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Autore: EverybodyHurts    02/03/2012    2 recensioni
Nina Dobrev, ricca diciannovenne cresciuta tra libri e vestiti firmati. Ian Somerhalder, ventiquattrenne disoccupato che per guadagnare qualcosa si dedica ad ogni genere di lavoro. I due s'incontrano per puro caso, chiamatelo se volete destino, e Nina dovrà fare i conti con la madre che vorrebbe che lei sposasse un ragazzo "alla sua altezza": ricco e che possa garantirle un futuro sicuro. Quali saranno le sue scelte? L'Amore, quello con la "A" maiuscola, è davvero in grado di vincere su tutto?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve, popolo di Efp (mi sento così banale, vi saluto sempre allo stesso modo D: )! (:
Come va? Forse ho ritardato un po’ con il nuovo capitolo ma sono stata impegnatissima con la scuola, non sopporto il periodo “interrogazioni-compiti in classe a gogo”. Bando alle ciance, ecco a voi il nuovissimo capitolo! :3
Spero che vi piaccia e ovviamente aspetto con ansia vostre recensioni. Amo sapere cosa la gente pensa di ciò che scrivo, mi aiuta a migliorare. Un bacio, ci si sente in fondo con le risposte alle vostre recensioni! :)
 
POV Ian.
« Ho un’idea! » urlò svegliandomi. La guardai con gli occhi sgranati: era in piedi sul letto e saltava, come se fosse impazzita.
« Ti sembra il momento di gridare? »
« Ho avuto un’idea fantastica, non potrai dire di no! » esclamò entusiasta, come se la sua idea fosse la cosa più bella al mondo. Il suo entusiasmo mi ricordava quello di un bambino quando ottiene quel regalo che aveva bramato da tanto tempo.
« Va bene, ne riparleremo domani mattina. » tagliai corto e mi voltai dall’altra parte stringendo il cuscino.
« No! Dobbiamo parlare ora! » riprese a saltare. La squadrai e, sconfitto, mi sedetti in attesa delle sue parole.
« Cerca di farla breve, ho sonno. » la ammonii.
« E’ un’idea meravigliosa, un’idea che poteva venire solo a me.. Chi altro è dotato di tanta intelligenza? Chi altro.. »
« Sì ok, allora? » chiesi spazientito.
« E’ una cosa che farebbe comodo ad entrambi. » finalmente si sedette.
Sbuffai. Quando aveva intenzione di parlare?
Si avvicinò a me e si mise seduta sulle mie ginocchia.
« Continuo a fare quello che facevo.. MA! Dormirò qui. » disse.
Della  frase “una cosa che farebbe comodo ad entrambi” mi sfuggiva qualcosa, però.
« Ah sì? E cosa ci guadagnerei, scusa? » chiesi sbigottito.
« Non incazzarti, ho pensato anche a te. Ti ho già detto che, se accettassi, potrei continuare a fare quello che facevo prima.. »
« E quindi? »
« pub, ragazzi fighi, nottate di passione e.. »
« E? »
« Potrei “prendere in prestito” qualcosa dal loro portafogli. Potrei aiutarti un po’.. con la casa, con la spesa, le pulizie.. – sorrise stringendomi la mano e intrecciandola alla sua – in cambio chiedo.. un tetto, tutto qui. Eh sì, magari anche un po’ di sesso visto che, anche se mi costa ammetterlo, finora il migliore sei tu. » mi guardò sperando che accettassi la sua proposta.
Ero sbalordito e davvero sorpreso. Era un’ottima idea: avrei avuto più soldi a disposizione per pagare l’affitto e altre spese necessarie.
« Continueresti a farti ragazzi abbordati in un pub pur di aiutarmi? » chiesi sbigottito.
« beh, anche se non ci fossi tu continuerei a farlo, quindi.. almeno in questo modo lo faccio per una giusta causa. »
«. Ci sto. » le sorrisi. Lei ricambiò e così, d’impulso, mi stampò un bacio sulle labbra. Poi, poco dopo, si addormentò.
 
Tre mesi dopo
 
Stavo accarezzando il mio gatto da una mezz’ora buona. Kate non era ancora rientrata e la stavo aspettando con ansia: doveva portarmi i soldi. Pochi istanti più tardi entrò velocemente in casa sorridente con i capelli svolazzanti e con un portafogli in mano.
« Abbiamo fatto il colpo grosso. » fece l’occhiolino mostrandomi il portafogli nero che aveva tra le mani e che sembrava contenere parecchi soldi, a giudicare dal suo spessore.
Mi avvicinai a lei e con poca grazia le strappai il portafogli di mano per verificarne il contenuto. Lei agilmente mi bloccò e si portò il portafogli dietro la schiena.
« Non lo avrai mai. » mi fece  la linguaccia.
« Ah sì? » la bloccai improvvisamente e, mentre lei si dimenava cercando di liberarsi, io le sfilai il portafogli di mano. Lo aprii e per poco non svenni.
« Cazzo, con questi ci paghiamo minimo due affitti. Se la passa bene, il signore. » dissi con tutti quei soldi tra le mani. Soldi che io riuscivo a guadagnare solo dopo moltissimi sforzi e soldi che Kate era riuscita a prelevare con tanta facilità.
Sorrise e mi fissò. « Non mi chiedi se mi è piaciuto? »
« Non m’interessa, in realtà. »
Sbuffò rumorosamente e si lasciò andare sul divano.
La feci contenta: « Ti è piaciuto? » chiesi.
« No, però il tizio aveva un buon profumo. » mi guardò.
Di colpo si alzò dal divano e mi raggiunse. « Sono stata brava? » si alzò sulle punte dei piedi ed i nostri nasi si sfiorarono per un istante. « Bravissima. » risposi.
« Non merito qualcosa in cambio? » chiese inarcando le sopracciglia e portando le braccia attorno al mio collo.
« Dipende cosa vuoi.. » sussurrai.
Allungò il collo e sporse le labbra invitandomi a baciarla. Era una cosa da niente, ormai ero abituato a farlo. Mi chinai leggermente e la baciai con passione; portai le mani sui suoi fianchi e la strinsi a me. Poi mi staccai da lei dopo pochi secondi.
« Tutto qui? » chiese imbronciata.
« Vado a fare due passi. » mi diressi verso la porta, presi la giacca appesa all’appendiabiti e impugnai la maniglia.
Kate mi bloccò e m’invitò a guardarla. Immersi i miei occhi nel suo verde così bello, così puro, così meraviglioso.
« Ogni tanto puoi sorridere, eh.. »
« Sempre la solita. » risi.
« Finalmente. » pizzicò la mia guancia destra.
Uscii di casa ed un’ondata di venticello fresco mi travolse. Tirai su la chiusura lampo fino al collo, poi iniziai a camminare senza una meta precisa. A volte l’unica cosa di cui avevo bisogno era restare solo: in quegli ultimi tre mesi avevo convissuto con una ragazza, cosa alquanto strana per uno come me. Per questo ogni tanto avevo bisogno di isolarmi e prendermi una parte di spazio tutto per me. Riflettevo, pensavo, riflettevo e pensavo. Alle cose più svariate, non c’era un argomento fisso: qualsiasi cosa era buona per creare in me una riflessione, qualsiasi cosa era adatta per far nascere all’interno del mio corpo una conversazione. Una conversazione udibile solamente a me, ovviamente.
Una voce dolce e calda interruppe i miei pensieri. In un primo momento non la riconobbi, poi alzai lo sguardo verso i suoi occhi e capii.
Era meravigliosa: indossava un vestito a fiori non molto scollato ma che dava comunque una buona visione del suo decolté, un paio di scarpe con il tacco nere e aveva i capelli raccolti in una lunga treccia che le cadeva delicatamente sulla spalla destra, lasciando libero qualche ciuffetto di cadere sull’altra guancia.
« Ian..? » chiese dolcemente.
« Nina. » risposi educatamente, guardandola nei suoi meravigliosi occhi da cerbiatta. Quanto tempo era passato? Settimane? Mesi? Sembrava addirittura più bella.
« E’ passato parecchio tempo. » continuai.
Sorrise imbarazzata.
Decisi di sciogliere il ghiaccio. « Potremmo prenderci.. una cioccolata calda. Se ne hai voglia. » proposi. Lei mi guardò e inclinò leggermente il capo verso destra, annuendo.
« Va benissimo. »
Risi.
La portai in un piccolo bar lì vicino dove alcune volte (molto raramente) mi fermavo per assaporare una buonissima cioccolata calda con panna.
« Ecco le vostre cioccolate calde con panna, signori. » ci disse il cameriere porgendoci le tazze, non appena ci sedemmo dopo aver ordinato.
Nina guardò la sua cioccolata con un’incredibile gioia e subito immerse il cucchiaino nella tazza, poi lo tirò fuori e assaporò lentamente il sapore della sua cioccolata. Seguii il suo esempio e quando alzai lo sguardo su di lei (ancora una volta) scoppiai a ridere perché si era sporcata la guancia.
« Che succede? » chiese imbarazzata.
Senza rispondere, presi un fazzoletto e la pulii. « ehm.. grazie. » arrossì.
« Non c’è di che. Cos’hai fatto in questi mesi? » chiesi, sperando di non essere stato troppo invadente.
« mah, non mi è successo nulla di eclatante sfortunatamente – sorseggiò la cioccolata – e tu? »
« Idem. »
Sentii vibrare il cellulare nella tasca dei jeans. Lo tirai fuori. Kate.
Che diavolo voleva? Ignorai la chiamata. Altre volte mi aveva chiamato mentre ero in giro chiedendomi che fine avessi fatto. Ora non sono neanche più libero di starmene per i fatti miei?
« oh, puoi rispondere se.. se io sono il problema. »
« Ma scherzi? Nono, era una chiamata di poca importanza. » rimisi il cellulare al suo posto e tornai alla mia cioccolata.
« A quanto pare non hai seguito il mio consiglio. » constatò.
« Quale consiglio? »
« Non ti ricordi? – sembrava delusa – Ti avevo detto che nella vita ci vuole sempre stile ed eleganza. »
Scoppiai a ridere. « Non sono abbastanza.. ehm, come dire.. idoneo alla situazione? » chiesi.
« In realtà no. » disse fingendosi seria. Risi di nuovo per l’espressione che assunse e a quella risata ne seguirono altre e poi altre. Stavo ridendo, ridendo di cuore. E non era una cosa da nulla, Nina aveva rallegrato la mia patetica e noiosissima giornata. Aveva portato calore e luce. Per un attimo avevo persino scordato tutti i problemi che continuavano a seguirmi di giorno e di notte.
Sentii ancora una volta il cellulare vibrare. Ignorai di nuovo la chiamata.
« Ora devo andare.. è stato un piacere. » dissi.
« Un piacere anche per me.. spero che questa non sia la nostra ultima cioccolata. »
« Non lo sarà. » feci l’occhiolino, mi alzai e mi diressi verso l’uscita.
« Ci conto! » esclamò decisa.
Sorrisi e.. mi bloccai. Qualcosa mi spinse a voltarmi di nuovo verso di lei, qualcosa mi diede il coraggio di farlo. La guardai negli occhi.
« Ti andrebbe di.. uscire? Una di queste sere.. magari ci prendiamo una pizza, oppure anche solo per una passeggiata. » la voce mi uscì da sola, senza che la controllassi aveva già l’intera battuta pronta.
Alzò gli occhi verso di me. « E’ un’ottima idea. »
Le sorrisi e tornai sui miei passi.
« Stasera? » chiese lei ad alta voce per farsi sentire. Le persone sedute si voltarono verso di noi lanciandoci strane occhiate.
Il suo entusiasmo mi stava facendo letteralmente impazzire. « Stasera è.. stasera è perfetto. Ci vediamo qui alle 20. » tornai sui miei passi e uscii dal bar.
Decisi di tornare subito a casa: volevo stupirla in qualche modo, volevo essere elegante e all’altezza della situazione almeno per una serata. Avrei cercato un qualcosa di decente da indossare, anche a costo di mettere sotto sopra l’intero appartamento. Entrai in casa velocemente e richiusi la porta con violenza.
« Perché non mi hai risposto? » chiese Kate incrociando le braccia al petto. Non le risposi e mi diressi verso l’armadio sperando con tutte le mie forze che ci fosse qualcosa di decente da mettere per un incontro del genere. Lei era sempre così perfetta (anche se effettivamente l’avevo vista solamente tre volte e, nonostante ciò, non aveva mai un capello fuori posto). Spalancai le ante dell’armadio a muro con Kate al mio seguito che mi fissava sconcertata.
« Che succede? » domandò.
La ignorai di nuovo e lanciai sul letto tutto quello che trovai nell’armadio.
« Mi spieghi? »
mm.. cosa potevo mettermi quella sera?
« Allora? »
Non avevo la più pallida idea..
« Cazzo, mi stai preoccupando, vuoi rispondere? »
« Ho trovato! » esclamai.
Qualche anno prima avevo partecipato al matrimonio di mia cugina e, per l’occasione, mio fratello mi aveva prestato un completo nero molto elegante che io non gli avevo mai restituito perché quella fu l’ultima volta in cui lo vidi. Il problema era.. dove l’avevo messo?
« Aiutami a trovare un completo qui in mezzo. E’ nero ed è elegante. » le dissi ignorando completamente le sue domande. Lei annuì e cominciò a cercare nei cassetti.
« E’ forse.. questo? » chiese prendendolo in mano.
« Esatto! » glielo strappai dalle mani e lo esaminai con attenzione. Mi entrava ancora?
Mi spogliai velocemente e infilai i pantaloni scoprendo con soddisfazione che ancora mi entravano alla perfezione. Feci lo stesso con la camicia, la giacca e poi con la cravatta.
« Da qualche parte dovrebbero esserci anche le scarpe. »
Lei si chinò verso il cassetto aperto ed estrasse un paio di scarpe praticamente nuove, indossate solamente in occasione del matrimonio. Infilai anche quelle.
Mi diressi verso lo specchio del corridoio e fissai l’immagine di me riflesso. Cercai di aggiustare come meglio potei la camicia spiegazzata e la giacca ma ero semplicemente.. ridicolo vestito in quel modo.
« Stai bene. » disse Kate appoggiandosi al muro mentre mi guardava interessata.
Sciolsi il nodo della cravatta, sbottonai la camicia e mi tolsi la giacca ed il resto del completo. Volevo solamente essere me stesso, non una maschera. E con quella roba addosso non ci riuscivo.
« Perché cercavi il completo? » chiese d’un tratto.
Buttai il completo nel cassetto senza prestare minimamente all’ordine e lo richiusi bruscamente ma rimase un tantino aperto perché una parte di giacca si era incastrata.
« Che palle, però. Ce l’hai la lingua? »
La squadrai. « Sì e la so usare, di questo ne sei consapevole. »
« Ecco, così mi piaci. » mi guardò maliziosa accarezzandomi gli addominali nudi.
« Devo farmi una doccia ora, spostati. » le dissi.
« Vengo anch’io.. » sussurrò.
« No, devo sbrigarmi. » la superai, entrai in bagno e chiusi la porta a chiave per evitare che s’intrufolasse anche lei. La doccia, quella dannata doccia, risvegliava in me ogni pensiero. Sotto l’acqua bollente iniziai a riflettere sulla serata: dove cazzo l’avrei portata?
 
POV Nina.
« Signorina, che le succede? Non ha mai avuto problemi con l’abbigliamento. » disse Bells mentre sistemava accuratamente le lenzuola nel cassetto.
« Non so davvero cosa.. indossare. » dissi pensierosa.
« Se vuole posso darle un consiglio.. ha qualche idea? » chiese gentilmente, mentre spostava una pila di asciugamani dal portabiancheria al bagno della mia camera.
« E’ proprio questo il problema, Bel – sorrise quando la chiamai in quel modo – Ho paura di.. come posso spiegarti.. »
« Andiamo, sai che a me può dire tutto. »
« Hai ragione.. Una volta ti ho parlato dell’elettricista, il ragazzo dagli occhi azzurri.. ricordi? » chiesi.
« Certamente. »
« Ecco, mi ha invitata a cena ma.. ma io non so proprio cosa indossare. »
« Se lo lasci dire, sarebbe bellissima anche con un paio di jeans usati. »
« Ho paura di essere troppo elegante perché.. beh.. lui non è.. cioè.. non sembra ricco, non mi porterà in un ristorante di lusso, perciò.. non so cosa fare. »
« Tesoro, se ti ha invitata non è di certo per il tuo abbigliamento. Vestiti come preferisci, lui non presterà attenzione all’abito. » sorrise e tornò alle sue faccende.
Dopo accurate ricerche, optai per un tubino nero e dei tacchi non molto alti dello stesso colore. Lasciai i capelli sciolti e non indossai gioielli.
« Ottima scelta! » Bells mi fece l’occhiolino, mi accompagnò alla porta e mi diede un bacio sulla guancia.
« Buona serata tesoro. » le sorrisi e ringraziai.
Scesi le scale di corsa con il rischio di slogarmi una caviglia: ero in ritardo e non era assolutamente da me. Raggiunsi in pochi minuti il bar perché non era molto distante da casa mia e prima di svoltare l’angolo, rimasi qualche secondo a fissare Ian che era già arrivato. Indossava un paio di jeans scuri, delle scarpe nere lucide ed una giacca di pelle. Era di spalle e non riuscivo a vedere la cosa che più mi aveva colpita in lui. Quando si voltò, mi persi nell’oceano meraviglioso dei suoi occhi.
« Buonasera. » disse dolcemente. I capelli nerissimi gli ricadevano sugli occhi come sempre.. oh, quanto avrei voluto immergere le mie mani in quei capelli che sembravano così morbidi!
« Buonasera. » risposi.
Mi guardò. « Sei bellissima. » Arrossii.
« Gra..zie. » balbettai. La profondità con cui me l’aveva detto era disarmante. I suoi occhi.. non riuscivo a pensare ad altro.

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Risposte alle recensioni! (:

VaVa_95 awww, sono davvero contenta che ti piaccia (perdona la mia banalità ma non so davvero come ringraziarti). Eh, Kate è un personaggio abbastanza.. "strano". Secondo me vi stupirà parecchio :) Sì, ho Twitter e corro a seguirti! xD Buona lettura!:3

SetFireToTheRain ahahahahahhahaha! sapevo che il fatto dell'attore porno ti avrebbe colpita. Chissà perché :P Sei troppo maliziosa, smettila! awww, mi sento così "mente contorta" :') ahahahha! Ecco il nuovo capitolo, spero davvero che ti piaccia (anche se scrivo malissimo e continuerò a dirlo sempre D: ). <3

britt4ever mm, questa Kate sta sulle scatole a parecchie persone a quanto vedo °-° ahahahah! Grazie anche a te per la recensione, davvero. Grazie davvero per averla inserita tra le preferite, per me è un grande onore :')  Un bacio anche a te :3
   
 
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