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Autore: Gipsiusy    02/03/2012    7 recensioni
-è vero che da piccolo sognavi di essere un pirata?-. Preciso come se l’era aspettato,Sherlock saltò dalla sua posizione accovacciata per guardarlo stupefatto,per poi esclamare:
-Perché Mycroft te l’ha detto?-
-come fai a sapere che è stato lui?-
-era l’unico che sapeva di questa mia fantasia infantile..-si ributtò sul divano,appoggiandosi interamente a John.
-quindi è vero..-
-eh già,è normale per i bambini avere delle fantasie inverosimili. Le femmine sognano di diventare principesse,sposare dei principi e vivere per sempre felici e contente. I maschi sognano di essere dei supereroi o dei pirati,come nel mio caso..-

Di john,di Sherlock,di pirati,di cuori..
molto molto fluff,oooh yes!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'With you...'
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LIKE A PIRATE

Do what you want 'cause a pirate is free, you are a pirate!
Yar - har - fiddle-dee-dee, being a pirate is allright to be!
Do what you want 'cause a pirate is free, you are a pirate!

Non tutti i tesori sono d'oro e d'argento.

 
 
-muoviti John!sta fuggendo!- Sherlock correva scivolando per le vie di Londra. Si,scivolando,perché l’intera città era stata ricoperta dal manto bianco della neve.
-rischio..di spezzarmi..l’osso..del collo..- mormorò John mentre si appoggiava al muro per evitare l’ennesimo scivolone. Era convinto assolutamente e indiscutibilmente che quella pappetta bianca fosse messa lì solo a nascondere il ghiaccio infido che lo faceva scivolare.
Distratto in questi pensieri perse l’equilibrio,cosa che minacciava di lasciarlo da un bel pezzo, e cadde a terra,sbattendo il fondoschiena. Sherlock si voltò ad osservarlo,poi tornò indietro a sincerarsi delle sue condizioni.
-Come va’?-
-aiutami ad alzarmi che è meglio…ma il criminale?è fuggito?-
-nhà,siamo dietro Baker street,Lestrade lo attende dell’altra parte..-
-ma allora scusa perché mi hai…cavolo che dolore…fatto correre così?- il dottore provò a rialzarsi,certo che come minimo gli sarebbe venuto un livido dove non batte il sole.
-se vuoi dopo ti curo io..-sussurrò malizioso Sherlock mentre lo aiutava a rimettersi in piedi. John a quell’affermazione perse nuovamente l’equilibrio e cadde di nuovo,tirando con sé Sherlock. Scoppiarono a ridere,mentre John diceva :
-ma se non sei neppure capace di curare un raffreddore..- e agitò la mano,colpendo un cumuletto di neve che si schiantò sulla faccia del detective. Non l’aveva fatto di proposito,ma a nulla servirono le richieste di perdono contro le catapulte che Sherlock aveva al posto delle mani,quindi si vide costretto,quale soldato di Sua Maestà Britannica la regina Elisabetta II,a rispondere al fuoco nemico. Il risultato fu’ che in mezz’ora si ritrovarono entrambi bagnati e infreddoliti.
Si guardarono scoppiando a ridere,e insieme tornarono a casa.
 
 
Finalmente erano di nuovo al caldo e con una tazza di the fumante in mano. Persino il detective arrivò ad ammettere di aver bisogno di una coperta. Si sistemò accanto al dottore sotto una coperta enorme di pail rossa,mentre in silenzio si godevano quegli attimi di serenità. Fosse stato per John ci sarebbero stati molti altri momenti simili,ma l’indole agitata e ribelle del compagno li rendeva una rarità. Ribelle. Questa parola gli ricordò una cosa che una volta gli disse Mycroft e si cui da allora conservava il dubbio.
- Sherlock..?-
-cosa c’è?-mugugnò il detective che in quel momento era raggomitolato contro la sua spalla.
-è vero che da piccolo sognavi di essere un pirata?-. Preciso come se l’era aspettato,Sherlock saltò dalla sua posizione accovacciata per guardarlo stupefatto,per poi esclamare:
-Perché Mycroft te l’ha detto?-
-come fai a sapere che è stato lui?-
-era l’unico che sapeva di questa mia fantasia infantile..-si ributtò sul divano,appoggiandosi interamente a John.
-quindi è vero..-
-eh già,è normale per i bambini avere delle fantasie inverosimili. Le femmine sognano di diventare principesse,sposare dei principi e vivere per sempre felici e contente. I maschi sognano di essere dei supereroi o dei pirati,come nel mio caso..-
-normale..tu?-
-devo tristemente ammettere che talvolta capita  anche a me..-parlava direttamente contro la spalla di John.
-e come mai proprio il pirata?-
Ne uscì un mormorio incomprensibile,al ché John lo scosse leggermente,vedendo il viso leggermente arrossato di Sherlock riemergere.
-ho detto che Mycroft una volta mi lesse una storia sui pirati ed avevo pensato che sarebbe stato forte essere completamente indipendente e scoprire nuove cose,rischiare la vita e cose simili..-
-frena frena! Tu e Mycroft un tempo non vi odiavate? O meglio,tu non facevi di tutto per irritarlo per qualche motivo che non mi hai mai raccontato?-
-Si,John,una volta sembravamo normali..-non sembrava volerne parlare,e John si maledisse per aver toccato un tasto del genere. Cercò di distrarlo in qualche modo.
-Dovresti farmi vedere una tua foto da piccolo..non riesco ad immaginarti..-o meglio,una mezza idea l’aveva,ma il solo pensare agli stessi occhi che spesso lo inchiodavano sul volto di un bambino era..inquietante!
-le ho distrutte tutte,probabilmente Mycroft ne avrà conservate altre ma non te le farà mai vedere,rassegnati!-
 -forse è meglio così..-
-tu invece?-
-io cosa?-
-cosa volevi diventare?-
John si rabbuiò a quella domanda,rimanendo in silenzio.
- John?-
-io volevo solo diventare grande,più grande di mia sorella e togliermela di dosso..-
- perché? – sembrava sinceramente interessato alla vita di John.
-non le e’ mai andato giù che fosse una femmina e di dover fare la principessa,così faceva il principe e costringeva me..-
-ti costringeva a fare..cosa?- si sollevò per guardarlo bene in volto,mentre John raggiungeva una colorazione rosso vermiglio. Adorabile.
-avanti John finisci di parlare..-gli diede un bacio sulla guancia,a pochi millimetri dalle labbra. Non poteva resistere quando lo vedeva imbarazzato. A volte, quando in pubblico lo vedeva arrossire,doveva reprimere con forza l’impulso di tirarlo a se e..
.mi costringeva a vestire da femmina e fare la damigella in pericolo..ti sembra normale?- borbottò John scivolando sotto la coperta. Sherlock si tuffò a sua volta per recuperarlo,rimanendo sotto anche lui e sussurrando al suo orecchio:
-immagino fossi molto sexy..-gli baciò il profilo del viso,fino a giungere alle labbra del dottore.
-non puoi sapere quanto..-mormorò quest’ultimo prima di lasciarsi andare alle calde mani di Sherlock e alla sua bocca sensuale.
 
 
Passarono alcuni giorni e si stava avvicinando il compleanno del consultino detective. Watson stava definitivamente impazzendo alla ricerca del regalo. Perché non bastava aver scoperto la data per puro caso,che non avesse idea di cosa comprare,no!doveva anche combattere contro l’impulso di uccidere quell’idiota. Perché non può essere chiamato altrimenti qualcuno che chiama tua sorella per domandargli delle foto di quando lui era vestito da femmina (Harriet?piacere,sono Sherlock holmes,il coinquilino di suo fratello john. No no,a lui non è successo nulla,volevo solo sapere se aveva delle foto di quando eravate bambini..). Era arrivato giusto in tempo per prendersi il cellulare e interrompere quello strambo scambio di oggetti. Ma va bene.
Ora doveva solo trovare quel benedetto regalo. Il compleanno sarebbe stato l’uno marzo,vale a dire tra pochi giorni,ma andava tutto bene.
Stava per mettersi a urlare nel bel mezzo di un centro commerciale. Ma cavolo se andava tutto alla grande!
Perché non dovrebbe?
Era giunto alla fine del corridoio,dove era situata una libreria,stava per voltarsi e tornare indietro a guardare quella sciarpa che aveva visto prima quando Johnny Depp gli si parò contro,o meglio un cartone a grandezza naturale,con un cartello accanto:
“GRANDE OFFERTA!I MIGLIORI ROMANZI D’AVVENTURA E DI GENERE PIRATESCO IN UNA ECCEZIONALE RACCOLTA A SOLE £25”
Eureka!miracolo!geniale! Sherlock si credeva un genio..tzé,non sapeva con chi aveva a che fare!
 
 
Qualche giorno dopo di fronte a John si pose il problema di presentare i tre libri sui migliori romanzi che aveva comprato. Tuttavia quando si svegliò Sherlock era già uscito,senza lasciare nessun’appunto,segno che non aveva bisogno di lui per il momento.
Tuttavia per tutta la giornata non ricevette messaggi o chiamate da parte sua,e una volta tornato a casa non era ancora arrivato. Ricevette un mazzo di fiori da parte di Mycroft per il detective,che mise in un vaso trovato miracolosamente in quel ciarpame,e si sedette su una poltrona,in attesa…

   …
- John…John!sveglia dottore!- qualcuno lo scuoteva gentilmente da una spalla. Era la voce di Sherlock. Aprì gli occhi e lo vide chinato verso di lui.
- Sherlock..ma che ore sono?-
-le quattro del mattino..come mai ti sei addormentato in salotto?-
-ti stavo aspettando..un momento,dove sei stato fin’ora? E perché non ti sei fatto sentire?- ora era perfettamente sveglio e lo osservava mentre il detective ignorava il suo sguardo.
-in giro..nulla di ché..-
-è per questo che non ti sei fatto sentire per tutto il giorno,non hai inviato neppure un messaggio per comprare il latte o cose simili,oppure per mandarmi a parlare con emeriti sconosciuti per i tuoi casi? Per quel che ne sapevo poteva esserti successo qualsiasi cosa..-ok,era arrabbiato,e molto.
-Sembri una madre apprensiva..sai,ho passato oltre dieci anni da solo..-
-in dieci anni non mi sembra che qualcuno ti abbia minacciato di “bruciarti il cuore”..-mormorò mimando le virgolette. In effetti sembrava davvero una madre iper-protettiva,ma davvero non poteva evitare di preoccuparsi per lui. Tuttavia notò anche che,al riferimento chiaro all’episodio della piscina,negli occhi di Sherlock era passato un lampo.
- Sherlock..di la verità…dove sei stato?- stava praticamente sussurrando,ma non poteva fare altrimenti se non voleva urlare.
-Da Moriarty.-
Silenzio. Sorpresa. Delusione. Rabbia.
-perché non me l’hai detto?-
-era pericoloso.-
-raccontalo a qualcun altro. Non sono un idiota.-
-non ero sicuro.-
-tu sei sempre sicuro.-
-non volevo che venissi.-
-Io…va bene,d’accordo. Grazie per essere stato chiaro. Dopotutto,a cosa servo io..me ne vado a letto.- si incamminò verso la porta senza neppure guardarlo.
-John..-tentò di fermarlo prendendolo per il braccio,ma il medico se ne liberò in fretta,continuando per la sua direzione.
-John..cos’è questo?- il biondo si girò a metà,per vedere Sherlock sollevare un pacco blu con il nastro argenteo.
-Nulla..puoi anche buttarlo se vuoi..- Sherlock non rispose ma lo scartò in fretta,osservando i libri. Era..commosso? era quella l’espressione che gli leggeva in faccia?
Non si era mai curato del suo compleanno,da quando se n’era andato di casa. Anche se suo fratello gli inviava sempre qualcosa-tipo i fiori- non aveva mai dato peso alla ricorrenza. Per lui era una cosa inutile,tipo Anderson.
-sono per me?-
-no,per Mrs. Hudson..certo che sono per te! Ma tanto non imp..-non poté finire di parlare perché le labbra di Sherlock si scontrarono con le sue,mentre le mani grandi lo abbracciavano cingendogli la vita.
-Sherlock ma che cos…-mormorò John sulla sua bocca.
-Grazie,sono bellissimi.- John a questa mormorò qualcosa di incomprensibile e gli lanciò un’occhiata non proprio astiosa.
Sherlock lo portò quasi di peso in camera sua,nel suo letto,lo fece stendere accanto a se sul fianco e lo abbracciò,serrandogli le braccia attorno al collo,mentre quelle di John rimanevano inermi.
-Sherlock..-
-Ascoltami,John.- la voce del detective sembrava provenire dall’oscurità che li circondava,tanto era profonda e avvolgente.- Non pensare mai,neppure per un attimo,di essere inutile. Sei l’unica cosa che probabilmente mi tiene ancorato a questa terra,l’unica cosa che mi importi davvero,quindi non pensare di essere inutile.
Moriarty ha detto che mi avrebbe bruciato il cuore,ma io non ho cuore,ho solo te,e non voglio che sia coinvolto più di quanto già non lo sia. Oggi era davvero pericoloso,non sono stato proprio da Jim,quindi non sapevo cosa sarebbe successo,avrei davvero voluto che tu fossi al mio fianco,ma non potevo permettermi di metterti in pericolo.-
John credeva che avrebbe avuto un infarto,tanto che gli batteva forte il cuore. Cinse con le sue braccia la vita del moro,stringendolo.
-sei l’unica cosa che ho..- aggiunse il moro.
- Sherlock io…- ma il detective gli pose due dita sulle labbra per farlo tacere.
-shh..non c’è bisogno che tu dica nulla..-
Allora il dottore si sporse leggermente e lo baciò dolcemente sulle labbra. Bastava per dirgli tutto quello che si aggirava nella sua mente,bastava per dirgli che lui ci sarebbe sempre stato,che non si sarebbe mai permesso di fargli prendere il largo,che teneva a lui più di quanto tenesse a se stesso..
Si addormentarono così,abbracciati e cullati dal dolce battito dei loro cuori.
 
 
-Sherlock,che libro ti lesse tuo fratello da piccolo?- stavano sul divano,il pomeriggio del giorno seguente,John leggendo il giornale e Sherlock contemplando un punto imprecisato nell’universo.
-Credo fosse “L’isola del tesoro”,perché?-
-hai controllato i libri che ti ho comprato?- si voltò verso il detective,che allungò il braccio per prendere i tre volumetti  che erano rimasti sul tavolino di fianco al divano. Tra di loro c’era,appunto,l’isola del tesoro.
-come lo sapevi?-
-non lo sapevo..ho semplicemente pensato a quale libro avesse potuto colpire tanto la fantasia di un genio da farlo apparire possibile. Se il genio fosse stato adulto sarebbe stato impossibile,ma dal momento che il genio era un bambino l’unica possibilità era di un libro che ha come protagonista un bambino!-
-Quindici uomini sulla cassa del morto, yo-ho-ho! E una bottiglia di rum per conforto!- canticchiò il moro.-era il libro perfetto per me,niente donne,avventura,intrigo..geniale!- Sherlock esaminò a lungo il libro,perso in chissà quali pensieri.
-bhè,alla fine ce l’hai fatta,sei diventato un pirata!-commentò John dopo un po’.
-non mi pare di andare in giro su una nave con una benda sull’occhio a urlare “all’arrembaggio!”..-commentò sarcasticamente l’altro.
-ah no? Hai la tua nave,il tuo codice d’onore e sei praticamente un fuorilegge per quello che combini..cosa vuoi di più?-
-mm..una mezza idea ce l’avrei..- rispose Sherlock lanciando il libro sul tavolino e scagliandosi su di John.
-all’arrembaggio..-sussurrò prima di baciarlo.
 
 

Sera!
Non credo che mi dilungherò a lungo..(Halleluja! n.d.tutti)
Sherlock si sta ancora domandando se fosse drogato mentre diceva quelle cose(dolcissime,fluffosissime e bellissime per il mio modesto parere U.U). Nel caso a qualcuno interessi le ho scritte durante l’ora di inglese,così come la prossima(su carta) che pubblicherò..chissà quando..
John..credo che mi adori..si,decisamente!
Come potrebbe non farlo?
S:devo proprio dirlo?
Che vuoi?
S: ma ti pare normale che io bla bla bla bla bla..
Se se va bene parla parla ti sto ascoltando…
Che dire più?ah si,la cosa strana scritta sopra è una canzoncina realmente esistente,di meno di dieci secondi probabilmente,ma che entra in testa e non esce più. La trovate sul tubo,ma non dite che non vi ho avvertiti!!
A proposito..chissà dov’è Jim..*si guarda intorno*
*Jim spunta dal nulla alle spalle vestito anni settanta* Ah Ah Ah Ah STAYIN ALIVE,STAYN ALIVE…
*si riprende dall’infarto* d’accordo,non voglio neppure sapere dove l’ha preso..
Vaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bene, voglio ringraziare la mia Sherl,grazie alla quale questa storia è arrivata qui,e infine un ringraziamento speciale va a Sevvina,che sin dalla prima fic su loro due è sempre stata qui a recensire e a supportare!
Ti avevo promesso un premio ed eccolo qua!
Questa immagine è per te tesoro!spero ti piaccia!

 
Infine invito tutti a leggere le altre mie storie su loro due,ovvero “The difference”, “About the jealousy”,”the most intersting” e la mia personale visione del ritorno di Sherlock “Miracle?no,it’s only Sherlock
Un bacio a tutti e ricordate..
STAYIN ALIVE!

 
   
 
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