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Autore: Sashaprati    01/03/2012    5 recensioni
Tanto tempo fa, in un paese lontano, gli adulti di Criticolàndia volevano impedire ai bambini di scrivere storielline sciocche e prive di senso. Per fortuna però, grazie ad una vera e propria rivoluzione, tre autori mattacchioni riuscirono a rappacificare tutti.
Questa storia è opera della "Supercazzola69Fanfiction"
Genere: Introspettivo, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La "Supercazzola69Fanfiction"
a cura di
Sashapratitelesette e Lilith Noor Daimon

PRESENTA:

Rivoluzione D'Autore

Si ringraziano inoltre:

 il Trio Medusa per la canzone
Giovanni Ognibene per l'idea & il suggerimento
e i tre "matti" qua sopra per aver scritto il tutto...

BUON DIVERTIMENTO !!!

C'era una volta...

Tanto e tanto tempo fa, quando i computer non esistevano ancora e internet nemmeno, c'era un tranquillo paese interamente popolato di bambini. Questi bambini, nonostante le lunghe ore di studio che riempivano gran parte della giornata, la sera si annoiavano molto. Eh sì, era veramente triste studiare tanto e non avere un benché minimo di svago: i giorni trascorrevano lenti e monotoni (come l'ora di latino e greco, appunto), tanto che il passatempo più "divertente" che quei poveri bambini conoscevano era quello di contare i peli nel naso dei professori...
Accadde però che, durante una ricreazione, uno dei bambini buttò giù qualche riga spicciola (una sciocchezza, tanto per intenderci). Eppure, rileggendo attentamente quelle poche righe, non poté fare a meno di mettersi a ridere.

- Che cos'hai da ridere? - gli chiese una bambina.
- Leggi questo - rispose il bambino, asciugandosi le lacrime e porgendogli il quaderno.

La bambina scorse velocemente le righe scritte sopra e, stringendo forte le labbra, cercò di contenere una risata.

- Divertente, ma l'hai scritta tu?
- Sì, è proprio buffo!
- Aspetta, fammi provare, voglio scrivere qualcosa di simile anch'io...

E così, da alcune righe scritte per caso, tutti i bambini del paese furono per così dire... contagiati dalla nuova mania della "storiellina" (non una storia vera e propria: storielle, barzellette, aneddoti e via dicendo). Ben presto la trovata si diffuse, i bambini cominciarono ad appassionarsi e a scrivere sempre nuove storielline, e tutti sembravano finalmente felici e contenti.
Purtroppo però la felicità non poteva durare a lungo...

Un brutto giorno infatti, provenienti dalle regioni remote della Criticolàndia, giunsero degli adulti severi e prepotenti. Da dove provenivano loro, i bambini non erano liberi di scrivere secondo il proprio gusto, ma dovevano attenersi a ciò che loro gli imponevano di scrivere. Non concepivano le "storielline", ma prediligevano le storie vere e proprie. Con loro di mezzo, i bambini videro il loro bel passatempo trasformarsi in un vero e proprio incubo!

- Guarda tutti questi poveri bimbiminkia - esclamò uno degli adulti, scorrendo velocemente le righe di una storiellina.
- Magari sono pure convinti di saper scrivere, che pena - fece eco un altro.
- No, così non va assolutamente - concluse un terzo, strappando la storiellina di un bambino, proprio davanti agli occhi di quest'ultimo. - D'ora in poi, bisognerà essere più severi con questi bimbetti... Occorrono regole più severe e dovremo assicurarci che vengano rispettate, per impedire la proliferazione di queste schifezze!

Tempi duri e tenebrosi iniziarono per i bambini del luogo. Gli adulti di Criticolàndia non si fecero alcuno scrupolo nel commentare, stroncare ed eliminare ogni storiellina che semplicemente non incontrava il loro apprezzamento. La maggior parte delle storielline, che non spiccavano certo per originalità o tantomeno per stile, venivano giudicate semplicemente spazzatura; e se i piccoli autori ed autrici provavano a dire qualcosa per difendere le loro opere, i criticolandesi li zittivano tutti quanti con un giudizio severo e inappellàbile.

- Non vi permettete di alzare la voce, marmocchi - esclamavano.
- Se vi concediamo il beneficio della nostra supervisione, è solo per migliorarvi, cosa credete?
- Nessuno impara a leggere e scrivere da solo e, se volete scrivere bene, dovete darci retta!
- Ma noi... Noi non vogliamo...

Purtroppo le timide proteste dei bambini erano destinate a rimanere soffocate dalla voce grossa degli adulti criticoni.

- Che avete da piagnucolare?!?
- Tutti uguali questi mocciosi, non meritano niente...
- Non accettano le critiche, peggio per loro: non cresceranno mai come noi, non saranno mai in grado di scrivere delle vere storie, rimarranno sempre e solo dei poveri bimbiminkia!

E così dicendo, i bambini vedevano fatte a pezzi le loro idee, i loro sogni e le loro fantasie. Nessuno di loro aveva il diritto di difendere la propria opera, se questa veniva bocciata dagli adulti, e tantomeno potevano permettersi il lusso di rispondere per le rime a quei prepotenti.
A loro in realtà non importava niente di saper scrivere, non gli interessava proprio crescere e diventare scrittori, volevano solo avere la possibilità di esprimersi liberamente con i mezzi a loro disposizione... Evidentemente gli adulti, larghi come conoscenza ma ristretti come mentalità, non comprendevano e non avrebbero mai compreso la grande importanza di quelle storielline. Per loro esistevano solo: le regole, la grammatica, lo stile, l'uso corretto della punteggiatura, le descrizioni ben tratteggiàte, eccetera...
Mai avrebbero inteso leggere una storiellina attraverso gli occhi di un bambino, ma l'avrebbero sempre e solo giudicata con gli occhi di un adulto. I bambini però, disgustati dal loro rimprovero ossessivo e asfissiante, si erano stufati. Non potendo tuttavia rispondergli, scelsero dunque di chiedere aiuto a tre autori emarginati. Costoro vivevano come degli eremiti perché, non essendosi mai adeguati alla rigidità imposta dalla Criticolàndia, avevano scelto di scrivere le loro scemenze e le loro storielline lontano dal resto del mondo.
Tuttavia, dopo aver ascoltato il racconto dei bambini, rimasero profondamente indignati nell'apprendere a che livello di ottusità erano arrivati gli stessi adulti che tanti anni prima li avevano costretti a scrivere in clandestinità.

- E così i criticolandesi sono tornati, eh? - esclamò uno dei tre autori, senza nascondere il suo disprezzo.
- Prendersela con dei bambini, dovrebbero vergognarsi - fece eco il secondo.
- Non hanno perso il vizio di sputare sentenze - osservò la terza, incrociando le braccia stizzita.
- Non ci permettono di scrivere tranquilli - spiegarono i bambini. - Ogni volta che proviamo a scrivere una storiellina qualsiasi, arrivano loro e ce la distruggono!
- Già e, come se non bastasse, ci trattano sempre male...
- Se non facciamo le cose a modo loro, non abbiamo il diritto di scrivere niente, ma non è affatto giusto!

I tre autori parvero colpiti da quella affermazione.

- Dunque vi hanno proprio detto così, eh?
- "O a modo loro", o niente del tutto, eh?
- Direi che la risposta può essere una sola - intervenne dunque l'autrice. - Siete d'accordo?

***

MUSICA DI SOTTOFONDO

"Questa è proprio una CA...
una vera CA-ZZà...
una grande
gigantesca
strepitosa CAZZàTA !!!

***

- C'è proprio bisogno di una Rivoluzione D'Autore, bambini - esclamarono i tre autori. - Se gli adulti di Criticolàndia si sentono in diritto di proibirvi di scrivere a modo vostro, saremo noi a ricordare loro che le storielline scritte col cuore non si toccano!

E così, coi tre autori alla loro testa, i bambini rientrarono in paese armati di carta e penna e cominciarono a "tappezzare" e riempire ogni strada e ogni muro con le loro storielline, in modo che tutti potessero leggerle. Erano così tante, ma così tante, che i criticolandesi non sapevano assolutamente come eliminarle. Davanti ai loro occhi si estendeva una specie di inferno dantesco: errori, strafalcioni, storielline insulse e prive di senso... Tutte quelle cose che avevano inteso eliminare senza nemmeno rifletterci sopra più di tanto.
A quel punto però, accadde qualcosa di veramente incredibile.
Dal momento che erano così tante, quegli adulti criticoni vi buttarono sopra l'occhio rassegnati e... Guardandole meglio, effettivamente assumevano tutto un altro aspetto.
Non erano capolavori di letteratura, né esempi miràbili di grammatica e punteggiatura, ma avevano personalità: erano storie scritte da una mano semplice ed ingenua, con un linguaggio semplice e diretto, e proprio per questo avevano comunque un loro fascino innegabile.
Quel giorno tutti gli adulti di Criticolàndia si passarono mentalmente una mano sugli occhi e una sul cuore, chiedendo scusa ai bambini per il loro giudizio severo e spesso assai intollerante. E così molte cose cambiarono, sia nel paese che a Criticolàndia, e ancora oggi adulti e bambini scrivono storielline senza pretese... come questa, per esempio!

 

FINE

Sashapratitelesette e Lilith Noor Daimon ringraziano il gentile pubblico e vi danno appuntamento, assieme alla "Supercazzola69Fanfiction", con la loro prossima divertente follìa...
^__^ Grazie & Arrivederci !!!

  
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