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Autore: Il Saggio Trentstiel    01/03/2012    2 recensioni
Che senso aveva leggere qualcosa che di lì a breve non le sarebbe più servito? E che, molto probabilmente, avrebbe dimenticato senza indugi?
Dimenticare... Che bella parola!

Continuo a lanciarmi sui personaggi secondari, e stavolta tra le mie grinfie è capitata Holly Holliday.
Amatela anche solo la metà di quanto faccia io, vi prego!
Piccola Will/Holly senza pretese, nessun avvertimento particolare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Holly Holliday
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hi-sto-ry!
Let's see Hen-ry the Sixth!
Marge and him get mar-ried!
Henry the Sixth,
became so ill!*

 

Quella sarebbe stata ricordata come la più straordinaria lezione di storia mai organizzata alla Saint Vincent High School di Mansfield.
Per Holly Holliday era invece ordinaria amministrazione.
Giornate mai uguali l'una all'altra, continui e repentini trasferimenti, centinaia e più conoscenze: roba da far girare la testa a chiunque, ma di certo non a lei.
Sospirò ed imboccò il vialetto che conduceva a casa sua, ignorando come sempre la cassetta traboccante di volantini pubblicitari, lettere e missive varie.
Che senso aveva leggere qualcosa che di lì a breve non le sarebbe più servito? E che, molto probabilmente, avrebbe dimenticato senza indugi?
Dimenticare... Che bella parola!
Entrata in casa si gettò immediatamente sul divano, allungando una mano verso la lattina di birra in sua attesa sul tavolino: ingollò lentamente il liquido ormai intiepiditosi dopo una giornata lì sopra, ma lo assaporò come se si trattasse di un nettare.
Aveva un sapore particolare, quella birra.
Le ricordava qualcosa, qualcosa nel contempo felice e triste...
Oh, giusto: dimenticare.
Era bello, era appagante, era indolore.
Non facile, quello ovviamente no.
Che gusto ci sarebbe stato, d'altronde?
Posò la lattina sul tavolino e intrecciò le mani dietro la testa, lanciando nel contempo un'occhiata distratta al calendario appeso accanto alla porta.
Dodici aprile.
Un altro sospiro, addirittura il secondo in quella giornata!
Era lì da ben tre mesi e mezzo, dunque a breve si sarebbe dovuta trasferire.
Il perché, ormai, non lo sapeva più neanche lei.
O forse lo sapeva benissimo, ma lo voleva dimenticare?
Appoggiò la testa sui morbidi cuscini del divano e si ritrovò a fissare il soffitto: era quasi perfettamente candido, a parte una piccola macchia di muffa esattamente sopra di lei.
Forse avrebbe dovuto ripulirla... O forse se ne sarebbe dovuta dimenticare, visto che quella casa l'avrebbe ospitata ancora a breve.
Lasciò che la sua mente vagasse liberamente in luoghi ormai lontani, riallacciandosi a ricordi quasi perduti e canticchiando melodie che, invece, non avrebbe mai permesso che si perdessero.
Cantare.
Ecco un'altra bella parola!
Così diversa da “dimenticare”, così vivace, rumorosa e dolorosa!
Un bacio può procurare dolore?
Sì, se proveniva dalle labbra di Will Shuester che avevano appena finito di intonare “Kiss”.
Quasi rise quando si rese conto che pensieri melensi e nostalgici avessero preso possesso della sua mente: pensieri assolutamente non da lei!
Si mise a sedere più rigidamente, traendo a sé un atlante tascabile degli Stati Uniti Orientali e cominciando a sfogliarlo distrattamente: Cleveland, Newark, Massillon...
Lo squillo improvviso del telefono la fece sobbalzare.
Abbandonò il libriccino sul divano e si alzò, afferrando il cordless e troncando a metà un trillo.
-Pronto?-
-Professoressa Holliday?-
Rimase interdetta: chi aveva il suo attuale numero di casa, sapeva che era un'insegnante e aveva una voce sconosciuta?
Dimenticare.
-Spero di non disturbarla!-
-No, affatto...-
Dimenticare.
Udì delle risate dall'altra parte della cornetta: cornetta che, se ne rese conto solo in quel momento, stringeva convulsamente.
Chissà perché, poi...
Dimenticare.
-Non sei ancora abituata a farti dare del lei, vero?-
Dimenticare.
Era a corto di parole, per la prima volta in vita sua.
Dimenticare.
-Will?-
Altre risate, più allegre e permeate da... Sollievo?
-Temevo che avrei dovuto cantare per farmi riconoscere!-
Cantare.
Dimenticare.
Cantare!
Sorrise, riprendendosi dalla sorpresa.
-Lo avrei apprezzato molto, sai cosa pensi della tue doti canore!-
Un breve silenzio si dilatò tra i due, e Holly si divertì ad immaginare come doveva essere Will in quel momento: sicuramente indossava uno dei suoi orridi gilet, magari quello grigio topo; sorrideva, a metà tra l'imbarazzato ed il sollevato; era in piedi, la cornetta stretta in mano, l'altra mano che correva spesso ai suoi capelli ricci, segno di nervosismo.
-E così sei a Mansfield, ora.-
Non era una domanda, era un'affermazione.
-Mi stai spiando da qualche finestra?- scherzò lei, ancora immobile accanto alla porta dell'ingresso.
Will sospirò, sembrava stanco.
-Sai...- cominciò, apparentemente esitante -... Ci sono solo novantacinque miglia tra Lima e Mansfield.-
Holly sorrise, improvvisamente affatto desiderosa di dimenticare.
-Con un pullman ci vorrebbero un paio d'ore.- continuò Will a voce sempre più bassa, come se temesse quanto stava per dire.
Se fosse stata un'altra persona, Holly avrebbe trattenuto il fiato, in estatica attesa del seguito della frase: invece si limitò ad allargare il suo sorriso e a trattenere una risata intenerita.
Ma non troppo.
-Perché non passi a trovarmi? A trovarci!- si corresse in fretta -Ai ragazzi del Glee Club farebbe piacere rivederti, sul serio.-
Lei sospirò -e siamo a tre- ed inclinò la testa da un lato.
-Speravo in questa richiesta.-
Riagganciò senza lasciare a Will il tempo di replicare, posando poi il telefono su di un mobile lì accanto.
Lo sguardo le corse all'atlante che giaceva sul divano aperto a pagina cinquantotto: “Ohio”.
Holly sorrise radiosa.
Aveva trovato la sua prossima meta.








°La canzone va letta seguendo il ritmo di "ABC", ovviamente la versione Gleesca ;)
Il matrimonio di Enrico VI con Margherita d'Angiò (la Marge della canzone) e la malattia del sovrano (anche se non fu provocata dal matrimonio) sono reali e documentati, seppur "enfatizzati" per adattarsi alla personalità di Holly Holliday e alla canzone.

   
 
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