Ten Years

10 anni dall’incidente, 10 anni dalla fuga.
Il disastro resta vivo nella tua mente, in quel giorno ogni ricordo ritorna prepotente come una maledizione, come ad urlarti “Li hai abbandonati!”.
Già, abbandonati.
 Il tuo campo era distrutto.
Cercavano te e lo sai.
I tuoi compagni, il tuo capitano, tutti ti credevano morto.
10 anni e non eri più Shaun.
Non quello che eri diventato.
Tra i vestiti hai ancora quella divisa.
Tieni la pistola nascosta, carica, pronta all’uso.
Una pistola che in vita sua non ha mai ucciso uomini.
Tu non hai mai ucciso uomini.
10 anni in una vita che ti va sempre più stretta, lo sai, ti manca.
10 anni, un ritornello che ricorre continuamente in questa notte.
 “Non è il mio posto.”
Avresti voluto urlarlo, urlarlo al cielo, alla luna, alle stelle, al buio.
Ma lo urli solo alla sua anima, lo sai.
Raccoon City.
Non è rimasto nulla, solo un ricordo.
Umbrella Corporation.
La distruzione fatta casa farmaceutica.
Infetti, mostri, zombie.
10 anni che non vedi più nulla.
Che ragione hai di continuare a stare li?
Non puoi decidere di mollare tutto e scappare?
Scappare dove però?
Casa non c’è più.
La seconda casa... Distrutta, rasa al suolo.
Un deserto.
 10 anni, ricordi ancora lo sguardo del tuo capitano.
Wesker.
Lui che non si affezionava mai a nessuno.
L’unica eccezione era William.
E Richter forse.
E te.
“Piangerà per questo. Sarai il primo a farlo piangere.”
“Devo.”
10 anni e loro ti credono morto.
In compenso ora sono morti loro, ci scommetti tutto quello che hai.
Sei tu ad essere solo.
Anche se non vuoi crederci.
 Che senso ha tutto questo?
Per cosa vivi?
Ciò che sei è una minaccia, sei forse l’ultimo dei loro esperimenti?
Sicuramente.
Chi, o cosa, vuoi che sia sopravvissuto?
 Desmond è seduto in silenzio accanto a te, ti guarda ma non dice nulla.
Tu non vuoi dire nulla.
 Poi la notizia, la svolta, la novità.
New York nel caos, un’infezione sospetta, nel centro di Manhattan, zombie, mostri.
Tutto ricomincia.
Loro non vogliono crederci, è uno scherzo.
Ed è pure li che siete diretti.
Qualcosa si risveglia dentro di te.
10 anni.
E tutto sembra ricominciare.
Ma sai che da solo nessuno, nemmeno il migliore può fare davvero qualcosa.
E dentro di te non hai mai creduto che loro siano davvero scomparsi.
Così come loro forse credono in te.
 Stai guidando veloce, passerete nella periferia della Grande Mela ma il tuo sguardo vaga al suo centro, nel caos.
Afferri il cellulare senza pensare a nulla.
Solo alla strada e al messaggio che vuoi mandare.
 “Non è finzione, ragazzi.”
Rispondi ai loro commenti scettici e sconvolti, ti fanno ridere quasi.
Ma loro non sanno veramente nulla di quel mondo, e nemmeno di te.
Che sensazione strana.
Solo a vedere quel fumo rosso di morte che si alza in lontananza sale l’adrenalina.
Torni a fissare lo schermo del cellulare parcheggiando malamente su un lato della strada.
 Aspettano un amico.
1 nuovo messaggio
 Lo aprì e tutto attorno a te svanisce.
 10 anni di silenzio, 10 anni di false credenze, 10 anni di bugie che si distruggono con un solo messaggio.
“Sei in ritardo, Hastings. Pensi di venire o lasci a noi tutto il lavoro?”

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Angolo Autrice:  Gli anni effettivi non coincidono probabilmente, ma poco importa, non ho mai inserito date. Questa cosa si collocherà alla fine di "Research". So che può essere considerato uno spoiler, mi dispiace, ero maledettamente ispirata, dicevo, 10 anni dopo la Fine di "Research" e all'inizio di "Point of no Return". Purtroppo in quest'ultima non andranno così le cose, niente messaggio, niente di niente, solo l'infezione di Manhattan. Ero solo ispirata grazie alla canzone "Through the Fire and the Flames", non ho potuto fare a meno di scrivere.
 Ah, si capisce ma lo preciso. è Wesker che manda il messaggio alla fine.
 Grazie a chi leggerà, chi commenterà, chi farà qualcosa, qualunque cosa.

 Bye Bye~
 Aki