò la folla: quando mai capitava di vedere una doppia esecuzione?

Liberarono Anakin dalle catene, e fu dato ad Amidala l'onore di buttare giù dalla rupe a calcioni l'ex fidanzato e l'ex ancella.

Concluso il lavoro, la folla esultante se ne andò, assieme a Jabba; rimasero solo loro quattro.

Anakin corse ad abbracciare Amidala, pieno di gioia:

-Grazie! Lo sapevo che sareste riusciti a liberarmi!

-Oh, è tutto merito di Jessica!- precisò Amidala.

-A proposito- domandò Obi-Wan -Come ha fatto a scoprire chi erano gli assassini?

Lei ci riflettè un poco:

-Boh! Che ne so? Ho tirato su due persone a cavolo, ma non pensavo che fossero loro i veri assassini!

Per l'ennesima volta in quella giornata tanto strana, Obi-Wan si sentì svenire, ma poi, insieme agli altri, scoppiò a ridere.

-Anakin, sposami!!!- esordì la regina con grossa sorpresa di tutti.

-Sì, sì, che bello!!! Così anche io e te ci sposiamo, Bobi, e facciamo un matrimonio insieme!!- esclamò la Fletcher, cingendo il povero malcapitato fra le sue ossute e rugose grinfie.

Anakin era senza parole!!!

-Ma Amidala… Come faremo, siamo molto distanti l’uno dall’altra… E poi il tuo regno (che, diciamoci la verità, cade a pezzi già così…) andrebbe in rovina senza di te!!

La ragazza fece una smorfia come per dire “Oh, ma quanto sei scemo…”

-Ci ho già pensato… Mollo tutto e me ne vado a fare la Senatrice su a Coruscant! Così staremo sempre insieme, tesoro!! Naboo la lascio a mia cugina Paoletta… è un po’ psicolabile ma dovrebbe andare bene lo stesso… Hihihi, e poi l’unico che non deve rischiare di andare in rovina qui sei tu, cocco mio…

-Ma io… se non ricordo male… non mi posso sposare! Il Codice Jedi lo vieta!- ribattè incerto il ragazzo!

-E’ VERO, E’ VERO, LO VIETA!!!!- gli fece eco Obi-Wan, tirando un grosso strattone per sfuggire alla vecchiaccia. Era così agitato che dovette impasticcarsi di nuovo dei tranquillanti che gli avevano lasciato le guardie la notte precedente… Cavolo, quella roba cominciava a piacergli!!

La regina sbuffò impaziente:

-E che te ne frega! Voglio dire, fra qualche anno diventerai uno scafandro umano e amazzerai tutto e tutti, almeno adesso goditi la vita, no??

-Ma non sono sicuro… e se non fosse la cosa giusta??

-E qual è il problema? Possiamo sempre divorziare, no? Basta che mi paghi gli alimenti, però!!!

Anakin rimase pensieroso ancora un attimo, poi la sua indecisione lasciò spazio alla sua solita aria da pacioccone ebete e sorrise:

-Va bene, mi hai convinto!!! Sentito Maestro?? Mi sposo!!!

-Poveretto te… To’, prendi un tranquillante, mi sa che ti servirà…

Amidala, ancora fra le braccia di Anakin, avvisò Panaka di venirli a prendere, dandogli l'esatta ubicazione di dove stavano; Così, qualche minuto dopo, l'astronave fu pronta per imbarcare i passeggeri, consapevoli di lasciare quel pianeta con la gioia nel cuore.

 

  
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