The Vampire Diaries - Story of a Fan : Come sarebbe andata se...

 

Cap 1

 

 

La sveglia suonò.Erano le 6.30 del mattino.Di già giorno?Frugai tra i ricordi sbiaditi,senza riuscire a ricordare quando il sonno ebbe la meglio.Ancora intorpidita per la notte insonne appena trascorsa,allungai la mano intenta ad afferrare il rumoroso apparecchio.Lo misi a tacere,finalmente.Per un minuto buono rimasi immobile,sprofondando nel cuscino.Poi sentii un fracasso proveniente dal piano di sotto,così mi costrinsi ad alzarmi.Sgranchii i miei muscoli addormentati,e fui attratta dalla luce fuori dalla finestra.La spalancai quasi completamente,e fui sorpresa del bagliore sprigionato dal sole.Mi godetti la brezza leggera,lasciando che mi sfiorasse il volto e che mi scompigliasse i capelli.Da tanto non ne rimanevo colpita.Quella mattina,invece,c'era qualcosa di diverso,seppure non fosse cambiato nulla.Mi dissi che quello doveva essere un buon segno.Mi diedi una rapida occhiata allo specchio.I solchi sotto i miei occhi,appena accennati,tradivano il mio sonno arretrato. Mi vestii alla svelta e scesi di sotto piuttosto di fretta,legando i capelli in una coda,che sciolsi subito dopo.Ancora sulle scale,vidi mio fratello minore Jeremy varcare di corsa la soglia d'ingresso,abbozzando un saluto.Giunta in cucina,vidi Jenna china a raccogliere quel che restava della tazza dei cereali.La cosa non mi sorprese,quella era solo l'ultima di una già lunga serie.Non riuscivo ad arrabbiarmi con lei.Ce la stava mettendo davvero tutta,stava facendo del suo meglio.Nei suoi confronti nutrivo solo riconoscenza.Jenna era mia zia,sorella minore di mia mamma.Dall'estate scorsa,era diventata la nostra tutrice.Purtroppo i miei genitori avevano perso la vita in un tragico incidente d'auto,un anno fa.Da allora Jenna si prende cura di noi,nonostante per lei non sia affatto facile.Da quel giorno,è difficile trovare una buona ragione per iniziare una nuova giornata.Mangiai un toast in un boccone,salutai Jenna con la bocca ancora piena,e mi avviai verso l'auto.Misi in moto.Faceva caldo abbastanza da tenere i finestrini abbassati.Alla radio davano la solita musica noiosa,così spensi.Il traffico era piuttosto scorrevole,perciò arrivai presto al parcheggio della scuola.Lì trovai Bonnie e Caroline,le mie due migliori amiche.Piuttosto eccentriche lo ammetto,specie Bonnie,ma volevo ad entrambe un gran bene,le conoscevo da una vita.Tutte e tre ci incamminammo verso l'edificio del nostro liceo,situato nella piccola cittadina di Mystic Falls,con un numero altrettanto ridotto di abitanti.Tuttavia,era nota per la sua inclinazione verso il soprannaturale,poichè fondata su strane e oscure leggende,che gettano un velo d'ombra sulla città.Superato il cancello,ci mescolammo tra la folla di studenti.Raggiugemmo gli armadietti.Inserii la combinazione,quando udii un voce alle mie spalle,al di là della porta della segreteria studenti.Ne uscii un ragazzo piuttosto alto,con un paio di occhiali da sole neri che gli conferivano un'aria tenebrosa.Il misterioso ragazzo era uno sconosciuto,probabilmente un nuovo studente che si stava iscrivendo ai corsi.Distratta dalle voci di corridoio e dal chiacchericcio di Bonnie,lo persi di vista.Affilai lo sguardo,alla sua ricerca,ma doveva essersi totalmente volatilizzato.Rassegnata,mi recai nell'aula in cui seguivo il mio corso di letteratura.Presi posto al mio solito banco,e guardai fuori dalla finestra,persa chissà dove,a fissare un punto indefinito.Pensai che avrei trascorso così tutta l'ora,non avevo voglia di sorbirmi una lezione noiosa come quella.Qualcuno prese posto alle mie spalle,ma non me ne curai,non mi voltai nemmeno.Continuava a tornarmi alla mente l'immagine di quel ragazzo.Mi chiesi come mai mi avesse colpita tanto.Ancora assorta tra i miei pensieri,udii appena un saluto.Per un attimo mi chiesi se fosse rivolto a me.Poi mi voltai,ancora perplessa,e incrociai il suo sguardo.Mi ripetè il saluto,ed io risposi,confusa.Gli chiesi se ci conoscevamo,e mi rispose di no,anche se non mi sembrò convinto.Mi disse che era appena tornato in città,e si presento.Disse di chiamarsi Stefan,Stefan Salvatore.Io gli risposi dicendogli di chiamarmi Elena Gilbert.Prima che proseguissimo con la conversazione,il professore entrò in aula,iniziando la lezione.Per tutto il tempo non feci che pensare a lui.Mi aveva forse seguita? Ero sicura di averne perso le tracce,e adesso eccolo qui alle mie spalle.Cercai di resistere alla tentazione di voltarmi e guardarlo,ma non ce la feci.Mi presi coraggio,sperando che guardasse da tutt'altra parte,così da non accorgersi di me.Lo vidi fisso sul professore,eppure non era concentrato su di lui.Proprio in quell'istante si voltò,cogliendomi sul fatto.Mi imbarazzai per essere stata scoperta a fissarlo,eppure non riuscii a distogliere lo sguardo dal suo,ne ero quasi rapita.Quasi senza accorgermene,mi scappò addittura un sorriso,che lui ricambiò.Poi mi girai,ma potrei giurare che lui restò a fissarmi,lo sentivo addosso.Tornai a guardare la finestra,con una luce in più stavolta.