~ Goodnight Reading ~

Kim Kibum non aveva mai disprezzato una buona lettura prima di andare a dormire, ma da qualche tempo aveva abbandonato i grandi classici per dedicarsi alla lettura politica... Kibum sospirò, pensando a quanto potesse essere bugiardo anche nella sua narrazione mentale. La verità era che non toccava un libro vero da anni forse, e che le ultime cose cartacee che gli fossero capitate tra le mani erano riviste di gossip o di moda.

Per il suo compleanno Taemin gli aveva regalato un libro, un libro vero, di quelli con la copertina rigida e più di duecento pagine. Un libro di quelli che alla fine hanno stampata la faccia sorridente (rigorosamente in bianco e nero) di un autore miliardario che racconta di quanto in realtà sia semplice e sana la sua vita. Insomma, in poche parole, Kim Kibum aveva tra le mani un mattone.

Aveva pensato a un sacco di cose da fare con quel libro: regalarlo a sua madre, ritagliarlo e usarlo come decorazione per il decoupage o usarlo per fermare il mobiletto traballante del bagno, ma alla fine sapeva che se avesse fatto una qualsiasi di queste cose Taemin ci sarebbe rimasto malissimo, e lui non voleva vedere un'espressione affranta sul volto di suo "figlio". Così, una sera in cui il gruppo era di ritorno da delle riprese televisive per un programma, Kibum decise di evitare il grosso divano comodo sul quale guardavano assieme i film e di andare direttamente a letto.

Peccato che qualcuno doveva aver mal interpretato i suoi gesti.

Aveva appena voltato pagina sei (ossia una pagina completamente bianca con scritto solo "A mia figlia Cindy, che mi ha ispirato per la protagonista") quando la porta della camera si socchiuse. Quando Jonghyun entrò nella stanza aveva uno strano sorriso sulle labbra, ma un attimo dopo si smorzò e Kibum notò che il ragazzo lo guardava esattamente come si guarderebbe un fantasma.

«Stai leggendo, Kibumie?» domandò Jonghyun stranito, facendo un passo avanti esitante. Solo in quel momento Kibum notò che il ragazzo era a petto nudo e che stringeva una cannottiera nera in una mano.

«... Pensavi che il mio "vado di sopra, buona notte" fosse un invito al sesso, Jongie?» domandò il biondo inarcando un sopracciglio. Non sapeva se sentirsi offeso o divertito, alla fine la secnda emozione vinse sulla prima e dovette trattenersi con tutto sé stesso per non sorridere come un idiota.

«No. ... Sì. Era un "vado di sopra, buona notte" molto ambiguo! Di solito non stiamo mai di sopra da soli, se non quando-»

«Ho afferrato il concetto, Jonghyun!» fece Kibum, allungando la mano verso il comodino per aumentare la luminosità della lampada. «Mi dispiace di aver deluso le tue aspettative, ma sono a letto solo per leggere, davvero.»

Jonghyun lo fissò indeciso, era evidente che si aspettasse qualcosa. Cosa, Key non lo sapeva. Poteva solo immaginare che il suo ragazzo sperasse che se ne uscisse fuori dicendo "Ahah, ti è piaciuto lo scherzo? Era ovvio che intendessi che volevo fare sesso! Vieni qui!", ma Kibum non aveva intenzione di dire niente del genere.

Per ora.

Si portò un dito alle labbra e leccò lentamente il polpastrello, inumidendolo. Ufficialmente, Key voleva solo voltare pagina, ma in realtà stava facendo tutto quello solo perché sapeva di avere lo sguardo di Jonghyun addosso. Passò a pagina sette e iniziò a leggere la prima riga, senza però concentrarsi realmente sulle parole. Sentì il materasso abbassarsi sotto il peso del corpo di Jonghyun e non si stupì affatto di sentire il volto dell'altro sulla sua spalla appena un istante dopo.

«Cosa leggi?» domandò con una curiosità falsa come una banconota da due won. Una sua mano passò dietro la schiena di Kibum, cingendogli la vita in un abbraccio.

«Il regalo di Taemin.»

«Mmh... Il mio regalo era davvero molto più bello. Non è così?» l'innocenza con cui Jonghyun aveva posto quella domanda era completamente estranea a ciò che fece subito dopo: aprì la bocca e spinse fuori la lingua quanto bastasse per leccare dolcemente la pelle dietro l'orecchio di Key, che rabbrividì e ansimò senza riuscire a trattenersi.

Dio, se era stato bello il regalo di Jonghyun. Aveva davvero superato sé stesso, rendendolo felice oltre l'invero simile: lo aveva portato a fare shopping nei negozi più belli di tutta Seul e la sera lo aveva portato in un ristorante a cinque stelle. E la notte... Beh, la notte era stata così bella e passionale che Key non aveva riuscito a ballare decentemente per i tre giorni seguenti.

«Jjongie...» esalò chiudendo gli occhi e fingendo disinteresse «Davvero, voglio leggere» mentì Kibum. Aveva smesso di voler leggere nel momento in cui aveva visto il suo ragazzo a petto nudo chiedere del sesso. Davvero, non era né cieco né stupido. Chi poteva dire di no a Kim Jonghyun? Una lesbica o un pazzo, forse.

«Davvero davvero?» Jonghyun depositò un bacio sul suo collo, e poi scese più giù, baciando l'incavo con la sua spalla. Kibum emise un gemito soffocato e sentì il sorriso di Jonghyun aprirsi sulla sua pelle.

«Mmh...» Finse si pensarci. Quanti secondi doveva fingere di rifletterci su per risultare credibile? Oh, non gliene importava un accidente! Chiuse il libro di scatto e avvolse entrambe le braccia al collo di Jonghyun, reclamando un bacio così repentinamente da sorprendere il moro che, ricambiando immediatamente, emise una risata serena.

In fondo, quel inutile malloppo di pagine poteva anche aspettare un'altra notte.






~ JongKey precedente: In the moment I said it (raiting rosso)