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Autore: gleekitalian    02/03/2012    2 recensioni
Vi porterà alla scoperta dei sintomi di un amore indissolubile, destinato a durare per sempre anche oltre gi ostacoli, vinto all'estremo soltanto dalla morte. "Mi manca così tanto Finn... e nessuno potrà mai ridarmelo indietro.. ricordo quando eravamo ragazzi e pensavamo che saremmo stati invincibili anche davanti alla morte, che saremmo stati insieme per sempre, ma non è stato così perchè nella vita non esiste il per sempre, tutto è finito perchè siamo fatti di carne ed ossa e come tutto si trasforma e muore e se esiste un anima beh allora so che quella di Blaine è sicuramente in paradiso tra gli angeli..". Buona lettura, spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una fredda domenica di metà Gennaio, i cipressi accarezzati dal vento freddo, il corvo sul ramo dell'olmo che scrutava un gruppo di persone vestite di nero, riunitosi in un angolo di quel cimitero di provincia, davano l'idea di quanto la cittadina di Westerville, Ohio, fosse un posto dimenticato dal mondo intero. Forse era proprio per quello che Blaine aveva desiderato farsi seppellire lì, anche se in gioventù aveva odiato quel posto, perchè legato al ricordo di suo padre e sua madre, pensava che in fondo non c'era posto più tranquillo in cui potesse riposare per sempre e trovare la giusta pace meritata, perché Blaine se l'era davvero meritata.

Kurt aveva preso parte al funerale e si era fermato oltre tempo fissando la bara con il suo nome, l'unico uomo che avesse mai amato in vita sua, l'uomo che tutte le mattine aveva il piacere di ritrovare sdraiato accanto a sè, l'uomo con cui ogni giorno condivideva una tazza verde di pessimo caffè che sapeva di loro, sapeva di un amore che li aveva tenuti insieme tutti quegli anni spesi a vivere davvero, senza rimpianti.
I solchi adesso scavavano il viso di Kurt, ma questo non gli importava, era vecchio e gli erano ormai rimasti pochi affetti, la perdita di Blaine lo aveva fatto diventare pazzo anche se sapeva che ciò aveva messo fine alle sue sofferenze, perché Blaine non sapeva nemmeno più sorridere messo in ginocchio dalla malattia che lo avrebbe diviso per sempre dal suo Kurt, dal suo amore. A 75 anni compiuti Kurt aveva perso il suo spirito vivace diventando un vecchietto schivo sempre più chiuso in se stesso.
Trascorreva la maggior parte della giornata in casa, nel loro appartamento di Lima, quel luogo pieno di ricordi, dove le lenzuola sapevano ancora del suo profumo, dove i bicchieri e i piatti sporchi di una settimana prima si trovavano ancora nel lavabo in attesa di essere lavati, non teneva più al suo aspetto ed usciva soltanto per comprare quelle poche provviste alimentari necessarie per vivere.

Si svegliava spesso nel cuore della notte cercando il suo uomo, toccava le lenzuola che sentiva ancora impregnate del loro sudore, si alzava dal letto, andava in cucina per bere un sorso d'acqua e pensava, oh quanto pensava! Era vecchio ormai ed aspettava ogni giorno che il buon Caronte venisse a prenderlo per portarlo dal suo Blaine, non andava in chiesa perché non credeva ma voleva credere che avrebbe rivisto l'amore della sua vita almeno per una volta. Finiva col ritrovarsi addormentato sulla sedia del tavolo in cucina molte volte e si svegliava con un fortissimo mal di schiena da aggiungere ai numerosi acciacchi che aveva contratto con la vecchiaia.
 
Era un martedì pomeriggio di fine Marzo e i fiori cominciavano a sbocciare nei campi, annunciando la primavera che veniva, le giornate si erano fatte più lunghe e il sole più caldo, quel giorno non si sarebbe mai immaginato di trovare Finn davanti alla porta di casa sua dopo aver suonato varie volte il campanello mentre Kurt si trovava in bagno. Aveva un pacchetto di biscotti in mano, e sorrideva come solo un amico può sorriderti, cercando di portare un po' di felicità.
"Ciao Kurt, ho pensato di venirti a trovare ora che Rachel è a Pittsburgh coi nipotini.." il sorriso in faccia del suo fratellastro era un sorriso che aveva dietro di sè una vita di lavoro, di affetti, di soddisfazioni, di famiglia.


Finn aveva sposato Rachel nell'ultimo anno di liceo, avevano poi deciso di trasferirsi a New York negli anni dopo il diploma per consentire a Rachel di frequentare la Nyada mentre Finn aveva frequentato per tre anni la New York University, avevano finito col dividersi dopo un lungo periodo assieme, nel quale avevano condiviso un piccolo appartamento a Brooklyn. Finn aveva deciso che quella non era la sua strada che avrebbe portato avanti l'officina di Burt mentre Rachel avrebbe concluso il percorso di studi. Erano stati lontani per due lunghi anni, durante i quali Finn non esitava a prendere il primo aereo per New York non appena avesse avuto una settimana libera dal lavoro, per poter stringere forte quella che era sua moglie. Rachel aveva infine deciso che la sua carriera era meno importante del loro rapporto, aveva rinunciato a tutti i suoi sogni di ragazzina, aveva rinunciato a Barbra, a Brodway, a vincere un Tony e un Grammy, aveva scelto la vita con Finn e si era impegnata per mettere su una bella famiglia.
Dopo la morte di Burt Carole aveva lasciato loro la casa a Lima scegliendo di rimanere nella stanza degli ospiti. Gli anni passavano, Rachel pensava con rimpianto agli anni in cui frequentava il liceo McKinley, gli anni in cui era la stella del Glee Club e il suo unico sogno era poter diventare famosa, e forte delle sue ambizioni era convinta che ci sarebbe riuscita, ma non aveva tenuto conto degli ostacoli di percorso. E' triste dirlo ma Finn fu il suo unico grande ostacolo che le impedì di diventare l'artista che voleva, regalandole d'altro canto una famiglia che l'amava e un uomo su cui contare, sempre. Gli anni passavano Mark e Thomas, i figli di Finn e Rachel, andarono al college, intanto Kurt e Blaine avevano vissuto a New York per tutti quegli anni dopo essersi rincontrati nel periodo dell'università, avevano avuto raramente occasione di rincontrarli e dopo che a Finn giunse la notizia della morte di Blaine e del fatto che i due si erano trasferiti da qualche anno a Lima non esitò ad andare a trovare il suo fratellino, perchè gli mancava tanto e sapeva che avrebbe avuto un disperato bisogno di lui.


"Ciao Finn, cavolo ma che fine avevi fatto? E' passata una vita.." rispose Kurt un po' sorpreso della visita.
"Si beh ecco, ho saputo di Blaine e volevo vedere come stavi.. Ho portato i tuoi biscotti preferiti, so che non sono fatti in casa e hanno i conservanti però potresti comunque assaggiarli"
Finn era rimasto sempre il solito ragazzone un po' buffo e questo strappò un dolce sorriso a Kurt.
"Che maleducato! Non ti ho fatto ancora accomodare..vieni dentro.. entra, scusa la confusione ma sai in questo ultimo periodo non sono stato molto bene.. vuoi qualcosa da bere Finn? Sai abbiamo, cioè ho della limonata oppure dell'acqua quello che preferisci.."
"Va bene l'acqua Kurt, grazie.."
Finn prese il bicchiere e ne bevve un sorso, poi impacciato come sempre inizio a fare domande a Kurt.
"Quindi ora che farai? Se vuoi puoi venire da noi, c'è posto da quando nn c'è più nessuno in casa, i ragazzi sono grandi e vivono per conto loro.. sai sono nonno? Lo sapevi Kurt?"
Kurt non lo sapeva e gli prese una fitta al cuore ripensando a Finn e Rachel e a quanto fossero affiatati durante il periodo del liceo, così tanto da arrivare fino ad invecchiare insieme, come lui e Blaine. E ora avevano anche dei nipoti, che storia.
"No, cioè sono anni che non vedo Mark e Thomas, so di essere stato molto assente in questi anni ma Blaine è sempre stato impegnato col lavoro e io avevo il mio teatro.."
"Kurt sai che non è un problema per noi.." Dopo un lungo silenzio la voce stanca di Kurt prese parlare.
"Mi manca così tanto Finn... e nessuno potrà mai ridarmelo indietro.. ricordo quando eravamo ragazzi e pensavamo che saremmo stati invincibili anche davanti alla morte, che saremmo stati insieme per sempre, ma non è stato così perchè nella vita non esiste il per sempre, tutto è finito perchè siamo fatti di carne ed ossa e come tutto si trasforma e muore e se esiste un anima beh allora so che quella di Blaine è sicuramente in paradiso tra gli angeli perchè .." la voce era rotta dal pianto e Kurt non riusciva più a continuare il discorso. Finn lo abbarcciò e Kurt si sentì protetto tra le sue braccia come un bambino che ha bisogno del papà perchè ha paura delle cattiverie del mondo.
"Kurt, possiamo parlare se vuoi.."
"No Finn è una lunga storia.."
"Ho tutto il tempo che vuoi..."
"Beh, mi sento un po' vecchio qui a raccontarti la mia vita" I due risero insieme e Kurt inizio a raccontare.
"Sai Finn tutto è cominciato quando ero all'università con Rachel, terzo anno, ah quanto tempo!..."
 
 

  
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