Ma salve lettori e lettrici!!
In alcune recensioni all'ultimo capito di Best Friend, 
alcuni di voi mi hanno chiesto di continuare la storia, 
di non farla finire, ma ragazzi deve pur finire,
non posso scrivere in eterno,
così mi è stata suggerita l'idea di fare un OS conclusivo
e infatti eccomi qui.
Questa sera avevo ispirazione e ho deciso di concludere definitvamente la storia di Ally e Nick.
Sono passati 6 anni da quando li abbiamo lasciati e sono successe parecchie cose.
Non mi dilungo oltre...Buona Lettura!

 

You were everything, everything that I wanted 
We were meant to be, supposed to be, but we lost it 
All of the memories, so close to me, just fade away 
All this time you were pretending 
So much for my happy ending 
oh oh, oh oh,So much for my happy endingoh oh,So much for my happy ending
- Avril Lavigne -

Aprile 2019 – Salone del Grand Hotel, New York

(Ally POV)
Vengo raggiunta da Roxane
“Allison” esclama venendomi incontro, in tutti questi anni il suo forte accento francese mi ha sempre fatto spuntare un piccolo sorriso sulle labbra
“finalmente ti ho trovata, c'è molta gente oggi”
“sì, non mi aspettavo tutto questo successo”
“ma te lo meriti, ormai quanti anni sono che lavori nella mia casa di moda?” ci penso per qualche secondo
“circa sei”
“e tu in sei anni ti sei affermata come grande stilista, hai ancora tanta strada da fare, ma sei a buon punto”
“grazie” dico con un sorrisetto imbarazzato
“guardati sei...” esita un attimo fissando il mio corpo
“enorme” continuo io, so di essere grossa, sono aumentata di taglia, forse troppo, Roxanne mi guarda con occhi sinceri e mi mette le mani sulle spalle
“sarai anche enorme, ma io sei anni fa ho visto in te un talento che è sbocciato a meraviglia, hai organizzato moltissime sfilate e proprio questa grossa pancia adesso ti ha portato tutta questa gente” ha ragione, le mie taglie saranno aumentate ma questa gente è tutta qui per me, per la mia nuova collezione
“hai ragione, grazie Roxanne”
“oh non mi ringraziare, a proposito verrà tuo marito vero?”
“certo” o almeno credo, era impegnato con un progetto musicale, ma mi ha promesso sarebbe venuto, deve venire.
Mi allontano da Roxanne, prendo il cellulare e lo chiamo
“amore, dove sei?”
“tesoro stai bene? Ti sento un po' agitata”
“beh sai, è una sfilata importante e tu dovresti essere qui”
“lo so, sto arrivando, sono passato a prendere i tuoi genitori”
“quindi verranno?”
“certo, ci sono anche Crystal e Luke” la mia felicità supera ogni limite, non posso credere che ci sarà tutta la mia famiglia al completo.
La gente prende posto, io sono dietro alle quinte che controllo scrupolosamente ogni modella, curo ogni dettaglio, sono sempre stata pignola, ma adesso devo esserlo più che mai, voglio che tutto sia assolutamente perfetto.
Le luci si abbassano e la musica parte, è il segnale che la sfilata sta per iniziare, una voce rimbomba per tutta la sala
“Benvenuti signori signori alla sfilata organizzata dalla casa di moda di Roxanne” gli applausi scrosciano sovrapponendosi alla musica, dopo poco la voce riprende il controllo della
situazione
“questa sera potremo ammirare una nuova collezione di una giovane stilista che si è affermata in poco tempo, Lauren Conrad!” gli applausi riprendono sempre più forti, quando sento pronunciare il mio nome ho un tuffo al cuore, l'agitazione e l'adrenalina salgono, succede sempre così, come se fosse la mia prima sfilata, anche se ormai ne ho fatte parecchie ogni volta mi sembra di rivivere tutto dall'inizio
“per l'occasione ammireremo la nuova collezione premaman” si conclude la presentazione, la musica si fa più forte e le luci della passerella si accendono, le prime modelle si mettono in fila e al segnale del tecnico escono.
Sfilano sciolte e sicure lungo la passerella bianca illuminata da piccoli faretti, arrivano sino in fondo per farsi ammirare dal pubblico e per farsi immortalare dai numerosi giornalisti.
Gli altri stilisti applaudono sorridenti mentre si godono lo spettacolo, io invece sbircio il tutto nascosta da un telone bianco che divide la “platea” dal backstage.
Il primo gruppo di modelle ha finito, ora viene lasciato spazio agli abiti per la notte, ai pigiami e alle camicie da letto adatte alle donne incinte.
La musica si fa più dolce e tranquilla, la prima modella esce, le luci la illuminano alla perfezione, percorre la passerella fermandosi sulla punta, mostra prima il profilo destro, poi quello sinistro, un ultima giravolta ed ecco che torna per fare spazio ad un'altra ragazza.
Le modelle si riuniscono per l'ultima uscita collettiva e io mi preparo per andare a salutare il pubblico, aspetto che mi chiamino, ho una mano sopra il cuore, lo sento battere a ritmo dei numerosi applausi che riempiono la sala dall'altra parte, le mie labbra continuano a sorridere, non ne possono fare a meno, percepiscono la felicità che pervade ogni centimetro del mio corpo.
Una ragazza con un auricolare all'orecchio e una cartellina in mano mi fa cenno di avvicinarmi
“appena ti presentano esci” annuisco e mi posiziono di fronte alla tenda
“dopo aver ammirato i vestiti, facciamo i complimenti all'artista, Allison Conrad!” di nuovo il mio nome e di nuovo un tuffo al cuore, con una mano apro la tenda e oltrepasso la soglia, vengo immediatamente colpita dalle luci e dai flash delle macchine fotografiche.
La musica e gli applausi fragorosi mi rimbombano nelle orecchie, cammino sicura di me lungo la passerella e quando arrivo alla fine mi guardo attorno osservando il mio pubblico che continua ad applaudirmi, tra le prime file scorgo anche mio marito, il ragazzo, ormai uomo, che mi ha sempre sostenuta fin dall'inizio, senza di lui di certo non sarei qui, lo guardo con un enorme sorriso che viene subito ricambiato, con una mano saluto tutti quanto e poi la porto sulla mia pancia accarezzandola dolcemente, questa sfilata è dovuta soprattutto a ciò che porto qui dentro.

Lo spettacolo è finito e io posso finalmente raggiungere la mia famiglia
“amore mio” eccolo, gli vado incontro e lo abbraccio stampandogli un bacio su quelle labbra a cuoricino che mi fanno impazzire
“amore, sono contenta tu sia venuto”
“non potevo mancare alla sfilata dedicata al mio campione” posa gli occhi sulla mia pancia e si avvicina sussurrando “anche tu sei stato fantastico” sorrido vedendo con quanta dolcezza mio marito si stia trasformando in un padre esemplare.
Pochi minuti dopo veniamo raggiunti da tutti i parenti
“Ally!”
“Crystal!” la mia sorellina, non la vedo spesso, è impegnata con i suoi allenamenti ed è sempre in New Jersy ad allenare la sua squadra di basket
“sei stata grandiosa, complimenti”
“grazie” le sorrido e la abbraccio, vedo avvicinarsi due perfetti innamorati in compagnia di due bimbe, sono Kevin e Danielle in compagnia delle loro figlie gemelle, Katy e Faith
“zia Ally i tuoi vestiti sono bellissimi, poi li farai anche a noi?”
“ma certo tesori miei, avrete tutti i vestiti che vorrete” si avvicinano anche i miei genitori, i miei suoceri e Frankie che a turno mi porgono i loro complimenti, le emozioni sono tante e le lacrime di felicità cominciano a rigarmi le guance, poi aggiungeteci gli ormoni impazziti di una donna incinta e otterrete una vera e propria fontana.
Ci siamo tutti, anzi quasi, mancano le due coppie, i novelli sposi e i futuri sposi, beh sì, Luke e Laura hanno compiuto il grande passo, si sono sposati circa 7 mesi fa in una piccola chiesetta a Wickoff e poi ci sono Joe e Sarah che si sposeranno tra 3 mesi. Gli ultimi due si sono conosciuti su un set di un video musicale di Joe, hanno sempre sostenuto di essere stati colpiti dal famoso “amore a prima vista”, il classico colpo di fulmine, si conosco da 4 anni e adesso hanno deciso di passare tutta la vita assieme.
Luke e Joe vanno sempre di coppia e come al solito sono gli ultimi, anche da piccoli era così, dovevano fare la loro entrata a parte.
Eccoli che arrivano
“alla buon'ora!” esclama Frankie attirando l'attenzione dei ritardatari
“Ally sei stata magnifica come sempre, i tuoi vestiti sono fenomenali”
“grazie Lulla, ma adesso sentiamo che ne pensa tuo marito, cavolo mi fa ancora impressione la parola marito usata per lui” Laura ridacchia e lascia il posto a mio fratello
“beh, ammetto che sei stata brava, ma non ti montare la testa”
“sempre simpatico eh” lo guardo alzando un sopracciglio, poi rido e lo abbraccio
“grazie fratellone”.
Si avvicinano Joe e Sarah
“Allison, forse non è il momento più adatto, però che ne diresti se facessi te il mio abito da sposa?”
“Sarah dici sul serio?” chiedo incredula
“sì, sarebbe un onore”
“certo, lo faccio volentieri” la abbraccio, poi sento un colpo di tosse, mi giro verso di Joe
“sorellina” è l'unico che mi chiama ancora così e ogni volta che lo fa mi passa la mia infanzia davanti agli occhi “sei stata grandiosa, ormai sei più famosa di noi tre messi assieme” rido rumorosamente
“beh sto lavorando per superarvi”
“ragazzi mettiamoci a lavoro” dice Joe ai fratelli, scoppiamo a ridere uscendo tutti dall'hotel per andare a festeggiare.

Siamo tutti riuniti in un'immensa sala da pranzo nella casa di Paul e Denise, siamo tutti a tavola intenti a finire la cena, le risa e il divertimento fanno da padroni quella sera, siamo tutti spensierati e tranquilli.
Affondo la forchetta nella mia seconda fetta di torta al cioccolato
“Allison basta, non ti fa bene mangiare tutto questo zucchero”
“Nicholas” so che odia quando lo chiamo con il nome intero, come io odio quando lui lo fa con me “lo so, ma non riesco a resistere e poi la torta che fa tua madre è qualcosa di unico” apro la bocca e ci infilo un altro pezzo di dolce assaporandola attentamente, quando sento una fitta fortissima alla pancia, sbarro gli occhi e faccio una smorfia di dolore
“Ally che hai? È la torta vero? Sapevo ti avrebbe fatto male” sentenzia Nick, io scuoto la testa e porto il mio sguardo spaventato su di lui
“mi si sono rotte le acque” sussurro per non creare agitazione, Nick mi guarda incredulo e spaventato, restiamo così per una piccola frazione di secondo, sino a quando un'altra fitta mi colpisce, questa volta il dolore è più forte e mi lascio scappare un gemito sofferto che attira l'attenzione di mio cognato, che non appena si rende conto di cosa sta succedendo si alza in piedi ed urla
“ad Allison si sono rotte le acque!” fulmino immediatamente Joe con lo sguardo, i miei piani di mantenere la calma sono andati in fumo, tutti mi assalgono chiedendomi se sto bene, ma di certo non posso dire di essere in ottima forma.
Mi fanno alzare e Nick corre a prendere la macchina, comincio a respirare come mi hanno insegnato ai corsi pre parto, sono nervosa e impaurita, cerco la mano di mia madre che mi guarda facendo tranquillizzare leggermente.
In poco tempo mi ritrovo nel sedile posteriore della macchina, con Nick alla guida, Danielle accanto a me che mi tiene la mano e Joe sul sedile anteriore del passeggero,
Mio marito ingrana la marcia e parte, cerca di andare più veloce che può ma per me non è abbastanza, le contrazioni sono sempre più frequenti e forti, stritolo la mano di Dani che continua a ripetermi di respirare
“Nick accelera!” urlo in preda al panico
“più di così non posso!” mi urla lui di rimando
“che ne dite di un po' di musica?” esclama Joe
“che cazzo c'entra ora la musica!” ruggisco io contro di lui
“era per alleggerire la tensione” è un caso perso, per lui non c'è nulla da fare, scemo era e scemo rimane.
Finalmente sono sdraiata sul lettino dell'ospedale con il medico che mi ordina di spingere
“forza un ultimo sforzo” mi ripete, io respiro a fatica e piango guardando Nick che mi stringe la mano
“Nick non ce la faccio, ho paura”
“no amore, ce la fai, spingi, so che ce la puoi fare” prendo le ultime forze che mi rimangono e comincio a spingere sino a sentire un piccolo vagito, il pianto di mio figlio.
Il dottore consegna il nuovo arrivato alle infermiere che lo controllano e lo lavano.
Nick si avvicina e mi stampa un bacio sulle labbra
“sei papà” dico io tra le risa e le lacrime
“sono papà, ce l'hai fatta amore” anche le sue guance sono rigate da alcune lacrime di felicità.
Veniamo interrotti dal medico che ci porge nostro figlio, lo prendo tra le mie braccia e osservo il suo dolce viso, è un bambino bellissimo, il mio tesoro, la mia seconda ragione di vita, la ragione del mio ultimo successo.
La mia stanza d'ospedale e abbastanza affollata, tutti che chiedono come sta il bambino, come sto io ma cosa più importante come si chiama, io e Nick ci abbiamo pensato parecchio, avremmo voluto usare i nomi di tutti gli uomini della famiglia, ma sarebbe stato praticamente impossibile, così abbiamo deciso di chiamarlo come sui papà.
Nostro figlio si chiama Christopher Nicholas Jonas.

In un paio di giorni sono di nuovo a casa e posso finalmente dormire nel mio letto accanto a mio marito, beh dormire è una parola grossa, nostro figlio continua a svegliarsi nel cuore della notte, fare i genitori è dura.
Nick si lascia cadere sul materasso
“si è addormentato?” Chiedo avvicinandomi a lui cominciando a massaggiargli le spalle
“sì, ci avevo quasi perso la speranza, è dura fare il papà” sospira sbadigliando
“beh anche fare la mamma non è facile”
“lo so, ma insieme riusciremo a fare tutto” dice sorridendomi e adagiandomi sul letto per abbracciarmi dolcemente la vita
“siamo arrivati fin qui, ormai non abbiamo più niente da temere” ridacchio stringendomi a lui
“Queen sei tutta la mia vita, ti amo”
“King ti amo anche io, ma adesso dormiamo prima che Chris decida di svegliarsi di nuovo” sento la sua risata, si gira per spegnere la luce e poi ritorna ad abbracciarmi ed insieme ci addormentiamo.
Dopo tutti questi anni siamo riusciti ad ottenere il nostro finale felice, anche se questo finale segna l'inizio di una nuova vita come vera famiglia.

Spero di non avervi deluso, di avervi appassionato ancora una volta!
Aspetto le vostre recensioni che sono sempre importanti!
Un bacio Debby!