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Autore: _Lilli_    02/03/2012    2 recensioni
Una breve incursione sui sentimenti del nostro Mentore, che si accinge a lasciare Costantinopoli e fa una breve riflessione sulle donne più importanti della sua vita.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ezio Auditore
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il cielo terso, il mare cristallino e l’aria salmastra accompagnano la nave durante il suo viaggio verso l’Italia, e tra non molto metterò di nuovo piede nella mia terra natale.
Me ne sto qui a prua ad osservare l’orizzonte davanti a me, cercando di dare un senso a ciò che ho assistito, che ho vissuto sulla pelle e che mi ha lasciato con l’amaro in bocca.
Abbasso lo sguardo verso Sofia, che legge indisturbata uno di quei libri che ho trovato grazie al suo aiuto. La invidio. Basta darle un libro e lei si immerge con tutta se stessa nella lettura dimenticandosi di chi la circonda, e vorrei tanto poter fare lo stesso. Però mi basta ascoltarla, mentre mi illustra ciò che ha letto per entrare in quel mondo fatto di parole ed emozioni, e ritrovare finalmente quella pace che bramo da sempre.
Lo sguardo è fisso su di lei, ma la mente corre alle tante donne che mi hanno accompagnato in questi anni, ognuna di loro mi ha lasciato qualcosa e spesso mi chiedo se anch’io ho lasciato loro, qualcosa di me.

Il primo pensiero va a mia madre, Maria… Una donna forte che nemmeno la morte di suo marito e dei suoi figli ha saputo abbattere. La sua apparente fragilità l’ha aiutata a superare quel momento così doloroso che segnò per sempre la sua vita, ma ha saputo resistere ed andare avanti. Lei è una fonte d’ispirazione per me ed ora che è venuta a mancare, è come se un pezzo del mio cuore fosse morto insieme a lei.
Claudia, la mia adorata sorellina, una ragazza viziata e prepotente che è dovuta crescere troppo in fretta, diventando una donna saggia e perspicace. Ha saputo tener testa a dei soldati armata di un semplice stiletto, dimostrando così di essere una vera Auditore, onorando in modo superbo la nostra famiglia.
Sono state la mia ancora di salvezza nei momenti difficili e mi hanno saputo donare la speranza quando non ne avevo.

Regalo un piccolo pensiero anche a Cristina, la dolce ragazza che riuscì a rapire il mio cuore di fanciullo. Il nostro fu un amore puro e sincero, o almeno mi piace pensarlo; per anni non ho fatto altro che chiedermi cosa stesse facendo, se era felice accanto a suo marito, a struggermi nel ricordo del nostro amore innocente, ma anche tormentato. Mi lascio sfuggire un sospiro al ricordo del suo corpo privo di vita tra le mie braccia, ma stranamente la solita morsa che mi attanaglia il cuore è meno dolorosa: dopo la sua morte cercai in ogni modo di esorcizzare i demoni che ogni notte mi tormentavano, tenendomi sveglio e spossandomi a tal punto da provare dolore fisico. Ora quei demoni sono scomparsi, e di Cristina ho serbato solamente i ricordi più felici e spensierati.

Anche la cara Rosa ha un posto speciale dentro di me… Così sfrontata e genuina, ha saputo tirar fuori il mio lato fanciullesco che avevo cercato di soffocare, troppo accecato dalla vendetta per i miei cari. Ho trascorso dei momenti stupendi insieme a lei e gliene sarò per sempre grato.

Poi c’è Caterina… La combattiva ed indomabile contessa che mi ha travolto con la sua passione, come un uragano che al suo passaggio distrugge tutto, lasciando dietro di se solo il nulla. Lei era così: con la sua mente brillante e strategica, ed il suo sguardo fiero ed altezzoso riusciva a far cadere tutti gli uomini ai suoi piedi, persino io ho ceduto alle sue lusinghe. Ma ho pagato caro quel momento di debolezza, quando Caterina decise di abbandonare le trame politiche ed il campo di battaglia per crescere i suoi figli lontana dall’Ordine, lasciandomi un incolmabile senso di vuoto. O almeno, così credevo.

Mi accorsi di aver spostato lo sguardo sull’immensa distesa che è il mare, all’apparenza calmo e tranquillo, ma che dentro di se nasconde una forza incredibilmente distruttiva. Il sole stava tramontando oltre la linea dell’orizzonte e le prime stelle iniziavano a spuntare in cielo. Mi voltai verso Sofia, ed il mio cuore sussultò felice quando lei mi regalò un sorriso pieno di tenerezza. Aveva rischiato la vita, inconsapevole della lotta millenaria in cui si era trovata, e a cui ho regalato gli anni migliori della mia vita; ma non ha esitato un solo istante cercando di rendersi utile, aiutandomi come lei nemmeno immagina. Ed ora che il mio viaggio alla ricerca del grande sapere del mio antenato e Mentore Altair è giunto al termine, si è lasciata alle spalle la sua casa, la sua città e la sua vecchia vita decisa a costruirne una al mio fianco.
Mi alzo per raggiungerla, e quando la stringo istintivamente tra le braccia sono consapevole che rimarrà accanto a me fino alla fine dei miei giorni.
   
 
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