Anime & Manga > Alice Academy/Gakuen Alice
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Autore: Clarrie Chase    03/03/2012    6 recensioni
[Mikan/Natsume, Hotaru, Ruka, un po' tutti + personaggio a sorpresa |  Mistero, Suspense, Romantico | Giallo | What if?, AU - Alternative Universe]
Dal 1° Capitolo:
"Hotaru chiuse il libro, per poi riaprirlo all'ultima pagina:
'In seguito alla tragedia della Pioggia di Meteoriti che colpì il nostro pianeta alla fine del secolo scorso, la stirpe umana finì irrimediabilmente per avvicinarsi all'estinzione. Di tutte le città allora presenti, solamente l'insediamento Alice che era la Alice Academy riuscì a coprire il perimetro della scuola sfruttando gli Alice di tipo Abilità Speciali per creare una barriera che fungesse da riparo. Ovviamente, quante più persone possibile furono accolte all'interno della barriera durante la collisione, ma solo una minima parte della popolazione di Tokyo riuscì a sopravvivere... [...]
Hotaru chiuse il libro con un suono secco. « Che te ne pare? »
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'Incanto del Buio


***
Quando il sole tramonterà, la sesta notte di novilunio dell'anno del Giaguaro,
il mondo sarà preda delle tenebre, e i cuori dei Sopravvissuti
cadranno vittima dell'Incanto del Buio.
[Dal Libro dell'Apocalisse]
***

Lunedì 1 Gennaio, 2000.

 « Avete sentito? Sono arrivate due nuove studentesse... »
« Sì, l'ho sentito anch'io... secondo voi che tipe saranno? »
« Non riesco a immaginarlo... A quanto pare hanno vissuto fuori dalle mura fin dalla pioggia di meteoriti... »
« Che cosa? Sono state lì fuori per tutto il tempo?! Allora devono essere davvero in gamba se sono riuscite a sopravvivere a tutti i Cacciatori di Alice... »
« Già, lo penso anch'io... »
« Forse sono delle selvagge! Con le ossa di cane intrecciate nei capelli! »
Natsume alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo trafiggendo con lo sguardo una per una, tutte le compagne che a pochissimi passi da lui stavano spettegolando.
« Sì, certo, e magari hanno anche un terzo occhio nascosto sotto la frangetta... » esclamò, seccato, mentre tutte le ragazze scoppiavano in risolini acuti al suono di quelle parole. Solamente Sumire, l'ultima a parlare, non trovava divertente la battuta. Natsume non se ne curò, ritornando a posare lo sguardo e la sua attenzione al libro di testo. Sumire continuò, questa volta rivolta a lui:
« Non sto scherzando: ho sentito il Professor Narumi dire che avrebbe accettato quelle ragazze nella nostra scuola anche se non fossero state degli Alice, perchè il mondo fuori dalle mura poteva essere troppo pericoloso per loro. » disse, intestarditasi. Natsume sbuffò, rivolgendosi a Sumire: « Se quelle ragazze non fossero degli Alice il Professor Jinno le spedirebbe immediatamente nel distaccamento dell'Accademia a nord, dove stanno i bambini senza Alice o i Tipi Latenti, non credi? » chiese, tagliente. Sumire arrossì furiosamente e distolse lo sguardo, voltandogli le spalle, lasciando che Natsume sospirasse di sollievo: se l'era tolta da davanti come minimo per tutta la giornata! Erano veramente poche, per fortuna, le ragazze permalose come Sumire...
All'improvviso, tutti gli alunni della classe smisero di spettegolare o di fare qualsiasi cosa stessero facendo: era entrato il Professor Narumi. Natsume storse il naso, attento a non farsi vedere: il Professore indossava un lungo mantello azzurro che toccava terra e copriva dei jeans aderenti che lasciavano scoperte le caviglie e una maglietta a strisce bianche e rosa, a mezza manica. Si portava dietro le due nuove alunne, già provviste della divisa e di una espressione apertamente guardinga. Si muovevano in sincronia l'una con l'altra, e anche se la struttura fisica era quasi la stessa, i loro volti erano completamente diversi: la prima, della stessa altezza della seconda, aveva cortissimi capelli neri e occhi blu notte, il volto serio e l'espressione attenta. A prima vista si sarebbe detta minuta, ma un occhio allenato era in grado di capire subito che in realtà era solo in riposo, pronto a scattare da un momento all'altro. Nel suo insieme, decise Natsume, era graziosa. Passò alla ragazza al suo fianco: lei aveva i capelli lunghi, castani, legati in due codini da bambina da nastrini verdi, gli occhi erano castano chiaro tendente all'ambra, e come la prima fissavano l'ambiente circostante con una strana espressione, indecifrabile. La ragazza dai codini castani alzò lo sguardo all'improvviso, incontrando gli occhi ardenti di Natsume: il ragazzo sentì un brivido freddo corrergli giù per la schiena, mentre l'espressione neutra della ragazzina si trasformava in una apertamente ostile. Inarcò le sopracciglia, confuso da quella strana reazione. Natsume captò immediatamente un altro cambio di espressione, proveniente da Kokoro, di banco avanti a lui, il cui Alice gli permetteva di leggere nei pensieri della gente. Riuscì a cogliere solo poche parole di quello che il ragazzo disse al suo compagno di banco: << ... mentre le stavo leggendo il pensiero, all'improvviso la sua mente mi ha rifiutato, come se non volesse che io ascoltassi quello che stava pensando... »
Nonostante Kokoro non avesse fatto nomi, per Natsume non era affatto difficile immaginare chi fosse la fonte di quello strano fenomeno: l'aveva capito, ormai, quella ragazzina portava solo guai, ne era certo.
Il Professor Narumi, ignaro delle reazioni che la vista delle due ragazzine aveva scatenato, si aprì in un grande sorriso: « Ragazzi, queste sono Hotaru Imai e Mikan Sakura, e da oggi frequnteranno la nostra Accademia. Sono due ragazze davvero speciali, pensate che sono riuscite a sopravvivere al Mondo di Fuori fin da quando avevano 7 anni! Volete far loro qualche domanda, prima che inizi la lezione? »
Immediatamente tutte le mani delle ragazze della classe scattarono verso l'alto, per nulla intimorite dalle espressioni tutt'altro che amichevoli delle nuove arrivate. Il Professor Narumi sorrise soddisfatto e si sedette alla cattedra, osservando con un largo sorriso i volti delle due. La prima domanda giunse da una ragazza al primo banco, Nonoka: « Come avete fatto a sopravvivere nel Mondo di Fuori? Voglio dire, non avete mai incontrato i Cacciatori di Alice? » . Molti volti annuirono al sentire quella domanda, segno che era passata per la testa di tutti. Natsume cambiò posizione, facendosi attento: posò il gomito sul banco e lasciò che la testa si posasse con leggerezza sulla mano, tendendosi di più in direzione delle nuove. Con la coda dell'occhio, Natsume vide Mikan irrigidirsi e sfuggire allo sguardo di tutti, abbassando lo sguardo.
Hotaru, al suo fianco, le prese la mano e gliela strinse con sicurezza, come se avesse sentito il suo turbamento e volesse farle coraggio. Sì, si disse Natsume, il legame di due Sopravvissute nel Mondo di Fuori doveva essere davvero forte...
Fu Hotaru a rispondere a quella domanda, e persino il Professor Narumi, a tre passi da loro,  si tese in avanti per ascoltare meglio: « Dormivamo di giorno e ci spostavamo di notte. Ci appartavamo in palazzi diroccati e abbandonati, evitando le città occupate dagli AntiAlice. » . Natsume restò sorpeso: Hotaru stava dicendo sul serio. Lo si capiva dalla sua voce pacata e dall'espressione neutra, come se con la mente stesse ripercorrendo quei giorni con mente fredda e calcolatrice. Si alzò immediatamente un altra mano: Kokoro. « La Alice Academy è praticamente circondata da AntiAlice. Come avete fatto ad entrare senza essere viste? ».  Natsume annuì lievemente, approvando la domanda. Questa volta fu Mikan a rispondere, con voce squillante, stonata su quell'espressione vagamente adulta che aveva il suo volto.
« Né io né Hotaru abbiamo mai detto di essere entrate in Accademia senza essere viste. » affermò, ritornando a posare lo sguardo su ognuno di loro, soffermandosi più del dovuto sul volto di Natsume, come se stesse cercando di dirlgi qualcosa con il solo sguardo. Natsume ricambiò l'occhiata, deciso a non abbassare lo sguardo sotto l'intensità degli occhi di Mikan Sakura.
Al sentire quella risposta molti volti fra quelli dei compagni di classe si allarmarono, e si udirono molte esclamazioni sorpese e un po' spaventate:
 « Le hanno viste?! E non sono riusciti a fermarle prima che entrassero in Accademia? Pazzesco... »
« Ma chi sono queste ragazze? »
« Di sicuro saranno nell'Abilità Pericolose... »
Quelle parole dovevano essere giunte anche all'orecchio del Professor Narumi, perchè improvvisamente sorrise dolcemente alla classe ed esclamò, battendo le mani: « Ragazzi, per oggi basta con le domande! Mikan e Hotaru hanno fatto un viaggio molto lungo per arrivare qui, e di certo saranno stanche... fate passare loro un piacevole primo giorno di scuola, d'accordo? ».
« D'accordo! » esclamarono tutti in coro, tranne Natsume, Mikan e Hotaru. « Prendete posto, ragazze. » le esortò quindi Narumi.
Hotaru e Mikan annuirono in sincrono e camminarono tra i banchi fino a scegliere il loro posto a sedere: Hotaru in uno dei banchi esterni in seconda fila, ma a differenza delle aspettative di tutti, Mikan continuò dritta per la sua strada, fino ad arrivare di fronte a Natsume. Il ragazzino non si mosse, tenendo lo sguardo fisso sul proprio libro di testo: la sentì sedersi delicatamente al suo fianco.
« Questo posto è libero solo per oggi. » proferì Natsume, sentendosi in dovere di tutelare in qualche modo il posto in cui di solito sedeva Ruka, il suo migliore amico, che quel giorno era in infermeria.
Mikan si posò la testa sul banco affinchè potesse vedere bene il volto di Natsume; il ragazzo trattenne il respiro involontariamente, in attesa di una qualsiasi reazione da parte di quella strana ragazza.
In tutta risposta, lei pronunciò solo poche parole: « E' davvero un piacere conoscerti. »

 
***

 
 
« Guarda... è un letto! Un letto vero!!! »
Hotaru sorrise nel vedere l'entusiasmo nel viso dell'amica: le lezioni erano appena terminate e il Professor Narumi le aveva cercate per consegnare loro le chiavi delle nuove stanze che avrebbero occupato nel dormitorio femminile. « Che cosa ti aspettavi? Un cumulo di paglia? » chiese sarcastica, sedendosi su un comodo sgabbellino posto accanto alla finestra.
La stanza assegnata ad Hotaru si trovava al secondo piano di un edificio che ne contava cinque: era rettangolare, con un grande letto a una piazza e mezza avvolto da morbide coperte di seta rosa e gialla con delle simpatiche decorazioni floreali. Accanto alla finestra vi era una scrivania molto grande e su di essa delle mensole ricolme di libri di scuola. Sulla parete opposta al letto c'era un armadio che occupava quasi tutto lo spazio disponibile, stracolmo di abiti per tutte le occasioni. Le pareti erano verniciate di giallo, con la stessa decorazione che arricchiva le lenzuola e le coperte del letto e decorava le tende rosa della finestra.
Mikan si era gettata sul letto non appena avevano messo piede in camera, segno che la tensione accumulata quella mattina si era sgonfiata in meno di tre secondi.
Mikan affondò la testa nel morbido cuscino di piume, sospirando beatamente: << Ma tu te l'aspettavi tutta questa abbondanza? »chiese, ancora trasognata.
Hotaru esitò nel rispondere, andando a prendere un libro dalle mensole sopra la scrivania. << Vieni qui, Mikan. » la chiamò poi, iniziando a sfogliare il libro. Mikan si alzò dal letto sorpresa, raggiungendo Hotaru fino alla scrivania e sbirciando dalla sua schiena le pagine del libro. Hotaru lo aprì alla  terza pagina:
' Gli Alice sono sempre stati considerati una specie rara e in rischio di estinzione: è per questo che il 2 ottobre degli anni 30' nacque una scuola, nota ancora oggi con il nome di Alice Academy. Il suo scopo era, ed è ancora oggi,  quello di riunire in un unico luogo gli Alice provenienti da tutti gli angoli del mondo, al fine di insegnare loro a controllare il proprio potere per poterlo usare, un domani, per migliorare la comunità.'
Hotaru chiuse il libro, per poi riaprirlo all'ultima pagina:
'In seguito alla tragedia della Pioggia di Meteoriti che colpì il nostro pianeta alla fine del secolo scorso, la stirpe umana finì irrimediabilmente per avvicinarsi all'estinzione. Di tutte le città allora presenti, solamente l'insediamento Alice che era la Alice Academy riuscì a coprire il perimetro della scuola sfruttando gli Alice di tipo Abilità Speciali per creare una barriera che fungesse da riparo. Ovviamente, quante più persone possibile furono accolte all'interno della barriera durante la collisione, ma solo una minima parte della popolazione di Tokyo riuscì a sopravvivere... [...]
Oggi, la Alice Academy si occupa di ridare una casa a tutti gli Alice che sono riusciti a sopravviere in tutte le parti del mondo, accogliendoli nell'Accademia e cercando di ridare loro quello che un orribile tragedia gli ha strappato. Gli insegnati e gli alunni della Alice Academy sperano che un giorno, continuando ad accogliere i nuovi Sopravvissuti, si arrivi ad essere in grado di sfruttare l'Alice di ognuno di noi per riuscire a riportare la Terra allo splendlore originale.'
Hotaru chiuse il libro con un suono secco. « Che te ne pare? » chiese a Mikan, voltandosi per guardarla negli occhi. Mikan fece spallucce.
« La Terra doveva essere davvero un bel posto per spingere l'Accademia a cercare dei sopravvissuti nel Mondo di Fuori solamente per cercare di riportarla 'allo splendore originale'. » affermò Mikan, pensierosa. Hotaru sospirò sconsolata, posando la mano tra i capelli di Mikan come tante volte aveva fatto da bambina: « Come sei ingenua, Mikan... » esclamò, scuotendo la testa.
Mikan si immusonì: « Perchè? » le chiese, offesa. Hotaru prese il libro e lo parò sotto il naso di Mikan: la copertina era in pelle, e il titolo era dorato a caratteri cubitali: 'L'Alice nei Secoli'
« Non accenna neanche ai Disertori... questo libro » iniziò Hotaru puntandovi contro l'indice « racconta solo un mucchio di frottole. » affermò, seria, prima di lasciarlo cadere per terra come se fosse dell'immondizia. Mikan si chinò a raccoglierlo, sorpresa. « Perchè dici così, Hotaru? » chiese, tristemente. Hotaru si avvicinò alla finestra, lasciando vagare lo sguardo lungo la distesa di verde che sembrava infinita, ma che comprendeva solamente l'area dell'Accademia. « Il mondo non era tutta questa grande cosa, Mikan. Non è affatto come lo descrivono i libri. Il mondo di prima era ancora più cattivo di quello di adesso... C'erano guerre, assassini a piede libero, stupratori, genitori che uccidevano i propri figli... Forse è un bene che non sia possibile neanche per noi Alice, riportare il mondo 'allo splendore originale'. ».  La voce di Hotaru era un miscuglio dolce amaro di emozioni constrastanti. In quel momento nemmeno Mikan era in grado di capire con certezza a che cosa stesse pensando la sua amica.
Hotaru continuò, incurante: « Non si potranno riavere indietro le vita di 7 miliardi di persone soltanto continuando a ripeterci che va tutto bene. Il mondo come lo mostrano qui, non è quello vero. Nessuno sa veramente che cosa succede nel Mondo di Fuori, lontano dalle mura di questa Accademia. Nessuno può immaginarlo, e continuare a mandare avanti la vita con tutto questo sfarzo all'interno di queste mura non fa che confermare che gli Alice sono solo degli esseri superficiali, che non sanno cogliere neanche la più pallida sfumatura di quello che è scomparso e che non tornerà mai più. ».
« Hotaru... » Mikan la guardava sbalordita, mentre riconosceva finalmente il timbro di voce che aveva animato Hotaru: la rabbia.
« Noi non possiamo commettere errori, Mikan. Noi non diventeremo superficiali. Me lo prometti? ».
Mikan annuì. « Non cambieremo, Hotaru. ».
« Ma da oggi sarà tutto diverso, vero? ».
« Io... credo di sì. »

 
***

 
Natsume percorse il corridoio ed entrò nella stanza assegnata a Ruka: il ragazzino, di spalle, stava preparando la valiga da trasportare fino al dormitorio.
« Non dovresti stare a riposo, tu? » chiese Natsume con una nota canzonatoria nella voce. Ruka non si spaventò più di tanto, abituato da tempo a vedere spuntare natsume fuori dai buchi più improbabili.
« Teoricamente, sì. Ma sono proprio stanco di stare steso a letto tutto il giorno... mi ci vuole un po' di azione. » spiegò il biondino, chiudendo con uno scatto la lampo della piccola valigetta contenente i pochi vestiti che si era portato in infermeria. « A te l'azione fa male. » scherzò Natsume, mentre la tensione della giornata scolastica andava scemando pian piano. Ruka gli fece la linguaccia, lasciandosi cadere pesantemente sul lettino di quella stanza dell'infermeria. « Non mi abituerò mai ai materassi dell'infermeria... » mugolò un attimo dopo, alzandosi instantaneamente e massaggiandosi il fondoschiena.
Natsume non poté evitarsi di sorridere, di fronte a quella scena: « Sembri un vecchietto, Ruka... » esclamò infatti, prima di lasciarsi andare ad una vera e propria risata.
Ruka rise con lui, poi: « E' successo qualcosa di interessante, oggi a scuola? » chiese, di punto in bianco.
Natsume sbuffò, seccato: « Sì, sono arrivate due nuove alunne... » disse, poco contento. Ruka non si lasciò sfuggire il suo tono distaccato.
« Non ti piacciono? » chiese, con un implicita malizia. Natsume non se ne accorse, e scosse la testa: « Non è questo... è solo che sembra che sia io  a non piacere a lei... ».
Ruka fischiò: « Ah, allora l'altra ti è simpatica... Non dirmi che hai finalmente trovato una ragazza che non ti sopporta! » esclamò, sarcastico.
Natsume sviò il suo sguardo malizioso puntando il proprio verso la finestra aperta sulla foresta. « Non è questo... » ripeté, ostinatamente.
Ruka seguì il suo sguardo fuori dalla finestra: « L'anno del Giaguaro ha sempre portato novità scomode, vero? » chiese a bassa voce.
Natsume finse di non ricordare: « Siamo di già nell'anno del Giaguaro? » chiese, sfoderando la sua più credibile faccia da poker.
Ruka si limitò ad annuire, fingendo di non aver colto il lampo di comprensione che per un attimo si era riflesso nello sguardo di Natsume.



***

 

Spazio dell'Autore;
Bene, questo è il mio primo tentativo in questo fandom. Aggiornerò ogni 3 del mese e lo so che è veramente tanto tempo, ma quest'anno ho la maturità ed è difficile per me trovare il tempo da dedicare a questa mia passione, la scrittura. Questa FanFic unisce i miei ingredienti preferiti: il clima post apocalittico, il mistero e, tra qualche capitolo sarà evidente, l'azione. Anche una buona dose di drama familiare ci sta, ovviamente :D
Per qualsiasi domanda, curiosità e affini sarò felice di rispondere alle vostre domande :) Ringrazio chi leggerà, chi commenterà e chi porterà questa mia fanfic tra le seguite, preferite o da ricordare :)

 L. L.

   
 
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