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Autore: estisaurus    03/03/2012    1 recensioni
Rachel è una specializzanda al Lima West, e Finn uno dei suoi pazienti. Quando i dottori annunciano al ragazzo che la malattia ha avuto la meglio su di lui, Rachel decide di aiutarlo a stilare una 'bucket list', ovvero una lista di 'cose da fare prima di morire'. Il viaggio dei due ragazzi in giro per il Paese farà capire alla giovane dottoressa il vero senso della vita. PRESENTI QUASI TUTTI I PERSONAGGI.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sam Evans | Coppie: Finn/Rachel, Kurt/Rachel, Rachel/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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'Hudson. Blocco B, secondo piano, terzo corridoio, camera 302. Leucemia promielocitica acuta. Ha bisogno solamente di essere controllato, roba da 10 minuti. Lo so che è tardi e il tuo turno è già finito, ma Santana è tornata a casa perché non si sentiva bene. Credi di farcela, Rachel?'

La Signorina Hoffelmann, la capo specializzandi del Lima West, accennò un sorriso alla ragazzina minuta dall'altra parte del bancone della reception, che sospirò.

'Nessun problema. Non ci metterò molto, del resto. Paziente difficile?'

'Non esageratamente. O almeno, per me no' La donna scoppiò in una risata fragorosa.

Perfetto. Erano già le 21.30 e Rachel avrebbe dovuto finire il suo turno una buona mezzora prima. Santana doveva sentirsi male proprio adesso?

La ragazza dai capelli bruni prese la cartella del paziente e si avviò verso il Blocco B.

'Santana mi deve un grande, enorme favore' sussurrò a denti stretti.

Arrivò alla camera 302 in un paio di minuti, e bussò con forza.

'Se siete venuti qui per aumentare la dose di morfina, sappiate che lo hanno già fatto 10 minuti fa' Una voce giovane e profonda veniva dall'altra parte della porta.

Rachel entrò lentamente nella stanza buia. Le persiane erano completamente chiuse e la luce spenta, se non per la luce proveniente dal bagno.

'Signor Hudson? Salve, sono la specializzanda Berry. Sono venuta per sapere se sta bene-'

'Sto benissimo, non si vede?'

Anche con quel poco di illuminazione, Rachel poteva vedere i tratti del giovane. Era un ragazzo, più o meno suo coetaneo, ed aveva delle braccia piuttosto muscolose, cosa rara per un malato di tumore. Gli occhi castani erano spenti e stanchi, e il volto leggermente scavato. La specializzanda si avvicinò al letto.

'Le serve qualcosa? Sono a sua completa disposizione' Pure in casi come questi, quando stava mandando a monte il suo venerdì sera per lavorare (non aveva nemmeno avvertito Sam, il suo ragazzo, e sapeva già che si sarebbe arrabbiato non poco), Rachel provava pena per i suoi pazienti. Lei avrebbe anche potuto uscire il venerdì successivo, ma loro no.

Il ragazzo disteso sul letto la guardò per qualche istante, squadrandola da capo a piedi, come se volesse assicurarsi delle sue buone intenzioni. Poi alzò una mano come per congedarla, ma quando vide che la castana non si era mossa di un millimetro, sospirò.

'E va bene, visto che ti pagano per questo.. Fa caldo qui, si può aumentare l'aria condizionata?'

Rachel annuì e andò verso l'impianto d'aria appeso al muro. Mentre abbassava di qualche grado la temperatura, le scappò un sorriso. Non la pagavano per questo. Era lì per specializzarsi in oncologia, ma era ancora al primo anno, e il massimo di divertimento per lei di venerdì sera era aumentare l'aria condizionata a un ragazzo scorbutico e malato. Ma non poteva dirglielo, perché non era nel suo stile, e ci sarebbero state sicuramente ripercussioni.

'Ecco fatto, le serve altro?' Rachel si voltò e vide che il ragazzo la fissava con un sopracciglio alzato.

'Come ti chiami?'

'Berry, gliel'ho già detto'

'Intendevo di nome, Miss Simpatia'

L'offesa le fece ricordare i tempi del liceo, quando la chiamavano tutti in quel modo.

'Rachel, Rachel Berry. Questo è il mio nome' rispose, cercando di calmare la rabbia che cresceva dentro di lei.

'Rachel, ti si addice come nome sai? Io mi chiamo Finn, Finn Hudson. Questo è il mio nome' Finn fece un sorriso beffardo e si grattò il collo.

'Perfetto, ora che le presentazioni sono state fatte direi che posso andarmene' Rachel si avviò verso la porta, quando la voce del ragazzo la fermò.

'Hei, non ti ho mica detto che potevi andartene. Non hai ancora finito qui. Ho sete, posso avere dell'acqua?'

'La bottiglia è sul comodino'

'E' vuota' Finn sventolò la bottiglietta di plastica in aria, poi la lanciò nel cestino dall'altra parte della stanza.

'Canestro! Bene, ora vorrei dell'acqua, Rachel'

La ragazza fece un respiro profondo, uscì dalla porta della stanza e si avviò verso il frigorifero nello sgabuzzino al di là del corridoio. Dopo aver preso un paio di bottigliette d'acqua, tornò nella camera del paziente ripromettendosi di stare calma. Doveva solo accontentarlo, prima o poi si sarebbe stancato, e quelle borse sotto agli occhi le facevano sperare che quel momento arrivasse il più in fretta possibile.

'Ecco la tua acqua, posso fare dell'altro per te, Finn?'

'Ah, e così ora mi dai del tu' Il giovane sorrise, compiaciuto della situazione. 'Facciamo progressi. Beh vediamo, c'è ancora qualcosa che vorrei. Il lavandino del bagno è sporco di vomito, puoi pulirlo? Non penso tu abbia di meglio da fare di venerdì sera, o sbaglio?'

Sì, aveva di meglio da fare di venerdì sera. Come un meraviglioso ragazzo dalle labbra carnose e i capelli dorati che l'aspettava a casa. Come il dvd di Pretty Woman e una cioccolata calda. Come le coccole del suo cane, Madge. Aveva sicuramente di meglio da fare che badare a un ragazzino infantile e vanitoso che sembrava divertirsi parecchio a renderla ridicola.

'Quel lavoro spetta alle donne delle pulizie. Sai, io sono una specializzanda, non la tua schiava, Hudson. Perciò, se non senti il cuore che ti scoppia o non hai bisogno di vomitare l'anima, il mio lavoro qui è finito. Buona serata'

Rachel uscì sbattendo la porta, senza nemmeno badare alla reazione di Finn. Ne aveva avuto abbastanza, non si sarebbe fatta rovinare la serata da un narcisista qualunque.

  
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