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Autore: Mokusha    02/03/2012    0 recensioni
Secondo 'episodio' della serie 'There's No Life Without You.' Smpre Jared e Miss. Un'amicizia che sconfina nell'amore. Un bisogno ossessivo, vitale, carnale, l'uno dell'altra. Sempre.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'There's No Life, Without You.'
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'I see myself in every word you say
Sometimes it feels like nobody gets me
Trapped in a world where everyone hates me
There's so much that I'm going through
I wouldn't be here if it wasn't for you

I was broken
I was choking
I was lost
This Song saved my life
I was bleeding stopped believin
could have died
This song saved my life'
Simple Plan

 

 

 

 

Quando mi svegliai, il mattino seguente, con il sole di giugno che entrava dalle finestre, la prima cosa che notai, fu di essere nella sua stanza.
Arrossii di colpo, ricordandomi della sera prima, Mi era addormentata vestita, sul divano, tremante per il troppo pianto finchè lui mi parlava.
Doveva avermi portata in braccio fino in camera sua. Mi tirai su a sedere e scrollai la testa. Mi doleva da impazzire.
Non toccherò mai più un goccio di alcool in vita mia.
Le mie guance si colorarono ancora più di rosso, quando mi resi condto di avere addosso la sua camicia. Ricordavo per certo di avere ancora i miei vestiti addosso, quando ho preso sonno.
Timidamente, e a piedi nudi, scesi la rampa di scale che dal piano superiorie portava al salone. Lui non c'era. Mi diressi in cucina, presi uno yogurt dal frigorifero e coninciai a mangiarlo, appoggiata al bancone, guardando fuori dalla finestra della stanza.
Jared era in giardino, che giocava con il cane.
Rilassato, spontaneo. Lui. Proprio lui. L'uomo che io conoscevo, che avevo sempre conosciuto, nel profondo della mia anima. Aveva un sorriso così bello, che sorrisi anche io. Fu in quel momento, che alzò lo sguardo verso la finestra della cucina, e incrociò il mio. Posò il fresbee, accarezzò il cane e rientrò in casa.

Non appena mi vide, mi corse incontro e mi strinse in un abbraccio.
"Miss" disse, tra i miei capelli. Mi sollevò e mi fece sedere sul bancone. Si staccò da me per guardarmi in viso, e sorrise.
"Buongiorno" continuò "Come stai?"
Io morivo. Morivo, ogni volta che mi abbracciava stretta senza motivo. Ogni volta che mi sorrideva. Ogni volta che mi rendevo conto di essere nella sua vita. Lui era nella mia da talmente tanto tempo che mi sembrava impossibile, far parte della sua. Quell'uomo era un miracolo. Era sempre stato un miracolo. Sempre, sempre. Il mio miracolo. L'unica cosa che mi desse la forza di non toccare il fondo. La mia unica speranza. Il mio grande cuore.

E in quel momento, mi stava guardando, con quegli occhioni, così... incredibili, che erano qualsiasi cosa. Qualsiasi. Preoccupati. Timorosi che potessi scoppiare a piangere da un momento all'altro, memori della sera precedente.
Gli sorrisi, timida, e abbassai lo sguardo.
Subito le sue ditta furono sotto il mio mento, per sollevermi il viso. Istintivamente, la mia mano corse al suo polso, per continuare a tenere premute le sue dita contro la mia pelle.
"Ciao." sussurrai.
"Miss mia, stai bene?" mi domandò di nuovo, frugando con i suoi zaffiri nei miei occhi scuri.
Annuii, mesta.
"Mi... Mi dispiace." balbettai. "Per... Per tutto quanto. Io... Io non volevo che tu mi vedessi in quella maniera. Non... Io davvero... Mi sento... Mi dispiace da morire Jay..."
Mi strinse di nuovo e io affondai il viso nell'incavo della sua spalla.
"Ehi, tranquilla. Non è successo niente. Davvero, Miss. Devi smetterla con tutte queste scuse. Non hai fatto niente di male, okay? Te lo ripeto, a me puoi mostrare tutto, Miss. Ogni lato del tuo carattere, anche quelli più bui. Hai paura che io ti giudichi, Miss?"
Mi allontanò, per fissarmi nuovamente negli occhi. Il rossore che mi colorò le guance basto come risposta.
"Oh, Miss." borbottò "Ma cosa devo fare con te?" mi chiese, prima di baciarmi una guancia "Non mi permetterei mai. Non potrei mai. Mai, mai, mai è chiaro? Sei... Sei a casa, con me, piccolina del mio cuore. Va bene? Non ti devi vergognare. Hai bisogno di me? Bene, io sono qui. Ci sono. Anche per le cavolate. Io... Io sono orgogliosa che tu abbia bisogno di me. Ne sono... onorato. Capisci? Sono qui, Miss. Apposta. Per abbracciarti stretta. "
Una lacrima mi percorse la guancia sinistra, e lui la raccolse.
"Perchè piangi, tesoro?"
"Perchè mi hai appena detto le parole più belle che io potessi mai sognare di sentire pronunciare dalla tua voce. Che valgono più di qualsiasi cosa. Più di un bacio, più di un 'ti amo'. Perchè il mio cuore le ha catturate, e se le terrà strette, sempre. Tu vali più di qualsaisi cosa, Jay. Non mi stancherò mai, mai, mai di ripetertelo."
"Mi devi promettere una cosa, Miss."
"Tutto ciò che vuoi, soldato."
"Ieri sera, devo ammetterlo, mi sono spaventato. Ho avuto paura di non riuscire a calmarti, di non trovare le parole per confortarti. La prossima volta, tesoro mio, parla con me prima di andare a pezzi così, okay? Sono stato talemte impegnato con le registrazioni del nuovo album che ti ho trascurato, e non avrei dovuto. Sei la mia migliore amica, Miss, e lo so che detto da un quarant'enne ad una diciannovenne può suonare strano, e forse, quelle due parole, non sono nenache le più adatte per definire ciò che mi lega a te. Mi dispiace, se non ho passato molto tempo con te, negli ultimi tempi. Probabilmente questo ha influito a spingerti a tenerti tutto dentro. E a farti venire un sacco di paranoie inutili. Ma, non sarò mai, mai, mai troppo impegnato per ascoltarti, okay? O per abbracciarti. Non esiste festa, sfilata, concerto, donna, uomo che possa venire prima di te. E' chiaro?"
"La smetti di farmi morire, Jared?" sorrisi, agrappandomi alle sue spalle per potermi allungare e dargli un bacio su una guancia.
Lui ridacchiò.
"Certo che no!"
"Questo è abuso di potere, Jared Leto."
" Io non direi... Miss?" mi domandò, guardandomi di sottecchi.
"Sì?"
"Hai messo di nuovo il mio profumo?"
Arrossì, di nuovo. Mi sarebbe venuta la febbre, se avessi continuato così.
"Ehm..." tossii "Potrebbe essere."
"Potrebbe essere, eh?"
"Oh, Jared, dai! E' così buono..." tentai di giustificarmi, annusandomi il polso "Ne ho messo solo un pochetto. Oh, non mi guardare così. E' una cosa scema, lo so. Lascami perdere. " borbottai.
"Guardala, la finta offesa." mi prese in giro, dandomi un buffetto.
Poi tornò serio.
Mi fece scendere dal bancone, e mi prese le mani.
"Miss, ieri sera, dopo che ti sei addormentata, ti guardavo, e ho cominciato a scrivere una uova canzone." mi spiegò " Mi è uscita di getto, e mi piacerebbe davvero che tu la sentissi. Hai voglia?"
"Ma certo, Jay. Io ho sempre voglia di sentire le tue canzoni, lo sai."
"Allora vieni che te la facci ascoltare." disse dirigendosi nel salone.
Pensavo che avrebbe preso una delle sue chitarre, infece si sedette al pianoforte. Mi fece cenno di sedermi sullo sgabello accanto a lui, e quando lo raggiunsi, cominciò a suonare. E a cantare.

No warning sign, no alibi
We faded faster than the speed of light
Took our chance, crashed and burned
No, we'll never ever learn

I fell apart, but I got back up again,
And then I fell apart, but got back up again,
yeah

We both could see crystal clear,
That the inevitable end was near
Made our choice, a trial by fire,
To battle is the only way we feel alive

[...]

Quando terminò, persino i suoi occhi, erano lucidi. Ed io, senza sorprese, ero un disastro. Amavo ogni suo pezzo, ogni sua parola, ma quella canzone, era quanto di più divino avessi mai ascoltato.
"Tu... Tu..." boccheggiai.
Non feci in tempo a formulare la frase che mi trovai stretta contro il suo petto.
"Miss," mi disse, agitato. Come se avesse un mucchio di parole da dire, una più importante dell'altra, e non volesse dimenticarne nessuna. "Miss, piccolina mia. Questa canzone è tua. Solo tua, okay? Crollerai, piccina. E ti rialzerai di nuovo. Io ti rialzerò di nuovo. Crolleremo assieme, e ci alzeremo assieme. Miss, combattere è l'unico mondo per sentirsi vivi. Ricordatelo. Sempre. Non rinunciare, non mollare. Combatti, Miss. Sei forte. Mi hai capito?"
"Jay. Jay, è meravigliosa. E' perfetta, soldato."
"Ti piace davvero?"
"Certo. Certo. La amo. Con tutto il mio cuore. Oh, Jay, è il regalo più prezioso che potessi farmi. Io... Io non ho parole. Tu.. Mi hai salvato, di nuovo. Mi salvi sempre."
"Ogni volta che la ascolterai, io sarò con te. Quando saremo separati. Quando sarò in tour e tu non potrai esserci. Ascoltala, e io sarò qui. Io la canterò, e tu sarai con me. Ti porto con me, Miss. Ovunque, in queste parole. E nel mio cuore, sempre. E io sono con te, piccolina. Anche se non ci sarò fisicamente. Chiudi gli occhi, ascoltale, e abbracciami. Io lo sentirò. Te lo prometto. Io sarò sempre con te, Miss. Io sono con te. Sarò sempre nel tuo cuore."
"No Jay." sussurrai. "Non sarai nel mio cuore. Perchè, il mio cuore sei tu."

 
   
 
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