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Autore: Dante_Chan    01/03/2012    1 recensioni
Tormenti notturni in una stanza buia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nell’aria buia resto qui.
Fiato spento. Occhi ciechi. Bocca secca.
Credo ‘l mondo non mi sorriderà mai più.
Vortica il ricordo di quando mi assassini,
pugnalandomi guardandomi negli occhi.

La stanza è nera e ferma come una tomba.
La mia.
Non del corpo, bensì dell’animo.
Non mi sento più. Sono un involucro.
Un’exuvia colma di vuoti perché.
«Perché dovevi arrivare per andartene?».
Io, meta turistica da weekend,
in inverno città fantasma.
Poco tempo di sfrenata felicità
che si paga con mesi di nulla.

Il mio cuore è un tubetto di colore
spremuto fino all’ultima goccia,
una vacua noce rosicata,
un mozzicone a terra consumato.
Maledirti fino allo stremo non giova ai sentimenti,
così, ecco! l’idiosincrasia si muta
in malinconico amore maledetto.

Speravo di portarti felicità,
come un cucciolo ad un’attempata signora sola;
non favella ma è lì, pronto ad amare.
E l’hai preso e abbandonato sul ciglio della vita.
Restando sola tu stessa.
E mi preoccupo per te, nel mio cieco amore di cane.
Perché non posso evitare di farlo.

Così simile a me; non mi riesce vivere ciò che mi piace,
perché ciò che mi piace piaceva anche a te.
E nelle mie azioni vivi te…
Com'hai potuto lasciarmi? Eri la mia metà!
Ora non posso reggermi in piedi,
perché stasera mi han tagliato le gambe.

I miei occhi son di fredda cera,
seccatisi mostrando terrore incredulo.
Resteranno così se qualcuno non verrà a scaldarli.
Piangerebbero, oh! Ma almeno tornerebbero a vedere!
Restano aperti nel buio, non riesco a dormire…
perché in questo cinema onirico trasmettono un horror.
E’ notte ed io cado in veglia profonda.
   
 
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