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Autore: Melanto    03/03/2012    9 recensioni
[Seconda Classificata e Premio Emozione al "Flash Prompt Contest" indetto da Ria-chan]
“Ma lei è luna, nessuno la potrà cambiare / e quando è sera, lei sa quello che deve fare / Lei deve attraversare i sogni / di chi la guarda e si innamora / di chi vuole restare con lei” – Edoardo Bennato, “La Luna”.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota Iniziale: Questa storia è stata scritta per il contest "Flash Prompt Contest" indetto da Ria-chan sul forum di EFP.
Il Prompt scelto era: "Luna Pallida".
La storia si è classificata: 2°/17 (T_T awwww! *è felicissima* Ho anche corretto un paio di segnalazioni fatte da Ria!) e ha vinto anche il "Premio Emozione" *o*

SecondoPosto -- PremioEmozione


20 Luglio 1969

 

«Che ore sono?»
«Le dieci.»
«Saranno arrivati?»
«Chissà.» Mirco, appoggiato alla vespa, ciccò la cenere e la brezza serale di Luglio la portò via.
Dall’alto del Parco, il mare era fuso alla terra attraverso il buio che disegnava sagome ma nascondeva i colori. Nessuna luce, se non quella della luna: un filo nascente, pallido e solo, come un occhio socchiuso. Li guardava in silenzio, riflettendosi sull’acqua.
«Mimì, dobbiamo far ripartire la vespa.»
Mirco esalò fumo e parole. «Stamm(1) senza miscela. L’indicatore è scassato, devo farlo vedere a Ciruzzo. Sperando che non mi faccia n’ato pacco(2)
«Questo significa che ce la dobbiamo fare a piedi?» Luigi si allontanò dal muricciolo che affacciava sulla scogliera e tornò al motorino, appoggiandosi accanto a Mirco.
«Passeggiata romantica» ridacchiò quest’ultimo. Nel buio, l’azzurro dei suoi occhi non si vedeva e nemmeno la pelle abbronzata.
Luigi se n’era innamorato appena l’aveva conosciuto, durante una carica della polizia, il Novembre dell’anno prima. E Mirco l’aveva ricambiato, incantato dai suoi colori chiari, delicati.
Ma era difficile amare un altro maschio e non sapere che fare né come sopravvivere in quel mondo che stava andando a rotoli. Forse avrebbero dovuto fermarsi prima, perché ormai era impossibile tornare indietro.
Quella sera erano usciti proprio per parlarne.
«Mimì…» sospirò Luigi, rompendo il silenzio; lo sguardo puntato alla pallida luna in cerca di risposte che non arrivavano. «…che ne sarà di noi?»
Mirco spense la sigaretta. «Troveremo una soluzione.» Lo diceva sempre, eppure non ne aveva mai.
«Ci additeranno come ricchioni
«Preferirei femmenielli(3): portano bene» scherzò, ma Luigi era perso nel cielo e i suoi occhi lontani, fermi sull’astro assonnato, invidiandone la solitudine.
«Vulesse sta io ‘ncopp ‘a luna. Accussì nisciuno ci potesse dicere niente.(4)»
Mirco fece scivolare la mano sul sellino, fino a prendere la sua e stringerne le dita. Avvicinò le labbra alla tempia, baciandola piano. «Allora diventiamo astronauti pure noi.»
Luigi sorrise della sua follia; era come chiedere la luna e sognare d’essere liberi, assieme a lei. «Quando partiamo?»

 


TRADUZIONI VARIE: [1] - Stamm/Stiamo | [2] - n'ato pacco/un'altra fregatura | [4] - Vulesse sta io ‘ncopp ‘a luna. Accussì nisciuno ci potesse dicere niente/vorrei stare io sulla luna. Così nessuno ci potrebbe dire nulla.

[3]FEMMENIELLI: i femmenielli sono una figura della tradizione popolare partenopea e vengono considerati come portatori di buona fortuna.


Fine

 

Note Finali (XD che sono più lunghe della storia!!!): Il 20 Luglio 1969 gli Americani atterravano sulla luna quando in Italia erano più o meno le 22:17 (scenderanno dalla navetta solo verso le quattro di notte, ora nostrana); dunque è a loro che si riferiscono i due personaggi, sia all’inizio che verso la fine della storia. :3
Cercando e informandomi: intorno al 20 Luglio, la luna era visibile, in fase crescente, e sarebbe arrivata a metà il 22 Luglio. XD però non so se il tempo era buono. Io ho messo di sì *ride*, anche perché a Napoli, a Dio piacendo, il tempo è quasi sempre bello d’estate XD (tranne quando piove tipo rubinetti rotti).
La canzone citata nell’introduzione (*-* e che dovete ascoltare: "La Luna - Edoardo Bennato") parla proprio della missione dell’Apollo 11 e di come la luna possa sempre far sognare, nonostante, in quegli anni, l’Italia fosse flagellata dai moti del ’68 (c'è un riferimento, nel testo, alla carica della polizia: Mimì e Gino sono due sessantottini), sia studenteschi che operai. XD diciamo pure che nel titolo della storia c’è tutto il background del testo.
Il luogo dove si trovano Mimì e Luigi (detto Gino! :3) è Via Tito Lucrezio Caro, ma visto che il nome di ‘sta via era troppo lungo e suonava male, ho preferito lasciare solo l’accenno al Parco della Rimembranza, tanto è lì, due passi più su X3. Precisamente, si trovano nel curvone dove c’è quel belvedere sul mare (che affaccia a Ovest, quindi Mimì e Gino beccano la luna al tramonto: *panoramica qui*: la freccia rossa indica dove si trovano Mimì e Gino, mentre la freccia blu indica il Parco. Nel 1969, il Parco del Virgiliano non credo fosse affatto come adesso, anzi, non so nemmeno se fosse aperto. Fatto sta, che la zona è sempre stata chiamata: 'ncoppa 'o Parco 'a Rimembranza - ci vanno sempre le coppiette a fare zumzum XD con tanto di giornali a tappezzare i finestrini. Pensate che c'era proprio il tipo che li vendeva!!! *ride*). *w*


Motivazione al Premio Emozione: "Non posso farci nulla, le tue storie mi emozionano sempre in maniera indescrivibile. Posseggono qualcosa di magico, di profondo e di unico. Forse è proprio la caratterizzazione e il modo in cui riesci a rendere i personaggi unici e reali, nonché le ambientazioni sempre dettagliate e originali, a rendere il tutto tanto emozionante; o forse chissà, questa volta è stato proprio il fatto che, come ti ho già detto, la storia fosse ambientata nella mia città e leggere il dialetto, trattato così bene e non nel modo volgare che emerge spesso -ahimè-, mi ha particolarmente commossa.
Una storia bellissima. Davvero."

   
 
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